Giovedì 1 Maggio 2025
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Le nuove sfide del settore agricolo in Svezia
Negli ultimi anni, a causa del cambiamento climatico, abbiamo assistito a fenomeni metereologici sempre più estremi come periodi di frequenti e massicce precipitazioni alternati a periodi di forte siccità. Uno dei settori più colpiti da questa anomalia meteorologica è sicuramente quello agricolo, che in Svezia come nel resto del Mondo, si ritrova a fare i conti con un meteo sempre più avverso alla coltivazione. Le differenti caratteristiche delle stagioni, e il giusto mix tra sole e precipitazioni, sono fondamentali per ottenere un buon raccolto e garantire la crescita delle coltivazioni. Come detto, questo equilibrio è venuto meno negli ultimi anni e la Svezia si è resa conto di essere molto vulnerabile rispetto ad un clima così irregolare. La conseguenza immediata è la crisi idrica del 2018 che, secondo Mats Weinsson il proprietario della fattoria Götala intervistato dal quotidiano Dagens Industri, si può ripresentare con una maggiore frequenza e un impatto ancora più forte negli anni a venire. Questo causa un incremento importante nei prezzi dei prodotti alimentari, che vanno a colpire i risparmi dei consumatori, soprattutto quelli dei ceti meno abbienti, causando molti problemi. La soluzione proposta anche da Marcus Hoffman, esperto di sostenibilità presso la Lantbruckarnas Riksförbund(Associazione Nazionale Agricoltori), è di investire in grandi lavori infrastrutturali che permettano una gestione più efficiente dell’acqua, come la creazione di piccole dighe e bacini di raccolta nei pressi delle aziende agricole, permettendo di immagazzinare l’acqua piovana in eccesso ed utilizzarla nei periodi di siccità per mitigare gli effetti dello squilibrio climatico e meteorologico. La costruzione di queste infrastrutture è però costosa, circa 4 milioni di corone svedesi per 100.000 metri cubi di acqua, e le sovvenzioni statali coprono fino ad un massimo di 750mila corone, lasciando agli agricoltori un esborso di 3,25 milioni di corone, accessibile solamente per le grandi aziende agricole, mentre i piccoli produttori restano in balìa di un meteo sempre più instabile. Weinsson, nella sua fattoria, ha deciso di costruire un innovativo sistema di drenaggio e stoccaggio dell’acqua che, tramite una rete di tubature e dighe, da tre anni gli permettono di gestire la quantità di acqua presente nei suoi campi in qualsiasi periodo dell’anno. Come raccontato da Dagens Industri, Weinsson ha acceso un mutuo per ottenere le risorse economiche necessarie per questo tipo di lavoro, ed ora deve pagare una rata annuale da 1,4 milioni di corone svedesi. Il governo svedese implementò il sistema di sussidi statali dopo la crisi idrica del 2018 ma, come testimoniato dal racconto di Weinsson e dai dati della Lantbruckarnas Riksförbund, questi sussidi sembrano non essere più abbastanza.
Al governo svedese toccherà il compito di fornire maggiore supporto e tutela al settore agricolo, che rappresenta un’economia fondamentale per qualsiasi nazione; con gli agricoltori che ricoprono anche un ruolo primario nella tutela e salvaguardia dell’ambiente con l’agricoltura sostenibile. Sembra quindi inevitabile un intervento dello Stato svedese in maniera più massiccia, con sovvenzioni maggiori e un numero incrementato di investimenti in infrastrutture idriche e agricole, per evitare di esacerbare una situazione già complicata per l´intero settore agricolo, soprattutto per le piccole aziende che rischiano di sparire.
FONTI
[https://www.di.se/nyheter/vi-har-inte-tillrackligt-med-vatten/]
[https://it.euronews.com/2018/08/10/la-svezia-alle-prese-con-la-siccita]
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svezia)