Martedì 29 Aprile 2025
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Introduzione
Il Brasile è considerato il più grande mercato dell’America Latina per l’olio d’oliva, posizionandosi come l'ottavo consumatore di olio d’oliva al mondo e il secondo importatore dopo gli Stati Uniti, rappresentando circa il 2,9% del consumo globale. Circa il 99% dell’olio d’oliva consumato in Brasile viene importato, rendendo il Paese sudamericano uno dei principali mercati mondiali per le aziende olearie. Tuttavia, esistono anche iniziative di produzione locale, soprattutto nello Stato del Rio Grande do Sul, ma queste soddisfano appena l’1% della domanda nazionale.
Negli ultimi anni, alcune tendenze hanno contribuito all’aumento delle vendite di olio d’oliva in Brasile: l'aumento delle vendite di prodotti salubri, con la pandemia, le restrizioni e i lockdown che hanno portato a un maggiore interesse per prodotti freschi, di qualità e minimamente lavorati; il crescente successo delle cucine mediterranee, in particolare quella italiana, sempre più apprezzate anche in Brasile; e l'interesse per prodotti biologici, vegetariani e vegani, soprattutto da parte dei consumatori della Generazione Z.
L’olio d’oliva, sebbene il più costoso tra gli oli vegetali, è percepito come il più sano e viene consumato principalmente dalle classi sociali medio-alte e dalle fasce d’età più giovani. Le prospettive per il futuro del mercato dell’olio d’oliva in Brasile sono molto incoraggianti, con una crescita annuale prevista 9,8% tra il 2021 e il 2025. Attualmente, i principali esportatori di olio d’oliva in Brasile sono Portogallo, Spagna, Argentina, Cile e Italia. Tuttavia, il Brasile consuma principalmente altri tipi di oli vegetali, come l’olio di soia, l’olio di girasole, l’olio di mais e l’olio di colza.
PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI DI OLIO DI OLIVA: |
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Questi paesi insieme costituiscono il 71% delle importazioni totali di olio d'oliva nel mondo. È interessante notare che gli Stati Uniti sono il principale importatore, seguiti da paesi europei come il Portogallo e la Germania. Le esportazioni dell’olio extra vergine di oliva sono un aspetto importante per l’Italia, che è uno dei principali produttori e esportatori di questo prezioso olio.
L’Italia esporta verso altre parti del mondo, come il Brasile, la Cina, il Medio Oriente e il bacino del Mediterraneo. L’olio extra vergine di oliva è un prodotto che ha un grande appeal nel mercato internazionale e rappresenta il made in Italy e la nostra cultura agroalimentare.
Per esportare olio d'oliva europeo in Brasile, è importante comprendere i dazi doganali e le procedure coinvolte.
DAZI DOGANALI |
Valori generali: I dazi doganali variano tra il 7% e il 35%. Stati specifici: Ad esempio, lo Stato di San Paolo applica il 18%, Rio de Janeiro il 19%, mentre altri stati applicano il 17%.
Contingenti tariffari preferenziali: In alcuni accordi commerciali, determinate quantità di merci possono essere importate a dazio ridotto o nullo in un periodo specifico. Questi contingenti sono comunemente presenti negli accordi preferenziali tra paesi o blocchi commerciali. |
VALUTAZIONE IN DOGANA |
La valutazione in dogana riguarda il calcolo del valore economico delle merci dichiarate all'ingresso alla frontiera. Questo valore è importante poiché i dazi doganali e l'IVA sono calcolati in percentuale sul valore delle merci. Per garantire la corretta classificazione delle merci, è possibile richiedere una decisione relativa a informazioni tariffarie vincolanti (ITV). |
(Contributo editoriale a cura dell’Ufficio Commerciale della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)