Come il Covid-19 ha influenzato l'e-commerce in Brasile

Come il Covid-19 ha influenzato l'e-commerce in Brasile
Mercoledì 1 Settembre 2021

Come il Covid-19 ha influenzato l'e-commerce in Brasile

Tralasciando le terribili conseguenze della pandemia, possiamo considerare che l’impatto del Covid-19 sulle attività di vendita online è stato positivo. In Brasile, c’è stato un aumento del 72,96% nelle transazioni di e-commerce fino a novembre 2020.

Sono state realizzate azioni per garantire la continuità di queste attività, con l’aumento dell’utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione, con applicazioni specifiche e presenza sui social media, al fine di garantire il contatto con il mercato consumatore.

Secondo un’indagine della Federazione brasiliana delle banche (FEBRABAN), il consumatore brasiliano sta superando gradualmente le paure e le incertezze derivanti dalla pandemia e mostrando una maggiore propensione all’acquisto di beni e servizi. Stimolate dalle nuove restrizioni richieste a causa dell’ulteriore aumento del contagio da Covid-19, le vendite di e-commerce continuano a crescere.

I dati più recenti, di novembre 2020, hanno mostrato un nuovo incremento delle vendite online in Brasile: rispetto a ottobre, la crescita è stata espressiva del 56,41%, probabilmente guidata dalla vicinanza alle festività di fine anno.

La variazione accumulata negli ultimi 12 mesi (novembre 2019 – novembre 2020) è stata del 75,95%. I dati provengono dall’indice MCC-ENET, sviluppato dalla Camera brasiliana dell’economia digitale (camara-e.net) in collaborazione con il Movimento Compre & Confie.

La distribuzione degli acquisti realizzati su Internet, per settore, a novembre, è stata la seguente: Attrezzature per ufficio e informatica (40,8%); mobili ed elettrodomestici (25,3%); tessuti, abbigliamento e calzature (12,2%). Nella sequenza sono presenti altri elementi per uso personale e domestico (8,2%); articoli farmaceutici, medici, ortopedici, profumeria e cosmetici (8,0%); ipermercati, supermercati, alimentari, bevande e tabacchi (3,3%); e, infine, libri, giornali, riviste e cancelleria (2,2%). Questo indicatore si basa anche sull’Indagine Mensile sul Commercio di IBGE.

Fonte: https://bit.ly/3jrmB8w

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Mercoledì 1 Settembre 2021