L'industria mineraria è da lungo tempo una pietra miliare dell'economia australiana. Le scoperte d'oro negli anni '50 del 1800 furono fondamentali per lo sviluppo iniziale del paese. Oggi, continua a essere uno dei settori più consolidati del paese, contribuendo per circa il 13,6% del PIL totale nel 2023. L'industria è fortemente orientata all'esportazione (75% delle esportazioni del paese), contribuisce in modo significativo alla forza lavora australiana ed è una delle principali influenze sul tenore di vita in Australia, sull’aumento dei redditi e sull’economia fiorente.
Alcuni dati chiave sul settore:
Il settore minerario in Australia offre numerose opportunità per le aziende italiane, grazie alla posizione del Paese come uno dei maggiori produttori mondiali di minerali come ferro, carbone, oro, rame e litio. Le aziende italiane specializzate in tecnologia e innovazione possono trovare un mercato in crescita, dato l'interesse dell'industria mineraria australiana per l'automazione, la robotica e soluzioni digitali avanzate che migliorino l'efficienza operativa. Anche la sostenibilità rappresenta una grande opportunità: con una maggiore attenzione all'adozione di pratiche ecologiche, le aziende italiane che offrono tecnologie per le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni di CO2 possono rispondere alle esigenze del mercato. Inoltre, vi è una forte domanda di macchinari e attrezzature specializzate, come quelli per l'estrazione mineraria e il trattamento dei materiali, ambiti in cui l'Italia eccelle nella produzione di soluzioni di alta qualità.
Un'altra area di grande interesse è legata ai minerali critici, come litio e cobalto, fondamentali per la transizione energetica e la produzione di batterie, dove le aziende italiane attive in questi settori possono beneficiare della crescente domanda. Le collaborazioni nella ricerca e sviluppo sono altrettanto importanti: le università australiane e i centri di ricerca sono aperti a partnership internazionali per sviluppare tecnologie innovative e sostenibili nel campo minerario. Anche i servizi di ingegneria e consulenza italiani, con la loro lunga tradizione di eccellenza, possono avere un ruolo chiave nel progettare e gestire nuove miniere o migliorare quelle esistenti. La sicurezza sul lavoro è una priorità nell'industria mineraria australiana, offrendo alle aziende italiane che forniscono dispositivi di protezione, formazione professionale e sistemi di monitoraggio della sicurezza opportunità di mercato significative. Infine, partecipare a eventi settoriali, come conferenze e incontri B2B, rappresenta una via importante per le imprese italiane per stringere relazioni con partner australiani e promuovere i propri prodotti e servizi innovativi.
Risorse
Australia's mining industry report (2024), https://www.ausimm.com/insights-and-resources/mining-industry/australian-mining-industry/ [2]
U.S. International Trade Administration (2024), Australia - Country Commercial Guide, https://www.trade.gov/country-commercial-guides/australia-mining [3]
Australian Bureau of Statistics (2024), Australian Industry, https://www.abs.gov.au/statistics/industry/industry-overview/australian-industry/latest-release [4]
Oxford Economics Australia (2024), Future of Construction in Australia https://oxfordeconomics.com.au/construction-sector-analysis-in-australia/#:~:text=Australian%20near%2Dterm%20building%20outlook,billion%20(constant%20FY2021%20prices) [5]
Australian Bureau of Statistics (2014), Mining Operations, Australia, 2012-13, https://www.abs.gov.au/ausstats/abs@.nsf/7d12b0f6763c78caca257061001cc588/3bdd8d5646c35eccca257e7000155218!OpenDocument#:~:text=During%202012%2D13%2C%20sales%20and,June%202012%20and%20June%202013 [6]
L'Australia sta affrontando una grave crisi immobiliare, caratterizzata da un aumento esorbitante dei costi delle abitazioni e degli affitti, che sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie. Diverse cause hanno contribuito a generare questa situazione, tra cui incentivi fiscali, immigrazione crescente e regolamentazioni urbanistiche restrittive. Con sempre meno famiglie australiane, soprattutto giovani, capaci di accedere al possesso di una casa, l’importanza del tema è testimoniata dalla sua centralità nel dibattito pubblico e nella politica australiana.
Possedere una casa di proprietà, considerato simbolo di ricchezza e sicurezza ha da sempre costituito la componente principale del grande sogno australiano. Questa propensione è evidente nei livelli relativamente alti di proprietà della casa, rimasti ben oltre il 50% dal dopoguerra.
I prezzi delle case in Australia hanno avuto un primo picco nel 1950, raddoppiando in un solo anno, coincidente con la fine dei controlli sui prezzi della terra e degli affitti post-Seconda Guerra Mondiale. Prima di allora, i terreni nelle città erano relativamente economici, mantenendo bassi i prezzi delle case.
Con la crescente scarsità di terreni vicino ai centri cittadini e l'aumento dell'immigrazione, i prezzi sono aumentati costantemente negli anni '50, '60 e '70. In questo periodo, i prezzi delle case sono cresciuti in media del 3-4% all'anno, grazie ai miglioramenti nei trasporti personali e pubblici che hanno reso accessibili le aree suburbane lontane.
La deregulation del settore finanziario negli anni '80, insieme a un ambiente a bassa inflazione e bassi tassi di interesse negli anni '90, ha aumentato l'accesso delle famiglie ai finanziamenti, facendo crescere la domanda e i prezzi.
Il Grande Boom Immobiliare degli anni 2000 ha visto una crescita fenomenale, guidata dai mercati delle grandi città come Sydney, Melbourne e Brisbane. Tra il 1996 e il 2010, i prezzi delle case sono aumentati in media del 6,2% annuo e tra il 2012 e il 2017 del 5,2%, seguiti dal boom post-Covid degli ultimi tre anni.
Secondo l'Australian Bureau of Statistics (ABS), nel 1970 i prezzi medi delle case a Sydney erano circa $27.500, equivalenti a circa $250.000 oggi. Attualmente, il valore mediano delle case a Sydney è di $1,1 milioni. Sempre secondo l’ABS, una famiglia ha bisogno di un reddito annuale di $170.000 per permettersi la casa mediana a Melbourne, e di $260.000 per la casa mediana di Sydney, a fronte di un reddito famigliare mediano di $100.000 in entrambe le città.
Al tempo stesso, gli affitti mediani a Sydney hanno raggiunto i $3000 al mese, e i$2500 a Brisbane, dopo essere cresciuti di oltre l’8% all’anno dal 2020 a oggi.
Tra i vari fattori presi in considerazione come cause del fenomeno, si contano un’offerta limitata di nuove abitazioni relativamente all’immigrazione, regolamentazioni urbanistiche limitanti, e incentivi fiscali che causano distorsioni nel mercato.
Immigrazione
Nel dibattito pubblico, la colpa di questa situazione è spesso data a un’eccessiva immigrazione dall’estero. Tra il 2022 e il 2023, oltre 740.000 nuovi immigrati sono arrivati nel Paese, con un impatto particolarmente forte nel mercato degli affitti. Tuttavia, la tesi secondo cui gli immigrati sono la causa primaria dell’aumento dei valori immobiliari è ritenuta debole. Il tasso di immigrazione netta è infatti in decrescita da oltre un decennio, ed è in linea con le medie storiche.
Offerta di nuove case e regolamentazioni urbanistiche
Nel 2023, sono state costruite solo 170.000 nuove abitazioni, la quantità più bassa in dieci anni, in una tendenza che vede il tasso di nuove costruzioni per abitante in calo da quaranta anni. Uno dei fattori di questa tendenza è prettamente culturale: l’Australia ha infatti una forte predilezione per le abitazioni unifamiliari in contesti suburbani, che ha contribuito alla dispersione urbana e a creare ambienti molto estesi e con basse densità abitative. Nonostante la grandissima disponibilità di terra in Australia, tuttavia, i permessi di costruzione sono calati fortemente e si sono allungati i tempi per ottenerli, per via di un sempre più radicata mentalità NIMBY (Not In My Back Yard). Al tempo stesso, la maggior parte dei terreni migliori, perché più in prossimità dei centri urbani, è stata occupata. Il risultante aumento dei prezzi dei terreni ha anche aumentato i costi delle nuove costruzioni, con un ulteriore impatto negativo sul mercato.
Incentivi fiscali
Se l’immigrazione e il calo nella costruzione di nuove abitazioni hanno di sicuro peggiorato la crisi abitativa in Australia, un ruolo ancor maggiore è svolto da particolari incentivi fiscali presenti nel Paese.
Negli anni ‘30, per far fronte a una mancanza di abitazioni, il governo introdusse il cosiddetto negative gearing per incentivare gli investimenti privati in case da reddito. Presente tra i Paesi del OSCE in solo altre due nazioni (il Giappone e la Nuova Zelanda), negative gearing è uno schema fiscale che permette agli investitori di compensare le perdite di un immobile da reddito deducendole dal proprio imponibile fiscale. Negli anni ‘80, dopo un tentativo di riforma e indebolimento di questa politica che incontrò una forte opposizione pubblica, il negative gearing venne mantenuto nella sua forma originaria. Combinato con il rilassamento nella regolazione finanziaria di quel periodo e la riduzione di ulteriori misure, ha reso il regime fiscale per gli investimenti immobiliari ancora più attraente favorendo speculazioni nel mercato immobiliare e diminuendo l’attrattività di altri tipi di investimenti come quelli nel mercato azionario.
https://www.forbes.com/advisor/au/property/high-cost-of-australian-housing/ [7]
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc. [8])
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.com/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122
[2] https://www.ausimm.com/insights-and-resources/mining-industry/australian-mining-industry/
[3] https://www.trade.gov/country-commercial-guides/australia-mining
[4] https://www.abs.gov.au/statistics/industry/industry-overview/australian-industry/latest-release
[5] https://oxfordeconomics.com.au/construction-sector-analysis-in-australia/#:~:text=Australian%20near%2Dterm%20building%20outlook,billion%20(constant%20FY2021%20prices)
[6] https://www.abs.gov.au/ausstats/abs@.nsf/7d12b0f6763c78caca257061001cc588/3bdd8d5646c35eccca257e7000155218!OpenDocument#:~:text=During%202012%2D13%2C%20sales%20and,June%202012%20and%20June%202013
[7] https://www.forbes.com/advisor/au/property/high-cost-of-australian-housing/
[8] https://www.assocamerestero.it/ccie/italian-chamber-of-commerce-and-industry-australia-inc