Domenica 27 Aprile 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
In occasione dell'Italian Design Day 2025, l'ambasciatore italiano in Turchia, Giorgio Marrapodi, ha ospitato presso la Residenza dell'Ambasciatore d'Italia ad Ankara un evento dedicato all'eccellenza del design italiano.
Ospite d'eccezione Alex Terzariol, noto designer e delegato alle attività internazionali per l'ADI (Associazione per il Disegno Industriale), che ha guidato i numerosi ospiti presenti lungo un percorso volto alla scoperta della creatività e dell'innovazione, che rendono il Made in Italy un punto di riferimento a livello globale.
Nel suo saluto di apertura, l'ambasciatore Marrapodi ha sottolineato come il design rappresenti una delle espressioni più alte della capacità creativa e produttiva italiana, riconosciuta a livello internazionale.
"Il design italiano è sinonimo di eccellenza. Non è solo stile, ma un linguaggio universale capace di unire estetica, funzionalità e innovazione, con un'attenzione particolare alla qualità della vita delle persone", ha dichiarato Marrapodi. A seguire, Terzariol ha illustrato alcuni tra i prodotti più iconici del design italiano, raccontando le storie che si celano dietro oggetti premiati con il prestigioso Compasso d'Oro, simbolo riconosciuto di eccellenza, innovazione e capacità del Made in Italy.
I partecipanti hanno inoltre avuto l'opportunità di ammirare alcuni di questi prodotti nella mostra allestita per l'occasione con il contributo di Mozaik, uno dei più importanti showroom di design in Turchia.
Lo scorso 27 febbraio l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha ospitato a Palazzo di Venezia, a Istanbul, l’evento di lancio del Festival Capitali della Creatività Italiana nel Mondo in Turchia. L’iniziativa, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, mira a valorizzare l’eccellenza del Made in Italy in tutti i settori. Ospiti d’eccezione la stilista Sofia Crociani, fondatrice e direttrice artistica di Aelis, e la giornalista Francesca Pini, protagoniste di un dialogo su moda e sostenibilità.
Nel suo intervento, l’Ambasciatore Marrapodi ha sottolineato il ruolo dell’Italia non solo come punto di riferimento per la qualità delle sue produzioni nel settore della moda, ma anche per l’impegno dell’industria nel promuovere una filiera più sostenibile.
Nel dialogo tra Crociani e Pini, la stilista ha raccontato il percorso di Aelis nel campo della moda sostenibile, condividendo la sua esperienza come icona del Made in Italy nel mondo. Il confronto ha toccato le nuove sfide e opportunità del settore, dalle innovazioni nei materiali ecologici alle strategie per ridurre l’impatto ambientale.
Per illustrare l’evento, nelle sale della Residenza, è stata allestita un’esposizione di alcune creazioni di Sofia Crociani, offrendo in tal modo agli ospiti l’opportunità di ammirare da vicino l’incontro tra alta moda e sostenibilità che caratterizza il suo lavoro.
Il produttore di droni da combattimento senza pilota (UAV), il colosso turco “Baykar”, e il gigante italiano della difesa e dell'aerospazio “Leonardo”, lo scorso 6 marzo hanno firmato un memorandum d'intesa (MoU) che prevede la creazione di una joint venture per i sistemi aerei senza pilota. L'accordo è stato firmato dal CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, dal Presidente di Baykar, Selçuk Bayraktar, e dal CEO Haluk Bayraktar, presso la sede centrale di Leonardo a Roma. Il MoU si basa sulle sinergie industriali e sulle complementarità delle due aziende nel settore dei sistemi UAV, che sfrutteranno l’esperienza di Leonardo nella progettazione e l’efficacia delle piattaforme UAV di Baykar.
"Questo è un grande risultato", ha affermato Cingolani durante la conferenza stampa, osservando che “l'industria della difesa sta affrontando sfide senza precedenti, come i sistemi senza pilota, l'intelligenza artificiale, i caccia di sesta generazione, la sicurezza informatica e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza globale".
“Questa strategica partnership con Leonardo segna una pietra miliare significativa nell'espansione della nostra impronta tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza nel mondo", ha affermato Selçuk Bayraktar nel comunicato stampa, aggiungendo che “la capacità di Leonardo, rinomata a livello mondiale per il suo enorme know-how nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale, rendono questa collaborazione ancora più significativa”.
L'accordo, preceduto dalla visita del Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso e del Presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, oltre che di altri alti Funzionari del Governo italiano a Istanbul lo scorso mese di febbraio, arriva a poco meno di un mese dall’acquisto, da parte di Baykar, di Piaggio Aerospace.
Nel 2024 Baykar si è collocata tra i primi 10 esportatori turchi di prodotti per la difesa, con un fatturato derivante dalle esportazioni pari a USD 1,8 mld. Baykar figura tra le prime 50 aziende al mondo nel settore, con ben il 65% delle esportazioni mondiali di UAV.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, dopo un 2024 da record nella partnership commerciale tra Italia e Turchia, grazie a un volume di scambi pari a USD 32,246 mld (di cui USD 19,312 mld di esportazioni italiane), a gennaio 2025 l’interscambio è sceso a USD 1,929 mld, registrando un decremento del 15,6% rispetto all’analogo mese del 2024. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia si sono contratte del 20% (USD 950,2 mln), mentre le importazioni sono diminuite del 10,8%, fermandosi a USD 978,5 mln. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per la Turchia di USD 28,306 mln.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti) e il sesto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito EAU e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 3,3% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,6% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta soltanto da Berlino (USD 3,635 mld) e seguita da Parigi (USD 1,690 mld) e Madrid (USD 1,396 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia resta il primo partner commerciale di Ankara.
A gennaio 2025, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “ferro e acciaio” (+134,9% su gennaio 2024 e in volume pari a USD 51,2 mln); in calo, invece, l’export di “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria” (-65,7%, dopo un biennio di crescita a tripla cifra). In termini assoluti, la principale voce del nostro export nel primo mese dell’anno è stata “macchinari e apparecchiature meccaniche”, seppure in calo del 33,6% rispetto a gennaio 2024, con un valore pari a USD 176,93 mln.
La dinamica dell’export turco, d’altro canto, mostra un marcato aumento alle voci “alluminio e lavori di alluminio” (+58,4%) e “rame e articoli in rame” (+53,3%). In calo gli acquisti italiani di “ferro e acciaio”, che si sono contratti del 36,3%. “Autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si conferma infine la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore che, pur affermandosi a USD 197,2 mln, vede però i volumi in calo del 14,8%.
Secondo i dati diffusi il 13 febbraio scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE in Turchia nel periodo gennaio-dicembre 2024 è stato pari a USD 11,3 mld, segnando un incremento del 5,6% rispetto al 2023. Il dato annuale rappresenta per la Turchia lo 0,8% degli IDE globali.
Il dato degli IDE in Turchia nell’anno in esame comprende USD 6,7 mld in capitale azionario, USD 2,8 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri, e USD 2,3 mld tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 500 mln.
Nel 2024, il settore manifatturiero turco ha attirato USD 2,3 mld, collocandosi al primo posto con il 34,5% degli afflussi totali di IDE (+32,5% sul 2023), seguito dal commercio al dettaglio e all’ingrosso (25,3%) e dai trasporti (7,2%).
Nel 2024, con una quota pari al 24% del totale degli IDE, i Paesi Bassi occupano il primo posto nella classifica dei dieci principali investitori in Turchia, precedendo Germania (12%), Stati Uniti (10%) Irlanda (7%), Azerbaijan e Svizzera (6%). Grazie alla performance registrata a dicembre scorso, entrano nella “top ten” gli EAU e la Norvegia. La quota dell’UE, nel 2024, sale al 55% del totale dei flussi in entrata.
Nel 2024 Ankara ha lanciato la nuova strategia per il quadriennio 2024-2028 concepita per incrementare il flusso degli IDE globali all’1,5%.
Secondo i dati diffusi il 27 febbraio scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di gennaio 2025 le esportazioni e le importazioni sono ammontate rispettivamente a USD 21,165 mld e USD 28,703 mld. Se per le prime, quindi, rispetto al 2024, si è registrata una crescita del 5,8%, per le seconde l’aumento è stato invece del 9,6%.
Sempre a gennaio, il deficit commerciale della Turchia è cresciuto del 21,9% (7,538 mld), mentre il rapporto di copertura tra esportazioni e importazioni è sceso di 2,7 punti percentuali, attestandosi di conseguenza al 76,4%.
Per quanto attiene invece ai dati diffusi dal Ministero del Commercio, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati quelli di Germania (USD 1,782 mld), Stati Uniti (USD 1,371 mld), Regno Unito (USD 1,280 mld), e Iraq (USD 979 mln).
Relativamente alle importazioni, a gennaio 2025, i primi Paesi fornitori sono stati la Federazione Russa (USD 4,399 mld), la Cina (USD 4,086 mld), la Germania (USD 1,854 mld) e l’Italia, con 950 milioni di dollari.
Stando ai dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 21 febbraio, nel mese di gennaio 2025 la Turchia ha accolto 2.171.118 visitatori stranieri, registrando un incremento del 6,06% rispetto a gennaio 2024. Il dato complessivo (residenti all’estero, visitatori stranieri ed escursionisti) ha invece segnato 2.199.070 presenze.
A gennaio 2025, Istanbul ha accolto il 58,43% dei visitatori stranieri (1.268,660 presenze); seguono Edirne, con il 10,86% (235.778 presenze) e Antalya, con il 7,68%.
In termini di provenienza geografica, nel mese in osservazione, i turisti iraniani si sono collocati al primo posto, con 240.643 presenze (11,08% del totale), seguiti dai russi (203.733 presenze), dai bulgari (165.792 presenze) e dai tedeschi (150.558 presenze). La Turchia è infatti la seconda destinazione per i turisti tedeschi, preceduta solo dalla Spagna.
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nel mese di gennaio 2025, invece, sono stati 40 mila (1,17% del totale), con un aumento delle presenze di circa il 39% rispetto a gennaio 2024.
Il numero di turisti che hanno visitato la Turchia nel 2024, infine, sono stati 52,63 milioni, rispetto ai 49,2 milioni del 2023. Le presenze salgono poi a 62,27 milioni se si includono i turchi residenti all'estero e gli escursionisti. Il Ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, stima che nel 2025 i visitatori saliranno a 64 milioni, il che potrà tradursi in circa USD 63,6 mld di ricavi dal settore (sono stati USD 61,1 mld nel 2024, con un contributo sul PIL del 10%).
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)