Danimarca. Tra tensioni politiche e scelte di consumo: il boicottaggio dei prodotti americani

Danimarca. Tra tensioni politiche e scelte di consumo: il boicottaggio dei prodotti americani
Martedì 25 Marzo 2025

Danimarca. Tra tensioni politiche e scelte di consumo: il boicottaggio dei prodotti americani

In tutti i Paesi Scandinavi, negli ultimi mesi si è verificato un movimento di boicottaggio nei confronti dei prodotti statunitensi. Verificatosi maggiormente nei consumatori, e seguito poi dai supermercati, questo fenomeno è scaturito da tensioni politiche e da alcune decisioni prese dall’amministrazione americana che hanno suscitato disapprovazione tra le popolazioni scandinave.

Danimarca, Norvegia e Svezia, motivate in particolare dalla politica sui dazi e la guerra in Ucraina, promuovono alternative locali a merci come Heinz, McDonald’s e Google. Gruppi social come il "Boycott varer fra USA" danese contano già oltre 48.000 membri, mentre in Svezia un gruppo analogo ha superato i 32.500 iscritti, dimostrando come il fenomeno sia in rapida e continua crescita. Ma oltre ai consumatori anche le aziende stanno attuando modifiche nella vendita o acquisto dei prodotti americani.

Ad esempio, il più grande retailer danese Salling ha introdotto un sistema di etichettatura per distinguere facilmente i prodotti europei. Sui cartellini elettronici dei prezzi è stata aggiunta una stella nera a cinque punte che indica che il marchio è di proprietà di un’azienda europea. L’amministratore delegato, Anders Hagh, ha dichiarato come questa decisione arrivi dalle richieste di numerosi clienti, desiderosi di evitare prodotti americani, sottolineando che non si tratta di un boicottaggio esplicito in quanto i prodotti americani rimangono in vendita sugli scaffali, ma di un modo per semplificare l’acquisto di prodotti europei.

Le tensioni sono iniziate anche di seguito alla dichiarazione del presidente Donald Trump di portare il territorio autonomo danese della Groenlandia sotto il controllo degli Stati Uniti, sia tramite acquisto che, potenzialmente, con la forza.

Parallelamente alla Danimarca, la compagnia norvegese Haltbakk Bunkers, principale operatore nei porti del Paese, ha annunciato la cessazione immediata del rifornimento di carburante alle navi della Marina statunitense. Questa decisione è arrivata successivamente a quello che la società ha definito come “il più grande pasticcio mai presentato in diretta televisiva dall’attuale presidente americano e dal suo vicepresidente” in riferimento allo scontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e Donald Trump alla Casa Bianca. Il presidente di Haltbakk Bunkers, Gunnar Gran, ha descritto questa scelta come una decisione “morale” quindi, evidenziando la volontà di sostenere l’Ucraina.

Il boicottaggio si estende anche al settore automobilistico. Nei Paesi nordici, le vendite di Tesla hanno subito un significativo calo dall'inizio dell'anno. In Svezia, dove il modello Y di dell’azienda automobilistica è stato il più venduto nel 2024, le vendite sono diminuite del 44% a gennaio rispetto all'anno precedente. In Norvegia, mercato storico per il marchio, le vendite sono scese del 38% a gennaio e del 70% a febbraio. 

Queste iniziative testimoniano un diffuso senso di insoddisfazione nei confronti delle recenti politiche statunitensi, che viene espresso in modo tangibile attraverso il boicottaggio. I consumatori nordici, scegliendo di evitare prodotti americani, manifestano il loro dissenso politico e cercano di influenzare le dinamiche commerciali globali. Sebbene l’impatto economico concreto di queste azioni sia ancora complesso da misurare, il fenomeno evidenzia chiaramente come le scelte di consumo siano sempre più guidate da considerazioni etiche e politiche, riflettendo un cambiamento nei valori della società contemporanea.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Lunedì 7 Aprile 2025