Martedì 29 Aprile 2025
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La nuova amministrazione Biden tenterà di introdurre numerosi elementi di discontinuità rispetto a quella precedente. Concetti come un nuovo stipendio minimo, la cancellazione dei debiti scolastici, più tasse ai più abbienti e meno influenze delle lobby al Congresso sono stati i cavalli di battaglia della campagna dell’ex vicepresidente. Tra tutti questi progetti, però, quello ambientale è probabilmente il più ambizioso.
La Casa Bianca intende infatti de-carbonizzare l’America entro il 2035, cogliendo anche l’opportunità per creare fino a dieci milioni di posti di lavoro. Biden, inoltre, ha specificato sul suo sito personale come questi saranno lavori con stipendi competitivi, che porteranno ricchezza nelle tasche e nelle case degli Americani.
Ad una prima analisi, non è chiarissimo cosa intenda Biden con l’espressione “lavori green”, dato che secondo gli studi più recenti già quasi 4 milioni di americani erano ufficialmente coinvolti in mansioni che riguardavano la sostenibilità prima della pandemia.
Quel che è certo è che gli oltre 400 milioni di dollari l’anno verranno investiti in un progetto su due fronti, per una spesa totale prevista di circa duemila miliardi. Da un lato, il rifacimento delle infrastrutture più obsolete e malconce, dato che secondo il Dipartimento dei Trasporti circa il 24% delle strade americane ha bisogno di manutenzione (oltre il 30% in stati come California e Pennsylvania) e negli anni si sono accumulate critiche anche sulla gestione delle infrastrutture urbane come le metropolitane.
Dall’altro, ci si prospetta un massiccio sforzo verso le energie rinnovabili e la transizione tecnologica verso un’industria più sostenibile. Tra questi, oltre ai settori energetici, figurano gli sforzi verso l’automobilistica elettrica, la riconversione degli impianti industriali e il potenziamento delle tratte ferroviarie (pesantemente sottosviluppate negli Usa) per limitare il traffico aereo.
Le idee del Presidente, in ogni caso, dovranno prima fare i conti con il Congresso per evitare il destino del predecessore Obama, che vide i suoi ordini esecutivi riguardanti la lotta al cambiamento climatico cancellati da un tratto di penna di Donald Trump.
Ottenere il supporto delle camere, però, sembra piuttosto complicato al momento, visto che la maggioranza dei parlamentari americani è concentrata sull’enorme piano di aiuti post-pandemici, anch’esso ammontante a circa 2000 miliardi di dollari, che toglierà tempo e risorse alle ambizioni climatiche del Presidente.
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)