Lunedì 5 Maggio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Una ricerca della Fondazione Dom Cabral (FDC) mostra che la maggior parte delle imprese brasiliane che operano all’estero hanno aumentato gli investimenti nei mercati esteri negli ultimi due anni. Lo studio ha avuto il sostegno dell’Agenzia Brasiliana per la Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (ApexBrasil), collegata al Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi del governo federale.
Secondo l'indagine “Traiettorie dell'internazionalizzazione delle imprese brasiliane” della FDC, pubblicata martedì (12), il 45,1% delle imprese brasiliane internazionali ha aumentato gli investimenti all'estero; Il 38,2% ha mantenuto lo stesso livello; e il 16,8% ha ridotto. La maggioranza delle imprese intervistate (56,9%) dichiara di aver incrementato gli investimenti in Brasile; il 38,2%, che è rimasto allo stesso livello; e il 12,1%, che ha ridotto.
L'indagine ha intervistato 237 imprese brasiliane internazionali, principalmente quelle che operano nell'export o che hanno filiali all'estero. Tra le intervistate, la maggioranza opera nel settore del commercio (16,5%), seguito dalla fabbricazione di macchinari e attrezzature (10,2%) e dalla fabbricazione di prodotti chimici (7,1%).
Secondo l'indagine, il 54,6% delle imprese intervistate afferma che i propri risultati finanziari all'estero sono migliorati negli ultimi due anni; il 27%, che è rimasto stabile, e il 18,3%, che si è ridotto.
Il risultato è molto simile a quanto dichiarato dalle imprese riguardo ai propri risultati nel mercato interno: il 57,9% ritiene che i risultati siano migliorati; il 22,4%, che è rimasto stabile; e il 19,7%, che ha ridotto.
Piani per il futuro
Solo il 10,5% delle imprese intervistate ha dichiarato di voler ridurre l'operatività nei mercati esteri in cui già opera nei prossimi due anni. Secondo l’indagine, le ragioni sono generalmente attribuite a fattori quali gli effetti della pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina, l’aumento dei noli, gli alti tassi di interesse e l’inflazione.
Il 64,4%, invece, delle imprese dichiara di voler espandere nei prossimi due anni i mercati in cui già opera. “Le ragioni principali di questa espansione sono: nuove possibilità all’estero, crescita dell’e-commerce, consolidamento di alleanze e partnership, offerta di prodotti innovativi, investimenti in qualifiche tecniche e operative e maggiore riconoscimento del marchio”, si legge nel testo dell’indagine.
Fonte: https://tinyurl.com/fm226ajf
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Petrobras ha annunciato il 13 settembre di aver firmato una partnership con WEG, un’azienda brasiliana globale di apparecchiature elettriche ed elettroniche, per lo sviluppo di una turbina eolica (generata dalla forza dei venti) in Brasile. Secondo Petrobras, la turbina eolica onshore (in terra) avrà una capacità di 7 megawatt (MW) e sarà la prima di queste dimensioni ad essere prodotta in Brasile.
Per questo progetto, già avviato, Petrobras investirà 130 milioni di R$. L'accordo prevede lo sviluppo di tecnologie per la produzione di componenti e la costruzione e sperimentazione di un prototipo, con controparti tecniche e commerciali per Petrobras. WEG prevede che l'apparecchiatura potrà essere prodotta in serie a partire dal 2025.
“La partnership con WEG prevede lo sviluppo della più grande turbina eolica del Paese, con una capacità di 7 MW, sufficiente a rifornire, da sola, una città di 16.880 abitanti”, ha affermato Jean Paul Prates, presidente di Petrobras. Prates ha parlato della partnership con WEG durante WindPower, evento realizzato presso il São Paulo Expo, nella capitale di San Paolo.
La turbina eolica sarà alta 220 metri dal suolo fino alla punta della turbina, l'equivalente di sei statue del Cristo Redentore. La struttura peserà 1.830 tonnellate, che equivalgono al peso di 1.660 auto popolari.
Secondo il presidente di Petrobras, questo progetto rappresenta una “pietra miliare importante” per l’azienda poiché “aumenterà le sue conoscenze nella tecnologia dell’energia eolica, oltre a contribuire a dare impulso alla transizione energetica in Brasile, in partnership con un’azienda che si distingue nell’innovazione per lo sviluppo di soluzioni nel campo dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica”.
Secondo il direttore di Transizione Energetica e Sostenibilità di Petrobras, Maurício Tolmasquim, la partnership è di reciproco interesse. “Petrobras si sta impegnando in questa vertente perché è importante per il Paese, ma anche perché è importante per Petrobras. Avremo royalties, avremo preferenze nell'acquisto di macchine. C'è la questione di un'azienda statale che guarda agli interessi del Paese, ma anche del fatto che noi guardiamo agli interessi dell'azienda. Ed entrambe le questioni sono incluse in questa partnership”.
Nel maggio di quest’anno, la Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES) ha chiuso un finanziamento di 59 milioni di R$ per lo sviluppo di una nuova turbina eolica WEG “che consentirà di generare energia in modo più efficiente nei parchi eolici situati sulla terraferma”. Secondo la banca, gli impianti ad alta potenza (7 MW) saranno i più grandi in funzione sul mercato brasiliano e consentiranno di ridurre gli investimenti totali per l'installazione di nuovi parchi e le emissioni di carbonio.
Fonte: Agência Brasil
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Le imprese ceche stanno aumentando gli stipendi dei loro dipendenti anche in una situazione di rallentamento economico. Lo indicano i dati raccolti tra le aziende del settore privato dall’agenzia Grafton Recruitment.
Dall’inizio dell’anno gli aumenti dei salari nelle imprese sono stati per lo più tra il 6% e l’8%. A registrare una crescita sono praticamente tutti i settori rilevati, ad eccezione dell’IT dove, secondo Grafton Recruitment, i salari stanno registrando un plateau. A influenzare l’andamento è anche il tasso d’inflazione. “Sebbene l’anno 2023 sia all’insegna dell’aumento dei salari e dei benefit, tra i dipendenti si nota una crescente insoddisfazione. Le persone vogliono più soldi e anche più tempo libero” nota il direttore di Grafton Recruitment, Martin Malo.
A spingere la dinamica salariale è soprattutto la situazione sul mercato con mancanza di manodopera. Nonostante le promesse governative, le aziende hanno ancora forti difficoltà ad assumere personale proveniente da paesi extra UE, nota Grafton Recruitment.
Fonte: https://tinyurl.com/ca3bspdr
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Repubblica Ceca continua a utilizzare in maniera massiccia il petrolio proveniente dalla Russia. Lo hanno indicato i dati della società statale MERO.
Nella prima metà dell’anno, le importazioni di petrolio tramite l’oleodotto Druzhba hanno coperto ben il 65% del fabbisogno ceco. Si tratta del dato più alto da almeno il 2012. Lo scorso anno la quota del petrolio russo era al 56%. Situazione completamente inversa per il gas, dove invece il paese è riuscito a fare completamente a meno delle forniture russe.
Assieme ad alcuni altri paesi del centro Europa, la Repubblica Ceca ha una deroga dal divieto di importazione del petrolio russo entrato in vigore a dicembre dello scorso anno. Praga vuole coprire la quota del petrolio russo potenziando e aumentando le importazioni tramite l’oleodotto Transalpino che parte da Trieste.
Fonte: https://tinyurl.com/3jhvayac
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Nel corso di settembre è ripartito il principale programma per il recupero edilizio delle case residenziali, che viene finanziato dai proventi delle quote di emissioni. Lo ha indicato il Ministero dell’Ambiente ceco.
Dal 19 settembre è stato di nuovo possibile presentare le domande di sostegno dal programma Nová zelená úsporám, che finanzia gli interventi di riduzione del fabbisogno energetico dei condomini o il passaggio alle fonti rinnovabili. “Lo scorso anno abbiamo registrato un interesse record per il fotovoltaico” ha indicato il ministro dell’ambiente, Petr Hladík.
A fine settembre è partito il nuovo programma di recupero delle vecchie case di campagna che nelle intenzioni del ministero dovrebbero ritornare a fungere da residenza, grazie al sostegno pubblico al recupero edilizio. Dal programma si attende una forte spinta per il settore edilizio, che negli ultimi mesi è in sofferenza.
Fonte: https://tinyurl.com/yuvnumd4
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La dinamica dei prezzi dei terreni edificabili in Repubblica Ceca è rimasta positiva anche nel secondo trimestre di quest’anno.
I costi dei terreni sono aumentati rispetto ai primi mesi dell’anno del 2%. Nel confronto annuo, l’aumento è stato del 15,9%. “La domanda continua a superare l’offerta” hanno indicato gli autori dell’indice. L’interesse degli acquirenti riguarda soprattutto le maggiori città. La disponibilità limitata dei terreni, tuttavia, spinge gli acquirenti anche verso zone più remote. Secondo i segnali dal mercato anche i costi dei terreni potrebbero rallentare.
In calo rispetto al primo trimestre invece i costi degli appartamenti e delle ville familiari. I costi degli appartamenti hanno subito un calo rispetto a un anno fa del 3,2%. “Per quanto riguarda i volumi delle vendite degli appartamenti, sul mercato si nota una progressiva stabilizzazione” ha indicato l’indice. Nei mesi precedenti il mercato aveva invece registrato una riduzione dei volumi.
Fonte: https://tinyurl.com/2fx6e85k
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Società venezuelana di ingegneri agricoli (SVIA) ha presentato un bilancio sulla superficie di semina dei principali cereali durante il ciclo invernale del 2023, che in totale raggiunge i 285mila ettari rispetto all'anno 2022.
Saul Elías López, presidente dell'organizzazione, ha spiegato che c'è stato un aumento della superficie coltivata a mais bianco e giallo che è di circa 35.000 ettari rispetto all'anno scorso, e "siamo a 285.000 ettari, abbiamo un aumento dei livelli stimati una produzione di un milione e 200mila tonnellate di mais e un aumento delle rese di 4,2 tonnellate per ettaro.
Per quanto riguarda la catena del valore del riso, essa rimane simile a quella dell'anno scorso, con una superficie di 83.000 ettari, una diminuzione della produzione e una riduzione delle rese, dovute principalmente ai fenomeni de “La Niña” e “El Niño”, e al calo delle aspettative di prezzo per questa voce, che ovviamente richiede maggiori investimenti.
“In materia di costi di produzione, un ettaro di riso supera già i 1.500 dollari, contro i 1.600 dollari del mais", ha spiegato.
Fonte: https://tinyurl.com/82eu5ztp
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
La compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela SA ha ricevuto una spedizione di 260.000 barili di NAFTA dall’italiana Eni e dalla spagnola Repsol.
Il carburante, destinato ad agevolare l'approvvigionamento di questo prodotto nel Paese sudamericano, secondo gli accordi tra le parti, è arrivato a bordo della nave Minerva Xanthe dal porto di Milazzo, in Italia, aggiunge il quotidiano basato sull'agenzia Bloomberg.
La società PDVSA è in trattative per un programma di fornitura di carburante con le società europee sopra menzionate, che dallo scorso maggio hanno ricevuto tramite l'ENI sette spedizioni, che vengono elaborate da Repsol e poi inoltrate al paese meridionale.
"Sia l'azienda italiana che la Repsol possono fornire al Venezuela carburante per coprire la domanda del paese", si legge in un rapporto dell'ENI, aggiungendo che prevede di aumentare la produzione nel progetto congiunto Corocoro, nel nord del Golfo di Paria, nel Venezuela.
Secondo l'azienda italiana, le sue attività in Venezuela rispettano tutte le normative relative alle sanzioni illegali imposte unilateralmente dagli Stati Uniti al Paese sudamericano.
Fonte: https://tinyurl.com/22zvp2mt
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
“Boom del turismo. In un solo mese, la Turchia ha accolto 7,1 milioni di stranieri, segnando il miglior luglio della storia”. Con queste parole, il Ministro del Tesoro e delle Finanze, Mehmet Şimşek, ha accolto i dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo sui flussi in ingresso registrati a luglio, in crescita del 7,25% rispetto allo stesso mese del 2022.
Nei primi sette mesi dell’anno, il numero di turisti nel Paese, pari a 26,7 milioni (oltre ai 3 milioni di turchi residenti all’estero rientrati in Turchia per le vacanze) è aumentato del 16,22% rispetto allo stesso periodo del 2022. In totale, oltre 30 milioni di turisti hanno visitato la Turchia, superando il record del 2019 (26,5 mln).
Nel periodo tra gennaio e luglio 2023, Istanbul ha accolto il 36,5% dei visitatori stranieri, pari a circa 10 milioni, seguita da Antalya (7,7 milioni) ed Edirne (2,7 milioni). L’incremento dei flussi turistici ha coinciso con l’aumento dei voli giornalieri, in particolare da e per Istanbul, il cui Istanbul New Airport è risultato dal 17 al 23 luglio l’aeroporto più trafficato d’Europa secondo Eurocontrol.
In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti russi si sono collocati al primo posto (3,5 milioni), seguiti da tedeschi (3,2 milioni), inglesi (2,06 milioni), bulgari (1,6 milioni) e iraniani (1,25 milioni).
Sotto il profilo dei ricavi, nel primo semestre del 2023, essi hanno raggiunto la cifra di USD 21,7 mld (+ 27% su base annua), che, secondo le previsioni, potrà arrivare a USD 56 mld entro la fine dell’anno. Cifre rilevanti per un’industria che nel 2022 ha contribuito per circa il 10% al PIL del Paese, occupando 1,7 milioni di persone, nonché di notevole supporto per la bilancia dei pagamenti turca.
Contestualmente, nei primi sei mesi del 2023, con 5 milioni di turisti turchi nel mondo, si è registrata un incremento dell’84% delle spese per il turismo all’estero, pari a USD 3,2 mld. Una tendenza che, determinata dal forte aumento dei prezzi delle strutture ricettive turche, potrebbe indebolire i benefici per le partite correnti del boom in ingresso. Per questa ragione, l'Agenzia di vigilanza bancaria (BDDK) ha recentemente deciso di interrompere i pagamenti rateali con carte di credito turche per gli alloggi di vacanza all'estero.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
In concomitanza con le celebrazioni del Giorno della Vittoria, lo scorso 30 agosto ha aperto le porte ai visitatori della capitale “TEKNOFEST”, la principale manifestazione fieristica nazionale nei settori dell’aerospazio e della tecnologia. Tenutosi per la prima volta nel 2018, quest’anno, alla luce della ricorrenza del centesimo anniversario della Repubblica turca, l’evento è stato suddiviso in tre edizioni: dopo una prima tappa che ha avuto luogo a Istanbul dal 27 aprile al 1° maggio, la manifestazione è giunta ad Ankara dal 30 agosto al 5 settembre e ha raggiunto Izmir dal 27 settembre al 1° ottobre.
Ospitata presso l'aeroporto di “Etimesgut”, l’edizione ankariota ha visto numerose esibizioni e competizioni nei settori della tecnologia applicata al volo, dal trasporto intelligente all’innovazione biotecnologica, passando per simulatori di razzi, robotica, progettazione di chip e intelligenza artificiale. Nel corso dei cinque giorni, si sono succeduti concorsi, spettacoli aerei, mostre, workshop, rappresentazioni teatrali ed esperienze di volo per i più giovani. Punto focale della fiera è stata l’esibizione di numerosi prodotti dell’industria della difesa turca, a partire da diversi modelli di droni “Bayraktar”.
Nel discorso tenuto il 1° settembre, il Presidente Erdogan ha sottolineato come l’evento testimoni che gli investimenti compiuti sono stati “fruttuosi”: “la Turchia dispone adesso di droni e aerei da combattimento; i tempi oscuri sono ormai alle spalle”. Parole seguite a quelle del Ministro dell'Industria e della Tecnologia, Mehmet Fatih Kacır, che, intervenendo nel giorno dell’apertura, ha enunciato l’obiettivo di trasformare il Paese in una grande comunità produttrice di tecnologia, anche grazie ad eventi come Teknofest.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)