La responsabilità federale per la regolamentazione dell'acqua in bottiglia venduta in Canada è condivisa tra Health Canada e Canadian Food Inspection Agency (CFIA) le quali stabiliscono rispettivamente standard di salute e sicurezza e gestione di ispezione e applicazione.
Ai fini della vendita, è necessario che i prodotti soddisfino particolari requisiti prima di poter essere venduti su territorio canadese. Tra questi: standard microbiologici specifici, trattamenti accettabili e requisiti di etichettatura.
Oltre ai regolamenti federali che stabiliscono standard nazionali, province e territori possono prevedere requisiti aggiuntivi nelle proprie giurisdizioni.
L'aumento del consumo di acqua in bottiglia ha spostato negli anni il prodotto oltre il mercato di nicchia. L'industria è considerata un importatore netto di acqua nella regione dei Grandi Laghi: Un rapporto della Commissione congiunta internazionale (IJC) del 1999, affermava che per ogni litro di acqua in bottiglia esportato, 9 litri d'acqua erano importati nella regione dei Grandi Laghi. (Nel 2005 il Ministero delle risorse naturali dell'Ontario aggiornava la statistica affermando che ad ogni litro esportato corrispondevano 14 litri di acqua importati).
Inoltre, secondo quanto dichiarato dalla Canadian Bottled Water Association, nel 25% dei casi, l'acqua in bottiglia è acqua comunale filtrata venduta a un premio (sovrapprezzo). Sono un esempio i marchi Aquafina e Purelife di Nestlé che utilizzano risorse pubbliche dell'Ontario.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada) [2])
Collegamenti
[1] https://www.assocamerestero.com/notizie/%3Ffield_notizia_categoria_tid%3D1122
[2] https://www.assocamerestero.com/ccie/camera-commercio-italiana-dellontario-canada-icco-canada
[3] https://www.assocamerestero.com/sites/default/files/contenuto_redazione/notizie/file/lindustria_dellacqua_in_bottiglia.pdf