Notizie mercati esteri

Martedì 3 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Repubblica Ceca

La Repubblica Ceca ha attirato con successo investimenti finanziari

La Repubblica Ceca ha attirato con successo negli ultimi dieci anni investimenti da parte di società finanziarie. Lo scrive il quotidiano Hospodářské noviny sulla base di una ricerca della banca d'investimento Lazard.

La banca d'affari di New York ha registrato nel periodo 2014-2024 investimenti in Repubblica Ceca da parte di società e fondi finanziari per circa 21 miliardi di euro. Nella Repubblica Ceca è stato quindi effettuato il 22% degli investimenti nell'area dell'Europa centrale e orientale. Valori più alti sono stati raggiunti solo dalla Polonia, che ha tuttavia un'economia tre volte più grande di quella ceca. "Se comparassimo l'attrattività relativa tenendo conto della dimensione dell'economia, la Repubblica Ceca sarebbe al primo posto", ha notato Adam Páleníček di KPMG. Ad esempio, l'Ungheria, che ha un'economia di dimensioni simili, ha attirato investimenti per soli sette miliardi di euro.

Lazard ha inoltre evidenziato che gli investitori cechi stanno diventando attivi sui mercati esteri. Si tratta di una peculiarità nel panorama dell'Europa Centrale e Orientale, secondo la banca d'affari.

Fonte: https://archiv.hn.cz/c1-67682340-natekly-k-nam-velke-penize-ze-zahranici-cesi-ale-na-lince-zapad-vvychod-cim-dal-casteji-otaceji-tok-kapitalu

Praga amplia la sua disponibilità per i congressi e i soggiorni turistici

Praga sta ampliando la sua offerta di spazi per i congressi e le possibilità di alloggio per chi raggiunge la capitale boema dall'estero. Lo indica l'ufficio cittadino Prague Convention Bureau.

Dal 2024 sono stati inaugurati spazi per i congressi con una capienza complessiva di 6.500 posti a sedere. La fetta più grande riguarda il recupero dell'area fieristica adiacente al parco Stromovka. Il rinnovamento degli spazi nell'area, con la riapertura del teatro Nová Spirála, ha creato fino a 4.500 posti per gli eventi congressuali.

Praga sta anche ampliando la sua offerta alberghiera di fascia medio-alta. Prague Convention Bureau stima che, dal 2024, stiano arrivando sul mercato in questa fascia circa 1.000 posti letto, sia grazie alla riapertura di strutture che per anni sono state in ristrutturazione, sia all'apertura di realtà del tutto nuove.

Fonte e fotografia: https://www.pragueconvention.cz/cz/novinky/praha-predstavuje-nove-eventove-prostory-a-blizici-se-otevreni-nekolika-dalsich

La corona si è rafforzata nei confronti del dollaro e dell'euro

La corona ceca si è rafforzata nel primo trimestre del 2025 nei confronti delle principali valute mondiali – il dollaro americano e l'euro. Lo indicano gli analisti.

Particolarmente dinamico è stato il cambio nei confronti del dollaro. A inizio anno un dollaro valeva 24,30 corone ceche, ma alla fine del primo trimestre il cambio si è avvicinato a 23 corone per dollaro. Secondo gli analisti la corona ceca è stata trainata dal rafforzamento dell'euro nei confronti della moneta statunitense. Il dato non ha ancora risentito dei dazi annunciati dal presidente Trump.

Nei confronti dell'euro la moneta ceca è poi scesa sotto la soglia psicologica di 25 corone per euro. Il rafforzamento è in parte spiegabile da un approccio più attivo della Banca Centrale Europea nell'abbassamento dei tassi d'interesse.

Fonte: https://forbes.cz/silnejsi-koruna-v-prvnim-ctvrtleti-k-dolaru-i-dalsim-svetovym-menam-vyrazne-zpevnila/

La ČSOB ha il miglior private banking in Repubblica Ceca, dice Euromoney

La ČSOB ha il miglior private banking in Repubblica Ceca. Lo ha indicato nella sua classifica annuale la rivista finanziaria Euromoney.

Il programma di private banking della ČSOB ha visto nel 2024 crescere il numero dei clienti coinvolti dell'8% e il valore del patrimonio gestito del 32%. La banca ha anche potenziato il suo programma destinato ai clienti più facoltosi con diverse novità. Euromoney segnala, ad esempio, il nuovo fondo d'investimento nell'immobiliare residenziale a Praga.

La ČSOB ha lanciato il suo programma nel 2002. "ČSOB Private Banking punta sulla costruzione di rapporti di lungo periodo con i clienti e su servizi d'investimento di elevata qualità", ha indicato il direttore esecutivo del programma Jan Poulík.

Fonte e fonte fotografia: https://www.euromoney.com/article/2ef2fyveyjftb02cycd8h/awards/private-banking-awards/private-banking-awards-national-winners-2025-czech-republic

UniCredit tra le prime banche ceche a introdurre pagamenti istantanei in euro

UniCredit Czech Republic & Slovakia è tra le prime banche ceche a introdurre i pagamenti istantanei in euro.

La banca ha annunciato questa settimana la possibilità per i propri clienti di effettuare pagamenti istantanei in euro. Il servizio è disponibile per trasferimenti fino a 50.000 euro per transazione. "L’introduzione dei pagamenti istantanei è un ulteriore passo nel nostro impegno a offrire servizi bancari efficienti", ha dichiarato Jiří Flégl, direttore delle soluzioni di pagamento.

UniCredit offre già pagamenti istantanei in corone, ormai diventati uno standard nel settore bancario ceco. Gli istituti finanziari cechi dovranno comunque adeguarsi all’obbligo europeo di fornire pagamenti istantanei in euro. Non facendo parte dell’eurozona, per la Repubblica Ceca tale obbligo entrerà in vigore solo nel 2027.

Fonte e fonte fotografia: unicredit/tiskovezpravy

La Repubblica Ceca si conferma tra i paesi virtuosi nelle finanze pubbliche

La Repubblica Ceca si conferma uno dei paesi virtuosi per quanto riguarda i bilanci pubblici. Lo evidenziano i dati dell'Eurostat.

L'Eurostat ha confermato che nel 2024 il deficit della pubblica amministrazione ceca ammontava a 2,2% del Pil. Si è trattato di uno dei dati più bassi nella regione. Con l'eccezione della Germania, dove il deficit si è fermato al 2,8% del Pil, in altri paesi il dato era prossimo al 5% del Pil. In Polonia il deficit è stato addirittura del 6,6% del Pil.

Rimane molto basso anche il debito pubblico complessivo, che lo scorso anno è cresciuto al 43,6% del Pil. Nell'intera Unione Europea il debito pubblico rappresentava oltre l'80% del volume annuale dell'economia.

Fonte e fonte fotografia: https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-euro-indicators/w/2-22042025-ap

Il mercato immobiliare praghese registra un trimestre da record

Il mercato degli immobili residenziali a Praga ha registrato un primo trimestre da record. Lo indicano i dati delle principali società attive sul mercato della capitale boema.

Da gennaio a fine marzo sono stati venduti a Praga 2550 nuovi appartamenti. Il dato è in rialzo del 60% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. “Il mercato degli appartamenti a Praga ha registrato in quanto alle vendite il trimestre di maggior successo in almeno 15 anni” ha indicato il proprietario Dušan Kunovský di Central Group, una delle principale realtà a Praga.

Il rinnovo dell'offerta non è tuttavia altrettanto veloce come le vendite, per cui le società attendono un ulteriore rialzo dei prezzi dei nuovi appartamenti. Secondo i dati delle società di sviluppo immobiliare il prezzo medio delle abitazioni nuove a Praga è aumentato del dieci percento all'inizio del 2025 crescendo a 168.000 corone per metro quadrato.

Fonte: https://www.newstream.cz/reality/prodej-bytu-v-praze-je-letos-rekordni-ceny-rychle-rostou

Il Ministero dell'Ambiente lancia un nuovo programma da 3 miliardi per il fotovoltaico

Il Ministero dell'Ambiente della Repubblica Ceca ha preparato un nuovo programma da tre miliardi di corone per il sostegno al fotovoltaico.

Il bando RES+ 1/2025 è aperto anche alle imprese e può versare un sostegno pari al 30% dei costi sostenuti per l'installazione di nuove fonti fotovoltaiche con una potenza da 50 kW a 5 MW. “Il sostegno finanziario è previsto anche per i sistemi di accumulazione con le batterie e la produzione di idrogeno green” ha indicato il ministro dell'ambiente Petr Hladík. Sarà possibile inviare le domande di sostegno a partire dal primo luglio.

Alle aziende si rivolge anche il bando RES+ 5/2025, che ha a disposizione due miliardi di corone per sostenere la costruzione di sistemi di accumulazione. In questo caso l'incentivo può coprire il 20% dei costi sostenuti. L'accettazione delle domande è cominciata questa settimana.

Praga si conferma nella top ten delle migliori grandi città in Europa

Praga si conferma nella top ten delle migliori grandi città in Europa per qualità di vita e opportunità professionali. Lo indica la classifica pubblicata dalle società Ipsos e Resonance Consultancy.

Nell'edizione di quest'anno Praga si è posizionata al nono posto con le migliori valutazioni per quanto riguarda le opportunità di svago e di cultura e la vivibilità. Tra le grandi città europee Praga ha la migliore valutazione per quanto riguarda il tasso di disoccupazione e il secondo migliore punteggio per la vita notturna.

“Le quattro università cittadine, la relativa economicità e il secondo posto per la vita notturna attraggono giovani talenti e miliardi in investimenti esteri” indica il rapporto segnalando alcuni grandi investimenti recenti e l'ampliamento dell'offerta degli hotel di lusso. La principale sfida per la capitale boema rimane come coniugare l'afflusso massiccio dei turisti e la qualità di vita dei residenti. 

Fonte: https://www.worldsbestcities.com/report-download/?r=N3JHSVh0aVNxb0RuZDVUcVdUcTcvZz09

Il tasso di disoccupazione è rimasto a fine del primo trimestre sotto il 3%

Il tasso di disoccupazione è rimasto a fine del primo trimestre di quest'anno sotto il tre percento. Lo certifica l'Ufficio di Statistica Ceco.

A fine marzo il tasso di disoccupazione rilevato secondo la metodica internazionale rappresentava il 2,7%. Rispetto a un anno fa il dato è in calo di tre decimi di punto percentuale. Il tasso di disoccupazione è superiore tra le donne, ma rimane comunque tra i più bassi dell'Unione Europea.

Il mercato del lavoro ceco è in espansione nonostante le performance più deboli dell'economia ceca nell'ultimo periodo. Il tasso degli occupati nell'età da lavoro (da 15 a 64 anni) è aumentato rispetto a un anno fa di oltre un punto percentuale al 76%. Continua a ridursi il gap della partecipazione al mercato del lavoro tra uomini e donne, che è sceso verso dieci punti percentuale. “Fino al 2010 la differenza era di 17 punti percentuale” ha notato Dalibor Holý dell'ufficio di statistica.

Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/miry-zamestnanosti-nezamestnanosti-a-ekonomicke-aktivity-brezen-2025 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Martedì 3 Giugno 2025
Martedì 3 Giugno 2025

Tendenze logistiche per il 2025

Ogni anno emergono nuove tecnologie nell’industria della logistica e dei trasporti, e coloro che non riescono ad adattarsi rischiano di rimanere indietro, se non addirittura di "uscire dal gioco". Nella logistica, l'efficienza è sinonimo di competitività, per cui l'adozione di nuove soluzioni non è solo un vantaggio, ma una vera e propria condizione. La consapevolezza dell'innovazione permette di prevedere le tendenze di mercato, ottimizzare le operazioni e offrire un’esperienza unica ai clienti.

Ecco le principali tendenze logistiche per il 2025 evidenziate dalle più importanti aziende logistiche globali, riportate dal servizio logistico 3PL Links, per aiutare la tua azienda a crescere e svilupparsi:

1. Automazione e intelligenza artificiale

Non sorprende che l’intelligenza artificiale (IA) stia diventando sempre più presente nella vita quotidiana delle persone, attraverso chatbot, generatori di immagini e giochi interattivi. Ma che dire della catena logistica?

Automazione e IA sono già in uso nel settore logistico, ma nel 2025 l’adozione di queste tecnologie sta accelerando significativamente. La tendenza chiave è l’aumento dell’impiego di robot e sistemi automatizzati nei magazzini, nei centri di distribuzione e nelle attività di trasporto.

Alcune delle principali applicazioni dell’IA nella logistica:

  • Previsione della domanda: analisi dei dati di vendita storici per stimare le esigenze future.
  • Ottimizzazione delle rotte: garantisce consegne più rapide ed economiche.
  • Servizi personalizzati: miglioramento dell’esperienza utente.
  • Robotica per l’imballaggio: aumenta la produttività e riduce gli errori.
  • Veicoli autonomi e droni: minori costi e consegne più veloci.

2. Logistica omnicanale

Nel 2025 la logistica omnicanale diventa una componente fondamentale per soddisfare le aspettative dei clienti, man mano che gli ambienti fisici e digitali si integrano sempre di più. I consumatori cercano non solo il miglior prezzo, ma anche un’esperienza d’acquisto fluida, indipendentemente dal canale utilizzato (online o fisico).

Gestire una logistica omnicanale richiede un’accurata coordinazione tra scorte, trasporto e assistenza clienti. Le aziende dovranno gestire stock dinamici, garantendo la disponibilità dei prodotti su diversi canali simultaneamente.

È fondamentale una stretta integrazione dei processi: dati in tempo reale tra negozi fisici, hub distributivi e piattaforme digitali, oltre a metodi efficienti per l’“ultimo miglio” per soddisfare la richiesta di velocità e comodità.

Per distinguersi in un settore sempre più competitivo, è necessario sapersi adattare rapidamente, modificare rotte e gestire picchi di domanda.

Strumenti integrati come WMS (Warehouse Management System), OMS (Order Management System) e potenti ERP diventano essenziali per gestire la complessità e offrire un'esperienza d’acquisto efficiente e flessibile. Particolarmente centrale è l’OMS, che funge da cuore strategico dell’operatività omnicanale: coordina e orchestra gli ordini, aggiorna le scorte in tempo reale e fornisce un servizio post-vendita rapido e di qualità.

3. Resilienza e flessibilità nella catena di approvvigionamento

Sembra ieri che lo scoppio del COVID-19 abbia costretto le aziende a rivedere le proprie politiche di gestione delle crisi e delle emergenze. La più grave crisi sanitaria recente ha evidenziato la necessità di catene di approvvigionamento più resilienti, in grado di affrontare imprevisti.

Nel 2025 le aziende continuano a investire in tecniche che aumentano la flessibilità di fronte a crisi o interruzioni dell’approvvigionamento, sulla base delle lezioni apprese nel 2019.

Diversificazione dei fornitori, minore dipendenza da singole aree geografiche e maggiore visibilità lungo tutta la catena sono passaggi essenziali.

La tecnologia blockchain è una delle tendenze del 2025 che contribuirà a preparare le catene di fornitura, aumentando la trasparenza nelle transazioni e nella tracciabilità dei prodotti. Il vantaggio principale è una gestione del rischio più efficiente, il tracciamento in tempo reale e un processo decisionale più rapido.

4. IoT e Big Data

La combinazione tra Internet delle cose (IoT) e Big Data non è nuova nella logistica, ma continua a rivoluzionare il settore anche quest’anno.

La novità è che la tecnologia evolve costantemente: i dispositivi connessi possono monitorare le prestazioni dei veicoli, conservare merci sensibili come alimenti e farmaci, e persino prevedere guasti delle attrezzature.

Le aziende possono sfruttare l'enorme quantità di dati raccolti da questi dispositivi per identificare schemi e tendenze, prevenire problemi e ottimizzare le attività. Questo migliora l’efficienza, riduce i costi e aumenta la sicurezza della catena di approvvigionamento.

5. Logistica sostenibile

La logistica verde o sostenibile è un argomento centrale per le aziende sin dal 2012, e l’attenzione verso l’ambiente continua a crescere nel 2025.

Consumatori e imprese danno priorità a pratiche sostenibili nella logistica, come l’uso di imballaggi riciclabili, l’ottimizzazione delle rotte per ridurre le emissioni di CO₂, l’investimento in veicoli elettrici o a energia pulita, e l’implementazione di sistemi gestionali “paperless” (come il WMS).

Inoltre, i regolamenti ambientali si fanno più severi, e le richieste dei clienti costringono le aziende a rivedere le proprie attività per renderle più ecologiche. Più rapidamente un’impresa adotta una cultura sostenibile, più rapidamente si adatterà al mercato in evoluzione, acquisendo un vantaggio competitivo e distinguendosi per innovazione e responsabilità socio-ambientale.

6. Centri di distribuzione urbani e micro-magazzini

Una delle tendenze per il 2025 è la vicinanza ai clienti finali, con la previsione che i centri di distribuzione urbani e i micro-magazzini (piccoli depositi in aree metropolitane) diventino sempre più popolari per ridurre i tempi di consegna e rispondere alla crescente domanda di spedizioni rapide.

Questo è particolarmente rilevante per l’e-commerce e per le organizzazioni omnicanale che devono bilanciare velocità e costi logistici. Tali strutture migliorano l’efficienza dell’ultimo miglio, offrono un’esperienza cliente superiore e alleggeriscono i grandi hub logistici tradizionali.

7. Logistica “on-demand”

Con l’aumento delle aspettative dei consumatori per consegne rapide e personalizzate, nel 2025 la logistica “on-demand” assume ancora maggiore rilevanza.

Emergono modelli di business come la “consegna in giornata” e la “consegna immediata”, segnalando che le imprese necessitano di un controllo avanzato delle scorte e di una rete di trasporto estremamente efficiente.

I clienti apprezzano la possibilità di scegliere tempi e luoghi di consegna compatibili con i propri impegni.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)

Ultima modifica: Martedì 3 Giugno 2025
Martedì 3 Giugno 2025

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Minerali critici - Le risorse dovrebbero triplicare entro il 2040 e aggiungere 243 miliardi di R$ al PIL del Brasile

Le risorse dovrebbero triplicare entro il 2040 e aggiungere 243 miliardi di R$ al PIL del Brasile

La conclusione è tratta dallo studio “Minerali critici del futuro e il ruolo strategico del Brasile nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”, preparato da Deloitte

Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, il Brasile ha il potenziale per diventare leader mondiale nella fornitura e nella raffinazione di minerali critici. Si prevede che la domanda di queste risorse naturali triplicherà entro il 2040 e dare priorità a questo mercato è fondamentale per la transizione energetica, oltre a poter aggiungere altri 243 miliardi di R$ al Prodotto Interno Lordo (PIL) nei prossimi 25 anni. La conclusione è tratta dallo studio “Minerali critici del futuro e il ruolo strategico del Brasile nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”, elaborato da Deloitte, organizzazione con il portafoglio di servizi professionali più diversificato al mondo, realizzato in collaborazione con AYA Earth Partners, il primo e più grande ecosistema dedicato all’accelerazione dell’economia rigenerativa e a basse emissioni di carbonio del Brasile.

Il Brasile possiede il 10% delle riserve mondiali di minerali critici ed è uno dei leader mondiali nella concentrazione di niobio, grafite, nichel, terre rare, manganese, litio e cobalto, ad esempio. Questi minerali critici sono essenziali per la transizione energetica e contribuiscono a ridurre le emissioni di carbonio (vengono utilizzati nelle turbine eoliche, nei pannelli solari e nei motori dei veicoli elettrici) e all’innovazione tecnologica (poiché servono per gli schermi TV, i telefoni cellulari e il raffreddamento dei data center), tra le altre attività commerciali. Attualmente, il Brasile contribuisce solo allo 0,09% della produzione mondiale di minerali critici. “Ciò evidenzia la necessità di agilità nelle politiche pubbliche a lungo termine, che incoraggino l’esplorazione efficiente di queste risorse e stimolino l’industria nazionale a diventare più competitiva, con il minimo impatto ambientale e sociale”, afferma Maria Emília Peres, partner per la strategia di sostenibilità e l’innovazione di Deloitte.

Lo studio fornisce dati, analisi e proposte che rispondono all’esigenza di transizione energetica, puntando a realizzare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (trattato internazionale sul clima, 2015). “Utilizzando il metodo Input-Output [MIO], stimiamo l’impatto economico che gli investimenti nella produzione e, successivamente, nella raffinazione di minerali critici causerebbero entro il 2050. Il Paese, che già si distingue per la sua matrice energetica pulita, con oltre il 90% dell’elettricità generata da fonti rinnovabili, come l’idroelettrico, l’eolico e il solare, può andare oltre l’essere un protagonista della transizione energetica e diventare un punto di riferimento globale nell’esplorazione di questi elementi”, afferma Maria Emília Peres. L'interesse per i minerali critici è cresciuto nel tentativo di raggiungere la totale neutralità carbonica entro il 2050, ma soprattutto a causa della trasformazione tecnologica. Tra i principali acquirenti di input figurano la Cina (che controlla oltre il 60% del mercato della raffinazione), gli Stati Uniti, il Giappone, la Corea del Sud e i paesi dell’Unione Europea. In Brasile sono già in atto alcune misure per dare priorità a questo mercato, con la Politica Nazionale sui Minerali Critici (Estrazione Mineraria per l’Energia Pulita), che prevede essenzialmente l’ampliamento delle conoscenze geologiche, lo sviluppo di infrastrutture per la ricerca e la formazione professionale e la fornitura di incentivi e risorse finanziarie per la fattibilità della produzione mineraria. In questo ambito, si segnalano il fondo di investimento nato dalla partnership tra la Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES) e il Ministero delle Miniere e dell’Energia e l’inclusione della trasformazione dei minerali strategici per la transizione energetica tra le aree infrastrutturali ammissibili all’emissione di obbligazioni, con agevolazioni fiscali.

Lo studio Deloitte individua sette misure in grado di trasformare opportunità e sfide in soluzioni, come la mappatura del potenziale minerario, poiché le riserve di queste risorse naturali coprono attualmente il 35% del territorio nazionale. È necessario quantificare le riserve, accelerare gli incentivi alla ricerca, la valutazione delle superfici, l’identificazione delle rocce e delle formazioni geologiche, oltre a ridurre i tempi medi per il rilascio delle licenze per le aree di esplorazione e rafforzare i controlli per garantire il minor impatto ambientale e sociale; Necessità di un quadro giuridico adeguato: la creazione di un quadro giuridico per i minerali critici è fondamentale per promuovere un ambiente normativo sicuro, attrarre investimenti e allineare le politiche settoriali e federali per uno sviluppo sostenibile; Produzione, raffinazione e lavorazione: fornire investimenti soprattutto in tecnologia e infrastrutture per la produzione, raffinazione, lavorazione e distribuzione logistica di minerali critici per il Brasile, in modo che il paese diventi un polo, aggiungendo valore alle risorse e riducendo la dipendenza dalla raffinazione in altri paesi, come la Cina; Promuovere l’attività mineraria e l’energia verde: il Brasile deve continuare a stimolare la transizione energetica, attraverso incentivi fiscali e altro supporto legislativo, guidando la questione in America Latina, espandendo politiche come la Politica Nazionale di Transizione Energetica (PNTE) e tramite il Programma di Accelerazione della Crescita (PAC), tra gli altri meccanismi che mirano ad attrarre investimenti e generare posti di lavoro; Percorsi di decarbonizzazione: il Paese deve proseguire con iniziative come il Piano Energetico Nazionale 2050 e partnership internazionali, come quella con il Cile, per aumentare la trasparenza e promuovere un’attività mineraria sostenibile, allineando il Brasile all’agenda climatica globale; Ripristinare l’immagine dell’industria mineraria brasiliana: promuovere una maggiore trasparenza e consapevolezza sull’importanza dell’attività mineraria, contrastare l’attività mineraria illegale e riposizionare il settore come agente di cambiamento sostenibile essenziale per la transizione energetica; e Partnership internazionali: promuovere partnership con paesi che richiedono minerali critici, come Stati Uniti, Cina e Unione Europea, per garantire un flusso continuo di investimenti e tecnologie per il settore.

Fonte: Brasil Mineral

 

Ita Airways punta a crescere in Brasile e rafforza il ruolo di Roma come hub

Con un'occupazione superiore al 90% sui voli dal Brasile, la compagnia valuta nuove destinazioni e sottolinea il supporto per gli agenti di viaggio

In occasione della fiera WTM Latin America 2025, ad aprile a San Paolo, Andrea Taddei, Country Manager per Brasile e Argentina di Ita Airways, e Murilo Cassino, Direttore commerciale della compagnia, hanno ribadito l’impegno della compagnia aerea italiana nel mercato brasiliano. Con voli giornalieri da San Paolo e Rio de Janeiro a Roma e un tasso di occupazione medio superiore al 90% nel primo trimestre di quest’anno, Ita sta studiando l’espansione delle sue operazioni nel Paese e investendo in nuove destinazioni.

La novità per il 2025 è continuare a crescere in Brasile, investendo negli aerei e portando il miglior prodotto, perché il Brasile ha un potenziale enorme”, afferma Taddei. Sottolinea l’importanza della comunità italiana in Brasile e sottolinea che il Paese è tra i mercati prioritari dell’azienda al di fuori dell’Italia, insieme agli Stati Uniti.

Sebbene l’operatività attuale rimanga stabile, con due voli giornalieri da San Paolo e uno da Rio de Janeiro, la compagnia sta studiando nuove rotte. “Non abbiamo ancora novità da condividere, ma il Brasile è uno dei Paesi in cui l’Italia è più interessata agli investimenti fuori dall’Italia”, aggiunge Taddei.

Secondo i dirigenti, uno dei principali elementi distintivi di Ita Airways è l’utilizzo dell’aeroporto di Roma come hub per i collegamenti. Oltre a fungere da porta d’accesso per i turisti che visitano l’Italia, Roma è un punto strategico per le destinazioni in Asia e in Medio Oriente. “Abbiamo collegamenti con Bangkok, Dubai e Riyadh. Il Brasile è, infatti, il secondo mercato che vende più biglietti per Bangkok via Italia”, rivela Cassino.

In questo contesto, il supporto agli agenti di viaggio diventa essenziale. Tra il 75% e l’80% delle vendite di Ita in Brasile avviene tramite agenzie. “Sono i nostri principali clienti. Ecco perché siamo qui, per ascoltarli e offrirli supporto con tariffe speciali, contratti, incentivi e condizioni differenziate per i gruppi”, afferma il dirigente.

Per quanto riguarda la nuova legge sulla cittadinanza italiana, di cui si sta discutendo in Brasile, Taddei ritiene che l’impatto sul turismo sarà minimo. “Stiamo parlando di una generazione più giovane, che già viaggia spesso in Italia. Il Paese è molto accogliente nei confronti dei turisti brasiliani, anche con controlli sull’immigrazione più snelli rispetto ad altre destinazioni europee”, conclude Cassino.

Le operazioni della compagnia in Brasile vengono svolte con aeromobili Airbus A330neo e A350, offrendo opzioni di voli diurni e notturni.

 

Fonte: Brasilturis | di Rafael Destro

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

Ultima modifica: Martedì 3 Giugno 2025
Mercoledì 14 Maggio 2025

Privatizzazione dell’abitare: come le aziende Immobiliari stanno cambiando la Danimarca

Negli ultimi anni, il mercato immobiliare danese ha visto una crescente presenza di grandi aziende immobiliari, un fenomeno che non è circoscritto solo all’area della capitale, Copenaghen, ma coinvolge anche altre importanti città come Aarhus, Aalborg, Odense e Vejle. Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo sul panorama abitativo del Paese, portando ad un aumento dei prezzi degli affitti e a una maggiore concentrazione di proprietà nelle mani di grandi operatori, a discapito di piccole proprietà individuali.

Oggi, circa 682.000 persone vivono in case di proprietà di aziende, un aumento di più del doppio rispetto al 2010. Questo dato evidenzia come questo nuovo tipo di protagonisti del mercato, composto da grandi aziende private, fondi pensione e investitori nazionali ed internazionali abbiano preso piede e abbiano trasformato l’edilizia abitativa in una vera e propria industria. In particolare, durante gli anni 2010, quando i tassi di interesse erano bassi, si è verificato un boom nella costruzione di abitazioni da affittare, poiché erano considerate l’investimento più sicuro e redditizio. Chi ha beneficiato maggiormente di questa situazione sono state proprio le grandi aziende, che hanno investito il loro capitale e costruito migliaia di case. Ciò ha portato ad un aumento significativo dei canoni, oggi mediamente più alti del 50-70% rispetto agli alloggi costruiti da aziende di gestione dell'edilizia popolare.

Un settore in mano a grandi investitori

Le grandi aziende immobiliari hanno preso il controllo delle principali costruzioni residenziali, dominando le città più grandi come Copenaghen e Aarhus. In queste aree, le nuove costruzioni di appartamenti sono ormai una costante, con una forte presenza di grandi operatori privati.

Un aspetto positivo di questa espansione è stato il tentativo di risolvere la scarsità di abitazioni disponibili, ma i costi elevati degli affitti hanno avuto un impatto negativo su molte famiglie, che si sono trovate a dover affrontare canoni difficilmente sostenibili.

Le aziende che operano nel settore sono realtà di grandi dimensioni, con portafogli di migliaia di appartamenti e con una logica di investimento chiaramente orientata al profitto a lungo termine. Con l’aumento dei prezzi e dei canoni, i guadagni derivano principalmente dall'incremento del valore degli immobili, il che ha portato a una crescente disuguaglianza nell'accesso alla casa. Le persone con redditi medi o bassi si trovano sempre più escluse dalle zone centrali delle città, in quanto gli alloggi disponibili sono destinati solo a chi può permettersi canoni elevati.

I sindaci Lars Weiss di Copenaghen e Anders Winnerskjold di Aarhus hanno espresso preoccupazioni riguardo all’eccessiva concentrazione di abitazioni in mano a grandi aziende immobiliari. Hanno richiesto modifiche legislative per una maggiore regolamentazione del mercato e la costruzione di abitazioni con affitti più accessibili. In particolare, l’idea è incentivare la costruzione di abitazioni di proprietà, per contrastare la predominanza degli affitti e garantire maggiore varietà nell’offerta residenziale.

In conclusione, il mercato immobiliare danese, pur presentando sfide legate alla crescente concentrazione di proprietà e ai costi degli affitti, offre spunti di riflessione per gli attori economici internazionali. L’evoluzione del settore potrebbe rappresentare un’opportunità per chi desidera investire in un mercato complesso ma con una domanda crescente e una forte competitività. Con politiche più flessibili e soluzioni abitative diversificate, le dinamiche del mercato potrebbero presto mutare, aprendo spazio a nuovi modelli di sviluppo residenziale.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 14 Maggio 2025
Mercoledì 14 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Il Settore dell’Elettronica Professionale, Microelettronica e Fotonica in Polonia – Analisi 2024 e opportunità per le aziende italiane

1. INTRODUZIONE

L’elettronica professionale, la microelettronica e la fotonica rappresentano oggi pilastri fondamentali per la modernizzazione industriale e lo sviluppo tecnologico della Polonia. Le applicazioni in questi settori si estendono dai dispositivi medici all’automotive, dalle telecomunicazioni alla difesa, dal settore spaziale alle energie rinnovabili. Il presente documento sintetizza i contenuti del rapporto 2024, evidenziando i principali dati, le tendenze e le opportunità di cooperazione con aziende italiane.

 

2. SCENARIO DI CONTESTO

2.1 Rilevanza strategica

Negli ultimi anni, l’elettronica ha assunto un ruolo centrale nei processi di trasformazione economica e industriale a livello globale. La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l’importanza di infrastrutture digitali e soluzioni tecnologiche avanzate, mentre le tensioni geopolitiche e la crisi dei semiconduttori hanno spinto l’Unione Europea a rafforzare la propria autonomia tecnologica. In questo contesto, la Polonia si è distinta per la volontà di sviluppare una filiera nazionale robusta e innovativa nel campo dell’elettronica e della fotonica, anche in sinergia con i programmi europei come il Chips Act.

2.2 Obiettivi della Polonia

Per consolidare il proprio ruolo in Europa, la Polonia ha adottato una strategia incentrata su tre direttrici principali:

  1. Rafforzamento dell’ecosistema di ricerca, grazie alla presenza di università tecniche e centri di eccellenza.
  2. Attrazione di investimenti esteri ad alto contenuto tecnologico (es. Intel, Samsung, LG).
  3. Incremento della capacità di esportazione di componenti e sistemi avanzati nei mercati globali.

 

3. ANALISI SETTORIALE

3.1 Elettronica e Microelettronica (OEM)

Il settore OEM in Polonia è caratterizzato da una forte presenza di aziende che progettano e producono circuiti integrati, moduli elettronici e dispositivi embedded per clienti internazionali. Oltre ai grandi gruppi come Intel, Samsung, Nokia e LG, il panorama è arricchito da aziende locali con alta specializzazione. Il fatturato aggregato delle 100 principali aziende OEM ha raggiunto nel 2022 i 12,24 miliardi di PLN, con una crescita annua del 18%. La competitività del settore è favorita da un sistema formativo tecnico di alto livello e da politiche pubbliche orientate all’innovazione.

3.2 EMS – Electronic Manufacturing Services

Le aziende EMS forniscono servizi conto terzi per la produzione elettronica, includendo il design, l’assemblaggio, il collaudo e la logistica. Questo settore ha generato un fatturato stimato di 4,5 miliardi di euro nel 2022. In Polonia operano oltre 300 imprese EMS che impiegano più di 50.000 addetti. Le principali aree applicative sono le telecomunicazioni (30%), il settore automotive (25%) e quello medicale (20%). Grazie alla flessibilità produttiva e alla capacità di customizzazione, il settore EMS si presenta come un partner strategico anche per aziende italiane.

3.3 Componentistica Elettronica

La produzione di componenti elettronici – sia passivi (resistori, condensatori) sia attivi (transistor, microprocessori, moduli RF) – è uno dei pilastri dell’intera filiera. Nel 2022 sono stati prodotti oltre 300 milioni di componenti, con un valore di esportazione pari a circa 1,8 miliardi di euro. I principali mercati di destinazione sono Germania, Stati Uniti e Cina. La domanda crescente di elettronica per il settore automotive e per i dispositivi di consumo traina l’ulteriore sviluppo del comparto.

3.4 Fotonica

Il settore della fotonica in Polonia è tra i più innovativi e dinamici. Le tecnologie fotoniche trovano applicazione nella medicina (chirurgia laser, diagnostica), nella difesa (sensori ottici, imaging a infrarossi), nel settore aerospaziale, nell’automotive (LiDAR) e nell’industria manifatturiera (laser per taglio e microlavorazioni). Tra le aziende di punta figura VIGO Photonics, nota per la produzione di rivelatori infrarossi impiegati da enti come NASA e MIT. Il settore è sostenuto da forti investimenti in ricerca e da una rete attiva di PMI, startup e istituti pubblici.

 

4. TENDENZE TECNOLOGICHE

L’evoluzione del settore è guidata da sei tendenze principali:

  1. Miniaturizzazione e integrazione: l’aumento della densità dei circuiti permette di ottenere dispositivi più compatti ed efficienti.
  2. Internet of Things e comunicazione 5G/6G: lo sviluppo di reti intelligenti richiede sensori avanzati e capacità di elaborazione distribuita.
  3. Intelligenza Artificiale e Machine Learning: le tecnologie AI sono sempre più integrate nei dispositivi elettronici per automatizzare funzioni e ottimizzare processi.
  4. Calcolo quantistico: sebbene ancora in fase iniziale, gli investimenti in questo ambito stanno aumentando.
  5. Elettronica di potenza wide-bandgap: materiali come GaN, SiC e Ga2O3 permettono di realizzare dispositivi ad alte prestazioni e maggiore efficienza energetica.
  6. Fotonica integrata: soluzioni basate su fibre ottiche e circuiti ottici miniaturizzati stanno trovando applicazioni in settori chiave come biomedicale, telecomunicazioni e difesa.

 

5. CAPACITÀ RICERCA & SVILUPPO

La Polonia dispone di una rete di eccellenza nella ricerca applicata, che comprende:

  • Warsaw University of Technology e AGH University of Science and Technology di Cracovia, leader nella formazione ingegneristica.
  • Łukasiewicz Research Network, specializzata in microelettronica, fotonica e materiali avanzati.
  • CEZAMAT, centro per tecnologie avanzate del Politecnico di Varsavia, dotato di infrastrutture per la fabbricazione di microchip su wafer da 200 mm. Numerosi progetti sono stati avviati nell’ambito del Chips Act europeo, tra cui una pilot line su GaN e FD-SOI per favorire la sovranità tecnologica europea.

 

6. CASI DI SUCCESSO

Tre aziende polacche rappresentano casi emblematici del successo industriale nel settore:

  • Digital Core Design: ha sviluppato oltre 100 architetture proprietarie di IP Core e processori, venduti in tutto il mondo a clienti come Siemens, Sony, Toyota.
  • GOODRAM (Wilk Elektronik): unico produttore europeo di memorie DRAM e SSD con oltre il 50% della produzione destinata all’export.
  • VIGO Photonics: fornitore globale di rivelatori infrarossi, con applicazioni in campo medico, ambientale, difesa e trasporti.

 

7. POTENZIALE DI ESPORTAZIONE

Le competenze sviluppate nel campo della fotonica, della sensoristica e dell’elettronica di potenza rendono la Polonia un esportatore competitivo di tecnologie di frontiera. Particolare attenzione va posta ai segmenti dei dispositivi optoelettronici, laser industriali e moduli a semiconduttori basati su GaN e SiC. I mercati di riferimento includono l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone. La sinergia tra ricerca accademica e industria favorisce il trasferimento tecnologico e l’innovazione continua.

 

8. OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE

8.1 Collaborazione tecnologica

Le imprese italiane possono avviare partnership con università e centri di ricerca polacchi, partecipando a programmi europei come Horizon Europe, IPCEI e Chips Act. L’accesso a infrastrutture tecnologiche avanzate e a reti di conoscenza locali rappresenta un importante vantaggio competitivo.

8.2 Subfornitura e delocalizzazione

La presenza di un ampio comparto EMS consente alle aziende italiane di esternalizzare parte della produzione in Polonia, beneficiando di costi competitivi, elevata qualità e tempi di consegna contenuti.

8.3 Integrazione nella filiera

Le imprese italiane produttrici di componenti, macchinari, strumenti di test o software embedded possono inserirsi nella supply chain polacca come fornitori tecnologici o commerciali.

8.4 Export e sviluppo commerciale

La crescente domanda interna polacca di elettronica avanzata apre spazi per l’export di prodotti italiani nei settori medicale, aerospaziale, della difesa, robotica e infrastrutture intelligenti.

 

9. CONCLUSIONI

La Polonia sta emergendo come uno dei principali hub europei per l’elettronica e la fotonica, sostenuta da investimenti pubblici e privati, una solida base scientifica e un dinamico tessuto industriale. Le imprese italiane, grazie alla propria esperienza nei settori high-tech e manifatturieri, possono trarre vantaggio da numerose opportunità di cooperazione industriale, commerciale e tecnologica, contribuendo allo sviluppo di una filiera integrata e resiliente a livello europeo.

 

Fonte: "The Professional Electronics, Microelectronics and Photonics Sector in Poland – Report 2024", pubblicato da PARP (Polska Agencja Rozwoju Przedsiebiorczosci) e Łukasiewicz Research Network

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 14 Maggio 2025
Martedì 13 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Accordo per il riconoscimento della patente di guida tra Brasile e Italia entra in vigore

L'accordo tra Italia e Brasile per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida è entrato in vigore lo scorso lunedì (28).

Il patto è stato firmato lo scorso luglio durante la visita in Brasile del Presidente italiano, Sergio Mattarella. In quell'occasione, il capo di Stato europeo ha concluso diversi altri accordi e protocolli d’intesa con la nazione sudamericana.

"Questa è una notizia eccellente. L’entrata in vigore dell’Accordo facilita molto la vita sia della comunità italiana residente in Brasile che dei brasiliani residenti in Italia. Sono particolarmente soddisfatto perché, dopo più di due anni di lavoro, grazie alla visita del Presidente Mattarella in Brasile e al nostro impegno, sarà possibile richiedere la conversione delle patenti di guida. Si tratta di un beneficio reale e concreto per molti", ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia in Brasile, Alessandro Cortese.

L’accordo, già in vigore sul territorio italiano, sarà promulgato da Brasília nei prossimi giorni.

La misura consente ai cittadini brasiliani di convertire la propria patente di guida in Italia – e viceversa – senza dover sostenere esami pratici o teorici.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)

Ultima modifica: Martedì 13 Maggio 2025
Martedì 13 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Francia

CONGIUNTURA ECONOMICA IN PROVENZA-ALPI-COSTA AZZURRA: UN'ECONOMIA A DUE VELOCITÀ

Durante la giornata del 28 aprile 2025, si è svolta la sesta conferenza stampa del Club della Congiuntura. La missione di tale Club è di riunire attori pubblici e camerali che condividono regolarmente una selezione di indicatori strategici; periodicamente, il Club esegue indagini presso le aziende presenti sul territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra e, successivamente, formula un bilancio che permette di percepire lo stato della congiuntura economica. In particolare, si è affermato che "il volume cumulato del fatturato su dodici mesi è di 322 miliardi di euro", un numero che mostra un leggero aumento rispetto all'anno precedente. Tuttavia, è importante considerare anche l'inflazione, poiché la diminuzione di quest'ultima è correlata alla riduzione dei tassi di interesse. Inoltre, si è osservato che, in un anno, da gennaio 2024 a gennaio 2025, la crescita dei crediti alle imprese è stata notevole, passando dall'1,5% al 2,9% nella regione.

Per quanto riguarda i settori di attività, si può sottolineare che il settore della pulizia, dei servizi di bellezza e dei VTC rappresenta il capostipite di questa crescita; al secondo posto, invece, si colloca il settore delle costruzioni, successivamente, si trova il settore alimentare. In totale, nel 2024, sono state create 27.000 imprese artigiane, un dato che costituisce un leggero calo rispetto al 2023, ma che rimane comunque nettamente superiore all’epoca pre-Covid.

Inoltre, nel primo trimestre del 2025, solo il 56% dei 2.500 dirigenti aziendali intervistati si dice fiducioso riguardo alla propria impresa. Questo dato evidenzia come la precarizzazione del mercato del lavoro stia avanzando, considerando che sono state registrate 317.242 dichiarazioni di assunzione da parte delle imprese regionali, con una diminuzione del 2,6% rispetto a febbraio 2024. In particolare, i contratti a tempo indeterminato sono nel mirino, con una diminuzione che sfiora il 12%, mentre i contratti a termine di meno di un mese rappresentano un’eccezione, con un aumento dell’1,7%.

Infine, si può osservare che il settore dei servizi rimane attivo, mentre quello delle costruzioni e dell’industria versa in difficoltà. Il primo settore è sostenuto dall’attrattività turistica, mentre il secondo soffre a causa delle difficoltà nell’ottenimento dei permessi di costruzione, nonché dell’aumento dei costi dei materiali e dei problemi di approvvigionamento.

Fonte: https://www.laprovence.com/

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

Ultima modifica: Martedì 13 Maggio 2025
Martedì 13 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Hong Kong

Hong Kong e Qianhai: una nuova frontiera per la collaborazione economica europea

Negli ultimi anni, la Great Bay Area ha consolidato il suo ruolo strategico come ponte tra l’Europa e la Cina, facilitando l’ingresso di imprese europee nel mercato asiatico, in particolare attraverso Qianhai, una zona economica speciale in forte espansione. Questo processo si è intensificato a seguito delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno spinto numerose aziende europee a cercare nuovi mercati e opportunità di collaborazione. Qianhai si è rivelata una destinazione chiave per gli investimenti, attrattiva per il suo ambiente dinamico e competitivo.

L’espansione di Qianhai è un progetto ambizioso, volto a trasformare l’area in un hub economico di primo livello. Con un piano di sviluppo che prevede un aumento significativo della sua superficie, la regione sta attirando l’interesse di molte camere di commercio europee, tra cui quelle del Regno Unito, Francia e Svezia. Il governo cinese sta implementando politiche per agevolare gli investimenti stranieri, semplificando le procedure burocratiche e incentivando la cooperazione internazionale. Questo favorisce un ecosistema economico in cui innovazione e sviluppo giocano un ruolo centrale, con settori chiave come la tecnologia, la green economy e la produzione avanzata in forte crescita.

Hong Kong, con la sua solida infrastruttura finanziaria, è cruciale in questa dinamica, fornendo il supporto necessario per l’internazionalizzazione delle imprese. Molte aziende basate in Qianhai e Nansha vedono nella città un punto nevralgico per il finanziamento e l’export dei loro prodotti. In particolare, le società tecnologiche stanno sfruttando il contesto economico attuale per accelerare lo sviluppo di semiconduttori e robotica avanzata, grazie alla maggiore domanda internazionale e alla disponibilità di investimenti.

Parallelamente, le autorità di Guangdong hanno annunciato progetti infrastrutturali volti a rafforzare i collegamenti tra Hong Kong e Qianhai. Un esempio significativo è la Hong Kong-Shenzhen Western Rail Link, una linea ferroviaria prevista per il 2035 che ridurrà i tempi di viaggio tra Qianhai e Hung Shui Kiu a circa 15 minuti, favorendo l’integrazione economica tra le due aree.

In questo scenario, Hong Kong e Qianhai emergono come pilastri della nuova strategia di internazionalizzazione delle imprese europee. La sinergia tra le risorse finanziarie di Hong Kong e le opportunità di crescita offerte da Qianhai sta ridefinendo le relazioni economiche tra Europa e Cina. L’apertura della regione e il crescente interesse delle camere di commercio europee pongono le basi per una nuova era di cooperazione commerciale, dove la capacità di adattamento delle imprese europee e la visione strategica delle autorità cinesi contribuiranno a rendere Qianhai uno dei poli più dinamici del commercio internazionale nei prossimi anni.

Fonti: 

https://www.scmp.com/news/hong-kong/politics/article/3307654/hong-kong-play-key-role-european-business-collaboration-amid-trade-war?module=Politics&pgtype=section

https://www.sz.gov.cn/en_szgov/news/latest/content/post_12076249.html

https://research.hktdc.com/en/article/ODYxNDkwMzgy

https://www.eureporter.co/world/china-2/2024/08/30/qianhai-shenzhen-offering-new-perspectives-for-chinas-high-quality-regional-development/

 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)

Ultima modifica: Martedì 13 Maggio 2025
Martedì 13 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Brasile | Il saldo del commercio estero del settore minerario raggiunge i 7,6 miliardi di dollari nel primo trimestre

Valore equivalente al 77% del saldo dell’intera bilancia commerciale brasiliana

Nel primo trimestre del 2025, la differenza tra esportazioni e importazioni di minerali (saldo di 7,68 miliardi di USD) è stata pari al 77% del saldo commerciale brasiliano (9,98 miliardi di USD). Nell’intero 2024, questa quota era stata del 47%.

Secondo l’Istituto Minerario Brasiliano (Ibram), l’influenza positiva sulla bilancia commerciale si verifica anche a fronte di una diminuzione del 13% delle esportazioni di minerali, in dollari, nel primo trimestre del 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calo è stato causato dalla variazione dei prezzi internazionali del minerale di ferro, che costituisce il fiore all’occhiello delle esportazioni minerarie brasiliane.

Tuttavia, nel primo trimestre del 2025, il settore ha registrato un fatturato di 73,8 miliardi di R$, con un aumento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (68 miliardi di R$), con il minerale di ferro che rappresenta il 53% di questo valore, con 38,8 miliardi di R$ (-12% rispetto al primo trimestre del 2024). La riscossione delle imposte è cresciuta di circa l’8%, raggiungendo quota 25,5 miliardi di R$.

Fino a marzo, l’attività mineraria ha registrato 223 mila posti di lavoro diretti, con la creazione di oltre 2 mila nuovi posti di lavoro.

Secondo il CEO di Ibram, Raul Jungmann, le prospettive di espansione dell’attività mineraria in Brasile sono positive, poiché la domanda globale, soprattutto di minerali critici e strategici per vari scopi, come la transizione energetica, la decarbonizzazione, lo sviluppo di nuove tecnologie, la difesa, tra gli altri, è aumentata in modo esponenziale. Il Brasile ha il potenziale per diventare il principale fornitore mondiale di numerose sostanze minerali.

Ha anche commentato che la guerra tariffaria internazionale non ha avuto un impatto diretto sull’attività mineraria brasiliana, nonostante rappresenti un passo negativo per le relazioni commerciali tra le nazioni.

Credo che questa controversia tariffaria ridurrà la dinamica dell’economia globale, influenzando il commercio internazionale, ancora di più perché Cina e Stati Uniti rappresentano il 45% del flusso commerciale globale”, ha detto Jungmann durante una conferenza stampa il 6 maggio.

Investimenti

L’industria mineraria stima di investire 68,4 miliardi di dollari entro il 2029. La maggior parte degli investimenti sarà destinata a progetti di estrazione del minerale di ferro (28,7%); seguono i progetti socio-ambientali (16,6%) e la logistica (15,9%). Minas Gerais, Pará e Bahia guidano la classifica degli stati che riceveranno i contributi maggiori, con una quota rispettivamente del 24,1%, 19,7% e 13,2%.

Fonte: Agência Brasil

Export di vino italiano in crescita del 14% in Brasile nel 2025

I dati sono stati registrati nel primo trimestre di quest'anno

Il Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi ha segnalato che le esportazioni di vini italiani verso il Brasile sono aumentate del 14% nel primo trimestre del 2025.

L’Italia, dopo aver migliorato le sue performance nei primi tre mesi di quest’anno, prevede di chiudere il 2025 con almeno 11,2 milioni di litri di bevanda esportati nel mercato brasiliano.

Ciò è dovuto, tra gli altri fattori, ai circa 32 milioni di discendenti italiani residenti in Brasile. Inoltre, l’Italia vanta il maggior numero di tipologie di vino al mondo, il maggior numero di uve autoctone e di etichette a Denominazione di Origine Controllata e a Denominazione di Origine Controllata Garantita, il che rappresenta una forte garanzia di qualità”, ha dichiarato Maria Maddalena Del Grosso, direttrice di ITA/ICE - Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane in Brasile.

I vini che il Brasile acquista dalla Nazione europea provengono principalmente da regioni italiane tradizionalmente riconosciute in questo segmento, come Toscana, Puglia, Piemonte, Veneto e Sicilia. Campania, Umbria e Friuli-Venezia Giulia stanno ancora cercando di conquistare una quota maggiore della base di consumatori brasiliana.

I dati del Ministero sono stati resi noti dopo che le esportazioni di vini del Belpaese verso il Brasile sono cresciute del 12,6% nel 2024, raggiungendo un totale di 10,9 milioni di litri.

Attualmente, l’Italia è il quarto Paese che vende più bevande alla Nazione sudamericana, dietro solo a Cile, Portogallo e Argentina. Il Brasile, invece, è il quarto acquirente di vini italiani nelle Americhe, dopo Stati Uniti, Canada e Messico.

 

Fonte: Terra / ANSA Brasil

 

Il Brasile offre opportunità di Partenariato Pubblico-Privato agli investitori italiani

Il Brasile offre opportunità di Partenariato Pubblico-Privato agli investitori italiani

Roadshow realizzato a Milano ha promosso progetti infrastrutturali strategici ed economia circolare

Il Ministero dell’Integrazione e dello Sviluppo Regionale ha partecipato, il 29 aprile 2025, al Roadshow Brasiliano-Europeo su Infrastrutture, Energia ed Economia Circolare, tenutosi a Milano. L’evento ha segnato il secondo giorno della missione internazionale volta a presentare le opportunità di Partenariato Pubblico-Privato (PPP) in Brasile, con particolare attenzione ai progetti strategici del governo federale.

La missione è stata organizzata su invito della Camera di Commercio Italiana di San Paolo - ITALCAM, in un contesto di stretta collaborazione tra Brasile e Italia, paesi con una storia di intensi scambi culturali ed economici. Nel corso dell’evento si è discusso di come l’esperienza italiana possa contribuire alle esigenze infrastrutturali del Brasile. Tra i punti salienti, è stato presentato il Progetto di Integrazione del Fiume São Francisco (PISF) come una delle iniziative principali.

Progetti infrastrutturali e investimenti PPP

Il Segretario Nazionale per la Sicurezza Idrica, Giuseppe Vieira, ha commentato la partecipazione del settore privato alla gestione del PISF, sottolineando che la concessione, della durata di 30 anni, consentirà una maggiore stabilità nella gestione e nuovi investimenti. Secondo Vieira, la concessione prevede investimenti obbligatori per 544 milioni di R$, oltre a 1,6 miliardi di R$ di investimenti aggiuntivi, il tutto senza incidere sulle tariffe, che continueranno ad essere regolamentate dall’Agenzia Nazionale delle Acque (ANA).

Il Segretario dei Fondi e degli Strumenti Finanziari, Eduardo Tavares, invece, ha evidenziato le sfide che il Brasile deve affrontare nel settore dei rifiuti solidi urbani e le opportunità di investimento in modelli più sostenibili. Tavares ha affermato che i contratti a lungo termine, come quelli che durano dai 15 ai 30 anni, sono strategie importanti per attrarre il settore privato a investire in tecnologie sostenibili, come il compostaggio, la produzione di idrogeno e il biogas, settori in cui l’Italia ha sviluppato soluzioni innovative.

Sistemi di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti

Il programma di Benchmarking Internazionale ha evidenziato i sistemi di raccolta differenziata e il modello di gestione dei rifiuti solidi urbani adottati a Milano, compreso il sistema porta a porta, come esempio di successo nella gestione sostenibile dei rifiuti. Questi modelli sono stati presentati come possibilità di applicazione in Brasile, principalmente in relazione all’adozione di pratiche più efficienti nella gestione dei rifiuti urbani.

Fonte: Jornal Grande Bahia (JGB)

Italian Exhibition Group acquisisce il 51% di Fenagra e amplia la presenza in Brasile

Italian Exhibition Group (IEG) ha appena annunciato l’acquisizione del 51% di Fenagra – Fiera Internazionale per l’Agroindustria, la Feed & Food, organizzata da Editora Stilo.

Secondo IEG, questa operazione è la più importante mai realizzata dal gruppo in Brasile e rafforza la sua strategia di crescita globale in settori strategici.

Con l’incorporazione di Fenagra, IEG Brasil, la filiale del gruppo nel Paese, conta ora 12 fiere nel suo portafoglio, tra cui segmenti quali edilizia civile, geotecnologia, droni, mobilità elettrica, spazio, salute e sostenibilità.

Negli ultimi due anni, il gruppo ha acquisito anche il 100% di Expo InfraFM e MundoGeo, consolidando la sua posizione come uno dei cinque maggiori organizzatori di fiere del Paese, con un fatturato stimato di 30 milioni di R$.

La 18ª edizione di Fenagra si terrà dal 13 al 15 maggio 2025 presso il Padiglione Principale del Distretto di Anhembi, a San Paolo.

Si prevede un evento da record, con 230 espositori provenienti da 17 Paesi – tra cui Europa, Asia, Sud America, Stati Uniti e Australia – e una superficie complessiva di 16mila metri quadrati.

Per Graziano Messana, partner di IEG per le operazioni brasiliane, l’acquisizione di Fenagra è più di un investimento in un nuovo settore.

Per questa fiera, IEG porta in Brasile la sua competenza internazionale, comprovata da Ecomondo in Italia, fiera leader della green e circular economy, che nel 2024 ha registrato numeri record con 166.000 metri quadrati di superficie espositiva e 1.620 marchi presenti.

Vogliamo trasferire questa esperienza internazionale, aumentare la visibilità globale di Fenagra e, quindi, creare valore per tutti gli stakeholder”, afferma Messana. “L’agribusiness ha una sinergia diretta con i pilastri strategici del gruppo, come la sostenibilità e l’innovazione”, aggiunge.

Il presidente di IEG Brasile e CCO globale del gruppo, Carlo Costa, insieme al direttore dello sviluppo internazionale di IEG, Francesco Santa, sottolineano che l’operazione ha richiesto dieci mesi di trattative e fa parte di un piano di espansione globale più ampio, incentrato sulla diversificazione del mercato per rendere il gruppo più resiliente alle sfide economiche.

Il CEO globale di IEG, Corrado Peraboni, invece, sottolinea il ruolo dell’internazionalizzazione nella strategia del gruppo, che genera fatturato in dieci Paesi, tra cui Brasile, Messico, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Dubai, Singapore, Cina, Canada e Stati Uniti. “La strategia di geoclonare i nostri eventi di punta o di acquisire fiere di settore di rilievo all’estero si è rivelata vincente, con ricadute positive anche sui territori italiani”, spiega Peraboni.

La crescita del settore agroindustriale in Brasile è confermata anche da realtà come Sindirações, che stima una produzione di 90 milioni di tonnellate di mangimi e concentrati e quasi 4 milioni di tonnellate di integratori entro il 2025. Euromonitor International, invece, prevede una crescita del 27% nel settore dell’alimentazione sana nel Paese quest’anno.

Con questa mossa, IEG rafforza la sua fiducia nel Brasile come polo strategico per la nuova economia circolare globale.

Economia circolare è la parola d’ordine e il Brasile è tra i Paesi che investono di più nella transizione energetica e nell’uso consapevole delle risorse”, conclude Messana.

Fonte: Portal Radar | Di Luis Orsolon 

Ultima modifica: Martedì 13 Maggio 2025
Martedì 13 Maggio 2025

Notizie dai mercati esteri - Argentina

Marzo 2025: Crescono le importazioni in Argentina e si rafforza il ruolo industriale di Santa Fe

Nel mese di marzo 2025, l’Argentina ha registrato importazioni per un totale di 6.006 milioni di dollari, con una crescita del 38,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I settori più dinamici sono stati i veicoli passeggeri (+107%), i beni di consumo (+75,7%) e i beni di capitale (+74,1%), segnalando un aumento significativo degli investimenti e della domanda interna.

In parallelo, la provincia di Santa Fe ha mostrato segnali incoraggianti: l’industria metalmeccanica ha registrato una crescita interannuale del 7,5%, proseguendo un trend positivo iniziato a gennaio. In particolare, si osserva un’espansione delle attività produttive e della richiesta di componenti importati, necessari per alimentare la filiera industriale locale.

Questi dati confermano la ripresa della domanda nazionale e delle attività economiche, offrendo nuove opportunità per rafforzare le relazioni industriali e commerciali tra l’Argentina e partner internazionali, come l’Italia.

(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario​)

Ultima modifica: Martedì 13 Maggio 2025