Lunedì 28 Aprile 2025
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Il paese ha dichiarato che introdurrà una nuova legge per frenare il potere delle grandi aziende tecnologiche, come Google, Facebook e Amazon, e migliorare il mercato concorrenziale nel settore digitale - la legislazione rafforzerà anche nuovi aspetti, come la protezione dei consumatori. L'autorità antitrust britannica, la Competition and Markets Authority (CMA), ha istituito due anni fa un'unità dedicata ai mercati digitali, dotata delle competenze necessarie per regolamentare nuovi mercati, tra cui i social media.
Il disegno di legge, una volta approvato dal parlamento, sarà rettificato e conferirà alla DMU nuovi poteri sulle società tecnologiche con un fatturato globale di oltre 25 miliardi di sterline ($ 31,2 miliardi) o un fatturato relativo al mercato britannico superiore a 1 miliardo di sterline. La stessa Unione Europea ha introdotto una legge per affrontare il dominio delle grandi aziende high tech - nonostante la feroce opposizione di Google e Apple. In base all’ordinamento britannico che entrerà presto in vigore, la CMA sarà in grado di controllare maggiormente le aziende tecnologiche, per impedire loro di svantaggiare ingiustamente le piccole imprese e di conseguenza i consumatori - ad esempio, potrebbe essere detto loro di fornire più scelta e trasparenza ai clienti. Se le aziende violeranno queste regole, potranno essere multate fino al 10% del loro fatturato globale.
L'amministratore delegato della CMA, Sarah Cardell, ha affermato che il disegno di legge ha il potenziale per essere un "momento spartiacque" nella protezione dei consumatori e nel garantire che i mercati digitali funzionino regolarmente come parte importante dell'economia britannica. "I mercati digitali offrono enormi vantaggi, ma solo se c’è una concorrenza onesta tra le aziende", ha affermato. "Questo disegno di legge è un quadro giuridico che si adatta perfettamente alla nuova era digitale".
Fonte: https://reut.rs/3AOEs1n
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Le nuove misure di sicurezza informatica lanciate dal governo aiuteranno ad aumentare la resilienza informatica del paese e a proteggere le funzioni IT essenziali da numerose minacce esterne. Secondo quanto riportato dal report governativo, tutti i dipartimenti dovranno sottoporre il proprio sistema informatico ad una revisione annuale, rispettando nuovi criteri più rigidi.
Conosciuto come GovAssure, il nuovo schema di sicurezza informatica sarà gestito dal Government Security Group (GSG) del Cabinet Office, con il contributo del National Cyber Security Center (NCSC). Il nuovo piano è stato annunciato dal Cancelliere del Ducato di Lancaster, Oliver Dowden, in un discorso durante il CyberUK a Belfast, dichiarando: “Le minacce informatiche sono in aumento, motivo per cui ci stiamo impegnando a rivedere le nostre difese e proteggere meglio il governo dagli attacchi. Vogliamo innanzitutto rafforzare i sistemi governativi che gestiscono servizi vitali per i cittadini da eventuali attacchi informatici.”
GovAssure introduce una serie di cambiamenti nel modo in cui il governo si proteggerà dalle minacce informatiche - tra cui l’utilizzo del Cyber Assessment Framework (CAF) dell'NCSC per rivedere le misure di garanzia di cui dispongono tutti i dipartimenti governativi. Il quadro comprenderà misure quali la definizione di indicatori di buone pratiche per la gestione dei rischi per la sicurezza informatica e la protezione da eventuali attacchi esterni. I dipartimenti saranno inoltre valutati da terze parti per aumentare la standardizzazione e convalidarne i risultati.
Il capo della sicurezza del governo, Vincent Devine, ha sottolineato: “Questo è un cambiamento importante nella sicurezza informatica del paese. GovAssure ci darà un quadro maggiore delle sfide di sicurezza informatica che il governo dovrà affrontare e consentirà ai professionisti in materia di sicurezza informatica di rafforzare gli investimenti nel settore.”
“Ci impegniamo a garantire che il paese continui ad essere una nazione leader nel settore informatico” ha affermato Lindy Cameron, CEO del National Cyber Security Center, “per questo motivo abbiamo sostenuto lo sviluppo del Cyber Assessment Framework così da migliorare la sicurezza dei nostri sistemi informatici.”
Fonte: https://bit.ly/3LbCLzt
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Sempre più, imprese private e istituzioni pubbliche sono esposte a rischi di attacchi cibernetici.
È necessario, infatti, sviluppare strategie preventive per salvaguardare i dati aziendali grazie alla collaborazione con imprese specializzate, in particolare per i settori finanziari, sanitari e professionali.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
La protezione dei dati personali è un diritto sancito dal primo codice civile cinese entrato in vigore il 1° gennaio 2021. In particolare, in concomitanza con la maggiore digitalizzazione del Paese, negli ultimi anni si è assistito all’introduzione di regolamenti volti a migliorare la sicurezza informatica.
Recenti aggiornamenti relativi all’argomento giungono da Shenzhen, nella provincia del Guangdong, dove lo scorso mese è stata approvata la prima legge locale sulla gestione dei dati. La legge (Shenzhen Special Economic Zone Data Regulations), pubblicata dal Congresso Municipale del Popolo, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.
Tra le novità introdotte, la possibilità per gli utenti di revocare il consenso espresso al trattamento dei dati. Allo stesso tempo, le applicazioni non potranno vietare agli utenti di usufruire dei loro servizi a seguito del rifiuto al consenso dell’utilizzo dei dati personali. Inoltre, agli utenti sarà accordato il diritto di rifiutare la raccolta dei dati volta all’analisi delle preferenze e all’offerta personalizzata di prodotti e servizi. Inoltre, sono previste delle sanzioni che vanno da un minimo di 50.000 Yuan fino a 50 milioni per le società che utilizzano i dati degli utenti per imporre un trattamento differenziale senza una valida giustificazione.
Infine, per quanto riguarda le società operanti nel settore dell’istruzione, della salute, dell’assistenza sociale e altri servizi pubblici, la regolamentazione enfatizza l’importanza di rendere tali dati disponibili alla consultazione, possibilmente gratuitamente.
Shenzhen è una città altamente sviluppata dal punto di vista del data management, con più di 300 aziende di big data presenti sul territorio e l’utilizzo dei dati per finalità di commercio, comunicazione, logistica e finanza. In particolare, per quanto concerne i servizi finanziari, come anche i servizi sanitari e la sicurezza pubblica, particolarmente diffuse sono le tecnologie biometriche (e.g., riconoscimento facciale o scansione dell’iride, sblocco vocale o tramite impronta digitale, …). Al riguardo, per evitare un uso improprio di queste tecnologie e dei dati registrati, la legge impone alle imprese che erogano tali servizi di offrire delle soluzioni alternative ove possibile.
A livello nazionale, la sicurezza informatica è divenuta oggi una priorità. Questa legge, infatti, si inserisce nell’ambito delle azioni che la Cina continua a intraprendere per assicurare una maggiore protezione delle informazioni personali.
Fonti: https://bit.ly/3gNcnhk; https://bit.ly/3ysfrVP; https://bit.ly/3yxSqRi
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)