Mercoledì 17 Dicembre 2025
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Il settore del turismo, uno dei più colpiti dalla pandemia, deve ripartire al più presto.
Dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, a partire dal 13 maggio, la Germania si sta preparando per la stagione estiva ipotizzando caute aperture e permettendo un afflusso turistico sicuro e controllato.
L’obiettivo è salvare la stagione per tutti gli operatori del settore, permettendo ad alberghi, ristoranti e campeggi di riavviare le attività in sicurezza, ma anche alla popolazione, di concedersi qualche giorno di ferie anche all’estero, pertanto il Governo federale dovrebbe facilitare le modalità di spostamento verso l’estero.
L’obiettivo da raggiungere è l’immunità dopo la seconda dose di vaccino, ricevendo un “green pass” digitale che può essere mostrato direttamente sullo smartphone e consente l’accesso a luoghi pubblici anche al chiuso.
Un altro incentivo per i viaggi è dato dall’abolizione della quarantena in molti Paesi, come ad esempio dai cittadini provenienti dall’Italia. Questo consente ai cittadini di godersi le vacanze senza preoccupazioni.
Per quanto riguarda le mete dei viaggi estivi, molti tedeschi trascorreranno le proprie vacanze in Germania o in un altro paese europeo. Uno studio sul turismo dell'ADAC attesta, circa due terzi degli intervistati sono molto propensi a voler spostarsi in Germania quest'anno, il 47% sta programmando un viaggio in altri paesi europei. Il 16% pianifica vacanze al di fuori dell'Europa, secondo l'ADAC principalmente i giovani.
Fonti: https://bit.ly/3wlk8jr; https://bit.ly/3xrOhil
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Nell’ultimo anno l’indennità di malattia è diventata un argomento molto discusso ed ha messo a confronto varie nazioni europee in base ai congedi erogati ai cittadini legati alla pandemia da COVID-19 (The Compensation Experts, 2021).
Secondo una classifica rilasciata da Compensation Experts, la Danimarca è tra le migliori in Europa nell’emettere pacchetti d’indennità per malattia, posizionandosi al quarto posto, dopo Islanda, Norvegia e Lussemburgo (CPH Post, 2021). Le nazioni oggetto di analisi sono state classificate in base alla rispettiva retribuzione minima e massima e al periodo di tempo per il quale un dipendente ha diritto a richiedere l’indennità (ibid.).
In base al contratto lavorativo, in Danimarca è possibile ottenere la retribuzione piena dello stipendio durante la malattia per un massimo di 22 settimane in un periodo di 9 mesi (København Kømmune, access 2021). I dipendenti salariati, che svolgono un lavoro manageriale o amministrativo per più di otto ore settimanali, rientrano automaticamente nel funktionærloven (legge sugli impiegati), che prevede una serie di diritti minimi per i lavoratori, tra cui l’indennità per malattia (ibid).
Per coloro non aventi il diritto, l’indennità viene pagata dal proprio datore di lavoro per un totale di 30 giorni dal congedo, con la condizione di aver lavorato almeno 74 ore durante le otto settimane precedenti la malattia (Oresund Direkt, 2020).
Nel caso in cui il congedo venga prolungato, l’indennità verrà pagata dal comune (sygedagpenge) in cui il dipendente lavora qualora vengano rispettate una delle seguenti condizioni:
Aver lavorato per almeno 240 ore negli ultimi sei mesi prima della malattia, e per almeno 40 ore mensili negli ultimi cinque mesi;
Aver diritto alla disoccupazione;
Aver completato una formazione professionale di almeno 18 mesi durante l’ultimo mese;
Essere impiegato come apprendista in un programma di formazione professionale danese;
Avere un “flexjob” (ibid).
L’importo massimo dell’indennità settimanale ammonta attualmente a un massimo di 4,405 DKK a settimana e a un massimo di 119,04 DKK all’ora, soggetto a tassazione come uno stipendio normale (ibid).
In via eccezionale, il governo danese ha introdotto nuove regole strettamente legate alla situazione da COVID-19, in cui prevede che un datore di lavoro può avere diritto ad un rimborso nel caso in cui un suo dipendente non sia in grado di svolgere il proprio lavoro in circostanze specifiche relative alla pandemia. Poiché si tratta di un’iniziativa temporanea, la sua scadenza è stata fissata il 1° aprile 2021 (Folketinget, 2021).
Fonte: https://bit.ly/2Uvl7A4
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il Ministero della pianificazione e degli investimenti vietnamita sta lavorando con i ministeri, i settori e le località pertinenti per elaborare una strategia nazionale sulla crescita verde per il 2021-2030 e la visione per il 2050.
Per rendere il Vietnam un'economia a zero emissioni di carbonio il prima possibile, il progetto strategico fissa obiettivi sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, sull'inverdimento di tutti i settori economici, sulla promozione del consumo sostenibile e sul rafforzamento della resilienza durante il processo di transizione verde, tra le altre questioni.
La scienza e la tecnologia, la trasformazione digitale, l'innovazione, la cultura, l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'uguaglianza nell'accesso alle opportunità e ai benefici derivanti dai risultati della crescita saranno promosse per garantire il duplice compito di raggiungere una crescita verde e inclusiva e costruire una società vietnamita in cui nessuno è lasciato indietro.
Obiettivi, missioni e misure nella nuova strategia si baseranno su un'ampia gamma di metodi quantitativi, modelli econometrici, analisi costi-benefici e impatto sullo sviluppo socioeconomico.
La strategia aggiorna nuovi fattori di influenza alla crescita verde e garantisce la sincronicità con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 e l'Accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni di gas serra.
La strategia sarà adeguata al fine di limitare eventuali sovrapposizioni e creare condizioni favorevoli per l'attuazione, il monitoraggio e la valutazione.
Secondo il ministero, la strategia nazionale sulla crescita verde nel periodo 2011-2020 e la visione fino al 2050 è stata approvata dal Primo Ministro il 29 settembre 2012. Dopo otto anni di attuazione, ha contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della crescita verde. Le misure per ridurre le emissioni di gas a effetto serra sono state ampiamente adottate, con il risultato che tali emissioni sono diminuite del 12,9% rispetto al normale scenario di sviluppo.
Il consumo di energia per unità di PIL è diminuito in media dell'1,8% ogni anno, mentre il 46,9% delle aziende puntava a una produzione più pulita entro il 2020 rispetto al 28% di dieci anni prima. In particolare, i prestiti in essere che finanziano la crescita verde si sono attestati a quasi 238 trilioni di VND (10,36 miliardi di USD) entro il 2018, ovvero il 235% in più rispetto alla cifra del 2015.
Fonte: https://bit.ly/2TS9gfv
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Nonostante la diminuzione durante il primo trimestre del 2021 della produzione economica tedesca a causa della pandemia, ci sono buoni segnali di ripresa per i restanti mesi del 2021.
La situazione economica ad aprile è caratterizzata da due scenari: mentre i settori dei servizi, tra i più colpiti turismo e ospitalità, devono ancora seguire delle misure restrittive per combattere la pandemia, l'economia industriale e il commercio estero sono relativamente robusti. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, l’attenzione è tutta rivolta verso il commercio online e le nuove piattaforme di logistica per far fronte alla forte domanda tramite e-commerce.
I prerequisiti sono quindi che la situazione generale migliori e che le restrizioni legate al Coronavirus vengano ampiamente ridotte entro l'estate. L’industria manifatturiera, soprattutto nel settore automotive, ha registrato nel mese di marzo una forte ripresa, come indica l’indice PMI Ihs Markit, il quale è balzato al massimo storico di 66,6 punti rispetto ai 60,7 di febbraio. Di conseguenza il commercio estero sta diventando la leva centrale per la crescita grazie anche ai nuovi ordini di esportazione e le prospettive future sono complessivamente positive.
L’ indagine mensile svolta dal centro per la ricerca economica europea (ZEW) mostra le aspettative economiche della Germania attraverso l’opinione di 350 esperti. Se il risultato è maggiore di 0 significa che gli esperti sono ottimisti sul futuro dell’economia tedesca. A questo proposito le aspettative economiche sono migliorate ad Aprile 2021 rispetto Aprile 2020, infatti l’indice ZEW di aprile 2021 è di +70,7 punti rispetto ai -91,5 punti dell’anno precedente.
Prendendo ora in analisi l’import ed export tra la Germania e l’Italia, nel marzo 2021, rispetto a febbraio 2021, le esportazioni destagionalizzate in Germania sono aumentate dell'1,2% e le importazioni del 6,5%. Nello specifico, come riporta l'Ufficio federale di statistica (Destatis) e grazie ad un confronto pre e post pandemia, nel marzo 2021, le esportazioni sono inferiori dello 0,9% rispetto a febbraio 2020 e le importazioni sono superiori al 6,7% livello di febbraio 2020. Nel marzo 2021, la Germania ha esportato in Europa merci per un valore di 126,5 miliardi di euro e ha importato merci per un valore di 105,9 miliardi di euro. Rispetto a marzo 2020, le esportazioni sono aumentate del 16,1% e le importazioni del 15,5% nel marzo 2021.
Fonte: https://bit.ly/3hTCsLo
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Secondo la Direzione Generale dell'Autorità statale degli aeroporti (DHMI), il numero di passeggeri aerei in Turchia - inclusi i passeggeri in transito - è stato di 17,68 milioni nel primo trimestre del 2021, rispetto a circa 33,6 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Il numero di passeggeri internazionali è stato di 6 milioni durante i primi tre mesi del 2021, mentre circa 11,65 milioni di passeggeri nazionali hanno viaggiato attraverso gli aeroporti turchi. Secondo i dati DHMI, nello stesso periodo gli aeroporti del paese hanno servito 238.448 aerei, inclusi i sorvoli, il traffico merci aereo registrato a circa 600.433 tonnellate. I tre aeroporti più affollati sono stati: l'aeroporto di Istanbul e l'aeroporto Atatürk, entrambi nella più grande città metropolitana del paese - e l'aeroporto di Antalya nella città turistica del Mediterraneo. Solo a marzo, la Turchia ha servito 7,05 milioni di passeggeri, 89.680 aeromobili e 227.232 tonnellate di posta e merci.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
L’Eurostat ha analizzato l’andamento del commercio di abbigliamento nel 2020. Secondo i dati nel 2020 le importazioni di vestiti da paesi esterni alla Ue vengono soprattutto dalla Cina, per un valore di 21 miliardi di euro pari al 30% del totale dell’abbigliamento extra Ue. Segue il commercio di vestiti dal Bangladesh (12 miliardi di euro, 18% del totale) e dalla Turchia (8 miliardi di euro, 12%).
Complessivamente l’Unione europea nel 2020 ha importato vestiti per un valore di 69 miliardi di euro da questi paesi fuori dell’Ue.
Dall’altro lato, Italia è il più grande esportatore di abbigliamento verso i mercati extra-Ue, davanti a Germania (5 miliardi di euro, 17%), Spagna (4 miliardi di euro, 14%) e Francia (quasi 4 miliardi di euro, 13%).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Secondo i dettagli del Recovery and Resilience Plan (PRR), il Governo portoghese svilupperà un programma di voucher per le startup orientate al digitale e con una forte componente green. Tra gli obiettivi ci sono lo sviluppo di prodotti e servizi digitali che promuovano, ad esempio, l'alta efficienza nell'uso delle risorse, l'opportunità di ridurre gli impatti dell'inquinamento e che sostengano l'economia circolare.
A tale scopo il Governo prevede un finanziamento di 90 milioni di euro suddiviso in quattro anni. Tale investimento sarà convertito in voucher da 30mila euro e coprirà tremila startup.
"Considerando che l'attuale ecosistema conta 2.500 startup registrate con StartupHub, l'obiettivo è di aumentare questo numero a 5.000 entro il 2024.
Il programma sarà reso operativo attraverso concorsi lanciati e promossi dalla struttura nazionale per l'imprenditorialità e dovrebbe includere meccanismi che incoraggino la partecipazione del sesso sottorappresentato.
Fonte: https://bit.ly/33Nu0GG
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
L'industria manifatturiera di abbigliamento, pelletteria e prodotti affini dell'Ontario comprende principalmente due settori quali produzione di abbigliamento e produzione di prodotti in pelle e affini. Il settore moda canadese non ha adottato l'automazione o la tecnologia di produzione avanzata come gran parte dell'industria manifatturiera, ma allo stesso tempo è riuscito a creare un mercato ad alta intensità di manodopera con lavoratori altamente qualificati.
I dati, inclusi nel rapporto, riflettono la tendenza generale dell’interscambio tra Canada e Italia nel settore moda. L’Italia ha registrato una diminuzione delle esportazioni del 24%, contro un aumento delle importazioni di abbigliamento dal Canada con CAD 15 milioni nel 2020 contro i CAD 12 milioni nel 2019.
Toronto è considerata la capitale del fashion e della tecnologia canadese. Proprio in Ontario, infatti, si stanno sviluppando delle realtà che mescolano insieme moda e tecnologia, rappresentando un potenziale enorme per il futuro del settore.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
La Camera di Commercio Europea in Vietnam ha riportato che il 67% delle aziende europee ha definito come “buono” o “eccellente” il clima imprenditoriale vietnamita nel secondo trimestre dell’anno. Questa quota è aumentata del 12% nel primo quarto dell’anno, indicando come la visione positiva delle imprese europee riguardo al commercio e l’investimento in Vietnam continui a rimanere tale.
Il bilancio positivo è parte del risultato del Business Climate Index (BCI) appena annunciato da Eurocham nel primo trimestre del 2021. Il BCI del Vietnam è aumentato del 47% rispetto ai 12 mesi precedenti per raggiungere il 73.9%, il tasso più alto dal terzo trimestre del 2019 prima che la pandemia di COVID-19 colpisse il mercato globale.
Riguardo le prospettive commerciali, il 68% dei membri Eurocham ha affermato che i propri ordini d’acquisto e le loro entrate saranno mantenute, o addirittura aumenteranno, nel secondo trimestre. Questa percentuale è più elevata di quella dell’ultimo trimestre del 2020.
Per quanto concerne l’Accordo di Libero Scambio tra UE e Vietnam (EVFTA), più del 60% delle imprese intervistate in un sondaggio Eurocham, hanno detto di aver tratto beneficio dall’entrata in vigore dell’accordo il 1° agosto 2020. Tuttavia, alcuni manager aziendali avvertono che le procedure amministrative vietnamite sono la più grande barriera da abbattere.
Mentre molti paesi continuano a lottare contro il COVID-19, il Vietnam ha assicurato la continua normale operatività delle aziende aiutando il Paese a rafforzare la propria crescita economica.
Fonte: https://bit.ly/3hJFTG3
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Secondo i dati ufficiali di aprile dell’Ente di Statistica turco (Turkstat), il numero di veicoli immatricolati in Turchia è aumentato dell'81% a marzo rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Un totale di 130.420, tra nuovi e vecchi veicoli, sono stati immatricolati nel mese scorso. A marzo, il numero complessivo di veicoli immatricolati, che hanno viaggiato sulle strade turche, ha sfiorato i 24,5 milioni, in aumento del 71,8% rispetto al mese precedente: le automobili hanno rappresentato il 61,3% di tutte le immatricolazioni, seguite dalle motociclette con il 15,4% e dai piccoli autocarri del 13,8%. In termini di distribuzione di modelli di marca per le nuove auto immatricolate, Fiat ha rappresentato il 13,9%, Renault l'11,4% e Volkswagen l'11,3%. Nel primo trimestre del 2021, il numero di veicoli immatricolati è salito del 47,3% su base annua arrivando a 323.635 unità.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)