Giovedì 1 Maggio 2025
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Lo scorso 15 novembre l’italiana Saipem, leader nelle attività di ingegneria applicata alle installazioni sottomarine, si è aggiudicata un contratto del valore di circa 600 milioni di USD, che la vedrà impegnata in Turchia per la gestione delle operazioni di offshore nel giacimento di gas naturale di Sakarya nel Mar Nero.
La Turchia importa tutto il proprio fabbisogno di gas annuo - pari a circa 50 miliardi di metri cubi nel 2020 con un aumento del 6% rispetto al 2019 - principalmente dalla Russia (gasdotti Blu Stream e Turkish Stream), dall’Azerbaijan (gasdotto TANAP) e dall’Iran, anche se recentemente il Paese sta cercando di riequilibrare il suo fabbisogno a favore del GNL proveniente in primis dal Qatar e a seguire dall’Algeria e dalla Nigeria. Prossimamente la Turchia, attraverso la società azera Socar, sarà chiamata a rinnovare due importanti contratti di importazione in scadenza nel 2021 con la russa Gazprom (pipe gas), il cui contratto era stato firmato nel 1998, e con la Nigeria (LNG).
Ad opera compiuta, si stima nel 2023, lo sfruttamento del nuovo giacimento di Sakarya aiuterà il Paese a ridurre i suoi costi energetici almeno per i prossimi 7-8 anni.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)