Sabato 20 Dicembre 2025
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Il 13 novembre 2025 gli Stati Uniti e l’Argentina hanno raggiunto un framework per un accordo su commercio e investimenti reciproci, inteso a rafforzare la cooperazione bilaterale e a promuovere l’integrazione commerciale nei settori strategici. L’intesa prevede un ampliamento dell’accesso ai mercati, con potenziale apertura per prodotti agricoli, manufatti, tecnologie e altri beni di interesse, favorendo condizioni più stabili per scambi e investimenti.
Per imprese e soggetti economici italiani e argentini (in particolare PMI e operatori del settore agroalimentare, meccanica, tecnologia) queste dinamiche aprono scenari di potenziale collaborazione. L’accordo bilaterale con gli Stati Uniti potrebbe influenzare indirettamente le rotte commerciali globali, mentre la crescita del BNPL (buy now pay later) e del commercio digitale offre strumenti innovativi per ampliare la domanda interna e facilitare transazioni in un contesto economico complesso.
Per operatori italiani interessati all’Argentina, così come per aziende argentine con ambizioni di esportazione, il contesto attuale rende ancor più importante seguire da vicino l’evoluzione normativa, le politiche macroeconomiche e le opportunità offerte dal digitale e dai nuovi strumenti finanziari/di pagamento.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
La Spagna è, tra i grandi Paesi della zona euro, quello che crescerà di più nel 2025, secondo le nuove previsioni economiche della Commissione Europea, confermandosi come il motore della crescita europea. Le stime autunnali migliorano le prospettive pubblicate in primavera e indicano che l’economia spagnola si espanderà quest’anno del 2,9% del Prodotto Interno Lordo (PIL), tre decimi in più rispetto alle precedenti previsioni, grazie soprattutto alla solida domanda interna, ai consumi delle famiglie e agli investimenti. Le cifre europee coincidono con quelle del Governo spagnolo che, come confermato dal ministro dell’Economia Carlos Cuerpo, aggiornerà al 2,9% la previsione di crescita per quest’anno.
Il risultato spagnolo contrasta nettamente con quello degli altri grandi Paesi della zona euro: Germania crescerà dello 0,2%, Francia dello 0,7% e Italia dello 0,4%. Bruxelles migliora anche le stime sul deficit spagnolo, previsto al 2,5% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, livelli sensibilmente inferiori rispetto alle altre principali economie dell’eurozona. Il rapporto sottolinea come la domanda interna sarà il motore principale della crescita tra il 2025 e il 2027, trainata dai consumi privati e da un andamento positivo degli investimenti. Per il 2026 si prevede un rallentamento della crescita al 2,3%.
Tra i fattori determinanti spicca il contributo dei flussi migratori, che hanno sostenuto l’espansione del mercato del lavoro e dei consumi, nonostante il tasso di disoccupazione resti al 10,4% e non dovrebbe scendere sotto il 10% fino al 2026. La Commissione avverte però che un eventuale rallentamento dell’immigrazione potrebbe indebolire la dinamica occupazionale, incidendo negativamente su consumi e investimenti. Ulteriori rischi derivano dalla debolezza economica di alcuni partner europei, che potrebbe avere ripercussioni sul turismo, uno dei settori chiave per la Spagna.
Nel complesso, la Commissione Europea rivede al rialzo anche le previsioni per l’intera zona euro, che dovrebbe crescere dell’1,3% nel 2025. Un cauto ottimismo favorito anche dal recente accordo tariffario con gli Stati Uniti, che ha contribuito a ridurre alcune incertezze legate al commercio internazionale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
La Legge di Bilancio danese per il 2026 introduce una serie di misure che avranno un impatto diretto sia sui consumatori sia sulle imprese, con effetti particolarmente significativi per gli esportatori di prodotti alimentari come caffè, cioccolato e dolciumi, e per le società che operano in Danimarca. Con l’obiettivo dichiarato di alleggerire il peso economico delle famiglie in un contesto di persistente aumento dei prezzi, il governo ha deciso di intervenire su alcune imposte storiche, oltre a procedere nel percorso di digitalizzazione obbligatoria dei sistemi contabili aziendali.
Abolizione delle imposte su caffè e prodotti zuccherati: prezzi più competitivi e spinta per nuove occasioni di business
Una delle novità più rilevanti riguarda la riduzione e successiva abolizione delle imposte sul caffè e sui prodotti dolciari. Nel dettaglio, la Legge di Bilancio stabilisce che nel corso del 2026 tali imposte verranno dimezzate, per poi essere completamente eliminate. Il provvedimento riguarda non solo caffè e cioccolato, ma anche un’ampia gamma di prodotti affini: dolciumi, zuccherini, frutta candita e gomme da masticare. Si tratta di una riforma fiscale attesa da tempo e motivata da due esigenze principali: ridurre l’impatto dell’inflazione alimentare sulle famiglie e semplificare una struttura impositiva considerata ormai poco efficiente.
Per gli esportatori di caffè, cacao, cioccolato e prodotti zuccherati, la misura rappresenta una potenziale opportunità. L’eliminazione delle imposte può tradursi in un prezzo finale più competitivo sul mercato danese, già sensibile ai costi elevati dei beni di consumo importati. È prevedibile una crescita della domanda interna, favorita dal calo dei prezzi al dettaglio, che potrebbe aprire margini commerciali aggiuntivi per le imprese estere. Inoltre, la riforma potrebbe ridurre la complessità amministrativa legata alla gestione delle accise, agevolando l’ingresso o il consolidamento nel mercato danese.
Svolta digitale in Danimarca: nuove imprese coinvolte nell’obbligo SAF – T dal luglio 2026
Oltre alle misure fiscali sui beni di consumo, la Legge di Bilancio 2026 introduce un’altra novità significativa per il mondo produttivo: l’estensione dell’obbligo di contabilità digitale. A partire dal 1° luglio 2026, anche le società non soggette ad obbligo di contabilità formale, ma che registrano un fatturato netto superiore a 300.000 corone danesi (circa 40.165 euro) nei due esercizi precedenti, saranno tenute ad adottare sistemi di contabilità digitale. Ciò significa che queste imprese dovranno dotarsi di software certificati, capaci di generare il formato di audit standardizzato SAF – T (Standard Audit File for Tax), già richiesto alle realtà di dimensioni maggiori.
Questa estensione rientra nella fase successiva dell’implementazione graduale della legge danese sulla contabilità, che ha già coinvolto le grandi aziende e prosegue ora verso le imprese più piccole. L’obiettivo del governo è rendere più efficiente, trasparente e controllabile il sistema contabile nazionale, facilitando le verifiche fiscali e riducendo al contempo il rischio di irregolarità e contabilità opache. Per le aziende straniere con filiali o stabilimenti in Danimarca, l’obbligo comporta l’adeguamento dei sistemi gestionali e informatici, oltre a una possibile revisione delle procedure interne di reportistica e auditing.
Nel complesso, la Legge di Bilancio 2026 delinea un quadro di alleggerimento fiscale sui beni di largo consumo e maggiore rigore tecnologico per le imprese, con effetti che combinano sostegno al potere d’acquisto e modernizzazione amministrativa. Esportatori e società presenti nel mercato danese dovranno quindi monitorare attentamente le nuove disposizioni, sia per cogliere le opportunità commerciali derivanti dall’abolizione delle imposte, sia per garantire la conformità ai nuovi standard contabili digitali.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
È online il settimo numero del 2025 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il magazine digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di Commercio.
Apre il numero l’editoriale del direttore Antonio Paoletti, con alcune riflessioni sul ruolo del sistema camerale nel fare scouting e creare nuove opportunità per le imprese italiane sia all’estero che nel nostro Paese.
Nella rubrica "News dal mondo", a pag.26, si parla della 26esima edizione del Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, in programma a Roma dal 23 al 25 ottobre 2025.
Il magazine è disponibile alla pagina dedicata sul sito di Unioncamere.
È online il numero 5 del 2025 del magazine digitale delle Camere di commercio italiane Unioncamere Economia & Imprese, con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e del Sistema camerale italiano.

Apre il numero l'editoriale del direttore Antonio Paoletti, dedicato al rapporto tra Pmi e intelligenza artificiale e alla necessità di favorire l’incontro tra domanda e offerta di competenze tecnologiche specializzate.
Nella rubrica Internazionalizzazione, a pagina 18, si parla della sinergia tra Sistema Camerale Italiano e la rete delle Camere di Commercio Italiane all'Estero a sostegno del Made in Italy.
Nella rubrica News dal Mondo, a pagina 23, spazio a due eventi strategici in Asia per la promozione del Made in Italy: l'Asia-Pacific Business Roundtable e i Panda d'Oro Awards, promossi dalla Camera di Commercio Italiana in Cina.
Il magazine è disponibile alla pagina dedicata sul sito di Unioncamere.