Giovedì 18 Dicembre 2025
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Stegra è una delle iniziative industriali più ambiziose della Svezia contemporanea: una grande fabbrica di acciaio verde in costruzione a Boden, nel nord del Paese, basata su idrogeno rinnovabile e tecnologie di riduzione diretta del ferro. Guidata dall’ex CEO di Scania, Henrik Henriksson, l’azienda vuole diventare un punto di riferimento europeo nella siderurgia a basse emissioni. Tuttavia, negli ultimi mesi il progetto si è confrontato con sfide finanziarie che stanno attirando l’attenzione del mondo industriale.
Costi in aumento e necessità di nuovi capitali
In primavera, Henriksson aveva dichiarato che la prima fase dello stabilimento fosse interamente finanziata. Una revisione interna realizzata durante l’estate ha però mostrato un quadro diverso: i costi del progetto sono aumentati di circa il 15%, rendendo necessaria una nuova raccolta di fondi per circa 10 miliardi di corone svedesi.
Il processo è stato più difficile del previsto. Gli investitori globali guardano oggi con maggiore prudenza ai progetti legati alla transizione ecologica, e il clima dei mercati si è raffreddato nei confronti delle cosiddette impact companies.
L’effetto Northvolt e la cautela dei finanziatori
Un elemento che ha pesato molto è ciò che in Svezia viene ormai chiamato “l’effetto Northvolt”.
Northvolt, un tempo considerata il fiore all’occhiello della green industry svedese, era un grande progetto per la produzione di batterie al litio. Dopo anni di difficoltà operative e ritardi, l’azienda è fallita, lasciando un segno profondo nella fiducia degli investitori verso i progetti industriali ad alta intensità di capitale.
Di conseguenza, banche e fondi oggi richiedono maggiore trasparenza, solide garanzie e una comunicazione più prudente. Per Stegra, che cerca di evitare paragoni con Northvolt, questo significa dover dimostrare con chiarezza la solidità dei propri conti e delle proprie tecnologie.
Il nodo del rischio Paese e la svolta del sostegno pubblico
Alla difficoltà del mercato si è aggiunta una percezione crescente di rischio Paese. Alcuni finanziatori stranieri hanno interpretato come segnale negativo la decisione del governo svedese di bloccare un finanziamento europeo precedentemente approvato per il progetto. Una mossa che, vista dall’estero, ha sollevato dubbi sulla stabilità del sostegno politico.
La situazione si è in parte chiarita nelle ultime settimane, quando l’Agenzia svedese per l’Energia ha annunciato un contributo di 390 milioni di corone nell’ambito del programma Industriklivet.
Si tratta di una somma modesta per un progetto di questa scala, ma il suo valore simbolico è notevole: indica che lo Stato svedese sostiene il progetto, riducendo il timore degli investitori.
Anche la partecipazione di un ministro a incontri con le banche ha contribuito a rafforzare questa percezione di impegno politico.
Una sfida che va oltre il finanziamento
Nonostante i passi avanti, Stegra deve ancora dimostrare di poter avviare una produzione stabile di acciaio verde, trovare clienti disposti a pagare un green premium e operare in sintonia con le politiche europee su emissioni e mercato ETS.
Il successo del progetto avrebbe un impatto significativo non solo su Boden, che ha investito molto nella sua realizzazione, ma anche sulla reputazione dell’industria verde svedese dopo un periodo di turbolenze.
Perché questa vicenda interessa le aziende italiane
Per le imprese italiane, il caso Stegra rappresenta molto più di una storia nazionale svedese. È un indicatore chiave di come si sta evolvendo l’industria verde europea. La domanda di acciaio a basse emissioni crescerà rapidamente nei settori dove l’Italia è particolarmente forte: automotive, meccanica, edilizia, tecnologie industriali.
Inoltre, la realizzazione di un impianto di questa dimensione genera un enorme indotto: forniture tecniche, componentistica, ingegneria, logistica, sistemi digitali, consulenza energetica. Le aziende italiane, già molto apprezzate in Svezia per competenze e qualità manifatturiera, possono trovare spazio in vari segmenti della catena del valore.
Stegra non è solo un progetto industriale: è un laboratorio della nuova economia europea, dove tecnologia, sostenibilità e capitale devono trovare un equilibrio. Comprendere questa dinamica può aiutare le imprese italiane a identificare opportunità, rischi e possibili aree di collaborazione in uno dei mercati più avanzati e innovativi del continente.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svezia)