Il 2021 ha visto chiudere le stime di crescita dell’inflazione ai massimi storici dal 1982, causata da una domanda crescente di beni di consumo da parte dei consumatori e dalla crisi diffusa della supply chain derivante dalla attuale situazione pandemica.
L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 7% nel mese di dicembre, rispetto allo stesso mese del 2020, e del 6,8% nel mese precedente di novembre. Il trend di crescita dell’inflazione sembra consolidarsi intorno a valori che eccedono il 6%, mai così alti dagli anni 80.
I prezzi delle auto e di altri beni durevoli continuano a influenzare la crescita dell’inflazione, aiutati dagli squilibri di domanda e offerta derivanti dalla pandemia.
Un altro importante fattore a cui imputare questa crescita vertiginosa dell’inflazione è certamente l’aumento dei prezzi dell’energia, dovuto principalmente alle distorsioni del mercato causate dalla pandemia e dalla situazione geopolitica instabile di alcuni paesi, maggiori esportatori di queste materie prime.
Questa crescita repentina dell’inflazione è seguita anche da una rapida crescita dell’occupazione e dei salari: il Dipartimento del Lavoro americano stima che il tasso di disoccupazione sia calato dal 4,2% al 3,9% nel mese di novembre e che nel mese di dicembre il salario orario sia in media cresciuto del 4,7% rispetto all’anno precedente, con una crescita media del 3% rispetto ai livelli pre-pandemici. Al contempo, nel mese di dicembre, la National Federation of Independent Business ha registrato come il 49% delle piccole imprese stia pianificando un aumento dei prezzi nei prossimi tre mesi.
La variante Omicron ha rapidamente peggiorato le stime di crescita e rallentato l’economia. Molte fabbriche stanno adottando soluzioni molto costose per mantenere attive e al massimo della capacità le loro linee produttive, dovendo poi agire inevitabilmente sui prezzi al consumo dei loro prodotti. La crisi globale della supply chain ha quindi contributo a peggiorare la crescita dell’inflazione, in particolare nelle industrie che utilizzano i semiconduttori come l’automotive, i comparti del mobile e gli elettrodomestici. Recenti studi dell’Institute for Supply Management sembrano però evidenziare un parziale riassestarsi della crisi della supply chain mostrando un lieve calo nei tempi di consegna e nei prezzi nel mese di dicembre 2021.
Fonte: https://on.wsj.com/3fomIit [2]
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast [3])
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[2] https://on.wsj.com/3fomIit
[3] https://www.assocamerestero.com/ccie/italy-america-chamber-of-commerce-southeast-inc
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