Giovedì 1 Maggio 2025
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Le conseguenze della Brexit continuano a farsi sentire nel settore agricolo, con particolare impatto sull'orticoltura e sulla coltivazione di patate nel Regno Unito. Secondo alcuni recenti report, i controlli alle frontiere post-Brexit stanno causando notevoli disagi alle aziende orticole sia britanniche che europee.
Un'allarmante lettera, firmata congiuntamente da associazioni di categoria di vivai e garden center, ha evidenziato problemi significativi legati ai nuovi controlli di frontiera per le piante. Questi controlli stanno provocando ritardi fino a 44 ore e costi aggiuntivi considerevoli, minacciando la sostenibilità economica delle piccole imprese del commercio orticolo. Inoltre, sono state sollevate preoccupazioni sull'adeguatezza e la coerenza delle ispezioni, con alcune segnalazioni che suggeriscono controlli non sufficientemente approfonditi per prevenire l'introduzione di parassiti e malattie nocive.
Il governo britannico, pur difendendo il nuovo sistema come necessario per salvaguardare la biosicurezza, ha riconosciuto la necessità di affrontare le inefficienze operative.
Nel frattempo anche il settore della coltivazione di patate sta affrontando sfide inedite. Si registra infatti una diminuzione delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni dedite alla produzione di patate nel Regno Unito. Questo fenomeno è attribuito a vari fattori, tra cui la bassa redditività, la carenza di manodopera post-Brexit e le condizioni meteorologiche avverse. Un sondaggio condotto da Riverford ha rivelato che il 49% delle aziende orticole teme di dover chiudere a breve termine. A fronte di questi segnali preoccupanti, il sostegno governativo è stato percepito come insufficiente, soprattutto dopo l'abbandono di una strategia specifica per l'orticoltura. Di conseguenza, la produzione di patate è ora dominata da grandi coltivatori in diverse regioni, grazie alla loro maggiore capacità di resistere alle condizioni meteorologiche estreme.
Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare con un nuovo governo inglese disposto a ridiscutere gli accordi con l’Unione Europea, ma per quanto riguarda questo punto, sembra non ci sia fretta da parte dell'Unione Europea di riaprire i negoziati sulla Brexit, anche in caso di un cambio di governo nel Regno Unito. Fonti anonime della Commissione Europea hanno sottolineato che l'UE ha ora nuove priorità, come la guerra in Ucraina e l'ascesa dell’estrema destra, confermata anche dalle elezioni francesi.
(Contributo editoriale a cura della The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)