Mercoledì 30 Aprile 2025
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L'espansione delle aziende italiane in mercati emergenti come il Sudafrica presenta numerose opportunità, ma anche sfide significative, soprattutto quando si tratta di reclutamento e gestione del personale. In particolare, le difficoltà legate alla carenza di personale qualificato e alle restrizioni sui visti possono impattare notevolmente la capacità delle aziende di operare efficacemente e di crescere in questo contesto.
Il Sudafrica è un’economia in via di sviluppo che necessita di lavoratori qualificati in diversi settori. Tuttavia, le carenze del sistema educativo pubblico locale rendono difficile per le aziende trovare personale adeguatamente formato, e ciò nonostante il potenziale di talenti locali che, se adeguatamente sfruttato, rappresenterebbe un canale vantaggioso per il reclutamento. Disporre di personale locale qualificato comporterebbe costi significativamente più bassi per le aziende e garantirebbe una disponibilità immediata di lavoratori.
Un sondaggio* condotto nel 2021 dalla Camera di Commercio Europea in Sudafrica (che ha per Vicepresidente proprio il nostro Segretario Generale, Pamina Bohrer) ha confermato quanto appena descritto, rivelando che il 78,6% delle aziende intervistate ha dichiarato di preferire, ove possibile, l'assunzione di personale locale.
(*sondaggio disponibile su richiesta)
Detto ciò, vale la pena ricordare che per soddisfare la domanda complessiva di personale qualificato, il Sudafrica mette a disposizione una serie di visti per competenze specifiche, permettendo a stranieri con qualifiche particolari di lavorare legalmente nel Paese. Questa lista di competenze specifiche, fondamentale per attrarre talenti dall'estero, è stata aggiornata l'ultima volta nell’ottobre 2023.
Department of Home Affairs - UPDATED: Critical Skills List & Checklist (dha.gov.za)
Ne consegue, dunque, che alcuni settori siano meno impattati dalle restrizioni sui visti rispetto ad altri. Ad esempio, gli ingegneri stranieri ottengono più facilmente il visto per lavorare in Sudafrica.
Come spiega Guido Angelucci, Direttore di Gast Consulting, azienda fornitrice di servizi per l’immigrazione con sede a Città del Capo, fino a quando la lista delle competenze specifiche non verrà ulteriormente aggiornata, i lavoratori stranieri appartenenti alle categorie di professioni non elencate incontreranno difficoltà nell'ottenere il visto, anche nei casi in cui vi sia una importante carenza di “skills” locali.
Angelucci sottolinea come il problema riguardi anche la lunghezza del tempo attualmente necessario per ottenere il visto. Il passaggio da un sistema decentralizzato a uno centralizzato, e il successivo ritorno a un sistema decentralizzato, ha infatti costituito uno stravolgimento che ha causato grandi ritardi nei processi burocratici.
Entrando più nel dettaglio, la modifica iniziale (centralizzazione) è stata apportata perché le domande di visto venivano elaborate dalle missioni sudafricane estere, le quali fornivano l’esito direttamente ai cittadini stranieri, senza però essere in grado di garantire l’uniformità nell’applicazione della legge sull’immigrazione.
La successiva creazione di un sistema centralizzato, che prevedeva l’elaborazione delle domande da parte del Dipartimento degli Affari Interni di Pretoria, non ha però tenuto conto dei numeri massicci, con il seguente risultato: il Dipartimento non riusciva più a gestire l’elevato numero di domande.
Angelucci afferma: “il ritorno ad un sistema decentralizzato, in aggiunta alla confusione generata dagli improvvisi cambiamenti sistemici, ha fatto sì che le varie missioni, ancora una volta, prendano decisioni con risultati diversi, con interpretazione, operazioni ed esigenze che variano da ambasciata ad ambasciata, e con una scarsa comunicazione e senza una reale formazione uniforme da parte del Centro Operativo degli Affari Interni di Pretoria”.
A ciò si aggiunge l'inefficienza dei centri che hanno il compito di facilitare la raccolta delle domande, della documentazione e dei dati. I loro sistemi interni, infatti, non sono progettati per far fronte a un massiccio afflusso di richieste.
Angelucci spiega: “il personale dei fornitori esterni di servizi ha un canale di comunicazione privilegiato con il Dipartimento degli Affari Interni di Pretoria, ma il più delle volte finisce per non adottare tempestivamente i nuovi aggiornamenti (o, comunque, per essere molto in ritardo sulle nuove direttive), andando così a scoraggiare i richiedenti e/o a rifiutarsi di collezionare le domande, cosa che per legge non andrebbe fatta”.
I cambiamenti di sistema e la burocratizzazione della procedura per l’ottenimento dei visti hanno così comportato un aumento dei tempi di elaborazione delle domande e difficoltà aggiuntive per i cittadini stranieri, con conseguenze economiche dirette. La lentezza della procedura, infatti, scoraggia gli investitori diretti che necessitano di un contesto di fiducia e sicurezza nel quale, nel caso di una rapida crescita dell’azienda, le assunzioni non ne ostacolino lo sviluppo.
Per le aziende italiane che operano o intendono espandersi in Sudafrica, è cruciale comprendere e affrontare le sfide legate al reclutamento di personale qualificato e alla gestione dei visti. L'adozione di strategie che includano partnership locali e investimenti nella formazione può aiutare a mitigare questi problemi. Inoltre, rimanere aggiornati sugli sviluppi della lista delle competenze specifiche è essenziale. Superare queste sfide non solo faciliterà l'ingresso e l'operatività delle imprese italiane in Sudafrica, ma potrà anche aprire nuove opportunità di crescita e collaborazione in un mercato in continua evoluzione.
In questo scenario, ricordiamo che Leon Amos Schreiber, autore sudafricano e politico dell'Alleanza Democratica (DA), ha assunto il ruolo di Ministro degli Affari Interni dal giugno 2024. La sua nomina rappresenta un elemento cruciale nella gestione delle politiche migratorie e delle questioni legate ai visti, settori chiave per le aziende italiane che operano o intendono operare in Sudafrica. Con la nuova struttura governativa, sarà essenziale monitorare l'evoluzione delle politiche sotto la sua guida per capire come le future regolamentazioni potrebbero influenzare il panorama imprenditoriale e le opportunità per le imprese italiane nel Paese.
(Fonti:
Who leads the key portfolios in South Africa's new cabinet? | Reuters
Work visas high on new home affairs minister’s agenda (businesslive.co.za))
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)