Sabato 26 Luglio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Un recente studio della FAPESP evidenzia che l’“economia blu” – ovvero l’insieme delle attività economiche legate in modo diretto o indiretto alle risorse marine – costituisce una leva cruciale per lo sviluppo sostenibile del Brasile, mettendo in luce la forte interdipendenza tra aree costiere e regioni interne del paese
La sola economia “diretta”, cioè pescato, trasporti marittimi, turismo balneare e bioprospezione, incide per il 2,91 % del PIL nazionale e genera l’1,07 % dei posti di lavoro. Ma è studiando l’intera catena del valore – filiere collegate, infrastrutture, indotto e servizi – che l’impatto diventa ancora più significativo: fino al 6,39 % del PIL e al 4,45 % dell’occupazione brasiliana .
Questi dati hanno implicazioni rilevanti: evidenziano come un’economia realmente sostenibile debba considerare non solo il cuore produttivo, ma anche il suo eco-sistema territoriale. Il valore economico del mare si estende ben oltre le coste: infrastrutture portuali, trasporti di merci, logistica interna, real estate e servizi alle imprese nelle aree interne sono strettamente connessi alla salute e alla gestione dell’ambiente marino .
Nel contesto brasiliano – con una costa che si estende per circa 7.491 chilometri – il potenziale dell’economia blu appare sottoutilizzato. La presenza di infrastrutture critiche, come i cavi sottomarini che trasportano il 98 % dei dati verso i centri interni, dimostra quanto la connessione fra mare e hinterland sia anche digitale .
Il messaggio chiave dello studio è chiaro: per massimizzare i benefici economici e sociali, il Brasile deve investire in un approccio integrato, che valorizzi le reti logistiche e promuova lo sviluppo delle filiere nelle aree interne, senza trascurare la tutela degli ecosistemi marini. Ciò implica politiche pubbliche orientate a:
Con un PIL trimestrale che superava i 2.000 miliardi di reais nel 2025, il settore blu può rappresentare un tassello importante per diversificare l’economia, aumentare la resilienza climatica e ridurre le disuguaglianze territoriali. Riconoscendo – nelle parole dei ricercatori FEAUSP – l’importanza della sinergia tra costa e entroterra, il Brasile potrebbe quindi trasformare la propria vocazione costiera in un vantaggio competitivo duraturo.
In un’epoca in cui la sostenibilità viene sempre più misurata attraverso l’interazione tra ambiente, economia e società, l’“economia blu” è l’espressione di un’opportunità: non solo per valorizzare il mare, ma anche per rafforzare il tessuto produttivo e umano delle regioni interne. Una sfida, ma anche un’occasione strategica per un’economia nazionale più unita e sostenibile.
Fonte: FAPESP
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)