Lunedì 28 Aprile 2025
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Negli ultimi anni, il Belgio è emerso come uno dei principali hub tecnologici in Europa, attirando startup innovative e grandi aziende tecnologiche. Grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Europa, il Paese offre un accesso rapido ai mercati principali, un fattore cruciale per le imprese in espansione.
Uno dei principali vantaggi competitivi del Belgio è la presenza di una forza lavoro altamente qualificata e multilingue, supportata da università di prestigio che preparano nuovi talenti tecnologici. Inoltre, il governo belga ha implementato politiche di sostegno significative, tra cui agevolazioni fiscali e programmi di finanziamento dedicati agli imprenditori.
Bruxelles, Anversa e Gand sono le città che guidano la scena tecnologica del Paese. Bruxelles, sede dell'Unione Europea, ospita startup di successo come Showpad, Collibra e Odoo, che hanno raggiunto lo status di unicorni. Anversa, nota per il suo porto strategico, è anche un centro tecnologico in crescita grazie a aziende come Guardsquare. Gand, spesso definita la "Silicon Valley del Belgio", è un fiorente polo tecnologico con acceleratori, centri di ricerca e numerose startup emergenti.
Secondo il "State of Belgian Tech Report 2024", il Belgio sta vivendo una crescita significativa nell'ecosistema tecnologico. Solo nella prima metà del 2024, otto startup tecnologiche belghe hanno raccolto quasi 500 milioni di euro, superando l'intero importo raccolto nel 2023. Le aziende legate all'intelligenza artificiale hanno attirato oltre il 70% degli investimenti in capitale.
Il Belgio conta attualmente quattro unicorni: team.blue, Collibra, Odoo e Deliverect. Queste aziende fungono da catalizzatori per nuove startup, generando competenze e posti di lavoro. Il numero di exit è aumentato costantemente, passando da 13 nel 2018 a 36 nel 2023, con 22 exit registrate solo nella prima metà del 2024.
Nonostante il progresso, ci sono sfide significative. La carenza di talenti esperti e le limitazioni degli ESOP (Piani di Stock Option per Dipendenti) rappresentano ostacoli chiave. Secondo gli imprenditori intervistati, l'approccio fiscale e amministrativo del Belgio limita il potenziale di reinvestimento nel settore tecnologico.
Il panorama degli investimenti è promettente, con un aumento del capitale raccolto dai fondi di venture capital. Gli investitori istituzionali e gli angeli imprenditoriali svolgono un ruolo sempre più rilevante, alimentando la crescita di startup deep tech.
Come afferma Karen Thompson, CEO di StartupBlink, "Il Belgio è uno dei centri tecnologici più attraenti in Europa, con un forte focus su deep tech e innovazione." Con politiche mirate e il supporto di investitori e acceleratori, il Belgio è destinato a consolidare la sua posizione di hub tecnologico globale.
(Fonti:
L’industria HORECA, che comprende hotel, ristoranti e caffè, rappresenta una componente fondamentale dell’economia belga. Questo settore, oltre a essere un motore economico, incarna un’esperienza culturale che riflette le ricche tradizioni culinarie e l’ospitalità del Paese. In Belgio, l’HORECA non è solo una serie di servizi, ma un elemento chiave del turismo e della vita sociale.
Le statistiche recenti evidenziano il peso economico del settore HORECA in Belgio. Nel 2020, oltre 113.744 persone erano impiegate nei ristoranti, mentre 21.541 lavoravano in caffè e bar. Il fatturato complessivo del settore ha raggiunto gli 8,5 miliardi di euro, consolidando il suo ruolo strategico nell'economia nazionale. Inoltre, nel novembre 2023, gli alloggi turistici belgi hanno registrato 2.666.190 pernottamenti, con una prevalenza di soggiorni in hotel, case vacanza e centri turistici.
L’apertura e la gestione di un’attività HORECA in Belgio richiedono il rispetto di normative specifiche. Ogni imprenditore deve dimostrare competenze manageriali di base, che possono essere validate tramite titoli di studio o esperienza professionale. Inoltre, la Commissione Paritetica dell’Industria Alberghiera (Commission Paritaire n. 302) svolge un ruolo cruciale nel regolare le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti, stabilendo contratti collettivi e discutendo condizioni di lavoro.
Il settore HORECA ha affrontato sfide significative dopo la pandemia di Covid-19, aggravate dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina. Iconici caffè belgi come La Fleur en Papier Doré a Bruxelles hanno dovuto chiudere, nonostante campagne di crowdfunding e sforzi di resilienza. L'aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi energetici ha messo a dura prova le attività del settore. Anche le birrerie hanno subito l'impatto dell'aumento dei prezzi della CO2, essenziale per la produzione della birra. Tuttavia, alcuni imprenditori hanno trovato modi innovativi per sopravvivere, lanciando servizi di consegna a domicilio e collaborazioni locali.
Nonostante queste difficoltà, il settore ha dimostrato una notevole capacità di adattamento. Le vendite nel segmento dell’ospitalità sono aumentate del 26% nel 2021 rispetto al 2020, con una crescita complessiva del volume di affari del 4,1%. Nuove birrerie sono emerse, mostrando la vitalità e la resilienza del settore.
L’adozione di strategie di marketing efficaci, come la presenza attiva sui social media, la collaborazione con influencer locali e l’organizzazione di eventi promozionali, può fare la differenza. Allo stesso modo, la scelta di fornitori affidabili, che garantiscano prodotti di qualità e un servizio clienti impeccabile, è essenziale per garantire operazioni fluide e redditizie.
In conclusione, il settore HORECA in Belgio rappresenta una combinazione unica di tradizione e innovazione, con un enorme potenziale economico e culturale. Con le giuste risorse, strategie e conoscenze, gli imprenditori possono trasformare le loro idee in attività di successo e contribuire alla crescita continua di questo settore vitale.
(Fonti:
https://www.brusselstimes.com/354821/how-belgian-bars-and-cafes-are-coping-in-the-post-covid-era)
Gli investimenti diretti esteri (FDI) rappresentano un motore cruciale per l'economia belga, contribuendo a sviluppare settori strategici come la manifattura, la logistica e i servizi professionali. Nonostante un contesto globale complesso, il Belgio ha mantenuto una posizione di rilievo nell'attrarre capitali internazionali, dimostrando resilienza in un panorama europeo segnato dal calo degli investimenti.
Negli ultimi anni, il Belgio ha registrato 215 nuovi progetti di investimento estero nel 2023, segnando un calo dell'8% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questa contrazione è stata più contenuta rispetto alla media europea, consentendo al Paese di avanzare dall'ottavo al nono posto nella classifica degli investimenti diretti esteri in Europa. I settori trainanti sono stati la manifattura, con 63 progetti, e i servizi professionali, che hanno visto un incremento fino a 46 progetti, superando la logistica, scesa a 41 iniziative. La resilienza del settore manifatturiero è stata attribuita alla necessità di soddisfare una domanda crescente e di riorganizzare le catene di approvvigionamento.
Un elemento preoccupante riguarda però l'occupazione associata a questi investimenti, che ha subito una diminuzione del 39%, portando a soli 4.918 nuovi posti di lavoro. Questa flessione è stata più marcata rispetto alla media europea, dove la riduzione è stata del 9%. I settori più colpiti sono stati quelli dei servizi, mentre la manifattura ha mantenuto una stabilità occupazionale relativa.
In termini di provenienza degli investimenti, la Francia ha superato gli Stati Uniti come principale investitore in Belgio, con 38 progetti contro i 29 statunitensi. Questo cambiamento è stato in parte attribuito all'Inflation Reduction Act statunitense, che ha incentivato le aziende americane a investire nel proprio mercato domestico. Anche il Regno Unito ha visto una diminuzione significativa del numero di progetti, mentre il Giappone ha registrato una crescita costante.
Nonostante le sfide, le prospettive per il Belgio rimangono positive. Il 66% degli investitori intervistati per un report realizzato da EY Belgium prevede un miglioramento dell'attrattività del Paese nei prossimi tre anni, in aumento rispetto al 58% dello scorso anno. Tra le motivazioni principali per investire in Belgio figurano l'accesso a nuovi mercati, l'ottimizzazione delle catene logistiche e lo sviluppo di tecnologie innovative.
In conclusione, il Belgio si trova a un bivio: pur mostrando segni di resilienza, deve affrontare criticità legate all'alto debito pubblico, alla stretta del mercato del lavoro e alle sfide nelle catene di approvvigionamento. Con interventi strategici e politiche mirate, il Paese potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione nel panorama degli investimenti internazionali.
(Fonti:
https://www.kbc.com/en/economics/publications/a-macroeconomic-look-at-belgian-industry%20.html?zone=#2
https://www.ey.com/en_be/newsroom/2024/05/belgium-holds-up-rather-well-in-context-of-declining-foreign-investments-in-europe)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)