Lunedì 28 Aprile 2025
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In Germania il 2022 si è aperto con notizie contrastanti sul quadro economico del paese. In base ai dati forniti da DESTATIS (ufficio tedesco per la statistica), nel 2021 il PIL tedesco è aumentato del 2,7% in confronto al 2020. STATISTA prevede un aumento del 4,9% nel 2022. L’economia tedesca ha quindi retto bene i numerosi colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e le restrizioni adottate a causa del peggioramento della situazione epidemiologica. Per quanto riguarda l’Italia, l’ISTAT ha registrato una crescita del PIL del 6,3% nel 2021. Il medesimo istituto prevede una crescita del 4,7% nel 2022, grazie agli effetti degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Nonostante ciò, il PIL tedesco dell’anno appena conclusosi è ancora inferiore del 2% rispetto a quello del 2019. DESTATIS segnala che i settori economici che fanno più fatica a tornare ai risultati economici pre-covid sono soprattutto quello manifatturiero (-6% rispetto al 2019), lo sport, la cultura e l’intrattenimento (-9,9% rispetto al 2019).
Anche nel commercio con l’estero si è osservata una ripresa. Le esportazioni tedesche di servizi e merci sono aumentate del 9,4% rispetto al 2020, mentre le importazioni sono cresciute di meno (8,6%) a causa dell´´aumento dei prezzi delle importazioni. Secondo il ministero federale per l’economia e la tutela del clima (BMWK), alla luce dei numerosi ordini ricevuti le prospettive sul commercio con l’estero nel 2022 continuano ad essere rosee.
Non accenna a fermarsi inoltre l’impennata dei prezzi energetici, che a fine dicembre 2021 in Germania erano più alti del 69,0% rispetto a dicembre 2020. I rincari energetici hanno colpito soprattutto il gas naturale (+121,9%) e l’energia elettrica (+74,3%). L’aumento dei prezzi per le forniture di energia, la riduzione temporanea dell'aliquota IVA, la tassa sulla C02 e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno comportato in Germania un aumento del tasso di inflazione mensile che a dicembre ha raggiunto il 5,3%. Il BMWK prevede tuttavia che da gennaio in poi la tendenza al rialzo dei prezzi possa indebolirsi notevolmente, rimanendo tuttavia ben al di sopra dei livelli pre-crisi. È infatti probabile che i colli di bottiglia persistano per qualche tempo. La pressione sui prezzi è destinata a diminuire solo gradualmente nel corso dell'anno.
Fonti: https://bit.ly/3re1Wsz; https://bit.ly/3ASEGUb; https://bit.ly/3rcijpC; https://bit.ly/3g7ReO2; https://tinyurl.com/46d29rxn
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)