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Martedì 16 Dicembre 2025
Notizie mercati esteri [1]

Notizie dai mercati esteri - Spagna

Il FMI stima una crescita del 2,9% per l’economia spagnola nel 2025

I

l Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al rialzo le sue previsioni per l’economia spagnola, stimando una crescita del 2,9% nel 2025 e del 2,0% nel 2026, il che colloca la Spagna come l’economia avanzata con la maggiore crescita prevista per il secondo anno consecutivo. Queste cifre superano persino le proiezioni del Governo spagnolo, che prevedeva un aumento del 2,7%.

Secondo il FMI, la Spagna mantiene un’espansione solida grazie al dinamismo dell’occupazione, alla forza del turismo e allo stimolo dei fondi europei Next Generation EU, che continuano a finanziare progetti di modernizzazione nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e nella transizione energetica.

Fattori che alimentano la crescita

Mercato del lavoro resiliente. L’occupazione continua a crescere con forza, trainata dalle assunzioni nei servizi, nel turismo e nell’industria, oltre che dall’integrazione di nuovi lavoratori immigrati.

Turismo da record. Il settore turistico vive una nuova fase di espansione, superando i livelli pre-pandemia e offrendo un impulso decisivo al PIL.

Fondi europei e transizione verde. Gli investimenti legati al Piano di Ripresa hanno sostenuto la domanda interna e favorito i progressi nelle energie rinnovabili e nella digitalizzazione delle imprese.

Maggiore proiezione internazionale. Il miglioramento della connettività aerea, delle esportazioni e degli investimenti esteri consolida la Spagna come uno dei poli più dinamici d’Europa.

L’inflazione, la principale sfida

Nonostante la buona performance macroeconomica, persistono sfide significative. L’INE ha rivisto al rialzo, nel mese di ottobre, il tasso d’inflazione di settembre, portandolo al 3%, un decimo in più rispetto a quanto previsto, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi dell’elettricità e dei carburanti.

Il FMI, da parte sua, prevede che l’inflazione media si moderi al 2,4% nel 2025 e al 2,0% nel 2026, anche se avverte dei rischi nel caso in cui i prezzi energetici restino elevati.

Allo stesso modo, l’organismo stima un tasso di disoccupazione del 10,8% nel 2025, ancora tra i più alti dell’Unione Europea, e sottolinea che non tutte le famiglie percepiscono la crescita nello stesso modo, riflettendo differenze tra settori e regioni.

Fonte: monedaunica.net

Italia e Spagna insieme per un turismo sostenibile, innovativo e inclusivo

Si è svolto lo scorso 11 novembre, presso l’Hotel InterContinental di Madrid, l’incontro “Il settore turistico in Italia e Spagna: un turismo più sostenibile, un patrimonio più innovativo e uno sport più inclusivo e solidale”, organizzato dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) e da ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Spagna e con la Presidenza Onoraria di Sua Maestà il Re di Spagna Felipe VI.

L’iniziativa, che ha riunito rappresentanti di istituzioni, imprese e associazioni dei due Paesi, ha offerto un’importante occasione di confronto sulle strategie comuni per promuovere un modello di turismo capace di coniugare innovazione, sostenibilità e inclusione.

Alla sessione inaugurale sono intervenuti Marco Pizzi, presidente della CCIS, Ángel Asensio, vicepresidente della Camera di Commercio di Spagna e presidente della Camera di Commercio di Madrid, Ana Muñoz Llabrés, direttrice generale delle Politiche Turistiche della Spagna, e Alessandra Priante, presidente di ENIT Italia.

I lavori si sono articolati in quattro tavole rotonde tematiche dedicate a:

  • Turismo e connettività, con la partecipazione di rappresentanti di Iberia, ITA Airways, Iryo, Costa Crociere e Alsa, che hanno evidenziato il ruolo delle sinergie tra i due Paesi per ampliare le rotte e valorizzare nuove destinazioni;
  • Turismo e patrimonio, con interventi del Patrimonio Nacional, Paradores de España, Museo del Prado e Casa Abruzzo, incentrati sul dialogo tra tradizione e innovazione per attrarre un pubblico sempre più diversificato;
  • Turismo dello shopping e MICE, dove esperti di moda, gastronomia e ospitalità – tra cui IFEMA Madrid, Negrini SL e Círculo Fortuny – hanno discusso il potenziale delle grandi città come poli di esperienze turistiche integrate;
  • Turismo e sport, con contributi del Consejo Superior de Deporte, del Comitato Paralimpico Spagnolo, di Generali Spagna ed Endesa, che hanno sottolineato l’impatto degli eventi sportivi come leve per un turismo accessibile e inclusivo.

Nel suo intervento conclusivo, l’Ambasciatore d’Italia in Spagna, S.E. Giuseppe Buccino Grimaldi, ha ricordato i dati più recenti sull’andamento del settore, evidenziando il contributo crescente del turismo culturale, sportivo e delle radici. L’Ambasciatore ha inoltre richiamato l’urgenza di affrontare le sfide legate all’overtourism e alla distribuzione equilibrata dei flussi turistici, promuovendo modelli che portino benefici sostenibili alle comunità locali.

L’evento ha confermato la volontà condivisa tra Italia e Spagna di sviluppare politiche e iniziative comuni orientate alla sostenibilità, all’innovazione e all’inclusione.

L’attrattiva di Spagna e Italia Spagna per gli investimenti esteri, secondo un’analisi condotta da TEHA in collaborazione con Amazon

Lo scorso 9 ottobre, presso la sede della IE Tower di Madrid, è stata presentata la relazione “Investire nel Mediterraneo”, uno studio promosso da The European House – Ambrosetti (TEHA) in collaborazione con Amazon e con la partecipazione della IE University. Il progetto, presieduto da Enrico Letta, Dean della IE School of Politics, Economics and Global Affairs e Presidente dell’Istituto Jacques Delors, analizza le opportunità di investimento nei paesi mediterranei, con particolare attenzione a Spagna e Italia, due economie chiave della regione.

Il rapporto, redatto da un comitato di esperti composto da Carlo Altomonte (SDA Bocconi), Patricia Gabaldón (IE University) e Jordi Sevilla (economista ed ex ministro delle Pubbliche Amministrazioni), offre una radiografia comparata dell’attrattiva economica e della competitività di entrambi i paesi. La ricerca prende come riferimento l’Indice di Attrattività Globale sviluppato da TEHA, che misura il potenziale di un paese in termini di sostenibilità e capacità di attrarre investimenti diretti esteri (IDE).

La Spagna e i suoi progressi in termini di competitività

I risultati dello studio mostrano un’evoluzione positiva della Spagna in termini di competitività e attrattività degli investimenti. Dal 2020, il Paese ha migliorato di 5,7 punti la sua attrattiva per gli investimenti esteri, contro un aumento di 4,6 punti registrato dall’Italia. Questo progresso si basa su fattori strutturali quali la digitalizzazione, il miglioramento del mercato del lavoro e la crescita del PIL, che tra il 2010 e il 2024 è aumentato del 18,8% (contro il 6,2% in Italia).

La Spagna è inoltre leader in indicatori chiave in materia di trasformazione digitale, distinguendosi per la copertura di reti ad alta capacità e per lo sviluppo di servizi pubblici digitali, dove supera ampiamente la media europea e l’Italia.

Fattori determinanti e sfide comuni

L’analisi identifica nove aree fondamentali per l’attrattività degli investimenti: il quadro macroeconomico, le infrastrutture fisiche e digitali, la fiscalità, l’efficienza amministrativa, il sistema giudiziario, il mercato del lavoro, l’istruzione, le politiche di attrazione dei talenti e la qualità della vita.

Sebbene la Spagna abbia registrato una dinamica di crescita più forte negli ultimi anni, lo studio evidenzia anche la maggiore omogeneità amministrativa del sistema italiano, che favorisce la stabilità normativa e una minore frammentazione territoriale.

Un dialogo strategico per il futuro del Mediterraneo

Durante la presentazione, gli esperti hanno sottolineato l’importanza di promuovere politiche coordinate che rafforzino la regione mediterranea come destinazione strategica per gli investimenti internazionali. Secondo Valerio De Molli, socio amministratore e CEO di TEHA Group, “attrarre investimenti stranieri deve essere una priorità strategica per i paesi mediterranei”, essendo grandi aziende internazionali un motore di occupazione e crescita.

Da parte sua, Ruth Díaz, direttrice generale di Amazon in Spagna, ha sottolineato il ruolo della digitalizzazione come motore chiave dello sviluppo economico e la necessità di avanzare verso un quadro normativo più stabile e armonizzato in Europa. Dal suo arrivo in Spagna nel 2010, Amazon ha investito oltre 20 miliardi di euro e ha generato un impatto di 17 miliardi di euro sul PIL nazionale.

Fonte: IE Uiversity [2]

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna [3])

Ultima modifica: Martedì 16 Dicembre 2025

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