Giovedì 1 Maggio 2025
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Con la legge finanziaria per il 2021 (Legge n° 2020-1721 del 29 dicembre 2020, art. 195) il governo francese è stato autorizzato ad adottare per via d’Ordonnance, entro 9 mesi (al più tardi entro il mese di settembre 2021), ogni provvedimento atto a rendere obbligatori il ricorso alla fatturazione elettronica.
Stiamo parlando della cosiddetta e-invoicing, nonché l’invio telematico all’amministrazione fiscale di una serie di informazioni non ricavabili direttamente dalle fatture elettroniche stesse (e-reporting).
Già la legge finanziaria per il 2020 (Legge n° 2019-1479 del 28 dicembre 2019, art. 153) aveva tracciato la traiettoria per addivenire ad una generalizzazione della fattura elettronica, obbligatoria. In quella sede si è precisato che l’introduzione della fattura elettronica tra soggetti passivi dovrà avvenire tra il 2023 ed il 2025, sulla base delle indicazioni contenute in un rapporto che il Governo francese avrebbe dovuto rimettere al Parlamento entro il 1 settembre 2020. Ed in effetti la Direction Générale des Finances Publiques (DGFiP – Ministero dell’Economia), nel mese di ottobre 2020, ha pubblicato il proprio rapporto dal titolo La TVA à l’ère du digital en France.
A dire il vero, tanto per completare queste note introduttive, la fatturazione elettronica esiste già da qualche anno in Francia. Da un lato l’art. 289, VI del Code Général des Impôts (CGI) riconosce la possibilità di emettere e ricevere le fatture in formato elettronico, a condizione che il destinatario lo accetti, ma lasciando libertà di scelta del formato da adottare; dall’altro il Code de la commande publique (art. L 3133-1 e seguenti) prevede un vero e proprio obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti tra lo Stato, gli Enti locali ed altri Enti pubblici con i propri fornitori (via portale Chorus Pro).
Vediamo ora, per sommi capi, i punti chiave di questa ampia ed ambiziosa riforma.
Il legislatore si è prefissato di raggiungere i seguenti obiettivi:
Al fine di poter recepire tutte le modifiche giuridiche ed operative necessarie, la fatturazione elettronica sarà introdotta progressivamente secondo il seguente calendario:
Come, in concreto, sarà attuato l’obbligo di ricorso alla fatturazione elettronica, ad oggi non è dato saperlo con certezza. L’amministrazione fiscale, nel succitato rapporto, focalizza l’attenzione su due differenti modelli:
Il perseguimento degli scopi annunciati dall’amministrazione potrà essere realizzato solo grazie ad un’applicazione più ampia possibile della fatturazione elettronica. Ed in effetti tutte le imprese, in linea di principio, saranno interessate dalla riforma, indipendentemente dal settore e dalla dimensione. Tuttavia, solo le operazioni di tipo B2B realizzate tra operatori insediati in Francia saranno oggetto di fatturazione elettronica. Non anche, pertanto: le operazioni B2B che coinvolgeranno un operatore UE o extra UE; le operazioni B2C; le operazioni B2B che coinvolgeranno un operatore UE identificato alla TVA in Francia (almeno in un primo tempo). Resteranno probabilmente esclusi anche quei settori che beneficiano di una dispensa dall’obbligo di fatturazione, come è il caso del settore bancario e assicurativo ove vengono realizzate operazioni esenti da TVA.
Poiché, come è evidente, il fatto che molte aree resteranno estranee all’introduzione della fatturazione elettronica potrebbe vanificare, o quantomeno indebolire, la realizzazione degli obiettivi annunciati, il dispositivo di e-invoicing sarà completato da un obbligo di e-reporting alimentato da una serie di informazioni complementari non ricavabili immediatamente dalle fatture. Parliamo per esempio dei dati relativi: al pagamento delle fatture (al fine di controllare la corretta detraibilità della TVA laddove ancorata al principio di cassa); agli scambi B2C, in particolare nel contesto dell’E-commerce; agli scambi B2B con operatori UE o extra UE (cessioni intracomunitarie, esportazioni).
Il cantiere è da tempo lanciato e ora come ora potrà difficilmente trovare ostacoli sul proprio cammino. Vero è, tuttavia, che la Francia dovrà preliminarmente agire presso la Commissione Europea al fine di ottenere una serie di deroghe alla Direttiva TVA.
Ritorneremo ulteriormente su questi temi, cercando di meglio dettagliare ed approfondire gli aspetti più significativi di questa profonda riforma e, nei limiti del possibile, di valutarne la portata alla luce delle esperienze che in giro per il mondo sono già state attuate, prima fra tutte quella italiana.
Fonte: https://ccinice.org/la-fatturazione-elettronica-in-francia/?lang=it
(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)