Notizie dai mercati esteri - Francia

Notizie dai mercati esteri - Francia
Giovedì 27 Giugno 2024

Notizie dai mercati esteri - Francia

Allarme sull'autosufficienza dell'industria suina in Francia

Dopo il pollame e la carne bovina, è ora il turno della carne di maiale a lanciare l'allarme sul deterioramento della sovranità alimentare della Francia. Non siamo ancora arrivati allo stesso livello, ma l'autosufficienza della carne suina sta perdendo terreno.

La causa è un calo della produzione del 10% in 3 anni, direttamente collegato alla scomparsa degli allevamenti. La Francia ha ancora 10.000 allevamenti di suini ed è ancora il 3° produttore in Europa, ma i più vecchi non trovano nuovi proprietari e  potrebbe presto scendere dal podio.

Il consumo di carne suina è destinato ad aumentare nuovamente nel 2024, ma il numero di allevamenti francesi è in calo. La carne di maiale rimane la preferita dei francesi, avvantaggiando le importazioni: infatti, un prodotto di salumeria su cinque è importato.

Di conseguenza, la bilancia commerciale francese si sta deteriorando, poichè il volume delle importazioni supera quello delle esportazioni. Si spera in una ripresa grazie a un nuovo accordo con la Cina, diventata il primo mercato di sbocco davanti all'Italia.

Tuttavia, la soluzione prevista per limitare le importazioni a basso costo sarebbe quella di consolidare la produzione e non necessariamente aumentarla. In quest'ottica, Inaporc ha appena lanciato un’ "iniziativa di responsabilità sociale d'impresa". L'obiettivo di questa iniziativa, nota come "la carne di maiale di domani", è quello di ripristinare il 100% dell'offerta di carne suina francese entro il 2035. Gli obiettivi sono molteplici: sovranità alimentare, attrattività, ambiente, ecc. Per raggiungerli sono stati fissati una serie di cambiamenti, tra cui: la diagnosi di tracciabilità, la riduzione dell'uso di antibiotici e la decarbonizzazione degli edifici.

 

Alimentazione in Francia: il settore del biologico ha interrotto il suo declino, ma rimane fragile

2023 non è stato un anno di successo per il settore biologico in Francia. Il calo delle vendite è stato interroto, ma la situazione rimane fragile.

Con appena 5 milioni di euro di attività in più, il fatturato del settore si è stabilizzato a 12 miliardi (contro - 4,6% nel 2022). In termini di volume, invece, nessuna ripresa in vista, con un calo del 7% degli acquisti.

La percentuale di prodotti biologici sulle nostre tavole è scesa al di sotto del 6%, rispetto al doppio degli altri Paesi europei. Nonostante ciò, ci sono alcuni aspetti positivi, come ad esempio i negozi specializzati che hanno registrato un aumento delle vendite del 2,2% nel 2023, o il ritorno dei clienti occasionali. La vendita diretta alla fattoria, invece,  registra un balzo dell'8,7 %, con i francesi che si riforniscono direttamente dai produttori.

L'obiettivo principale è ridurre la dipendenza dalla grande distribuzione. Inoltre, pizzerie, catering e gelaterie sono tra i nuovi target da conquistare. Non c'è nulla di inevitabile in questo, visto che la Germania è riuscita a incrementare le vendite biologiche del 5%. Ma questa mancanza di crescita si ripercuote sulla produzione. La Francia ha perso terreno, con un calo della produzione biologica di 54.000 ettari. Ciò ha indotto il governo ad aumentare di 15 milioni di euro gli aiuti agli agricoltori biologici in difficoltà.

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

Ultima modifica: Martedì 28 Gennaio 2025