Notizie dai mercati esteri - Brasile

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Martedì 20 Agosto 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

L’Italia vede “grandi opportunità” nelle ferrovie brasiliane

Il treno ad alta velocità tra San Paolo e Rio de Janeiro è uno dei punti forti

Pubblicato l’8 maggio 2024

I rappresentanti di 13 aziende italiane del settore ferroviario e della mobilità sostenibile hanno partecipato a un incontro d’affari a San Paolo per esplorare le “grandi opportunità” disponibili in Brasile, che vuole raddoppiare la quota del trasporto ferroviario nella matrice logistica del Paese dal 20% al 40% entro il 2035.

La missione è passata anche da Brasilia, dove è stata ricevuta dal governo federale, e rientra nel programma di “diplomazia della crescita” promosso dal vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

“Il bilancio è molto, molto positivo, superiore anche alle nostre più ottimistiche previsioni”, ha detto all’ANSA il vicedirettore centrale all’Internazionalizzazione economica della Farnesina, Carlo Romeo, che faceva parte di una delegazione composta anche da rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della banca di sviluppo Cassa Depositi e Prestiti e delle agenzie italiane di sviluppo ICE, Sace e Simest.

“Le aziende notano un grande interesse e hanno potuto conoscere le opportunità del Brasile, che sono grandi perché è un Paese che ha bisogno di modernizzare il sistema”, ha aggiunto il diplomatico durante l’incontro presso la Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo (Fiesp).

Uno dei progetti nel mirino delle imprese italiane è il treno ad alta velocità tra la capitale San Paolo e Rio de Janeiro, vecchio sogno del Brasile e promesso per l’inizio del prossimo decennio. “Di certo attira la nostra attenzione, certo che bisogna conoscerlo bene, per questo siamo venuti, per cercare di capirne meglio la fattibilità”, l’ha detto all’ANSA Carlo Palasciano, CIO del gruppo Ferrovie dello Stato, la principale azienda italiana del settore ferroviario. “Abbiamo osservato un forte interesse da parte delle autorità brasiliane per i treni come soluzione sostenibile per i trasporti”, ha sottolineato.

Il console generale italiano a San Paolo, Domenico Fornara, ha sottolineato durante l’evento la complementarità delle economie dei due Paesi, soprattutto nel campo della mobilità sostenibile. “L'Italia ha eccellenza ed esperienza nel settore, il che può essere molto positivo per il partenariato bilaterale”, ha affermato.

(Fonte: Terra/ANSA Brasil)

 

Brasile | Facilitazione degli scambi e controllo doganale? Portale Unico del Commercio Estero (Comex)

Territorio doganale

Facilitazione degli scambi e controllo doganale? Portale Unico del Commercio Estero (Comex)

Di Fernando Pieri Leonardo e Alexandre Zambrano | Pubblicato il 25 giugno 2024

La CQR (Convenzione Rivista di Kyoto) dell’OMD (Organizzazione Mondiale delle Dogane), nella sua Appendice I, ha cercato, in considerazione delle sfide esistenti al momento della sua pubblicazione nel 1999, di stabilire misure per promuovere il commercio internazionale legittimo.

Nuove sfide, come la globalizzazione e la crescita del commercio globale, nonché le minacce alla sicurezza delle nazioni, presenti nelle azioni terroristiche, nel traffico di droga, nel traffico di armi, nella tratta di esseri umani e nel riciclaggio di denaro, hanno evidenziato la necessità di adattare il documento originale del 1973.

In questo ambito, la CQR ha sostenuto, nella sua Appendice I, il riconoscimento dell’indispensabile conciliazione tra i benefici derivanti dall’agevolazione del commercio internazionale e le norme che regolano il controllo doganale, nonché scegliendo, per raggiungere i propri obiettivi, alcuni principi, evidenziando, per scopi di questo articolo, “l’adozione di tecniche moderne, quali sistemi di gestione del rischio e di controllo di audit, nonché l’uso più ampio possibile delle tecnologie dell’informazione”.

In questo senso, l’Allegato Generale della CQR afferma, nella sua Regola 6.9: “Le Amministrazioni Doganali devono fare il più ampio uso possibile della tecnologia dell’informazione e del commercio elettronico per rafforzare il controllo doganale”.

Per quanto riguarda l’uso più ampio possibile dell’IT, in specifico sviluppo, l’articolo 10.4 dell’AFC/WTO, indirizza i paesi firmatari a stabilire un unico punto di ingresso per la presentazione di documenti e informazioni richiesti per l’importazione, l’esportazione e il transito di merce provenienti dall’estero.

L’idea di un Portale Unico o uno Sportello Unico è una delle migliori risposte alle sfide affrontate dalle dogane. Centralizzare in un unico portale tutti i controlli doganali, siano essi diretti, da parte delle dogane o degli enti consenzienti, unificando l'invio delle informazioni, consentendo la verifica anticipata delle informazioni, ottimizzando il pagamento delle imposte, consentendo un unico controllo da parte di tutti gli enti coinvolti, tutto ciò, apportando maggiore prevedibilità e sicurezza giuridica per le parti coinvolte, costituisce una risposta intelligente ed efficiente alla sfida di controllare e agevolare il commercio legittimo.

Il commercio estero gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia globale, ed è fondamentale cercare di migliorare gli scambi commerciali riducendo le misure burocratiche che appesantiscono inutilmente le procedure doganali. In Brasile sono state implementate diverse misure con questo obiettivo, tra le quali lo sportello unico, chiamato Portale Unico del Commercio Estero (Siscomex), è uno delle principali.

Sulla base di standard e pratiche internazionali, lo sviluppo del Portale Unico è iniziato nel 2014, come parte di un’iniziativa del governo federale per modernizzare e semplificare i processi di importazione ed esportazione nel Paese.

Il coordinamento del progetto viene svolto congiuntamente dal Ministero delle Finanze e dal Ministero dello Sviluppo, dell'Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC), in stretta collaborazione con altri enti pubblici e, soprattutto, con diversi soggetti rappresentativi del settore imprenditoriale. Questa partnership tra il settore pubblico e quello privato è stata fondamentale per garantire che il sistema potesse soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti.

Tra gli obiettivi del Portale Unico spicca l’integrazione dei processi doganali, centralizzando lo scambio di informazioni. Pertanto, ai sensi dell’articolo 9º-C del Decreto n. 660/92, 22 organi ed entità della pubblica amministrazione federale dovrebbero agire nello sviluppo e nell’attuazione del Portale Unico, in collaborazione con il Ministerio delle Finanze (MF) e il MDIC.

In questo contesto, il decreto n. 660/92, al comma 1 dell’articolo 4, ha stabilito che tutti i requisiti, licenze o autorizzazioni direttamente applicabili alle operazioni commerciali debbano essere richiesti agli operatori attraverso il Portale Unico. Oltre all’integrazione, viene evidenziata la semplificazione delle procedure, considerando che la piattaforma consente l’invio elettronico di documenti e informazioni necessarie allo sdoganamento.

Ciò elimina la necessità di procedure fisiche e ridondanze nella fornitura di informazioni, automatizzando passaggi precedentemente costosi e riducendo tempi e costi associati. Il Portale Unico promuove inoltre una maggiore trasparenza e prevedibilità delle operazioni commerciali, consentendo una migliore gestione dei processi logistici e un maggiore controllo sulle transazioni, contribuendo anche alla riduzione degli errori e all’aumento della conformità doganale.

È anche importante ricordare che il sistema offre notevoli vantaggi agli organismi di controllo, favorendo la gestione del rischio e, quindi, un rapido rilascio del carico.

Dal punto di vista economico, in uno studio pubblicato dalla Confederazione Nazionale delle Industrie (CNI) nel 2021, valutando l’impatto economico del programma, si è riscontrato che i costi indiretti con la burocrazia relativa alle operazioni di commercio estero sono diminuiti notevolmente.

Tra il 2014 e il 2020, il cosiddetto “Costo-Brasile” è passato da un equivalente tariffario del 14% al 7% sulle importazioni e dal 13% al 4% sulle esportazioni. Ciò rappresenta un risparmio stimato di oltre 50 miliardi di dollari all’anno per gli operatori (se si considera il flusso commerciale del 2022 e si elimina il “Costo-Brasile” dal 2014), a dimostrazione del miglioramento del contesto imprenditoriale promosso dalla modernizzazione dei mercati esteri brasiliani. commercio.

 

Riprogettazione dei processi

Sulla base dell’analisi dei punti di inefficienza dei processi doganali e delle opportunità di miglioramento, è stata effettuata una riprogettazione dei processi di esportazione e importazione. Il Nuovo Processo di Esportazione è già pienamente attuato, utilizzando la Dichiarazione Unica di Esportazione (DU-E). L’integrazione di DU-E con la fattura elettronica ha consentito di generare la dichiarazione di esportazione sulla base dei dati della fattura di esportazione, riducendo gli errori di compilazione e aumentando la sicurezza.

È in fase di sviluppo e progressiva implementazione il Nuovo Processo di Importazione (NPI), attraverso l’utilizzo della Dichiarazione Unica di Importazione (Duimp), con un’importante fase di migrazione prevista per ottobre 2024. Da quella data in poi la maggior parte delle operazioni di importazione verranno effettuate con registrazione Duimp e impedimento alla registrazione di DI (Dichiarazione di Importazione).

Ci sarà un aggiornamento dell’IN RFB [Agenzia delle Entrate del Brasile] 680/06 per collegarlo all’Ordinanza Coana (Coordinamento Generale dell’Amministrazione Doganale) 77/2018. Con la Duimp, la registrazione e il trattamento anticipato delle dichiarazioni diventeranno la regola generale.

Di conseguenza, effettuare una gestione del rischio, anche in anticipo, garantirà maggiore sicurezza nei controlli doganali, al tempo stesso, maggiore efficienza logistica, con la previsione di tempi ancora più brevi di permanenza delle merci nelle aree doganali. Nella maggior parte dei casi, la merce arriverà nel Paese già sdoganata e pronta per essere consegnata all’importatore.

 

Controllo del Carico e dei Transiti (CCT) sulle importazioni

Attuato nell’agosto 2023, questo sistema consente di controllare le merci trasportate via aerea sui voli regolari. In un’ottica di semplificazione dei processi, maggiore fluidità nel flusso logistico delle merci, minori interventi manuali da parte dell’Agenzia delle Entrate e maggiore efficienza nei controlli doganali, il CCT si basa sull’informazione anticipata, attraverso l’adozione dello standard internazionale dell’International Air Transport Association – Iata Cargo-XML per la manifestazione elettronica dell’Air Wailbill (e-AWB).

Con l’uso intensivo dell’IT e della gestione del rischio, si stima una riduzione del 90% degli interventi umani nei flussi logistici e una riduzione dell’80% del tempo medio di rilascio delle merci aeree.

 

Altri esempi di strumenti del Portale Unico

Oltre il CCT Importazione, ci sono innovazioni e strumenti del Portale Unico: catalogo prodotti: consente all’importatore di descrivere, in modo standardizzato, le caratteristiche della propria merce, facilita il riutilizzo delle informazioni per transazioni future, riduce il numero di errori nella compilazione delle dichiarazioni e velocizza l’analisi delle operazioni da parte della Pubblica Amministrazione.

Pagamenti Centralizzati del Commercio Estero (PCCE): consente la gestione di tutti i pagamenti fiscali relativi alle operazioni di commercio estero. In questo modo, oltre alle tasse federali, è possibile pagare l’ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Prestazione di Servizi) – importazione, eliminando anche la necessità di presentare qualsiasi prova per rilasciare il carico.

Automazione del controllo dei crediti d'imposta: PCCE ha consentito anche l’integrazione dei sistemi di commercio estero con i sistemi di riscossione e controllo del credito d’imposta dell’Agenzia delle Entrate del Brasile. Con ciò sarà possibile automatizzare lo svincolo dei crediti, magari eccedenti, a favore del contribuente in maniera automatica in caso di annullamento o rettifica della DI/Duimp.

Licenze, autorizzazioni, certificati e altri documenti (LPCO): licenze di importazione, che, dopo la pubblicazione del Decreto n. 11.577/23, sono diventate valide per più spedizioni, sia per quantità (peso, volumi, ecc.) che per periodo determinato. Mentre nel vecchio processo l’importatore doveva ottenere una nuova licenza per ogni nuova dichiarazione di importazione (anche con informazioni identiche), riscuotere tasse e controllare un numero di licenza, con il nuovo processo potrà riutilizzare la stessa licenza.

API-Recinti: attraverso un’integrazione tra i sistemi delle concessionarie e il Portale Unico, gli amministratori di recinti, depositi e operatori portuali invieranno all’Agenzia delle Entrate (in modo automatico e istantaneo) le informazioni di interesse ispettivo, relative alle operazioni di ingresso e uscita delle persone e veicoli, movimento delle merci, scansione dei veicoli e stoccaggio delle merci.

Canale Unico Dichiarativo e Sportello Unico Ispettivo: consente un’azione coordinata e parallela di tutti gli organi consenzienti, favorendo una maggiore efficienza e agilità nel flusso delle merci basata sul coordinamento e parallelismo di azione tra l’Agenzia delle Entrate e gli organi, in particolare l’Agenzia Nazionale per la Sorveglianza Sanitaria (Anvisa) e il Ministero dell’Agricoltura, dell’Allevamento dell’Approvvigionamento (Mapa).

Ispezione fisica a distanza delle merci: con le prime soluzioni implementate nel 2019, è stata di fondamentale importanza durante la pandemia, preservando la salute dei lavoratori e garantendo il buon funzionamento delle operazioni nei porti dove la soluzione era già operativa, essendo regolamentata dall’Ordinanza Coana n. 75/22.

 

Uso intensivo dell’intelligenza artificiale

L’Agenzia delle Entrate del Brasile è in prima linea nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, come il Sistema di Selezione Doganale tramite Apprendimento Automatico (Sisam). Il Sisam viene utilizzato per rilevare varie infrazioni doganali, soprattutto in caso di errori di classificazione tariffaria.

È interessante notare che gli strumenti di intelligenza artificiale di cui dispone l’Agenzia delle Entrate non sono limitati al proprio utilizzo. Questi strumenti dirompenti sono stati integrati con i moduli del Portale Unico, consentendone l’utilizzo da parte degli operatori del commercio estero.

Ad esempio, quando l’importatore presenta la Duimp per la registrazione, il sistema attiva automaticamente lo strumento diagnostico. Questo strumento è integrato nel sistema di gestione dei rischi doganali e utilizza le funzionalità del Sisam per verificare se ci sono eventuali discrepanze. Qualora vengano individuati possibili errori, il sistema informa i contribuenti, consentendo eventuali modifiche ritenute necessarie, prima che la dichiarazione venga effettivamente registrata.

Un altro sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per favorire gli adempimenti doganali è il Classif (Classificazione Fiscale delle Merci), disponibile gratuitamente e senza restrizioni attraverso il Portale Unico. Questo sistema contiene simulatori di trattamento amministrativo (relativo a licenze, divieti e restrizioni) e fiscale (aliquote fiscali, preferenze tariffarie, dazi antidumping, tariffe ex, ecc.) per ciascun codice NCM (Nomenclatura Comune del Mercosur).

Inoltre, Classif fornisce le Regole Generali di Interpretazione, le Note Esplicative del Sistema Armonizzato (Nesh), le note complementari della NCM e le Soluzioni di Consultazione, assistendo nelle ricerche e negli studi finalizzati alla corretta classificazione da parte dell’utente.

 

Conclusione

La realizzazione e la progettazione del Portale Unico Siscomex sono esempi di collaborazione di successo tra lo Stato e il settore privato. Nonostante i progressi raggiunti, restano ancora sfide da affrontare per la completa migrazione delle operazioni di importazione sul Portale, nel rispetto dei tempi stabiliti, soprattutto in relazione alle integrazioni di sistema di altri attori pubblici, come i dipartimenti delle finanze statali e alcuni organismi consenzienti.

La comunità del commercio estero attende con impazienza la piena attuazione del Portale Unico. La totale automazione dei processi e l’integrazione dei sistemi comporterà una maggiore prevedibilità delle transazioni e una significativa riduzione dei costi e delle scadenze per il rilascio delle merci. Si spera che questo processo garantisca un maggiore inserimento del Brasile nel commercio internazionale, stimolando le esportazioni brasiliane, l’accesso a nuovi mercati e la competitività delle aziende brasiliane sulla scena globale.

Questo risultato è già visibile osservando l’espansione della filiera commerciale brasiliana, che ha superato per la prima volta i 600 miliardi di dollari nel 2022 e ha mantenuto le esportazioni in crescita nel 2023, con una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente.

(Fonte: ConJur – Consultor Jurídico)

 

Brasile | Gli Stati del Sud-Est e del Sud guidano l’indice di innovazione nazionale

Il Brasile è il sesto paese al mondo ad avere un proprio indice

Pubblicato il 05/08/2024 - Di Mariana Tokarnia – Giornalista presso Agência Brasil

San Paolo, Santa Catarina, Paraná, Rio de Janeiro e Rio Grande do Sul sono le economie più innovative del Brasile, secondo la prima edizione dell’Indice Brasile per l’Innovazione e lo Sviluppo (IBID), pubblicato questo lunedì (5) dall’Istituto Nazionale di Proprietà Industriale (INPI), agenzia collegata al Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi.

L’IBID si misura su una scala che varia da 0 a 1. L’indice tiene conto di diversi aspetti per identificare i leader nazionali e regionali nell'innovazione. L’indice è composto da 74 indicatori, suddivisi in sette pilastri: istituzioni, capitale umano, infrastrutture, economia, business, conoscenza e tecnologia ed economia creativa. Questi pilastri, a loro volta, sono suddivisi in 21 dimensioni, come credito, investimenti, istruzione, contesto normativo, sostenibilità, creazione di conoscenza, beni immateriali, tra gli altri.

San Paolo è il grande leader nazionale con IBID 0,891. Al secondo posto c’è lo stato di Santa Catarina, con un indice di 0,415; segue il Paraná, con 0,406; Rio de Janeiro, con 0,402; e Rio Grande do Sul, con 0,401. La media nazionale è 0,291.

 

Primo indice brasiliano

L’IBID è stato sviluppato sulla base della metodologia del Global Innovation Index (IGI), dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI). Secondo l’INPI, l’indice brasiliano è il sesto indice nazionale creato utilizzando questa metodologia. A livello mondiale, solo l’Unione Europea, la Cina, l’India, la Colombia e il Vietnam hanno i propri indici.

L’IGI viene pubblicato dal 2007 e classifica 132 paesi in base al loro potenziale e alle sfide. Nell’edizione più recente, nel 2023, il Brasile occupava la 49esima posizione nella classifica mondiale e la prima posizione nella classifica regionale (America Latina e Caraibi), risalendo di cinque posizioni rispetto all’anno precedente.

“Il Brasile è un Paese di dimensioni continentali e presenta una profonda diversità in tutto il suo vasto territorio. E questa diversità in Brasile è visibile, è rappresentata da un insieme di indicatori economici, sociali, ambientali, culturali e demografici. E l’obiettivo dell’IBID in questo contesto è proprio quello di colmare un’importante lacuna nel sistema statistico nazionale”, spiega il capo economista dell’INPI, Rodrigo Ventura.

“Fino ad oggi nel campo dell’innovazione c’era una lacuna. Una lacuna importante nel sistema statistico nazionale, cioè un indicatore che consentirebbe al Brasile di avere un ritratto della sua realtà nel campo dell’innovazione da una prospettiva regionale, da una prospettiva territoriale”, sottolinea.

 

Disuguaglianze

Le classifiche prodotte sulla base dei risultati dell’IBID evidenziano le disuguaglianze e le diversità nazionali. Mentre le regioni del Sud-Est e del Sud concentrano l’innovazione nel Paese, con gli Stati che occupano sette delle prime otto posizioni nella classifica generale, le regioni del Nord e del Nord-est si concentrano in fondo alla classifica. Le ultime 15 posizioni sono occupate da Stati di entrambe le regioni. Il Centro-Ovest occupa una posizione intermedia nella classifica generale IBID.

Dai dati emerge, però, che considerando il livello di reddito della popolazione – misurato dal Prodotto Interno Lordo (PIL) pro capite, cioè la somma della produzione e della ricchezza prodotta nello Stato, divisa per il numero degli abitanti – le economie del Nord-Est ottengono risultati migliori del previsto in termini di innovazione.

In totale, 14 delle 27 unità federative registrano risultati di innovazione superiori a quelli attesi per il loro livello di sviluppo economico. Si chiamano esponenti dell'innovazione IBID. Otto sono stati del nord-est: Maranhão, Paraíba, Piauí, Ceará, Sergipe, Rio Grande do Norte, Pernambuco e Bahia.

D’altro canto, lo studio mostra che 13 economie hanno ottenuto risultati inferiori alle aspettative in termini di innovazione. Questo gruppo comprende Alagoas, Espírito Santo, oltre ai sette stati della Regione Nord - Amapá, Acre, Roraima, Pará, Amazonas, Rondônia e Tocantins - il Distretto Federale e gli altri stati del Centro-Ovest: Mato Grosso, Mato Grosso do Sul e Goiás.

 

Innovazione

Secondo l’INPI, l’innovazione è “una chiave per il progresso economico e la competitività delle economie, indipendentemente dal loro livello di reddito”, si legge nel rapporto.

L’istituto sottolinea che la definizione di innovazione è stata ampliata e non è più limitata ai laboratori di ricerca e sviluppo o agli articoli scientifici pubblicati. In questo senso, ritiene essenziale che l’innovazione avvenga “in modo socialmente inclusivo, ambientalmente sostenibile e territorialmente integrato”, si legge nel testo.

I risultati, secondo Ventura, potrebbero evidenziare pratiche replicabili a livello nazionale. “Ogni Stato presenta sfide diverse, potenzialità diverse e questa è la ricchezza in termini di dati, in termini di informazioni portate da IBID. Le diverse dinamiche e profili degli ecosistemi locali di scienza, tecnologia e innovazione”, afferma e aggiunge: “Rafforza, porta informazioni e dati sulle sfide e sul potenziale di ogni Stato, di ogni regione. Non solo le sfide, gli ostacoli, ma anche quali Stati si distinguono su determinati temi e che, quindi, probabilmente hanno le soluzioni o hanno seguito percorsi copiabili dai loro pari”.

(Fonte: Agência do Brasil | Economia)

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Lunedì 20 Gennaio 2025