Notizie mercati esteri

Mercoledì 29 Ottobre 2025

Hong Kong Jewellery Fair: Un Hub Strategico da 600 Milioni per le Imprese Italiane

Hong Kong Jewellery Fair 2025 conferma il suo ruolo strategico come hub globale per l’industria dei gioielli, rappresentando un’opportunità da oltre 600 milioni di euro per le imprese italiane. Con più di 3.000 espositori e 50.000 visitatori provenienti da 140 Paesi, la Jewellery & Gem WORLD Hong Kong 2025, svoltasi dal 15 al 21 settembre, non si è limitata a registrare numeri importanti, ma ha segnato una svolta significativa con l’affermazione del platino come protagonista assoluto della manifestazione, diventando la risposta strategica all’impennata dei prezzi dell’oro. Tra gli espositori, circa 100 aziende italiane hanno portato l’eccellenza manifatturiera e tecnologica del nostro Paese in uno degli eventi più prestigiosi del settore.

Il concetto di Platinum Advantage ha guidato l’intera edizione della fiera, organizzata da Informa Markets su due sedi: l’Asia World-Expo per le materie prime e l’Hong Kong Convention and Exhibition Centre per la gioielleria finita. L’evento ha registrato la più ampia rappresentazione di gioielli in platino dell’ultimo decennio, mentre l’esposizione “Sublime Shine: Metal Innovation in the Art of Jewellery”, co-sponsorizzata dal Platinum Guild International, ha attratto oltre 900 visitatori al giorno, focalizzandosi su innovazioni come i Passaporti Digitali di Prodotto e la tracciabilità tramite blockchain, strumenti essenziali per garantire trasparenza e sostenibilità.

Hong Kong conferma la sua storica centralità come hub commerciale per l’Asia-Pacifico, un ruolo cruciale anche per il mercato italiano. Nel 2024 le esportazioni italiane di gioielli verso Hong Kong hanno superato i 600 milioni di euro, pari al 4% dell’export nazionale del settore, mentre considerando l’intera area Asia-Pacifico questa quota supera il 10% delle esportazioni italiane totali di gioielleria. 

La presenza italiana alla JGW 2025 si è articolata attraverso il Padiglione Italia presso l'HKCEC, visitato da una delegazione istituzionale di alto livello guidata da Massimo Ambrosetti, Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Antonietta Cornacchia, Vice Console Generale del Consolato Generale d'Italia a Hong Kong, e Paola Bellusci, Direttrice dell'Agenzia ICE a Hong Kong. La visita ha sottolineato l'importanza strategica della manifestazione per le relazioni commerciali bilaterali.

L’eccellenza italiana si è confermata in due ambiti chiave: sul fronte della sostenibilità, Legor Group SpA ha ricevuto il Sustainability Leadership Award 2025 durante i Jewellery World Awards celebrati il 17 settembre. Il riconoscimento, nelle categorie Environmental Stewardship e Tech For a Sustainable Future, conferma come l'impegno etico italiano sia riconosciuto a livello globale. Sul piano dell'innovazione tecnologica, il contributo italiano si è rivelato determinante per lo sviluppo del settore del platino. Andy Zhou, rappresentante del Kingli Group, uno dei principali produttori cinesi, ha espresso ottimismo per le esportazioni future di platino dalla Cina ed ha evidenziato come le tecnologie italiane, insieme a quelle giapponesi, abbiano stimolato nuove opportunità.

A testimonianza del ruolo dell'Italia nel coordinamento globale del settore, Gaetano Cavalieri, Presidente della World Jewellery Confederation (CIBJO), è stato ospite d'onore al panel "The Platinum Advantage: Markets, Business and Innovation" del 19 settembre.

La Jewellery & Gem WORLD Hong Kong 2025 ha consolidato la posizione di Hong Kong come piattaforma insostituibile per l'industria orafa globale, offrendo alle imprese italiane un accesso privilegiato a un mercato Asia-Pacifico che assorbe oltre il 10% della produzione italiana di gioielleria. Il riconoscimento internazionale ottenuto da Legor Group e l'apprezzamento delle tecnologie italiane da parte dei produttori asiatici testimoniano come il Made in Italy sia competitivo non solo sul fronte manifatturiero, ma anche nell'innovazione sostenibile e tecnologica.

Fonti: 

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Hong Kong and Macao)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Rio de Janeiro rilancia il protagonismo verde con la “Rio Nature & Climate Week”

In un momento in cui l’emergenza climatica e il collasso della biodiversità impongono una revisione urgente delle agende globali, Rio de Janeiro appare determinata a ritornare al centro del dibattito internazionale. Lo annunciano il Comune, l’organizzazione Global Citizen e l’ONG Re:wild: tra il 1° e il 6 giugno 2026 la città ospiterà la prima edizione della Rio Nature & Climate Week, un evento internazionale pensato per connettere la crisi climatica e quella ecologica in un’unica piattaforma di dialogo e azione.

Il progetto nasce da una partnership quinquennale che punta non solo a organizzare una conferenza, ma a trasformare Rio de Janeiro in un laboratorio dal vivo per soluzioni basate sulla natura. La settimana comprenderà un’agenda centrale concepita dagli organizzatori, affiancata da decine di sessioni autonome diffuse in tutta la città, con l’obiettivo di coinvolgere attori pubblici, imprese, comunità locali, istituzioni internazionali e cittadini.

Questa scelta non è casuale: Rio de Janeiro custodisce una storia simbolica nelle politiche ambientali globali. È stata una delle sedi chiave della Conferenza di Rio del 1992, che ha dato origine ai principali trattati sul cambiamento climatico e sulla biodiversità, e oggi la città intende riaffermarsi come punto di riferimento per il Sud globale, ridefinendo il ruolo delle città nello sforzo collettivo per la sostenibilità planetaria.

Il sindaco Eduardo Paes ha commentato con orgoglio che Rio “gioca un ruolo guida nella costruzione di un futuro sostenibile” e che l’alleanza con Global Citizen e Re:wild rafforza gli impegni ambientali della città, ispirando altre realtà urbane a un’azione audace. Il vicesindaco Eduardo Cavaliere ha aggiunto che l’evento segnerà un salto di scala per Rio, già proiettata verso soluzioni resilienti, e che la partnership propone una visione che mette al centro le implicazioni climatiche e naturali in modo integrato.

Dal canto suo, Global Citizen sottolinea di aver sempre considerato le città come motori del cambiamento climatico e sostenibilità: l’adesione di Rio conferma l’ambizione della città e la responsabilità verso le generazioni future. Re:wild, da parte sua, insiste sul fatto che non esiste una soluzione climatica credibile senza la natura, e che ospitando l’evento Rio riafferma il proprio legame con la tutela dei grandi ecosistemi, le popolazioni indigene e le comunità locali.

Un tratto distintivo dell’iniziativa riguarda la volontà di superare la separazione tradizionale tra politiche sul clima e politiche sulla biodiversità: diversamente dalle convenzioni internazionali standard, la Rio Nature & Climate Week intende trattare questi temi in modo connesso e sinergico, ponendo un accento particolare sulle soluzioni “nature-based” che possano affrontare simultaneamente le crisi interdipendenti del pianeta.

Sul versante locale, la città si assume impegni concreti: a partire dal 2026 Rio produrrà 30 milioni di piantine all’anno e fino al 2028 si propone di piantare 80 milioni di alberi, con priorità per le aree più vulnerabili. Queste misure non sono solo simboliche: intendono dimostrare che le amministrazioni urbane possono fare della biodiversità e della rigenerazione ambientale un asse strategico dello sviluppo urbano.

In sintesi, questa iniziativa aspira a rendere Rio non solo palco di discussioni globali, ma un vero e proprio epicentro operativo della transizione verde nel Sud del mondo. Se ben realizzata, la Rio Nature & Climate Week potrebbe segnare un punto di svolta nel modo di intendere le alleanze internazionali per clima e natura, restituendo alle città un ruolo di leadership nei grandi temi planetari.

Fonte: Prefeitura da Cidade do Rio de Janeiro

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Verso un Accordo di Libero Scambio UE–Thailandia

Le trattative per un Accordo di Libero Scambio (FTA) tra Unione Europea e Thailandia sono state formalmente avviate il 6 giugno 2013. Tuttavia, il processo è stato temporaneamente sospeso in seguito agli sviluppi politici interni in Thailandia nel 2014.

Dopo le elezioni generali del 2019, l’UE ha manifestato apertura alla ripresa dei negoziati, subordinandola a specifiche condizioni. A seguito di colloqui preliminari e della definizione di un Documento d’Intesa Congiunto (Joint Understanding Document – JUD) che funge da base per il dialogo, i negoziati sono stati ufficialmente rilanciati nel marzo 2023. Nel corso dei negoziati, l’Unione Europea ha presentato proposte testuali iniziali relative ai vari ambiti dell’accordo, precisando che tali testi costituiscono una base di discussione e potranno essere modificati, integrati o rimossi nel tempo.

Il testo definitivo sarà il risultato delle trattative tra le parti e sarà reso pubblico prima della firma e della ratifica. La Thailandia punta a concludere i negoziati entro la fine del 2025, con un ulteriore anno previsto per la ratifica da parte dell’UE, mentre il processo di approvazione parlamentare in Thailandia richiede generalmente 3–4 mesi.

(Contributo editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

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Mercoledì 29 Ottobre 2025

Industria aerospaziale: Italia e Germania a confronto

Il mercato europeo dell’aerospazio si trova in una fase di rapida crescita. Nel 2024, secondo i dati pubblicati dall’Agenzia Spaziale Europea ESA, il budget proveniente da enti pubblici destinato ai programmi spaziali ha raggiunto gli 11,4 miliardi di euro, inclusi i fondi nazionali messi a disposizione dai vari Stati membri. Tuttavia, secondo una ricerca di EURISPES, gli attori privati giocheranno un ruolo sempre più importante nell’esplorazione e nella commercializzazione dello Spazio: la New Space Economy attrarrà infatti oltre 2.700 miliardi di euro di investimenti entro il 2040.

Fatturato ed esportazioni

In questo contesto fortemente dinamico, Italia e Germania si distinguono sui mercati internazionali come attori di primo piano per ampiezza dei mercati, sia per livello delle esportazioni, sia per completezza delle rispettive filiere produttive. Entrambi i Paesi figurano infatti tra i pochi in grado di coprire l’intera catena del valore nel settore aerospaziale.

Germania e Italia rientrano tra i primi dieci paesi esportatori al mondo nel comparto aerospaziale. In particolare, la Germania occupa la terza posizione dopo Stati Uniti e Francia, mentre l’Italia si colloca al settimo posto, rappresentando la terza forza esportatrice all’interno della UE. Nel 2024, Germania e Italia sono stati rispettivamente il primo e il terzo contributore al budget dell’ESA.

Nel 2024, la Germania ha registrato un fatturato nel settore aerospaziale pari a 52 miliardi di euro, con un incremento del +13% rispetto all’anno precedente. Di questi, 49 miliardi derivano dall’aviazione civile e militare, mentre 3 miliardi sono riconducibili alla space economyL’Italia, nello stesso anno, ha raggiunto un fatturato pari a 18 miliardi di euro, di cui oltre 8 miliardi provenienti dalle esportazioni. Il 30% del fatturato italiano è attribuibile al segmento della space economy.

Tra i principali punti di forza delle due industrie nazionali si segnalano lo sviluppo di tecnologie per microsatelliti e lanciatori, settori strategici per l’autonomia e la competitività europea.

Space economy: segmenti ad alto potenziale

Quali sono i segmenti più promettenti all’interno della Space Economy? Secondo dati pubblicati da CRIBIS, il comparto del lancio e dell’assistenza satellitare rappresenta la principale area di sviluppo: tra i 60.000 e i 100.000 satelliti verranno lanciati in orbita entro il 2030.

I satelliti si suddividono in tre principali categorie operative, tra cui l’osservazione della Terra, che consente di acquisire dati ambientali e geografici attraverso sensori ad alta precisione, fornendo immagini e misurazioni dettagliate. In questo ambito, Italia e Germania si confermano come player altamente competitivi.

Nel 2024, il valore di questo segmento per l’Italia ha raggiunto 290 milioni di euro, con una crescita del +28% rispetto al 2023. Anche la Germania rappresenta un attore di primo piano nel mercato internazionale dell’osservazione terrestre: entro il 2029, si prevede che il fatturato del settore raggiunga 1,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo del +12%.

Dal punto di vista tecnologico, sta emergendo con forza l’approccio della miniaturizzazione, ovvero la realizzazione di satelliti di piccole dimensioni, che consente una drastica riduzione di costi e tempi di sviluppo. Questo stesso principio viene applicato anche ai lanciatori, contribuendo a garantire flessibilità operativa, autonomia e indipendenza di lancio, elementi cruciali per stimolare le missioni spaziali europee e ridurre i costi complessivi del comparto.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

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Mercoledì 29 Ottobre 2025

PROGETTO DI ESTENSIONE DELLA COULÉE VERTE: tra obiettivi ambientali e sfide socio-turistiche sotto la pressione dell’opinione pubblica.

Il progetto di estensione della Promenade du Paillon prolunga la coulée verte verso nord, in direzione del Palais des Expositions. Oltre al semplice ampliamento (circa otto ettari aggiuntivi, per un totale prossimo ai venti ettari), l’obiettivo è conferire una continuità funzionale e climatica al centro di Nizza. In altri termini, trasformare una passeggiata già apprezzata dai cittadini in una vera e propria infrastruttura verde, capace di collegare la Promenade des Anglais, Garibaldi e il polo espositivo attraverso un percorso verde.

Per conseguirlo, il primo intervento è stato la liberazione dell’area mediante la demolizione del TNN e, in seguito, di Acropolis nel 2023-2024, che ha aperto la strada ai lavori di fondo: sbancamenti, reti/impianti, suoli permeabili e prime piantumazioni nel 2024-2025. Questa impostazione spiega perché il cronoprogramma annunciato sia ampio, puntando alla messa in esercizio nell’ottobre 2025, fatti salvi gli imprevisti tipici di fine cantiere.

Sul piano urbano, la continuità si concretizza nel prolungamento dell’asse centrale e nella moltiplicazione degli attraversamenti est-ovest che ricuciono rive a lungo frammentate.
In questo quadro, le scelte tecniche convergono: substrati drenanti e de-impermeabilizzazione per gestire l’acqua alla fonte, recupero delle acque per l’irrigazione, chiara gerarchizzazione a favore della mobilità attiva e arredo urbano essenziale. L’insieme configura un «corridoio di frescura» concepito per generare effetti misurabili sulla temperatura percepita estiva grazie ai numerosi alberi messi a dimora.

La finalità non sarà solo fisica, ma anche culturale. Lontano da un ridimensionamento, il MAMAC (chiuso per un importante intervento di ristrutturazione) sarà reintegrato nella «Promenade des Arts», con obiettivo di riapertura nel 2028.
Questi spazi pubblici che la città sostituisce e integra, grazie alla sovrapposizione di dispositivi urbani come l’accesso ai musei e il respiro verde potranno susseguirsi senza vere soluzioni di continuità, poiché interconnessi.

I benefici attesi sono molteplici: sul piano climatico, il verde e la de-impermeabilizzazione promettono una riduzione delle isole di calore, come già accennato; sul piano funzionale, le continuità pedonali e ciclabili diventano finalmente fluide dal centro verso il Palais des Expositions, rafforzando l’immagine di Nizza come metropoli mediterranea che investe nella qualità degli usi e del paesaggio e ne accresce il prestigio su scala internazionale.

Tuttavia l’opinione pubblica non è necessariamente unanime, poiché questi lavori (la demolizione di Acropolis e del TNN) hanno alimentato una controversia patrimoniale e culturale, con un legittimo dibattito sul rapporto costi/benefici in assenza di tali edifici. Inoltre, i volumi di piantumazioni annunciati variano a seconda delle fonti: dovranno essere confermati alla consegna, con indicatore chiave non solo il numero di alberi, ma anche il loro tasso di attecchimento e la qualità dei suoli.
Infine, il rispetto puntuale del cronoprogramma e la gestione dei disagi condizionano l’accettabilità sociale del progetto nel momento critico dell’apertura.

Oggi questi parametri sono chiaramente leggibili sul campo: le demolizioni sono concluse, le sistemazioni del suolo avanzano, le prime piantumazioni sono visibili sul lato Bourgada e l’obiettivo di fine anno resta il traguardo ufficiale.
Se questa finestra sarà rispettata, Nizza si doterà di una spina dorsale verde di rango metropolitano; a condizione di un’accurata manutenzione e di un monitoraggio trasparente degli indicatori, l’investimento produrrà benefici tangibili, durevoli e leggibili tanto per gli utenti quanto per l’attrattività della città.

(Contributo editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

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Mercoledì 29 Ottobre 2025

Aptus.AI, la RegTech italiana, lancia le sue operazioni in Lussemburgo

Il Lussemburgo consolida il suo ruolo di hub strategico per l’innovazione RegTech con l’arrivo ufficiale di Aptus.AI, la startup italiana in forte crescita specializzata in soluzioni di intelligenza artificiale per la compliance normativa.

Fondata a Pisa nel 2018 da Andrea Tesei e Lorenzo De Mattei, Aptus.AI ha recentemente chiuso un round di finanziamento seed da 3,27 milioni di euro. L’azienda ha sviluppato una tecnologia brevettata in grado di trasformare qualsiasi testo normativo in dati strutturati e leggibili dalle macchine, ottimizzati per l’analisi tramite AI.

Questo sistema all’avanguardia alimenta una piattaforma di intelligenza artificiale generativa capace di rilevare e notificare in tempo reale ogni aggiornamento normativo, inviando report e alert giornalieri personalizzati in base alle aree di interesse delle singole organizzazioni.

Secondo i dati forniti dalla società, la soluzione consente di ridurre in media del 60% il tempo dedicato alla ricerca normativa, minimizzando al contempo il margine di errore rispetto agli strumenti di intelligenza artificiale generici. Tra i clienti che già utilizzano la piattaforma figurano importanti istituzioni finanziarie come Intesa Sanpaolo e Generali Investments.

Un passo strategico verso l’Europa

“Siamo entusiasti di avviare le nostre attività in Lussemburgo, un Paese che si distingue per il suo ecosistema finanziario avanzato e l’attenzione costante all’innovazione regolamentare,” ha dichiarato Andrea Tesei, CEO e co-fondatore di Aptus.AI.

“Con la sua alta concentrazione di istituzioni finanziarie, il Lussemburgo rappresenta il contesto ideale per dimostrare come la nostra tecnologia possa trasformare la compliance in un vantaggio competitivo per dipartimenti legali e team di risk & compliance.”

Grazie al forte interesse degli investitori – tra cui Azimut Investments – Aptus.AI si colloca oggi nella fascia mid-market del settore RegTech, con un fatturato annuo stimato tra 11 e 100 milioni di euro.

L’azienda ha inoltre ottenuto importanti riconoscimenti a livello europeo: nel 2023 è stata selezionata per il progetto Chat-EUR-Lex nell’ambito del programma NGI Search, e attualmente ricopre il ruolo di “Assistente Legale AI” nel progetto europeo LLMs4EU (Large Language Models for the European Union). Nel 2024, Aptus.AI ha ricevuto il premio “Innovazione dell’Anno” ai Fintech Awards.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese a.s.b.l)

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Mercoledì 29 Ottobre 2025

PAC Polonia 2023–2027: cosa sta accadendo nel 2025 e cosa significa per le aziende italiane

Nel 2025 entra nel vivo l’attuazione del Piano Strategico della PAC 2023–2027 della Polonia. Parliamo di un piano ambizioso, che unisce pagamenti diretti, sviluppo rurale e interventi settoriali, in linea con le priorità ambientali e digitali europee. L’agricoltura polacca è oggi al centro di una trasformazione strategica, e le misure che si stanno attuando in questi mesi avranno un impatto tangibile sul mercato europeo e sulle dinamiche di filiera.

Vediamo cosa sta succedendo in concreto.

 

Un'agricoltura in piena transizione

Nel 2025, il settore agricolo polacco è ancora fortemente caratterizzato da aziende medio-piccole: sono oltre 1,4 milioni le aziende registrate, con una superficie agricola pari al 52% del territorio nazionale. Ben 15 milioni di cittadini vivono in aree rurali, a testimonianza del peso sociale di questo comparto.

Le produzioni principali – cereali, lattiero-caseario, carne suina, pollame e ortofrutta – sono oggi sostenute da misure economiche e ambientali sempre più selettive.

 

Pagamenti diretti e sostegni attivi nel 2025

Il 2025 è un anno chiave per i pagamenti redistributivi e le misure per i piccoli agricoltori:

  • Le aziende con meno di 300 ettari beneficiano di un pagamento redistributivo di 40 €/ha sui primi 30 ettari. La misura interessa una larga parte delle aziende familiari polacche ed è finanziata con oltre 1,8 miliardi di euro (11% dei pagamenti diretti).
  • Per gli agricoltori con meno di 5 ettari, è attivo un indennizzo semplificato di 225 €/ha, destinato a più di 300.000 aziende.
  • In ottica generazionale, il Piano supporta anche giovani agricoltori con aiuti specifici per il primo insediamento e accesso facilitato a misure d’investimento.

 

Eco-schemi e pratiche ambientali: il 2025 è l’anno della messa a terra

Nel 2025, la quota del 25% dei pagamenti diretti è riservata agli eco-schemi, cioè pratiche agricole volontarie a beneficio dell’ambiente. Sono attualmente attive le seguenti misure:

  • Colture mellifere su 30.000 ettari/anno, a sostegno della biodiversità e dell’impollinazione;
  • Piante di copertura e concimazione mirata su oltre 2 milioni di ettari, con obbligo di piano agronomico;
  • Fertilizzanti microbici su 500.000 ettari, per ridurre l’uso di azoto chimico;
  • Sementi certificate con premi da 26,74 a 112,13 €/ha (a seconda della coltura);
  • Dal 2024 è in vigore anche l’aiuto per il mantenimento del 4% della superficie a riposo, oggi applicato su 217.000 ettari.

L’obiettivo è chiaro: aumentare la qualità ambientale dei suoli, ridurre l’impatto climatico delle pratiche intensive e raddoppiare la superficie biologica entro il 2030.

 

Energia rinnovabile e investimenti verdi: la spinta 2025

Sul fronte energetico, il Piano prevede nel 2025:

  • 2.300 impianti fotovoltaici su edifici agricoli;
  • 257 impianti a biogas in aree rurali;
  • Interventi di efficienza energetica in 2.300 strutture agricole, con priorità alle aziende zootecniche.

Questi investimenti sono co-finanziati dallo sviluppo rurale e attraggono già numerosi fornitori europei.

 

Benessere animale: fondi attivi e focus sul suino

Con un fondo complessivo di 1,3 miliardi di euro, il piano promuove nel 2025 pratiche migliorative per il benessere animale. Le misure includono:

  • Incentivi per l’ampliamento degli spazi di stabulazione;
  • Sostegno all’accesso al pascolo;
  • Sistemi di arricchimento ambientale in allevamento;
  • Attenzione particolare alle aziende suinicole e bovine, i settori più sotto pressione sul piano commerciale.

 

Innovazione e formazione: il ruolo di AKIS nel 2025

La Polonia ha puntato molto anche sull'innovazione agricola:
Il sistema AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System) è in pieno sviluppo e sta formando oltre 127.000 operatori, di cui 25.000 specificamente su pratiche ambientali e climatiche.

La digitalizzazione delle aree rurali è un altro obiettivo concreto: l’obiettivo è la copertura al 100% con almeno 100 Mbps entro il 2027.

 

Cosa significa tutto questo per le aziende italiane?

La modernizzazione dell’agricoltura polacca avrà inevitabili ripercussioni anche sulle imprese italiane, sia in termini di competizione che di opportunità. Ecco alcune riflessioni operative:

1. Competizione più aggressiva sui mercati UE
Il sostegno mirato alle piccole aziende polacche potrebbe consolidare l’offerta nei settori cerealicolo, lattiero e suinicolo, aumentando la concorrenza diretta in Europa, specie sui mercati dell’Est e del Nord Europa.
Le aziende italiane dovranno puntare su differenziazione, certificazioni di origine e qualità, rafforzando la narrazione del valore territoriale dei propri prodotti.

2. Opportunità per chi fornisce tecnologia e consulenza
Tutti gli investimenti attualmente attivi in Polonia aprono spazi per fornitori italiani di:

  • impianti fotovoltaici e biogas;
  • tecnologie per la gestione sostenibile dell’allevamento;
  • sementi certificate e bio-input;
  • piattaforme digitali per la gestione agronomica e dei contributi PAC.

3. Collaborazioni transfrontaliere
La formazione finanziata tramite AKIS offre possibilità di partnership accademiche, consulenziali e progettuali per enti italiani (università, enti di formazione, studi agronomici, startup).

4. Imprese agri-food italiane con presenza estera
Per chi ha già canali in Polonia o nei Paesi Visegrad, il 2025 rappresenta un anno chiave per cogliere bandi, entrare in reti locali o posizionare nuove soluzioni ad alto valore aggiunto.

 

In sintesi

La Polonia sta attuando un piano agricolo strutturato, orientato a sostenibilità, energia pulita, benessere animale e rafforzamento delle piccole aziende.
Il 2025 è l’anno in cui molte misure chiave sono diventate operative, e l’effetto sulla filiera agroalimentare europea è già evidente.

Le aziende italiane possono scegliere se subire questa trasformazione o coglierne le opportunità, affermandosi come fornitori, partner o pionieri nel nuovo ecosistema agricolo europeo.

Fonte: Report redatto da European Commission ed elaborato dalla Camera di Commercio e Industria Italiana in Polonia

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Requisiti di importazione per prodotti cosmetici in Australia: cosa serve sapere

Il mercato australiano della cosmetica e della cura personale rappresenta un’opportunità in crescita per le imprese italiane, grazie all’interesse dei consumatori per prodotti naturali, di alta qualità e dal forte contenuto estetico. Tuttavia, per accedere a questo mercato, è fondamentale comprendere e rispettare la normativa locale in materia di ingredienti, registrazione e commercializzazione.

In Australia, i prodotti cosmetici sono regolati principalmente dall’Australian Industrial Chemicals Introduction Scheme (AICIS), che ha sostituito il precedente sistema NICNAS nel 2020. Tutte le aziende che intendono esportare o introdurre in Australia sostanze chimiche -comprese quelle contenute nei cosmetici - devono registrarsi presso l’AICIS, anche se operano tramite distributori locali. L’introduzione di una nuova sostanza (non già presente nell’inventario AICIS) può richiedere una notifica dettagliata, con valutazione del rischio ambientale e sanitario.

È fondamentale verificare che ogni ingrediente sia conforme ai requisiti previsti, evitando sostanze vietate o soggette a restrizioni. Tra queste rientrano, ad esempio, alcuni conservanti, coloranti e filtri UV non autorizzati. I cosmetici contenenti ingredienti con funzioni terapeutiche possono ricadere nella categoria dei “therapeutic goods” e quindi essere soggetti alla regolamentazione della Therapeutic Goods Administration (TGA).

Anche l’etichettatura segue criteri stringenti: deve essere in inglese, includere l’elenco completo degli ingredienti secondo la nomenclatura INCI, il paese di origine, le avvertenze previste per legge e i dati di contatto dell’importatore o responsabile locale. L’assenza di una corretta etichettatura può comportare il blocco delle merci in dogana o il ritiro dal mercato.

Sul fronte commerciale, la distribuzione dei cosmetici in Australia avviene prevalentemente attraverso canali retail (catene come Chemist Warehouse, Priceline, Mecca e David Jones), farmacie, e-commerce e saloni specializzati. Per i brand italiani, è strategico individuare partner locali affidabili, con esperienza nel settore e familiarità con la normativa vigente. L’ingresso nel canale farmacia richiede spesso standard elevati in termini di qualità, test di efficacia e posizionamento, mentre il canale online può rappresentare una via d’accesso più agile, soprattutto nelle fasi iniziali.

La domanda australiana premia i cosmetici naturali, cruelty-free, vegan, sostenibili, e con formulazioni trasparenti. In questo contesto, i brand italiani possono distinguersi valorizzando la filiera, la sicurezza delle formulazioni e l’heritage del Made in Italy. Anche lo storytelling gioca un ruolo centrale nel costruire fiducia e visibilità sul mercato.

Per avere successo, è essenziale adottare un approccio compliance-first, investendo in consulenze regolatorie, registrazioni tempestive e una comunicazione chiara e coerente. Solo così si possono evitare ritardi o criticità doganali e cogliere appieno le opportunità di un mercato dinamico e attento alla qualità.

(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc.)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Notizie dai mercati esteri - Repubblica Ceca

L’utile lordo delle imprese è diminuito, cresce il reddito delle famiglie

Lo indica l'Ufficio di Statistica Ceco.

Rispetto a un anno fa il tasso dell'utile lordo delle aziende non finanziarie ceche è diminuito di 1,5 punti percentuale a 43,6%. Il tasso rimane comunque superiore alla media UE anche a causa di una forte componente industriale nell'economia ceca. La spesa per il personale delle aziende è cresciuta in un anno di oltre l'otto percento. Il tasso d'investimento è rimasto stabile a circa il 26%.

Ha registrato un lieve aumento il reddito delle famiglie. La loro spesa è cresciuta in un anno di circa il tre percento e ha trainato il Pil ceco in aumento nel secondo trimestre del 2,6%.

Fonte: csu.gov.cz

Il governo ha trovato risorse extra per trasporti, università ed edilizia popolare

Il governo ceco ha trovato nel bilancio per il prossimo anno approvato martedì risorse extra per trasporti, università ed edilizia popolare. Lo ha comunicato il Ministero delle Finanze.

Rispetto alla prima bozza il Ministero delle Finanze ha trovato 28 miliardi di corone di entrate extra, che andranno a coprire le spese maggiorate. Il deficit quindi dovrebbe restare a 286 miliardi di corone. Il Ministero dei Trasporti riceverà rispetto alla prima bozza 22 miliardi di corone in più. Il bilancio sarà comunque minore di 11 miliardi di corone rispetto a quest'anno. Circa cinque miliardi di corone in più andranno al Ministero dell'Istruzione soprattutto per spese legate alle università. Altri due miliardi di corone in più sono previsti per il social housing.

Il destino del bilancio per il 2026 è legato alle elezioni legislative di questa settimana. Le opposizioni hanno già fatto sapere di voler rivedere la proposta, qualora avessero la maggioranza parlamentare. Modifiche non sono state escluse neppure dallo stato ministro delle finanze Zbyněk Stanjura.

Fonte: mfcr.cz

La Commissione Europea ha erogato alla Repubblica Ceca 1,6 miliardi di euro

Con la decisione della scorsa settimana alla Repubblica Ceca vengono versati 1,57 miliardi di euro di fondi e 40 milioni di euro di crediti agevolati. Come in altri casi il versamento è stato vincolato al raggiungimento di obiettivi di riforme e di opere segnalati nel piano nazionale delle riforme riguardanti le energie rinnovabili e la sanità.

La Repubblica Ceca dovrebbe ottenere dal programma 8,4 miliardi di finanziamenti a pioggia e 448 milioni di euro di crediti agevolati. “Con il pagamento di oggi la quota dei fondi ottenuti sale al 67% con oltre la metà degli obiettivi e dei target stabiliti per la Cechia raggiunti” ha indicato venerdì la Commissione.

Fonte e fonte fotografia: ec.europa.eu

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Notizie dai mercati esteri - Argentina

Santa Fe accoglie un investimento strategico da 20 milioni di dollari

Il nord della provincia di Santa Fe si prepara a un nuovo capitolo di sviluppo industriale e agricolo: a Tostado sarà installata la sgranatrice di cotone più grande del Paese, grazie a un investimento di 20 milioni di dollari da parte di Economart SA, società del Grupo Duhau. L’impianto entrerà in funzione tra marzo e aprile 2026.

Il progetto è stato definitivamente sbloccato grazie agli accordi raggiunti tra l’azienda, il governo provinciale e l’EPE in materia di infrastruttura energetica.

La struttura avrà una capacità senza precedenti, compresa tra 75.000 e 100.000 tonnellate di cotone grezzo per campagna, equivalenti a circa 40.000 ettari coltivati, con metà della produzione destinata all’autoconsumo e l’altra metà messa a disposizione di terzi.

Si tratta di un progetto con forte contenuto innovativo: l’impianto utilizzerà una sgranatrice nuova, la prima ad arrivare in Argentina negli ultimi 28 anni, in un settore dove finora erano stati importati soltanto macchinari usati. La macchina è prodotta in India sotto licenza internazionale e la sua installazione sarà seguita da un’èquipe di ingegneri della casa produttrice. Sono già arrivati 17 container con le attrezzature e, complessivamente, ne sono previsti circa 100, a conferma della portata dell’opera.

L’iniziativa punta a stimolare la nascita di un polo cotoniero nel nord santafesino, riducendo i costi logistici e creando nuove opportunità di crescita per i produttori locali in un contesto globale in trasformazione. Il progetto avrà inoltre un impatto occupazionale significativo: si stimano 70 posti di lavoro diretti e circa 300 complessivi, con benefici anche per il commercio e l’economia della regione.

Calvin Klein a Rosario: un nuovo store esclusivo all’Alto Rosario Shopping

Rosario entra ufficialmente nella mappa dei grandi marchi internazionali con l’arrivo di Calvin Klein, tra i brand di lusso accessibile più riconosciuti al mondo. Calvin Klein approda all’Alto Rosario Shopping con un nuovo store esclusivo, segnando un ulteriore passo del marchio nella sua espansione in Argentina e consolidando la presenza del fashion internazionale nella città.

La nuova apertura porterà a Rosario le principali linee della griffe - Calvin Klein, Calvin Klein Jeans e Calvin Klein Underwear - insieme a una selezione di accessori e calzature. In questo modo, i consumatori locali potranno accedere a un’offerta allineata agli standard globali del marchio, che ha rivoluzionato il mondo della moda imponendo uno stile minimalista e contemporaneo.

L’iniziativa si inserisce nel piano di crescita nazionale promosso da American Apparel Argentina SA, società con sede a Rosario e licenziataria di Calvin Klein e Tommy Hilfiger nel Paese. La scelta di puntare su Rosario sottolinea l’importanza della città come hub commerciale e centro di attrazione per marchi internazionali, in un contesto di crescente apertura del mercato argentino alla moda e al retail globale.

Con questa presenza, Rosario rafforza ulteriormente il proprio ruolo di punto di riferimento per lo sviluppo di nuove opportunità imprenditoriali e per la diffusione di brand che hanno segnato la storia del costume e continuano a dettare tendenze a livello mondiale.

(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario​)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025