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Notizie dai mercati esteri - Brasile
Martedì 15 Luglio 2025
Notizie mercati esteri [1]

Belém apre le porte alla Green Zone della COP30

Un’opportunità unica per le imprese nella capitale dell’Amazzonia

Belém, la vibrante città brasiliana situata alle porte dell’Amazzonia, si prepara a ospitare nel novembre 2025 la 30ª Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. In un momento cruciale per l’agenda climatica globale, l’apertura ufficiale delle iscrizioni alla Green Zone della COP30 segna un passo strategico verso un evento più inclusivo, partecipativo e orientato alle soluzioni concrete.

Dal 7 al 17 luglio 2025, organizzazioni della società civile, imprese, istituzioni pubbliche e private, università, startup e collettivi culturali potranno candidarsi per realizzare eventi, esposizioni, dibattiti e attività all’interno della Green Zone, uno spazio concepito per stimolare il dialogo tra attori diversi e promuovere l’innovazione sostenibile. La partecipazione è aperta anche a soggetti internazionali, rendendo questa edizione una delle più accessibili e strategiche degli ultimi anni.

Ma cos’è esattamente la Green Zone? Si tratta di un’area parallela alla cosiddetta Blue Zone, dove si svolgono i negoziati ufficiali tra delegazioni e capi di Stato. Nella Green Zone, invece, il clima si affronta dal basso: si parla di finanza sostenibile, tecnologie pulite, economia circolare, energie rinnovabili, gestione delle risorse naturali, bioeconomia amazzonica, giustizia climatica e diritti delle popolazioni indigene. Tutto questo in un contesto aperto al pubblico, senza necessità di accrediti diplomatici o pass ufficiali dell’ONU. A ospitare la zona sarà il Parque da Cidade, uno dei grandi polmoni verdi urbani di Belém, che verrà completamente ristrutturato per l’occasione.

L’esperienza delle ultime edizioni della COP dimostra l’importanza crescente di questo spazio. A Dubai, durante la COP28, la Green Zone ha accolto oltre 150.000 visitatori e ha ospitato centinaia di eventi tematici, esposizioni interattive e lanci di iniziative internazionali con la presenza di aziende, giovani, scienziati, attivisti e investitori. Già a Glasgow, nella COP26, e a Sharm El-Sheikh, durante la COP27, questa formula aveva dimostrato la propria efficacia nel connettere mondi diversi, favorendo sinergie tra settore privato, società civile e istituzioni multilaterali.

In questo contesto, la partecipazione delle imprese assume un ruolo centrale. Per le aziende italiane, la Green Zone rappresenta molto più di una vetrina: è uno spazio di posizionamento strategico. In un mondo in cui l’adozione di criteri ESG è ormai un elemento chiave per attrarre investimenti, talenti e fiducia da parte del mercato, essere presenti alla COP30 significa rafforzare la propria reputazione e dimostrare un impegno concreto verso la transizione ecologica. L’opportunità di presentare progetti, tecnologie, prodotti o servizi sostenibili a un pubblico altamente qualificato – composto da investitori, fondazioni, policy makers e opinion leader – è una leva di differenziazione e crescita.

Inoltre, la scelta di Belém come sede della conferenza conferisce alla COP30 un significato politico e simbolico potente. Portare il centro del dibattito climatico mondiale nel cuore dell’Amazzonia è un segnale chiaro: il futuro del pianeta si gioca anche e soprattutto nei territori dove le conseguenze del cambiamento climatico sono già realtà quotidiana. Essere presenti lì, in ascolto e in dialogo con comunità locali, ricercatori e imprenditori sociali, significa avvicinarsi alla sostenibilità non come slogan, ma come prassi concreta.

L’evento sarà anche un banco di prova per nuove forme di collaborazione pubblico-privato. La Green Zone offrirà spazi per tavole rotonde, sessioni di networking, incontri bilaterali e workshop, favorendo lo scambio di know-how e la co-creazione di soluzioni. Le imprese potranno proporre panel tematici, partecipare a sessioni istituzionali e contribuire a iniziative speciali legate alla rigenerazione ambientale, alla digitalizzazione per il clima, all’economia inclusiva e alla valorizzazione delle risorse amazzoniche.

Se la Blue Zone è il luogo delle promesse, la Green Zone è quello delle soluzioni. La sua apertura in un contesto così strategico come quello amazzonico rafforza il messaggio che la lotta al cambiamento climatico deve essere condivisa, concreta e multilivello. Non basta più aspettare il consenso delle grandi potenze: serve mobilitare tutte le energie disponibili – economiche, sociali, culturali – per costruire un futuro possibile. La Green Zone della COP30 è la piattaforma ideale per farlo.

Le imprese italiane che vorranno giocare un ruolo attivo nella transizione ecologica globale troveranno a Belém non solo una sfida, ma anche una straordinaria occasione di leadership e impatto.

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro [2])

Ultima modifica: Martedì 15 Luglio 2025

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