Martedì 29 Aprile 2025
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Le modifiche al sistema di immigrazione a seguito della Brexit non hanno incentivato le aziende UK ad investire nuovi fondi nel reclutamento e nella formazione di lavoratori britannici, secondo un rapporto del Chartered Institute of Personnel Development.
Il CIPD ha analizzato l’approccio che le aziende britanniche hanno avuto nell’adattarsi al sistema di immigrazione a punti, dalla sua introduzione nel gennaio 2021. Il nuovo sistema è stato lanciato per aiutare ad attrarre lavoratori altamente qualificati e colmare le carenze di personale. Tuttavia, le restrizioni nell’assumere lavoratori migranti non hanno incoraggiato le aziende britanniche a reclutare e formare lavoratori nel paese come era stato previsto.
"Il nuovo sistema d’immigrazione avrebbe dovuto incoraggiare le aziende ad investire maggiormente in lavoratori locali, ma in troppi casi ciò non si è verificato", ha dichiarato Ben Willmott, responsabile delle politiche pubbliche per il CIPD, invitando il governo a fare di più per sostenere l'occupazione e la formazione dei lavoratori nel paese.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak sta affrontando diverse pressioni, tra le condizioni tese del mercato del lavoro e la resistenza politica all'aumento della migrazione. Nel 2019, il partito conservatore si era impegnato a ridurre la migrazione netta annuale al di sotto delle 250.000 unità, entro le prossime elezioni. Tuttavia, i dati sulla migrazione netta, che verranno pubblicati questa settimana, dovrebbero mostrare un balzo ad almeno 700.000, più del doppio dei 335.000 registrati nel periodo precedente al voto sulla Brexit.
Fonte: https://tinyurl.com/2s4ctxub
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)