Il FOMC (Federal Open Market Committee) lo scorso 14 dicembre ha rialzato il tasso di riferimento di 50 punti base al 4,25%-4,5% e ha annunciato il proseguimento della riduzione del bilancio.
La Fed ha affermato che "gli indicatori recenti segnalano una crescita modesta della spesa e della produzione. La crescita dei posti di lavoro è stata robusta negli ultimi mesi e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L'inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri della domanda e dell'offerta legati alla pandemia, l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia sono quelli che hanno inciso maggiormente sui prezzi".
La sintesi delle proiezioni economiche della Fed è stata aggiornata rispetto a settembre.
La proiezione media della crescita del PIL reale per il 2023, 2024, 2025 e per il lungo periodo è stata ricalcolata allo 0,5%, 1,6%, 1,8% e 1,8% (da 1,2%, 1,7%, 1,8% e 1,8%).
Il tasso di disoccupazione medio prevedeva il 4,6% (4,4%) per il 2023, il 4,6% (4,4%) nel 2024 e il 4,5% (4,3%) nel 2025. La stima di lungo periodo del tasso di disoccupazione è rimasta invariata al 4,0%.
Per quanto riguarda l'inflazione, la stima mediana del PCE core è stata ipotizzata al 3,5% nel 2023, al 2,5% nel 2024 e al 2,1% l’anno successivo.
La proiezione mediana del tasso sui fed funds è stata portata al 5,1% nel 2023, al 4,1% nel 2024 e al 3,1% nel 2025. Il tasso neutrale di lungo periodo è stato ipotizzato al 2,5%.
Tutti i membri del FOMC hanno votato a favore della decisione.
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas [2])
Collegamenti
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