Lunedì 5 Maggio 2025
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Gli stati dell’Unione Europea stanno lavorando ad una soluzione di compromesso per la nuova norma di emissioni dei mezzi di trasporto Euro 7. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Martin Kupka.
La Repubblica Ceca assieme all’Italia e ad altri sei paesi comunitari è stata tra gli stati che si sono opposti alla proposta della nuova norma Euro 7, preparata dalla Commissione Europea. Secondo Kupka si sta arrivando a una soluzione di compromesso. “Il compromesso prevede di mantenere i limiti delle emissioni a livelli di Euro 6, che era una nostra richiesta chiave” ha detto il ministro Kupka.
Stanno continuando le trattative su altri aspetti della norma tra gli stati membri e le istituzioni comunitarie. Uno degli aspetti da limare è l’entrata in vigore della norma. La Commissione prevedeva la data del 2025 considerata troppo ravvicinata dalle case automobilistiche. Sul tavolo c’è una data variabile di 24 o 36 mesi dall’entrata in vigore della normativa.
Fonte: https://tinyurl.com/mudtswrk
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
In un articolo pubblicato a metà settembre sul quotidiano Financial Times, il Ministro delle Finanze, Fernando Haddad, ha illustrato dettagliatamente il piano di transizione ecologica del governo e ha invitato gli investitori stranieri a portare risorse nel Paese, sottolineando inoltre l'impegno a promuovere questa transizione creando posti di lavoro, investendo nell’innovazione e su una “solida base fiscale e normativa”.
"Gli investitori stranieri che vogliono decarbonizzare la loro catena di produzione e investire in innovazione pulita saranno i benvenuti per aiutarci ad accelerare questa nuova fase di sviluppo del Brasile. Oltre alle esportazioni tradizionali, produttività e innovazione saranno la chiave per ridurre le nostre emissioni, creando enormi opportunità di investimento e milioni di posti di lavoro di alta qualità e ben retribuiti", ha scritto Haddad.
Il ministro ha sottolineato che le misure di questo piano includono la regolamentazione del mercato del carbonio, secondo il modello dell'Unione Europea, e ha ricordato che parte delle nuove entrate ottenute in questo modo saranno destinate alla ricerca e allo sviluppo.
Ha citato anche la recente approvazione del nuovo quadro fiscale che, secondo lui, garantisce agli agenti nazionali e internazionali l'impegno del governo nel controllo del deficit.
"Ora vogliamo conciliare una solida crescita economica e un cambiamento sociale con la tutela dell'ambiente. Cerchiamo di promuovere un cambiamento secolare nel nostro modello di sviluppo che migliorerà la nostra posizione nell'economia globale", ha affermato Haddad.
Fonte: https://tinyurl.com/yc7pmmkd
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Per la quarta settimana consecutiva, le previsioni del mercato finanziario sulla crescita dell'economia brasiliana quest'anno sono aumentate, passando dal 2,64% al 2,89%. La stima è contenuta nel bollettino Focus di metà settembre, un'indagine pubblicata settimanalmente dalla Banca Centrale (BC) con proiezioni sui principali indicatori economici.
Per il prossimo anno, la previsione per il Prodotto Interno Lordo (PIL) è di una crescita dell'1,5%. Per il 2025 e il 2026, il mercato finanziario prevede un’espansione del PIL rispettivamente dell’1,95% e del 2%.
Secondo l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE), nel secondo trimestre dell’anno l’economia brasiliana è cresciuta dello 0,9%, superando le previsioni. Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, l’economia brasiliana è cresciuta del 3,4%.
Il PIL ha accumulato un aumento del 3,2% nei 12 mesi. Nel semestre l'incremento cumulato è stato del 3,7%.
Inflazione
La previsione per l'Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (IPCA), considerato l'inflazione ufficiale del Paese, è scesa dal 4,93% al 4,86%. Per il 2024 la stima di inflazione era pari al 3,86%. Per il 2025 e il 2026 le previsioni sono del 3,5% per entrambi gli anni.
La stima per quest'anno è superiore al tetto dell'obiettivo di inflazione che dovrebbe essere perseguito dalla BC. Definito dal Consiglio Monetario Nazionale (CMN), l’obiettivo è del 3,25% per il 2023, con un intervallo di tolleranza di 1,5 punti percentuali al rialzo o al ribasso. In altre parole, il limite inferiore è 1,75% e il limite superiore è 4,75%.
Secondo la BC, nell’ultimo Rapporto sull’Inflazione la probabilità che l’indice ufficiale superi il tetto obiettivo nel 2023 è del 61%.
Anche la proiezione di mercato per l’inflazione del 2024 è al di sopra del centro dell’obiettivo previsto, fissato al 3%, ma ancora entro l’intervallo di tolleranza di 1,5 punti percentuali.
Nel mese di agosto, influenzato dall'aumento del costo dell'elettricità, l'IPCA era pari allo 0,23%, secondo l'IBGE. L’indice è superiore a quello registrato nell’agosto dello scorso anno, quando si era osservata una deflazione (calo dei prezzi) dello 0,36%.
L'IPCA accumula un tasso del 3,23% per l'anno. Su 12 mesi, il tasso cumulato è del 4,61%.
Tasso di Interessi
Per raggiungere l'obiettivo di inflazione, la Banca Centrale utilizza come strumento principale il tasso di interesse di base - il Selic - definito al 13,25% annuo dal Comitato di Politica Monetaria (Copom). Di fronte al forte calo dell'inflazione, Copom ha avviato, il mese scorso, un ciclo di riduzione del Selic.
L’ultima volta che la Banca Centrale aveva ridotto il Selic era nell’agosto 2020, quando il tasso era sceso dal 2,25% al 2% annuo, nel contesto della contrazione economica generata dalla pandemia di Covid-19. Successivamente, il Copom ha rialzato il Selic per 12 volte consecutive, in un ciclo iniziato nel marzo 2021, in un contesto di aumento dei prezzi di cibo, energia e carburante. Dall'agosto dello scorso anno, ha mantenuto il tasso al 13,75% annuo per sette volte consecutive.
L'aspettativa del mercato è che l'aliquota base sarà ridotta al 12,75% annuo. Nel verbale dell'ultima riunione i membri del collegio prevedevano già tagli di 0,5 punti nelle prossime riunioni. Secondo il documento, l'organismo valuta che questo sarà il ritmo appropriato per mantenere la politica monetaria restrittiva (tassi di interesse che scoraggiano l'economia) necessaria per controllare l'inflazione.
Per il mercato finanziario, il Selic dovrebbe chiudere il 2023 all’11,75% annuo. Entro la fine del 2024, si stima che il tasso di base scenderà al 9% annuo. Per la fine del 2025 e del 2026, la previsione è che Selic sia all’8,5% annuo per entrambi gli anni.
Quando il Copom aumenta il tasso di interesse di base, lo scopo è quello di contenere la domanda surriscaldata, e questo ha un impatto sui prezzi perché tassi di interesse più elevati rendono il credito più costoso e incoraggiano il risparmio. Ma, oltre al Selic, le banche considerano altri fattori nel definire gli interessi addebitati ai consumatori, come il rischio di default, il profitto e le spese amministrative. Pertanto, tassi più elevati possono anche rendere difficile l’espansione dell’economia.
Quando il Copom riduce il Selic, la tendenza è che il credito diventi più economico, incoraggiando la produzione e il consumo, riducendo il controllo sull’inflazione e stimolando l’attività economica.
Infine, le previsioni del mercato finanziario per il tasso di cambio del dollaro sono di 4,95 R$ per la fine di quest’anno. Entro la fine del 2024, la previsione è che la valuta americana rimarrà a 5 R$.
Fonte: https://tinyurl.com/34vzmt6p
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Giunge impellente la richiesta della Consigliere Federale Karin Keller-Sutter che chiede una soluzione chiara per la gestione del tema telelavoro: l’obiettivo è di raggiungere un accordo duraturo tra Italia e Svizzera. Sostiene l’urgenza anche Stefano Modenini, direttore di Aiti, che chiede una linea di intesa con Roma, facendosi anche portavoce delle richieste provenienti dalle aziende ticinesi e dal personale italiano coinvolto nel problema.
Nei giorni scorsi, Aiti e la Camera di Commercio Cantone Ticino, unitamente al Consiglio di Stato Ticinese, hanno siglato un protocollo che è stato inviato a Roma con la richiesta di apertura di un tavolo urgente che metta sotto la lente di ingrandimento il problema. Il bandolo della matassa dovrà essere trovato entro e non oltre il 31 dicembre, data di scadenza dell’attuale accordo che fissa la possibilità di svolgere attività in telelavoro per il 40% del tempo (2 giorni).
Una norma approvata durante la pandemia che consente ai frontalieri di lavorare da casa due giorni a settimana senza incontrare problemi fiscali e previdenziali.
Leggi la notizia: https://tinyurl.com/3hcbw7ap
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Milano ha accolto la Svizzera e, per dare il benvenuto all’autunno, ha aperto a Piazza Gaolenti al Swiss Family Village. L’iniziativa targata Svizzera Turismo ha permesso agli italiani di conoscere da vicino le peculiarità del territorio svizzero e di, per chi fosse alla ricerca di sviluppare il proprio business con le realtà oltreconfine, di entrare in contatto con le realtà presenti.
Il 2023 infatti, ha registrato per Italia e Svizzera una netta ripresa del turismo con il ritorno dei livelli pre-pandemia segnando un +3.5% rispetto al 2019. Dopo lo Swiss Winter Village del 2022, la Svizzera ha puntato a sensibilizzare in particolare i milanesi e le nuove generazioni verso l’offerta turistica e il patrimonio culturale elvetico attraverso esperienze di intrattenimento, laboratori e realtà virtuale.
Viceversa, saranno gli italiani a poter attrarre sul territorio nazionale gli svizzeri. La stretta amicizia tra i due paesi e la volontà di fare squadra è dettata anche dalla scelta dei testimonial dell’iniziativa: Michelle Hunziker, famosa soubrette svizzera, “naturalizzata italiana” che dal 2021 è ambasciatrice di Svizzera Turismo e da Yann Sommer, portiere della Nazionale di calcio svizzera ma anche dell’italianissimo Inter.
Fino al 1° ottobre lo Swiss Family Village è rimasto a disposizione per scoprire di più sullo stretto legame, anche turistico, tra le due nazioni.
Leggi la notizia: https://tinyurl.com/2tydru6z
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
I numeri parlano: le esportazioni svizzere sono aumentate del 6,6% in agosto, seguite dalle importazioni cresciute anch’esse del 3,8%. Una positiva inversione di tendenza rispetto a quanto registrato nel mese di luglio.
I dati relativi alla bilancia commerciale svizzera segnala un surplus di 3,2 miliardi di franchi. L’industria chimico-farmaceutica è il primo motore e svolge un ruolo trainante in entrambe le direzioni.
Sul fronte importazioni dai paesi vicini, tra i quali si annovera soprattutto l’Italia, il dato segna un +3,8% (reale: +1,5%), in ripresa sul mese precedente. Tuttavia, la tendenza negativa dall’inizio del 2023 continua, anche se in misura meno pronunciata. Negli ultimi quattro mesi dell’anno la variazione delle importazioni ha oscillato tra –3,2% e +3,8%. L'eccedenza commerciale ha raggiunto i 3,2 miliardi di franchi. Oltre al settore farmaceutico, trainano la ripresa l’importazione di tabacco e di uova. Il Consiglio Federale ha infatti approvato un aumento di importazioni di uova del 31% per supportare la crescente domanda del popolo svizzero: si tratta di una tendenza in continua ascesa dopo l’anno di crisi contrassegnato dal Covid, durante il quale la popolazione cercava di contrarre le spese rivolgendosi ad alimenti ricchi di nutrienti ma meno costosi di carne e latticini. Sono ben 186 le uova pro capite consumate da ogni cittadino svizzero nel corso di un anno.
Leggi la notizia: https://tinyurl.com/2yr9ukyu
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Cresce in Svizzera il consumo energetico proveniente da fonti rinnovabili. A dirlo sono le ultime rilevazioni che offrono una precisa indicazione della provenienza dell’energia consumata nelle abitazioni, negli uffici e nelle aziende elvetiche, grazie ad una norma di legge entrata in vigore nel 2018.
Un’opportunità per le imprese che producono strumentazioni e macchinari per la generazione e l’accumulo di energia “sostenibile”.
Osservando i dati messi on line sul portale di riferimento (etichetta energia.ch), il 65% dell’energia consumata dagli svizzeri viene prodotta nelle centrali idroelettriche distribuite sul territorio nazionale, mentre il 19,6% da quelle nucleari.
Bene anche l’andamento delle produzioni provenienti dagli impianti solari ed eolici che raggiungono il 13.7% della produzione complessiva.
Leggi la notizia: https://tinyurl.com/yckp3ar7
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
La Germania punta a ridurre le proprie emissioni di gas serra del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2020, e dell´80% entro il 2050. Secondo l'AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia), nel 2018 la domanda mondiale di energia è cresciuta del 2,3%, il ritmo più veloce di questo decennio, e l'elettricità continua a posizionarsi come il "carburante" del futuro. Le fonti rinnovabili hanno contribuito in modo determinante a questa espansione della produzione energetica in Germania, rappresentando quasi la metà della crescita di domanda delle fonti energetiche.
Al fine di raggiungere l’obiettivo di generare l'80% dell'energia nazionale da fonti rinnovabili entro il 2030, la Germania ha avviato un progetto di rivoluzione della rete elettrica nazionale.
La soluzione proposta dal Paese per la transazione verso un sistema energetico più sostenibile è il progetto SuedLink: una rete di cavi sotterranei che metterà in collegamento la Germania settentrionale con la Baviera e il Baden-Wurttemberg, fornendo alle due regioni energia eolica e solare. A fine costruzione, SuedLink raggiungerà la lunghezza di 700km, diventando il più grande progetto infrastrutturale a supporto della transazione energetica in Germania e contemporaneamente il più lungo sistema a cavo interrato ad alta tensione.
L’infrastruttura sarà divisa in due parti, controllate da due gestori del sistema di trasmissione tedeschi. Della parte settentrionale della tratta SuedLink e dei iconvertitori nello Schleswig-Holstein e in Baviera è responsabile l’azienda TenneT. TransnetBW è invece responsabile della sezione meridionale della tratta e del convertitore nel Baden-Württemberg.
Oltre a migliorare l’integrazione di fonti rinnovabili come l’energia solare ed eolica nella rete di distribuzione elettrica della Germania, SuedLink permetterà anche di collegarsi con dispositivi di interconnessione esterni, di modo da garantire la robustezza energetica transnazionale.
Il progetto è il frutto in un investimento da 11 miliardi di dollari (10 miliardi di Euro), ed è una delle varie misure volta a convertire il sistema di approvvigionamento elettrico tedesco ad un sistema interamente basato sulle energie rinnovabili.
Fonti: https://tinyurl.com/2eb7vvhz; https://suedlink.com/; https://tinyurl.com/y9huumv9
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il 12 luglio 2023 è stato pubblicato sul BOE il Regio Decreto 609/2023, dell'11 luglio, in virtù del quale sarà creato il Registro centrale dei titolari effettivi e ne è stato approvato il regolamento. L'obiettivo è quello di disciplinare l'ottenimento di informazioni circa la proprietà effettiva, diretta o indiretta, delle persone giuridiche per combattere in modo efficace ed efficiente il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo attraverso l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva da parte di autorità, soggetti pubblici e privati.
Tra i contenuti del Real Decreto vanno sottolineati i seguenti aspetti:
Fonte: Maio Legal (www.maiolegal.com)
Il testo completo del decreto è disponibile al seguente link https://www.boe.es/boe/dias/2023/07/12/pdfs/BOE-A-2023-16159.pdf
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Il Gruppo Moliné, una coalizione composta da diverse società, tra cui Moliné Srl, specializzata nell'allevamento e nella macellazione di polli, Teodolina Agroalimentos, focalizzata sul settore della carne suina, Ricardo Moliné, che opera nel settore zootecnico, e la società di trasporti ILS, ha recentemente effettuato un significativo investimento di oltre 4 milioni di dollari nelle sue strutture di produzione e stoccaggio a freddo.
L’investimento, sia per il settore avicolo che per quello della carne suina, prevede la creazione di quattro nuovi capannoni di produzione, consentendo un aumento della capacità produttiva e, di conseguenza, delle potenziali esportazioni di carne. Inoltre, è previsto un notevole potenziamento della superficie di stoccaggio a freddo per il frigorifero dedicato alla conservazione delle carni.
Nel complesso, il progetto prevede una serie di ampliamenti nelle strutture esistenti, compresa la creazione di nuovi capannoni per entrambe le linee produttive e notevoli miglioramenti nell'impianto di lavorazione.
Questa iniziativa non solo contribuirà all'ottimizzazione delle operazioni interne del Gruppo Moliné ma offrirà anche opportunità di collaborazione e partenariato commerciali per gli operatori italiani interessati a importare o collaborare con questo gruppo leader nell'industria alimentare.
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)