Il consumo continua ad aumentare e il settore della produzione di pomodori da industria non riesce più a tenere il passo. La Francia copre solo il 12% del proprio fabbisogno nazionale e deve quindi fare ricorso a importazioni massive. Il pomodoro da industria si trova ovunque oggi. In due decenni, il consumo mondiale è raddoppiato, raggiungendo i 42 milioni di tonnellate, e i francesi da soli ne consumano ogni anno 1,3 milioni di tonnellate contro le 800.000 tonnellate negli anni '80, quando i grafici della produzione nazionale e del consumo hanno cominciato a separarsi.
Questo viene spiegato dal cambiamento di strategia dell'Unione Europea nel 1978 con l'istituzione di un prezzo minimo per stimolare la produzione.
Negli anni 2000, la produzione di pomodori in Francia scende al di sotto delle 100.000 tonnellate. La cooperativa Le Cabanon a Camaret-sur-Aigues, principale attore francese in questo settore, viene acquistata dal gigante cinese Chalkis. Di conseguenza, i cinesi penetrano il mercato europeo dei prodotti a base di pomodori, tradizionalmente dominato dai gruppi italiani. Negli ultimi anni, la perdita di sovranità alimentare preoccupa governi e consumatori, tanto più con le siccità causate dal cambiamento climatico. Questi eventi aprono un'opportunità per una rilocazione della produzione, a cui un progetto innovativo in Provenza cerca di rispondere.
Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia [1]
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.it/ccie/camera-commercio-italiana-francia-marsiglia
[2] https://www.assocamerestero.com/sites/default/files/contenuto_redazione/notizie/file/coulis_tomate_kiosque_la_provence.pdf