Sabato 26 Aprile 2025
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La Danimarca è riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno verso la sostenibilità attraverso soluzioni sempre più innovative. Ciononostante, quando si parla di tasso di riciclo e produzione di rifiuti, il Paese ha ancora spazio di miglioramento, complice la diffusa ricchezza dei suoi cittadini. Del resto, si sa, più soldi hai, più cose compri; e più cose compri, più la tua pattumiera diventa milionaria!
Ad ogni modo, la crescente sensibilizzazione dei danesi sull'importanza del riciclo è indubbia e si estende ad un ampio ventaglio di comportamenti eco-sostenibili, come l’utilizzo dei centri di riciclaggio e il mercato dell’usato.
I centri di riciclo e il ruolo di ARC
A Copenaghen, i centri per il riciclo (nærgenbrugsstationer) sono dei veri e propri punti di raccolta di rifiuti domestici differenziati che includono aree di scambio dove è possibile donare o prendere oggetti ancora utilizzabili, promuovendo il riuso all'interno della comunità. In questi centri, il waste management diventa intuitivo e user-friendly. La cultura del dono e della fiducia – radicata nella cultura danese – guida e rende possibili scambi liberi e gratuiti di oggetti pronti a ricevere nuova vita. ARC (Amager Resource Center) è un’azienda pubblica di gestione di rifiuti che non solo sovrintende il pionieristico termovalorizzatore di Copenaghen ma opera nelle cinque municipalità di Dragør, Frederiksberg, Hvidovre, Copenhagen e Tårnby tramite nove centri di riciclo a disposizione della comunità, nel tentativo di promuovere uno smaltimento efficace, consapevole e trasformativo dei rifiuti – a favore del clima e dell’ambiente.
Second-hand in Danimarca
La crescente cultura del riutilizzo, alimentata dal pragmatismo danese e dall’attenzione alla sostenibilità, fa del second-hand un modello mainstream di scambio di beni e uno stile di vita che in Danimarca non ha nulla a che fare con scelte di necessità o di povertà, come accade spesso altrove.
Mercati dell’usato, gruppi sui social media e piattaforme online come DBA.dk giocano un ruolo cruciale in questa economia circolare, specialmente nel settore tessile. Alcuni negozi di abbigliamento, flea markets e fiere del second-hand sono ormai delle istituzioni, soprattutto a Copenaghen, radicate in un’estetica hip che riunisce tutti coloro che ne condividono immaginari e valori green.
Il Deposit Return Scheme Danese
Il second-hand market e il crescente utilizzo dei centri di riciclaggio sono segnali di una società che sta gradualmente abbracciando, sotto un numero crescente di aspetti, la transizione verso un’economia circolare. Questo cambiamento culturale si riflette anche nel supporto delle istituzioni, che incoraggiano pratiche più sostenibili e promuovono politiche a lungo termine per ridurre i rifiuti.
Esemplare in tal senso è il Deposit Return Scheme (DRS) introdotto nel 2001 dal Decreto Legislativo sul deposito per gli imballaggi di bevande. Si tratta di un sistema di deposito con cauzione dove il consumatore paga un sovrapprezzo sulle bevande il cui importo può venire recuperato inserendo gli imballaggi in un apposito raccoglitore automatizzato, che rilascia un ticket da incassare o accrediti su un’app. Ad oggi, è uno dei sistemi di raccolta più efficienti al mondo per gli imballaggi delle bevande – con un tasso di raccolta stabile intorno all'89%.
Verso la leadership europea
Il crescente interesse dei danesi per il riuso insieme al successo del mercato second hand, rappresenta un modello virtuoso che potrebbe ispirare altri Paesi europei. Tuttavia, nonostante gli sforzi della Danimarca, il Paese non è ancora tra i leader in Europa per tasso di riciclo. Paesi come l’Italia, con un impressionante 83% di rifiuti riciclati, sono, per ora, i promotori del riciclo.
In questo contesto, l’Italia potrebbe fungere da guida per la Danimarca e altre nazioni che vogliono migliorare le loro performance di riutilizzo. Grazie alla sua esperienza e alle sue infrastrutture avanzate, l’Italia è in una posizione ideale per condividere il proprio know-how con imprese danesi desiderose di migliorare i propri sistemi di gestione dei rifiuti. Questa collaborazione potrebbe rappresentare un passo importante verso un futuro più sostenibile per tutta l’Europa, dove l’economia circolare acquista un ruolo sempre più centrale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)