Il volume d’affari dell’Italian Sounding - unito a quello della vera e propria contraffazione - è di 100 miliardi di euro a livello globale, valore che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70%, e pari al triplo del fatturato dell’export italiano del settore alimentare (32,1 miliardi di euro nel 2017). I prodotti più imitati sono piatti pronti e surgelati, conserve e condimenti, latticini e pasta.
Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta da Assocamerestero, nell’ambito del progetto True Italian Taste [1], su tutti quei prodotti che, attraverso l’utilizzo improprio di nomi e immagini, evocano una finta “italianità”.
L’indagine in questione ha infatti l’obiettivo di analizzare tutte le varie peculiarità di questo fenomeno- tenendo conto della tipologia del prodotto e del canale di vendita- e valutare gli impatti sull’export dell’industria agroalimentare italiana.
Collegamenti
[1] https://trueitaliantaste.com
[2] https://www.assocamerestero.com/sites/default/files/contenuto_redazione/studi_indagini/allegati/mappatura_italian_sounding_area_nafta_ed_europa.pdf