Mercoledì 16 Luglio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il settore delle pompe di calore in Slovacchia sta attraversando una fase di difficoltà a causa della domanda in calo in Europa, nonostante investimenti significativi da parte dei principali produttori tedeschi e di altre aziende europee.
La nuova fabbrica di Senica del produttore tedesco Vaillant ha chiuso lo scorso anno con una perdita quintuplicata a 46,3 milioni di euro, nonostante un aumento del 54% delle vendite, salite a 243 milioni di euro. Lo stabilimento, entrato in produzione nel 2023 dopo un investimento di 120 milioni di euro, ha ridotto il personale da 560 unità a fine 2023 a 478 un anno dopo. Rimane in sospeso la decisione su un ulteriore investimento da 130 milioni di euro previsto a Palárikovo. Vaillant ha ridotto di 100 unità anche il personale nello stabilimento di Trenčianske Stankovce, sceso a 890 dipendenti. In questa sede, i ricavi sono calati dell’8% a 441 milioni di euro, mentre l’utile netto è cresciuto del 25% a 13,3 milioni di euro. Nello stabilimento di Skalica, i ricavi sono rimasti stabili a 400 milioni di euro, ma l’utile si è dimezzato, scendendo a 15,4 milioni di euro.
Anche il concorrente tedesco Stiebel Eltron ha rivisto i propri piani. L’azienda aveva annunciato un investimento da 26 milioni di euro a Poprad e l’assunzione di 100 nuovi addetti, ma ha invece tagliato 150 posti di lavoro, riducendo la forza lavoro a 350 persone. Le vendite sono diminuite di un terzo a 49 milioni di euro, mentre l’utile si è ridotto di due terzi, fermandosi a 1,4 milioni di euro.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)