Notizie dai mercati esteri - Francia

Martedì 16 Settembre 2025

Notizie dai mercati esteri - Francia

Turismo a Nizza Costa Azzurra: una meta globale tra sostenibilità e alta gamma

L’anno 2024 consacra la traiettoria della destinazione con livelli di attività senza precedenti. La città, completamente riqualificata e sostenuta da un’offerta in costante crescita di standing, raccoglie i frutti di una strategia internazionale incisiva. Un altro fattore chiave è il lavoro collettivo pienamente condiviso. La partnership operativa con Nice Shopping illustra un approccio centrato sull’esperienza complessiva. L’obiettivo: mettere in relazione ricettività, cultura, eventi e commercio per prolungare la durata media dei soggiorni, aumentare la spesa media e rendere più fluido il percorso tra quartieri, mare e colline. Questa logica di itinerari urbani «ad alto potenziale» giova tanto ai visitatori quanto agli attori economici locali, rafforza l’attrattività del territorio e arricchisce il percorso del visitatore.

All’Ufficio del Turismo Metropolitano Nice Côte d’Azur, il direttore generale Jean-Sébastien Martinez traccia un quadro chiaro: la performance alberghiera non è mai stata così alta. Nel 2008 Nizza contava 8.500 camere per un tasso di occupazione annuale del 51%; nel 2024 si raggiungono 12.700 camere e il 72% di occupazione. Oltre la metà del parco alberghiero è oggi classificata 4–5 stelle, rendendo Nizza la seconda destinazione francese per offerta cinque stelle.

Più che una semplice congiuntura favorevole, si tratta di una peculiarità a livello nazionale: tra le grandi città francesi, Nizza si distingue per la maggioranza di visitatori internazionali (circa il 60% contro il 40% di francesi). Considerando le numerose seconde case europee (Svezia, Italia, Regno Unito, ecc.), la quota estera sfiora il 70% sulla provincia.

Il mercato turistico è molteplice e soprattutto decisamente diversificato. Gli Stati Uniti fanno la parte del leone (19% dei visitatori stranieri), seguiti da Regno Unito, Germania e Paesi scandinavi. Pioniere in questo ambito, l’Ufficio del Turismo di Nizza è il primo ad attrarre, attraverso diversi strumenti, turisti provenienti da Stati USA meno presidiati (Illinois, Texas…).

Per quanto riguarda la stagione invernale tra novembre 2024 e febbraio 2025, la Costa Azzurra ha registrato un’ottima dinamica. A Nizza, le notti internazionali sono aumentate del 10% rispetto all’inverno precedente, il tasso di occupazione alberghiera è cresciuto del 3% sul periodo, il ricavo per camera è salito del 7% e l’aeroporto Nice Côte d’Azur ha segnato un +16% di arrivi internazionali.

Questa performance si basa su una strategia di marketing efficace, sostenuta da Atout France (agenzia di sviluppo turistico), sui mercati prioritari.
Expedia (USA, Canada, Regno Unito, Scandinavia, Francia): +20% di ricerche per la Costa Azzurra in inverno e +5% di prenotazioni sulla stagione rispetto all’anno precedente, dopo una prima annualità già in forte crescita (+20%).

Altre operazioni di notorietà e conversione (Lastminute, eDreams) hanno completato il piano media in Francia, Italia e Belgio. Bilancio provvisorio: oltre 150 milioni di impression, quasi 20.000 notti e più di 6.500 biglietti aerei attribuiti alla campagna (campagna tuttora in corso).

Parallelamente, l’Ufficio del Turismo di Nizza intensifica il lavoro editoriale e mediatico attorno all’«esperienza inverno» sulla Costa Azzurra. Questo impegno alimenta in modo duraturo il posizionamento organico (SEO) dei contenuti stagionali e ne amplifica la portata organica sui social network e sui siti dei partner.

La strategia mira a fare della destinazione un punto di riferimento per un turismo sostenibile nelle quattro stagioni, attento ai residenti e agli ecosistemi. Alla vigilia di nuovi appuntamenti internazionali, tra cui i Giochi Olimpici invernali del 2030, l’obiettivo è accelerare lo slancio mantenendo al contempo la crescita sotto controllo.

In attesa dei bilanci turistici del 2025, le statistiche estive fanno registrare record, in particolare nel settore alberghiero, dove a giugno il tasso di occupazione raggiunge l’85%. La tendenza si conferma a luglio, sostenuta da un fitto calendario culturale e festivo (Jazz à Juan, Nice Jazz Festival, Patrouille de France a Mentone…). Sul litorale si sfiora l’87% di occupazione (+1 punto rispetto al 2024) e il RevPAR (ricavo per camera disponibile) è in aumento dell’8%.

Trenitalia all’attacco del mercato ferroviario francese

A cinque anni dall’apertura alla concorrenza, Trenitalia si impone quale principale sfidante della SNCF. Dopo Parigi–Lione (fine 2021), l’impresa ferroviaria italiana ha avviato i servizi ad alta velocità Parigi–Marsiglia (3h30), inaugurati alla presenza di amministratori locali ed Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Trenitalia propone quattro andate e ritorno quotidiani con Frecciarossa, con fermate a Lione Saint-Exupéry, Avignone TGV e Aix-en-Provence TGV. Lione risulta così ampiamente servita (Part-Dieu, Perrache e aeroporto). In funzione del riempimento, alcune circolazioni saranno effettuate in doppia composizione. Le tariffe di lancio partono da 27 € a tratta.

Trenitalia mira a un tasso medio di riempimento del 60% nel primo anno sulla relazione Parigi–Marsiglia, pari a circa un milione di viaggiatori aggiuntivi. Sulla Parigi–Lione, il traffico 2024 è già aumentato del 40%. Renfe (compagnia ferrovia spagnola), dal canto suo, fatica ancora ad attivare partenze da Parigi verso la Spagna.

Per quanto riguarda il periodo estivo:
il 5 luglio, in direzione Marsiglia, Trenitalia indica 85 € (partenza alle 19:00) e 99 € (alle 14:46). La SNCF propone primi prezzi a 78 € (19:30 con InOui, 20:00 con Ouigo). Per partenze più anticipate nel pomeriggio, i prezzi SNCF crescono rapidamente (almeno 136 € alle 15:30), con alternative Ouigo da Marne-la-Vallée a partire da 110 € in giornata e 90 € alle 7:00.

Tale divario di prezzo si spiega nell’ambito dell’apertura alla concorrenza del mercato francese: i nuovi entranti beneficiano di riduzioni sui canoni di accesso all’infrastruttura ferroviaria, pari a circa −30% fino a maggio 2026, poi −17% fino a dicembre 2026, con ritorno alla tariffazione regolamentata nel 2027. Questo vantaggio consente di praticare prezzi più bassi e più stabili, rafforzando l’immagine di Trenitalia quale operatore dai listini regolari.

Combinando una fitta offerta di servizi, una politica tariffaria aggressiva e condizioni commerciali flessibili, Trenitalia intensifica la concorrenza su un asse premium, anche grazie alle numerose classi (Standard, Business, Meeting, Executive). La capacità di mantenere tali livelli di prezzo oltre il 2026, una volta ridotte e poi eliminate le agevolazioni, costituirà uno dei nodi centrali della competizione con la SNCF.

L'UNOC A NIZZA: una sfida politica, sociale ma anche territoriale per la protezione dei nostri oceani e della biodiversità

Dal 9 al 13 giugno 2025, Nizza ha assunto il ruolo di capitale mondiale dell’oceano. Co-organizzata dalla Francia e dal Costa Rica, la Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani (UNOC) ha riunito oltre 12.000 partecipanti provenienti da 175 paesi: responsabili politici, scienziati, ONG, rappresentanti di popoli indigeni, imprese, enti locali e finanziatori. Al centro degli scambi, una stessa ambizione: rendere concreta, misurabile e verificabile l’attuazione dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile dedicato alla «vita sott’acqua».

L’annuncio più strutturante riguarda l’accordo BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction), la cui entrata in vigore è attesa nel 2026. Questo trattato colma un vuoto giuridico per l’alto mare che costituisce quasi il 64% dell’oceano mondiale disciplinando la creazione di aree protette, la valutazione degli impatti delle attività, la condivisione dei benefici legati alle risorse genetiche marine e il rafforzamento delle capacità degli Stati.

Sulla scia di questa prospettiva, diversi paesi hanno ufficializzato l’estensione o la creazione di aree marine protette nel Mediterraneo, nel Pacifico meridionale, in Africa occidentale e nei Caraibi, segno che la traiettoria volta a proteggere il 30% degli spazi marini entro il 2030 si radica ormai nelle politiche pubbliche.

Queste firme contribuiranno a sradicare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Le delegazioni hanno infatti sostenuto dispositivi che rafforzano la tracciabilità, la cooperazione tra organizzazioni regionali e l’applicazione rigorosa dell’Accordo della FAO sulle misure dello Stato di approdo, così da prosciugare gli sbocchi commerciali delle catture illecite.
La posta in gioco è vitale per molti paesi costieri del Sud, dove le pescherie artigianali incidono al contempo su occupazione, alimentazione e coesione sociale.

È stato affrontato anche il tema del trasporto marittimo, che assicura la gran parte degli scambi mondiali (circa il 90% dei volumi) e rappresenta quasi il 3% delle emissioni di gas a effetto serra, occupando un posto centrale nel dibattito.
Diversi Stati hanno sostenuto presso l’Organizzazione marittima internazionale un pacchetto di misure vincolanti che combini tariffazione del carbonio, traiettorie di riduzione compatibili con il 2050 e incentivi all’adozione di carburanti e tecnologie più puliti, per accelerare la transizione senza disorganizzare le catene logistiche.

L’inquinamento da plastica è stato al cuore delle discussioni, cristallizzando un ampio consenso a favore di un trattato mondiale ambizioso. L’«Appello di Nizza», sottoscritto da 96 paesi, fissa una direzione chiara: eliminare progressivamente questo tipo di inquinamento entro il 2040 agendo su quattro leve complementari:
riduzione alla fonte e sobrietà della produzione, eco-progettazione, finanziamento di infrastrutture di economia circolare, governance adattativa che integri lo stato delle conoscenze scientifiche. Questa dinamica dovrebbe consentire di ricomporre le posizioni prima della ripresa ufficiale dei negoziati internazionali.

La conferenza si è conclusa con oltre 800 impegni volontari, provenienti da Stati, enti locali, istituti di ricerca, fondazioni e imprese. I giovani, gli attori della società civile e i rappresentanti indigeni hanno tuttavia ricordato che la credibilità del processo dipenderà dalla traduzione operativa: finanziamenti stabili, trasferimenti di tecnologia, monitoraggio trasparente e valutazione indipendente dei risultati.

Questo volontarismo risponde a una realtà biofisica implacabile. L’oceano, che assorbe tra un quarto e un terzo della CO₂ emessa dalle attività umane, è indebolito dalle ondate di calore marine, dell'acidificazione e della deossigenazione. Gli ecosistemi costieri e d’altura subiscono inoltre pressioni di origine terrestre: plastiche (macro e micro), residui farmaceutici, pesticidi, nutrienti. Eppure i servizi offerti dagli ambienti marini sorreggono interi settori delle nostre società: oltre tre miliardi di persone dipendono dalle risorse ittiche per il proprio sostentamento, l’80% delle merci transita via mare e l’«economia blu», in termini di valore, equivale a una quinta potenza mondiale.

In questo contesto, il multilateralismo è apparso come l’unica via realistica per gestire beni comuni che ignorano le frontiere. Nei prossimi mesi resteranno determinanti diversi dossier: finalizzare le ratifiche del BBNJ, concludere un accordo mondiale giuridicamente vincolante sulla plastica, uscire dall’impasse in seno all’OMC sul divieto dei sussidi che favoriscono la sovrapesca, regolamentare rigorosamente lo sfruttamento minerario dei grandi fondali.

L’Unione europea, forte di 22 Stati membri marittimi e della più vasta zona economica esclusiva al mondo, ha colto l’occasione dell’UNOC per svelare il 5 giugno 2025 il suo Patto europeo per gli oceani. Questo quadro preannuncia una «legge sugli oceani» nel 2027, destinata a iscrivere nel diritto europeo obiettivi verificabili: 30% di aree marine protette entro il 2030 (di cui il 10% sotto protezione rigorosa), in coerenza con la legge del 2024 sul ripristino della natura (almeno il 20% degli ambienti marini degradati ripristinati entro il 2030, con orizzonte al 2050 per il resto) e una migliore coordinazione delle competenze tra livello europeo e Stati rivieraschi.

Tuttavia, malgrado questo grande evento, oggi appena il 9% dell’oceano mondiale beneficia di una protezione effettiva secondo diverse ONG. Per proseguire in questo slancio, divenuto una necessità, servono piani nazionali credibili, budget identificati e meccanismi di controllo accompagnati da conseguenze in caso di mancato rispetto.

La prima COP sull’alto mare, attesa per la fine del 2026, costituirà un banco di prova: dovrà trasformare l’accordo politico in norme operative e in risultati misurabili.
Allora l’oceano: regolatore del clima, serbatoio di biodiversità e ossatura dell’economia mondiale; potrà finalmente continuare a svolgere appieno il proprio ruolo al servizio delle generazioni presenti e future.

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Venerdì 9 Maggio 2025

Notizie mercati esteri

Notizie dai mercati esteri - Francia

I CAMPEGGI SONO SEMPRE PIÙ APPREZZATI DAI TURISTI

Malgrado una stagione 2024 abbia avuto un leggero ribasso di prenotazioni, il settore alberghiero outdoor si mantiene ad un alto livello e continua ad espandersi. Questo tipo di hotellerie resta sempre in balia delle condizioni metereologiche, infatti, per il mese di agosto 2024, c’è stato un calo della domanda (-0,35%). Tuttavia, i campeggi francesi continuano ad affermarsi come mercato turistico, con 141 milioni di soggiorni durante lo scorso anno. Da considerare è che molti di questi sono inglobati in grandi gruppi o catene, come Flower Campings o l’European Camping Group.

La clientela dei campeggi varia, parte dai grandi operatori ai piccoli gruppi. Mentre, a livello di offerta, dopo le strutture più grandi, vengono ora presi di mira gli esercizi con 150 posti o meno. Da parte del consumatore c’è una particolare attenzione ai prezzi di soggiorno, ragione per la quale, è ipotizzabile che, le piazzole - per montare una tenda - stanno vivendo una rinascita di popolarità a scapito delle case mobili.

Infine, si prospetta un andamento del +1% per la stagione 2025.

UN BUON INIZIO DELL’ANNO PER I GELATI DOPO UN 2024 OSCURATO DAL METEO

Nel 2024, le ciffre d’affari del mercato del gelato diminuirono del 4,7% a 1,48 miliardi di euro, ma aumentò il numero di chi cedette alla tentazione, furuno 60.000 i nuovi consumatori di gelato. Si crede che per il 2025, le prospettive siano migliori, infatti le vendite di gelati sono aumentate del 10% in Francia all'inizio del 2025, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Per il mese di gennaio e febbraio la ciffra d’affari è stata di 88,2 millioni, presumibilmente tale crescita è dovuta al bel tempo sul Paese.

Un’altro motivo d’ottimismo è l’aumento delle referenze di gelati lanciati sul mercato nel 2024, tali novità rappresentano la leva consumistica. In particolare, i produttori scommettono sui ghiaccioli, che rimangono i protagonisti, con il 26% della quota di mercato. Tra i trend gustativi, troviamo i gelati fatti con i frutti esotici e frutta secca, ma anche quelli in formato “biscotto”. Per incontrare le aspettative dei consumatori golosi, ma attenti alla linea, i formati “mini” o “a morsi” sono favoriti.

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Lunedì 10 Marzo 2025

Notizie mercati esteri

Notizie dai mercati esteri - Francia

Vino francese: il piano del settore per uscire dalla crisi

Al Salone dell’Agricoltura di Parigi, il compartimento vitivinicolo ha svelato una strategia comune per far fronte al calo della consumazione di vino e al cambiamento climatico. In particolare, la filiera vuole modernizzare l’immagine del vino e attirare più giovani. Le aziende si sono dimostrate unite per rilanciare il settore e tale azione si è rivelata colletiva ed inedita. 

Il piano che è stato lanciato dura 18 mesi e riguarda l’estirpo di 100.000 ettari, ovvero il 10% del vigneto nazionale. Con un premio fino a 4.000 euro per ettaro. Inoltre, a breve partirà una seconda campagna, con 5.500 domande presentate, per oltre 27.000 ettari. Si tratta di un bilancio di 110 milioni di euro, finanziato dallo Stato e dalle istituzioni del settore.

Ulteriormente, i viticoltori, insieme ai distributori di vino, vorrebbero migliorare l’offerta proposta nei punti vendita. In generale, il piano si basa sul modello dello champagne che conosce lo stock necessario e la consumazione dei suoi clienti. Infine, per le esportazioni, che rappresentano l'80% delle vendite, il settore vuole "lavorare in pack", ad esempio presentando attività colletive, come “Vini di Francia” e garantire, quindi, una solida alleanza tra i viticoltori francesi.

Le esportazioni d’elettricità non sono mai state così tanto redditizie per la Francia

Nel 2024, il forte aumento dei volumi ha permesso di compensare il calo dei prezzi sul mercato internazionale. L’Italia, la Germania e il Belgio sono nella Top 3 dei consumatori d’eletricità francese. Le esportazioni sono arrivate al record di 101,3 terawattora e il saldo netto è stato di 89 TWh, superando il precedente record, che risaliva al 2002 (76 TWh).

Nel 2024, il valore totale delle esportazioni francesi di elettricità ha raggiunto il livello di 5 miliardi di euro. In questo panorama economico, l’Italia risulta la prima acquirente di energia eletrica francese, importando il 32%. Inoltre, la bilancia commerciale, incrociando queste esportazioni e importazioni, sfiora anch'essa i 5 miliardi di euro. Questo è dovuto al fatto che durante i rari periodi di importazioni, la Francia ha potuto acquistare dai suoi vicini europei una produzione a basso tenore di carbonio abbondante e poco costosa.

Tuttavia, da rimarcare è che il guadagno derivante dall'elettricità rimane molto ridotto rispetto al costo dell'importazione di combustibili fossili per alimentare gli usi non elettrificati. Infatti, nel 2024, le importazioni di combustibili fossili costarono più di 64 miliardi di euro. I combustibili fossili rappresentano ancora quasi il 60% del consumo finale di energia della Francia, con la speranza di ridurli a zero entro il 2050.

Svelato lo stabilimento di Saint-Aignan-de-Grandlieu: Labeyrie Fine Foods vuole lanciare un nuovo fiore all'occhiello dell'industria agroalimentare

L’entità Océan du Groupe Labeyrie Fine Foods ha aperto un nuovo stabilimento nella Loira a Saint-Aignan-de-Grandlieu, frutto di un investimento di 18 milioni di euro. Questo sito ittico, con le sue capacità produttive ottimizzate, si posiziona come uno dei più moderni in Europa. Tuttavia, oltre alla potenza economica industriale, il progetto testimonia l’impegno del Gruppo in favore della sostenibilità. L'installazione di una caldaia a gas abbinata a un sistema di recupero del calore riduce le emissioni di gas serra di circa il 20%, ottimizzando al contempo il consumo energetico.

Con l'aumento della produzione del 50 % negli ultimi 5 anni, i gamberetti sono al centro dell'attività del sito, in tutte le loro forme: interi, sgusciati o lavorati. Distribuiti con il marchio Delpierre, questi prodotti si possono trovare nei supermercati, nelle pescherie e nei ristoranti. Infine, per stare al ritmo della domanda, la struttura beneficia di due ligne di produzione e tre ligne di approvvigionamento arrivando a una capacità annuale di 18 000 tonnelate. Inoltre, il complesso ha 250 salariati a contratto indeterminato e ne assume ulteriori 130 nei periodi di forte attività.

(Contributo editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

Ultima modifica: Martedì 16 Settembre 2025