Il contesto
La Danimarca è uno dei ventitré stati europei aderenti al trattato di Schengen, il quale garantisce il passaggio libero delle persone, eliminando i controlli dei passaporti alle frontiere interne tra i Paesi facenti parte, dal 25 marzo 2001.
Nonostante Schengen, la Danimarca ha deciso di introdurre, dal 4 gennaio 2016, dei controlli temporanei alle frontiere con la Germania e, dal 12 novembre 2019 ha introdotto, anche con la vicina Svezia, il controllo del passaporto, per motivi di ordine pubblico e di sicurezza interna. Come spiegato dall’allora Primo ministro danese ed odierno ministro degli Affari esteri, Lars Løkke Rasmussen, il rischio era quello di “dover affrontare un’emergenza migranti nell’area di Copenaghen, in tempi brevi”.
Nuove modifiche
Il governo danese, però, per limitare il possibile disagio dei viaggiatori alle frontiere, ha deciso di modificare i controlli, revocandoli al confine con la Svezia dal 12 maggio 2023.
Il controllo delle frontiere con la Germania, invece, avrebbe dovuto perdurare per ulteriori sei mesi, terminando, quindi, l’11 novembre 2023. Nonostante questo obiettivo, però, i controlli sono stati ulteriormente prorogati fino all’11 maggio 2024.
Come si può leggere nella sezione “Reintroduzione temporanea del controllo delle frontiere – seziona Danimarca” del sito ufficiale della Commissione Europea, i motivi e gli scopi del mantenimento, seppur temporaneo, dei controlli alle frontiere, sono la “minaccia significativa all’ordine pubblico e alla sicurezza interna da parte di terroristi e della criminalità organizzata, minaccia di spionaggio da parte di servizi segreti stranieri, incertezza in Europa a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, aumento dell’immigrazione irregolare”. Inoltre, segue che il controllo “può estendersi a tutte le frontiere interne (terrestri, marittime e aeree), con particolare attenzione alla frontiera terrestre danese - tedesca e ai porti danesi con collegamenti via traghetto con la Germania”.
Conclusione
La Danimarca non è la sola ad aver ripristinato le frontiere. Anche in Italia, per esempio, dal 31 ottobre 2023 al 19 novembre 2023 è stato reintrodotto il controllo temporaneo alla frontiera con la Slovenia.
Nonostante alcuni risvolti positivi, come la diminuzione del numero di armi entrate illegalmente nel territorio danese e la creazione di un ostacolo nelle rotte del traffico di merci illegali, molti partiti politici danesi come Enhedslisten - De Rød-Grønne, Socialistisk Folkeparti e Radikale Venstre rivolgiono l’abolizione delle frontiere.
Infatti, l’area Schengen è uno dei pilastri del progetto europeo e comporta benefici evidenti. Il fatto che non ci siano frontiere interne, non solo supporta il pendolarismo transfrontaliero, ma facilita tutti i cittadini europei nello spostamento tra un paese e l’altro, per turismo, ma anche per lavoro, e studio. L’emittente nazionale DR ha dichiarato che, nel solo periodo che va da gennaio 2016 a giugno 2019, il controllo delle frontiere danesi ha avuto un costo di 1,25 miliardi di corone. Alcuni partiti, quindi, hanno iniziato a chiedersi se davvero valga la pena spendere i soldi dei contribuenti in questo modo, o se non esistano alternative migliori.
Fonte: https://tinyurl.com/mwptumfd [2]; https://tinyurl.com/3m3vnrj2 [3]; https://tinyurl.com/374arjnz [4]; https://tinyurl.com/3tcecm4k [5]
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca [6])
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.com/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122
[2] https://tinyurl.com/mwptumfd
[3] https://tinyurl.com/3m3vnrj2
[4] https://tinyurl.com/374arjnz
[5] https://tinyurl.com/3tcecm4k
[6] https://www.assocamerestero.com/ccie/camera-commercio-italiana-danimarca