Le Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) sono associazioni di imprenditori e professionisti, italiani e locali, ufficialmente riconosciute dallo Stato italiano ai sensi della legge n. 518 del 1° luglio 1970, che operano per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane e promuovere il Made in Italy nel mondo.
Nate e sviluppatesi come punto di raccolta delle comunità d’affari italiane, le Camere di Commercio Italiane all’Estero si sono consolidate nel tempo, fino a rappresentare una rete capillare e riconosciuta, parte integrante della comunità d’affari dei Paesi in cui operano: l'88% circa delle 20mila imprese associate è rappresentato da aziende locali che riconoscono nell’Italia un partner per il proprio business e/o per operazioni di investimento.
Le CCIE operano nel rispetto di linee guida di indirizzo deontologico e la loro attività si caratterizza per:
- una forte capacità di comprensione ed analisi dei mercati internazionali, frutto del radicamento sui territori esteri e del legame con le comunità d’affari e le istituzioni locali;
- una particolare predisposizione al rapporto diretto con le aziende, dovuta alla loro natura di associazioni di imprenditori al servizio di altri imprenditori;
- una spiccata propensione a lavorare secondo parametri di efficacia ed efficienza tipici di un’impresa, requisito necessario per offrire servizi competitivi sul mercato.
L’importante lavoro a supporto del Made in Italy e delle imprese italiane svolto sui territori esteri, ha portato le CCIE a diventare uno dei soggetti di riferimento del Sistema italiano di promozione dell’internazionalizzazione, insieme all’Agenzia ICE e all’ENIT, come stabilito dalla Legge n. 56 del 2005, che le indica quale terzo soggetto di promozione all’estero.
Le CCIE nel mondo:
86 Camere in 63 Paesi
160 punti di assistenza
20.000 associati (88% aziende locali)
300.000 contatti d'affari: il business che gira intorno alle CCIE