Il governo britannico ha deciso di riformare il settore vitivinicolo a partire dal 2024, grazie al Retained EU Law Act. Le modifiche normative includeranno la rimozione dei requisiti sugli imballaggi costosi e ingombranti - riducendo il numero di rifiuti da smaltire e i costi di imballaggio a carico delle imprese - e delle regole relative alle forme delle bottiglie, consentendo ai produttori di utilizzare forme diverse.
Il governo rimuoverà poi l'obbligo per i vini importati di riportare sull'etichetta l'indirizzo dell'importatore: l'operatore (OSA) responsabile dell’importazione dovrà comunque garantire che tutti i requisiti legali siano soddisfatti e identificati sull'etichetta. L’eliminazione delle norme restrittive sull’etichettatura ridurrà significativamente l’impatto post-Brexit, con gli operatori del settore alimentare che adotteranno un'etichetta comune sia per i mercati UK che per quelli dell'UE.
I produttori avranno infine maggiore libertà di utilizzare varietà ibride di uva, garantendo ai coltivatori di scegliere la varietà che funziona meglio.
Ned Awty, Direttore e CEO ad interim di Wines of Great Britain, ha dichiarato: “Sostenibilità e innovazione sono al centro dell’industria vinicola nazionale. Attendiamo con ansia eventuali futuri cambiamenti legislativi che aiuteranno il settore agricolo a crescere più velocemente. Oltre allo status del Regno Unito come centro globale del commercio di vino, Inghilterra e Galles hanno un’industria vinicola fiorente e in rapida crescita, che ha visto una crescita del 74% della superficie destinata alla viticoltura negli ultimi cinque anni. Queste riforme modernizzeranno le normative e incoraggeranno nuovi investimenti”.
Il mercato di vino in UK ha toccato oltre 10 miliardi di sterline nel 2022 in vendite off-trade e on-trade: il paese ospita un settore vitivinicolo diversificato e dinamico, ed è il secondo maggiore importatore di vino al mondo. Nel 2022, le vendite off-trade di vino fermo, spumante e fortificato tramite supermercati, minimarket e punti vendita specializzati ha sfiorato i 7,6 miliardi di sterline, mentre le vendite horeca attraverso i punti vendita hanno toccato i 3,5 miliardi sterline.
Fonte: www.gov.uk [2]
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom [3])
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.com/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122
[2] http://www.gov.uk
[3] https://www.assocamerestero.com/ccie/the-italian-chamber-of-commerce-and-industry-for-the-united-kingdom
[4] https://www.assocamerestero.com/ricerca-per-argomenti/%3Ftid%3D481