Lunedì 28 Aprile 2025
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Il tasso d’inflazione è rimasto in novembre sotto le attese degli analisti. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica Ceco.
In novembre, i prezzi dei beni e dei servizi al dettaglio sono aumentati, rispetto a un anno fa, del 2,8%. Si tratta dello stesso dato di ottobre. A trainare al rialzo i prezzi sono stati soprattutto il comparto della casa, degli alimenti e di alcuni servizi. Ad esempio, i prezzi dei servizi di ristorazione sono aumentati del 6,7% e quelli dell’accoglienza di quasi il nove percento. Complessivamente, i prezzi dei beni sono cresciuti dell’1,4% e quelli dei servizi di oltre il cinque percento.
La maggioranza degli analisti si aspettava un aumento annuo dei prezzi del tre percento. L’inflazione è rimasta al di sotto delle attese a causa di una minore dinamica dell’inflazione, ad esempio nel settore degli alimenti. “In dicembre, avrà un ruolo la bassa base di confronto, che riguarderà soprattutto i prezzi degli alimenti e dei carburanti,” prevede l’analista di UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia, Patrik Rožumberský.
(Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/indexy-spotrebitelskych-cen-inflace-listopad-2024)
I prezzi di tutte le principali tipologie di immobili residenziali in Repubblica Ceca sono tornati a crescere. Lo indicano i dati raccolti dalla ČSOB per il terzo trimestre dell’anno.
I prezzi degli appartamenti sono aumentati nel terzo trimestre del 3,3% nel confronto anno su anno. “Le vendite degli appartamenti sono aumentate rispetto a un anno fa del sette percento, con una crescita di oltre il venti percento nella capitale, e la durata media di vendita è calata a quattro mesi”, nota la ČSOB. I prezzi delle case familiari sono cresciuti nel confronto anno su anno del 4,7%.
Sul lungo periodo, la dinamica dei prezzi più forte rimane quella dei terreni edificabili, il cui valore è aumentato nel terzo trimestre nel confronto anno su anno del 3,5%. “Sul mercato dei terreni continua a prevalere la domanda sull’offerta. Sul lungo periodo, questa situazione non è destinata a cambiare, pertanto i terreni sono uno strumento adatto per gli investimenti a lungo termine”, ha indicato Martin Vašek, direttore generale di ČSOB Hypoteční banka.
Fonte: https://www.csob.cz/csob/servis-pro-media/tiskove-zpravy?id=TZ241127
I soci CAMIC Mattoni 1873, RENOMIA e Czechoslovak Group si collocano ai primi posti nella classifica delle 100 migliori aziende in Repubblica Ceca stilata dall’associazione Comenius.
Il gruppo del settore beverage Mattoni 1873 si è classificato quest’anno al quarto posto. Ai primi tre posti figurano grandi gruppi industriali come ČEZ, Škoda Auto e Sev.En. Al decimo posto troviamo il più importante broker assicurativo del paese, RENOMIA, mentre al dodicesimo si posiziona il gruppo dell’industria della difesa Czechoslovak Group.
La classifica viene elaborata in collaborazione con la Camera di Commercio Ceca sulla base delle nomination espresse dalle aziende partecipanti, che rispondono a un questionario degli organizzatori. L’obiettivo della classifica è dare visibilità alle imprese che nei loro settori ottengono risultati “eccellenti, eccezionali o impressionanti in maniera positiva”.
(Fonte: https://www.comenius.cz/vysledkova-listina4)
A partire dal prossimo anno, le monete digitali potrebbero essere soggette in Repubblica Ceca a un regime fiscale simile a quello delle azioni. La proposta è stata approvata dalla Camera dei Deputati.
La legge prevede di introdurre, per le monete digitali come il bitcoin, alcune esenzioni dall’imposta sul reddito simili a quelle attualmente applicate alle azioni. In particolare, sarebbero esenti dall’imposta sul reddito le vendite di criptovalute con un guadagno inferiore a 100.000 corone in un anno. Inoltre, si prevede l’esenzione fiscale per le monete digitali conservate per almeno tre anni, a condizione che i ricavi dalla vendita non superino i 40 milioni di corone.
Queste modifiche semplificherebbero il sistema di tassazione delle criptovalute. La Repubblica Ceca adotterà inoltre le regolamentazioni richieste dall’Unione Europea, affidando alla Banca Centrale Ceca un ruolo più determinante come regolatore del mercato.
La Repubblica Ceca appoggia l’accordo di libero scambio con il gruppo dei paesi latinoamericani del Mercosur, annunciato venerdì scorso.
Secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio, il nuovo accordo potrebbe aprire nuove opportunità per le esportazioni ceche. “Si tratta soprattutto delle esportazioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto, come l’automotive, la produzione di macchinari, le forniture di tecnologie per l’industria delle esportazioni, dell’energia e dell’industria chimica, o servizi IT”, ha dichiarato il ministro Lukáš Vlček. Con l’accordo, dovrebbe essere eliminato oltre il 90% dei dazi.
La Repubblica Ceca adotta dunque un approccio diverso rispetto all’Italia. Roma sostiene che non ci siano le condizioni per firmare l’accordo a causa della mancanza di tutele per il settore agricolo. Una posizione simile è condivisa, a causa della pressione delle lobby agricole, anche da Francia e Polonia.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)