Agroalimentare

Giovedì 21 Luglio 2022

“Olympics of the real Neapolitan Pizza 2022” in Thailandia

La Thai-Italian Chamber of Commerce, in collaborazione con l'Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN), ha organizzato il 20 giugno, presso la Food School di Bangkok, l’evento per le qualificazioni alle “Olympics of the real Neapolitan Pizza 2022”, la più grande sfida tra pizzaioli professionisti di tutto il mondo.

All'iniziativa hanno partecipato una dozzina di aspiranti pizzaioli e, con l’aiuto di una giuria esperta, sono stati decretati i 3 finalisti che si sono aggiudicati la qualificazione alla finale.

Il primo classificato ha ottenuto una sponsorizzazione per un volo Bangkok-Napoli con alloggio gratuito. La finale è stata disputata successivamente dal 3 al 6 luglio a Napoli.

Scopri di più: https://bit.ly/3aYoLLx

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Martedì 2 Agosto 2022
Martedì 19 Luglio 2022

L’Abruzzo al centro dell’intervista di Forbes al Segretario Generale della IACCW

Sebbene abbia molte attrattive, l'Abruzzo è tradizionalmente una delle regioni meno turistiche d'Italia. Questo potrebbe essere anche un aspetto positivo perché rimane una delle regioni più verdi, autentiche e ancora incontaminate del paese, con attrattive uniche per gli amanti del cibo e del vino.

Genny Nevoso, Segretario Generale della Italy-America Chamber of Commerce West, è nata e cresciuta a Tortoreto Lido, in Abruzzo, è stata intervistata da Forbes magazine – il media brand punto di riferimento per investitori e business leader a livello mondiale – per presentare alcune delle specialità enogastronomiche della sua regione natale, protagonista del recente evento “Authentic Italian Table” realizzato dalla stessa Camera a Los Angeles nell’ambito del progetto True Italian Taste, promosso e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per incrementare la conoscenza e il consumo consapevole dei prodotti 100% made in Italy.

Leggi l’intervista: https://bit.ly/3aT99c3

Ultima modifica: Venerdì 2 Settembre 2022
Mercoledì 6 Luglio 2022

Peroni Nastro Azzurro entra nel mercato slovacco

Gli amanti della gastronomia italiana hanno un motivo per rallegrarsi: la birra italiana più popolare, la rinfrescante Peroni Nastro Azzurro, sta entrando nel mercato slovacco. Promette di combinare l'esperienza della birra con lo stile di vita tipico del Bel Paese. La birra sarà disponibile in negozi e ristoranti selezionati nel mese di luglio. 

Oltre 5,5 milioni di ettolitri della popolare lager italiana sono venduti ogni anno in 74 Paesi. "Bere birra è sempre stato associato al comfort e all'esperienza. L'abbinamento di Peroni Nastro Azzurro con la cucina italiana offre agli amanti della birra slovacca una grande opportunità di assaporare la vera atmosfera tipica della penisola appenninica anche in Slovacchia", afferma Paolo Lanzarotti, amministratore delegato di Asahi Brands International, l'azienda produttrice di birra al cui portafoglio appartiene Peroni Nastro Azzurro. 

La storia di Peroni Nastro Azzurro inizia nel 1963 ai piedi delle Alpi, in Lombardia. È allora che la famiglia Peroni, nel rispetto dei valori tradizionali italiani, della qualità e dell'artigianato, ha creato una birra nata dallo spirito e dallo stile di vita de La Dolce Vita. 

Peroni Nastro Azzurro è prodotta per il mercato slovacco esclusivamente nei birrifici di Bari, Padova e Roma. È una lager a bassa fermentazione di colore dorato. Il suo sapore inconfondibile deriva dal malto d'orzo arricchito dall'aggiunta di mais italiano coltivato appositamente per Peroni e da un equilibrato rapporto di luppoli aromatici e amari. La lager contiene il 5,0% di alcol e si differenzia dalla tipica lager di tipo Pilsner per la ricetta, le materie prime di base e alcune tecniche di produzione.

Peroni Nastro Azzurro entra nel mercato slovacco in bottiglie di vetro da 0,33 l, che rappresentano la scuola di design italiano famosa in tutto il mondo e aggiungono fascino e stile al consumo di birra Peroni. La birra italiana è disponibile in 80 ristoranti e bar premium selezionati in Slovacchia e nei negozi Billa, Kraj e Metro.

Fonte: https://bit.ly/3bI2MbG

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Mercoledì 6 Luglio 2022
Martedì 5 Luglio 2022

A Bologna gli chef italiani interpretano le specialità agroalimentari della Baviera

I prodotti tipici della Baviera e le sue specialità agroalimentari sono stati i protagonisti dell’evento “La Baviera incontra l’Emilia Romagna” che ha avuto luogo il 29 giugno a Bologna, nella prestigiosa cornice di Palazzo Re Enzo, in occasione di una missione istituzionale ed imprenditoriale del Ministero dell’Agricoltura della Baviera organizzata da ITALCAM – Camera di Commercio Italo-Tedesca.

L’evento si è aperto con la conferenza stampa alla presenza di Michaela Kaniber, Ministra per l’Alimentazione, Agricoltura e Foreste della Baviera, che è stata intervistata dal noto gastronomo italiano Luigi Cremona.

A seguire, si è tenuta una degustazione guidata di birre agricole e formaggi, sempre a cura di Luigi Cremona coadiuvato da Andrea Sella, maestro assaggiatore di formaggi ONAF, Nicola dell’Orefice, Sommelier della birra, diplomato alla Doemens Akademie di Monaco di Baviera, Claudia Weiß, Direttore di milch. Bayern e V. Associazione dei produttori di latte, e Klaus Hoffman, Responsabile Export Bayerischer Brauerbund e V. – Associazione dei birrai bavaresi.

Non potevano mancare, come ambasciatrici della Baviera, le reginette Sarah Jӓger e Veronika Gschoßmann.

Nel contempo, una ventina di aziende produttrici bavaresi (tra cui birrifici agricoli, caseifici, distillerie, produttori di conserve e insaccati), ciascuna con un proprio banco di degustazione, hanno incontrato importatori, distributori, e operatori della ristorazione dell’Emilia Romagna, stringendo nuovi contatti e relazioni commerciali.

Il clou della serata è stata poi la Cena di Gala, che si è svolta nella sala del Podestà di Palazzo Re Enzo per 150 selezionati ospiti, introdotta dai discorsi istituzionali della Ministra Michaela Kaniber, di Alessandro Marino, Segretario Generale di ITALCAM – Camera di Commercio Italo-Tedesca, e di Elly Schlein, Vicepresidente e Assessore al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica della Regione Emilia Romagna.

“Gli incontri istituzionali e quelli tra i 20 produttori bavaresi ed operatori della distribuzione alimentare dell’Emilia Romagna hanno permesso oggi di dare un nuovo impulso alla collaborazione tra queste due regioni – ha evidenziato Alessandro Marino, durante il suo discorso di apertura –  con una forte e consolidata tradizione gastronomica che viene oggi unita simbolicamente e valorizzata attraverso il lavoro di chef che hanno inteso interpretare la genuinità dei prodotti bavaresi mediante la creatività italiana e con riferimenti ad alcune pietanze tipiche della Regione ospite”.

Allo stesso modo, la Ministra Michaela Kaniber ha ribadito che “L’Italia è il partner commerciale più importante per la Baviera. Oltre il 15% delle esportazioni bavaresi nel settore agroalimentare è diretto in Italia, per un valore annuo di circa 1,5 Mrd €. E viceversa, anche l’export dei prodotti alimentari italiani verso la Baviera raggiunge valori molto importanti, pari a 1,7 Mrs Euro all’anno. Uno scambio importante, quindi, che oggi vogliamo sottolineare e rafforzare, grazie agli ottimi rapporti che abbiamo con la Regione Emiglia Romagna. Per questo, abbiamo chiesto a noti Chef emiliani di combinare i prodotti delle terre bavaresi con la tradizione della cucina di questa Regione”.

Scopri di più: https://bit.ly/3RbuKgs

(Contributo editoriale a cura di ITALCAM – Camera di Commercio Italo-Tedesca)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 24 Giugno 2022

I prodotti italiani certificati tornano ad essere protagonisti in Europa puntando sulla sostenibilità

Dopo la pausa globale dovuta alla pandemia, il nostro continente si sta nuovamente mettendo in moto, facendo conoscere il meglio di sé. Il progetto dell'Unione Europea per la promozione e la valorizzazione dei prodotti di qualità certificata, Enjoy European Quality Food (EEQF), ha ripreso il 22 giugno – dopo il primo appuntamento del 2019 – la sua attività in Spagna, con una nuova tavola rotonda presso la sede della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS). In questa occasione il tema centrale è stato “Le indicazioni geografiche, espressione di sostenibilità sociale, economica ed ambientale”. La produzione agroalimentare ed enologia a Denominazione di Origine, Indicazione Geografica e Specialità Tradizionale Garantita evolve infatti a favore di processi più ecologici e sostenibili, generando un maggiore interesse nei consumatori grazie alla filiera garantita e alla qualità certificata.

Libero Giovanni Stradiotti, presidente del Consorzio di Tutela Provolone Valpadana e capofila del progetto EEQF, è intervenuto insieme a Juan José Burgos, presidente di Slow Food Madrid, nel dibattito moderato dal giornalista e gastronomo Alberto Luchini. Stradiotti ha sottolineato che in questa fase del progetto sono state indagate le fonti storiche per saperne di più sull'origine dei prodotti associati al progetto e che negli ultimi tempi è stata data maggiore enfasi alla qualità e alla sostenibilità medioambientale: “Proteggiamo il nostro bestiame dall’inquinamento e questo si nota nel sapore del Provolone, del burro e anche nei loro aromi”. Nella loro DOP, inoltre, si punta in particolare sul benessere degli animali e ciò si traduce in una produzione è minore in termini quantitativi, ma di qualità superiore, con una maggiore soddisfazione per i produttori.

Juan José Burgos ha sottolineato che il tema della tavola rotonda, la sostenibilità, implica "essere in grado di soddisfare i nostri bisogni attuali e che anche le generazioni future possano farlo". In particolare, ha incentrato il suo intervento sui tre pilastri che portano a questo obiettivo: gli aspetti economici, ambientali e socioeconomici. Perché si sostengono molte più famiglie se, ad esempio, fondiamo il nostro tessuto produttivo su 30 piccoli fattorie invece di una sola di grandi dimensioni; perché è importante mantenere l'equilibrio in questi allevamenti, avere un numero di capi di bestiame proporzionale allo spazio che abbiamo; e, in qualità di consumatori, ha sottolineato che dobbiamo appoggiare e valorizzare questo tipo di produzione per avere più alimenti di qualità.

Una volta conclusa l’interessante tavola rotonda, lo chef Marco Bozzolini, che collabora da anni con la CCIS in progetti di promozione della gastronomia italiana in Spagna, ha preparato alcune proposte che i partecipanti hanno potuto degustare: Mozzarella Stg con pomodoro cuore di bue, aceto balsamico di Modena, basilico fresco e olio extravergine Toscano IGP e Provolone Valpadana DOP alla griglia con pesto di pomodoro semisecco, origano fresco e olio extra vergine Toscano IGP. Inoltre, i presenti hanno avuto l’occasione di provare questo oro liquido in una degustazione guidata da Luigi Fanciulli e Alberto Leotti, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione Produttori Olivicoli Toscani (APOT), che hanno sottolineato come il loro prodotto si basa sulla sostenibilità e sull'autosufficienza, oltre che sulla collaborazione tra i piccoli produttori del territorio.

In questo progetto cofinanziato dall'Unione Europea, sono sei i prodotti italiani associati tra vino, olio e formaggio, con volumi di produzione molto rilevanti nel 2021: Asti DOCG (102 milioni di bottiglie, di cui il 71% è stato esportato negli Stati Uniti), Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG (104,7 milioni di bottiglie), Vino Nobile di Montepulciano DOCG (6,8 milioni di bottiglie), Provolone Valpadana DOP (oltre 7,4 milioni di kg, di cui il 31% esportarti in Spagna), Olio Extravergine d'Oliva Toscano IGP (55.000 quintali stimati) e Mozzarella STG (270.500 kg l'anno scorso e 330.000 nel 2020). Si tratta di eccellenze territoriali la cui qualità è testimoniata da certificazioni come DOP (Denominazione di Origine Protetta), DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita, esclusiva dei vini italiani), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Si tratta solo di una piccola parte di tutto ciò che l'Italia può offrire, dal momento che il Belpaese è il primo mercato al mondo per numero di denominazioni di origine concesse dall'Unione Europea -con 1.065 differenti considerando anche le bevande spiritose-, seguito dalla Spagna con 363. I benefici della sua variegata gastronomia di qualità continueranno a farsi conoscere in diverse iniziative ed eventi organizzati in Italia, Spagna, Polonia e Germania, i quattro paesi coinvolti nel progetto Enjoy European Quality Food, con l’obiettivo di incrementarne la visibilità e avvicinare i consumatori, le imprese e l'opinione pubblica europea al mondo dell'enogastronomia di qualità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS))

 

Ultima modifica: Lunedì 18 Luglio 2022
Venerdì 24 Giugno 2022

“Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane” – la ricerca Ambrosetti – Assocamerestero

È stata presentata il 18 giugno a Bormio, in occasione del 6° Forum Food&Beverage organizzato da The European House Ambrosetti, la ricerca Ambrosetti – Assocamerestero Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane”.

Per la prima volta The European House Ambrosetti e Assocamerestero hanno scientificamente quantificato l’impatto economico dell’Italian Sounding: un “business parallelo” che indebolisce fortemente il posizionamento all’estero dei prodotti italiani.

Con questa ricerca si è voluto ricostruire “dal basso” il fenomeno dell’Italian Sounding, partendo dagli scaffali della GDO internazionale, interrogando 250 retailer di 10 Paesi, con focus su 11 prodotti tipici del Made in Italy agroalimentare per i quali il fenomeno è storicamente più marcato.

I 10 Paesi coinvolti sono Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Cina, Giappone e Australia; gli 11 prodotti sono parmigiano, gorgonzola, prosciutto, salame, pasta di grano duro, pizza surgelata, olio-extra vergine di oliva, aceto balsamico, ragù, pesto e prosecco.

La survey ha adottato una metodologia basata su due coefficienti: uno in grado di calcolare la presenza sugli scaffali dei supermercati di prodotti del vero italiano, l'altro, di scontare l'effetto prezzo, vale a dire depurare il risultato dalla quota di consumatori che scelgono referenze non autentiche italiane attirati dalla convenienza.

Oltre ad analizzare il fenomeno, The European House Ambrosetti e Assocamerestero, insieme alla rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero - che si avvale anche dell’esperienza maturata sul progetto True Italian Taste - hanno voluto fornire agli stakeholders italiani della filiera agroalimentare possibili strumenti e azioni per cercare di superare questa criticità o quantomeno ridurne l’impatto.

 

Per saperne di più sul 6° Forum Food&Beverage: www.ambrosetti.eu/forum-food-2022/

Leggi il comunicato stampa - The European House Ambrosetti

Ultima modifica: Venerdì 5 Agosto 2022
Martedì 10 Maggio 2022

Al via il marchio di qualità per le pizzerie italiane nel mondo

Nasce il marchio Ospitalità Italiana per le pizzerie italiane nel mondo. L’iniziativa, promossa da Unioncamere con il supporto tecnico - scientifico di Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche), mira a identificare, qualificare e valorizzare le strutture che fanno della qualità, della distintività italiana e del binomio destinazione - prodotto turistico italiano, gli elementi centrali della propria offerta.

Il marchio Ospitalità Italiana nel Mondo per le pizzerie italiane diventa uno dei più importanti provvedimenti istituzionali per la difesa dai numerosi tentativi di plagio di questo simbolo della tradizione italiana e per la tutela delle caratteristiche tradizionali del suo processo produttivo e della primarietà degli ingredienti.

Dopo i ristoranti e le gelaterie, quindi, anche le pizzerie potranno vantare un riconoscimento distintivo capace di farle emergere dal mercato grazie agli elementi qualità e di italianità, accertati con verifiche oggettive e imparziali.

Ottenere il marchio Ospitalità Italiana è un modo per preservare e promuovere, attraverso la cultura agroalimentare di qualità, il sistema produttivo italiano e la capacità dell’Italia di mantenere viva l’attenzione dei suoi estimatori, ispirandone anche nuovi ma è anche una opportunità per tutti quegli imprenditori che vogliono entrare a far parte di un network riconosciuto a livello internazionale che conta più di 2200 imprese tra ristoranti e gelaterie made in Italy, in 60 paesi del mondo e in 456 grandi città. Una rete nata nel 2009 e che si amplia anno dopo anno, grazie alla collaborazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, con nuove imprese e nuovi disciplinari per certificare e promuovere le attività che più rappresentano la gastronomia ma anche la cultura e la storia del nostro Paese.

“Le Camere di Commercio Italiane all’Estero lavorano costantemente sulla promozione del made in Italy agroalimentare per far conoscere e apprezzare i prodotti del nostro Paese ai consumatori esteri e aiutare le imprese italiane ad essere sempre più competitive sui mercati internazionali. – afferma Gian Domenico Auricchio, Presidente di Assocamerestero – La ristorazione italiana all’estero è spesso il primo punto di contatto tra il consumatore e le nostre tradizioni culinarie, e l’estensione del marchio Ospitalità Italiana anche al mondo delle pizzerie conferma il forte impegno del sistema camerale italiano nell’individuare e supportare chi all’estero è portatore della vera tradizione italiana, e che svolge un ruolo fondamentale nell’educazione dei clienti al consumo di qualità e nel contrasto al fenomeno dell’Italian Sounding, sempre più diffuso in tutto il mondo.”

Scopri di più sul sito di Unioncamere

Ultima modifica: Lunedì 13 Giugno 2022
Venerdì 6 Maggio 2022

Grande successo per la delegazione di buyer tedeschi a Vinitaly 2022

Con oltre 60 importatori guidati dai rappresentanti della Camera di Commercio Italo-Tedesca (ITALCAM), la delegazione di buyer tedeschi a Vinitaly 2022 ha accolto con entusiasmo il ritorno al business in presenza. Davvero un grande successo dopo 2 anni di restrizioni dovute alla pandemia!

Come rappresentante ufficiale di Veronafiere per la Germania, ITALCAM ha contribuito a stabilire nuove relazioni commerciali tra i professionisti tedeschi dell’industria del vino e i produttori italiani.

Gli importatori sono stati coinvolti in molte attività: dagli incontri B2B con produttori selezionati per creare un “perfect match” con ogni buyer, alle masterclass, ai workshop. Naturalmente, i buyers hanno anche partecipato alla cena di gala internazionale dell’11 aprile.

Grande attenzione è stata posta sui vini biologici. Molti buyer tedeschi hanno partecipato a degustazioni di gruppo nell’ambito dei progetti europei BIols.Eu e It’s Organic.
Qualità del vino ancora più elevata e produttori sempre più preparati: questo è ciò che i buyer hanno apprezzato di più nelle degustazioni di vini biologici.

In particolare, sono state apprezzate le degustazioni nel Salone del Biologico, le degustazioni del panel ‘Tasting Ex…Press’ organizzate da produttori storici, come quella dei cru storici del Barolo, quella dedicata all’Amarone, la degustazione del Morellino di Scansano e del Vino Nobile di Montepulciano organizzata dai due rispettivi Consorzi.

Anche a Sol&Agrifood hanno partecipato molti importatori tedeschi, che hanno apprezzato in particolare le birre artigianali e le degustazioni di olio, soprattutto biologico.

Anche quest’anno, quindi, Vinitaly ha confermato il suo ruolo fondamentale come fiera internazionale del vino: e dal lato buyers, Germania e Stati Uniti hanno confermato la loro leadership nella classifica dei Paesi presenti.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Tedesca (ITALCAM))

Ultima modifica: Venerdì 3 Giugno 2022
Data evento

Lun, 28 Aprile, 2025 - 14:00

Iscrizioni non ancora aperte.

Prossimi eventi:

Mar 20 Mag, 2025

(Singapore - National Design Centre )
Madrid
28 Aprile 2025 -

Dopo solo 6 mesi dall’ultima edizione, torna a Madrid l’appuntamento con la gastronomia di qualità: il Salón de Gourmets aprirà i battenti il prossimo 25 aprile, presso il quartiere fieristico di IFEMA, per accogliere oltre 80.000 operatori e professionisti del settore agroalimentare provenienti da più di 60 Paesi, secondo le cifre raggiunte nelle ultime edizioni.

Il Salón de Gourmet è la principale fiera in Spagna dedicata agli alimenti e le bevande di qualità, che si svolge annualmente dal 1987 e si rivolge ai professionisti locali e internazionali della ristorazione, la distribuzione agroalimentare, l’hotelerie, il catering, il commercio specializzato, stampa e mezzi di comunicazione.

In questo contesto, la partecipazione italiana è da sempre motivo di attenzione, per la qualità dei prodotti presentati e le opportunità offerte dal mercato spagnolo, composto da oltre 47 milioni di consumatori e che vanta una importante tradizione nel settore agroalimentare.

Per l’edizione di quest’anno sono 14 le imprese del Belpaese che, grazie alla gestione della Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna (CCIS), esporranno all’interno dell’Area Italia, uno spazio esclusivo di 180 m2 dedicato alle eccellenze enogastronomiche regionali. Tra le specialità presentate in fiera vanno menzionate le creme a base di pistacchio di Bronte, le birre artigianali, gli olii e le salse a base di tartufo, senza dimenticare le diverse tipologie di prodotti che contraddistinguono l’ampia offerta gastronomica italiana: pasta, liquori, prodotti da forno, insaccati, vini e formaggi.

Le informazioni sulle imprese espositrici dell’Area Italia sono disponibili attraverso l’apposito catalogo elaborato dalla CCIS, disponibile attraverso questo link.

 

Per maggiori informazioni:

Dip. Fiere CCIS: ferias@italcamara-es.com

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna (CCIS))

Mercoledì 20 Aprile 2022

Alimentaria segna il recupero delle fiere a Barcellona

La fiera Alimentaria di inizio aprile, ha riaperto i battenti a Barcellona dopo l'assenza dovuta al covid, lo ha fatto in vista del recupero dalla pandemia. I 4 giorni di fiera invitano all'ottimismo, grazie al gran numero di visitatori. Dopo il Mobile World Congress di marzo, che ha segnato l'inizio della ripresa delle grandi fiere, Alimentaria ne conferma il seguito.

L'atmosfera ricordava certamente le fiere pre-pandemiche. La partecipazione non spaventa quasi più nessuno, e i visitatori non hanno esitato a togliersi la maschera per testare i prodotti. Gli stand delle 3.000 aziende espositrici sono stati pieni di attività. L'unica fiera paragonabile ad Alimentaria è Mobile. Alimentaria occupa 85.000 m2, quasi tutta la Gran Via, un grande salone, composto da una dozzina di fiere specifiche. Con questa somma, rappresenta una delle principali piattaforme internazionali per l'industria alimentare.

Fonte: https://bit.ly/394WdPf  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

Ultima modifica: Mercoledì 20 Aprile 2022