Lunedì 5 Maggio 2025
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Il governo si sta muovendo verso la terza fase del piano di sviluppo digitale della Thailandia, nel tentativo di raggiungere la top 30 della classifica World Digital Competitiveness, con l’economia digitale che contribuisce al 30% del PIL in cinque anni.
Il piano quinquennale, che inizia nel 2023, è parte del progetto governativo per sviluppare l’economia digitale e la società.
La versione aggiornata del progetto è stata approvata recentemente in un meeting del National Digital Economy e della Society Commission, sotto la guida del Primo Ministro Prayut Chan-o-cha.
La terza fase è stata formulata in linea con il rapido cambiamento dell’economia globale e delle strutture sociali, ha affermato Prayut.
Il piano promuove la completa trasformazione digitale del Paese. La prima fase era focalizzata sulla creazione delle infrastrutture digitali, mentre la seconda sull’integrazione della tecnologia digitale.
La Thailandia vuole raggiungere la top 30 della classifica World Digital Competitiveness dell'Istituto dello Sviluppo Gestionale, incluso il terzo posto nell’Asean, con il punteggio dell’alfabetizzazione digitale che supera 75 punti.
La Thailandia è arrivata quarantesima nella classifica del 2022, scendendo di due posti rispetto al 2021.
“Per quanto riguarda il piano nazionale per la crescita digitale, la Thailandia deve dare priorità allo sviluppo economico e sociale. Tutti gli elementi devono essere revisionati ogni due anni per stare al passo con i cambiamenti”, ha dichiarato Prayut.
All’incontro è anche stata menzionata la quarta fase del progetto, con l’obiettivo di rendere la Thailandia un Paese leader nella sfera digitale globale, ha affermato il Ministro dell’Economia Digitale e Sociale Chaiwut Thanakanusorn.
La quarta fase punta a un contributo dell’economia digitale di almeno il 50% del PIL e a raggiungere la top 20 nella classifica e il secondo posto nell’Asean.
Secondo Chaiwut, ci si aspetta che il punteggio dell’alfabetizzazione digitale del Paese superi gli 85 punti.
Il Ministro afferma che la nuova politica aggiornata si focalizza su tre concetti: far progredire il Paese con i dati; creare immunità digitale o resilienza digitale; posizionare il settore privato in prima linea dello sviluppo digitale, con il supporto del governo.
Nell’incontro si è anche parlato del report Thailand Digital Outlook 2022, secondo cui 88% dei nuclei famigliari ha accesso a internet, rispetto all’ 85.2% dell’anno precedente.
Per quanto riguarda i cittadini compresi tra 55 e 74 anni, il 63.1% ha usato internet nel 2022, contro il 48.8% del 2021.
Circa il 3.4% degli utenti ha registrato violazioni dei dati personali, una percentuale in calo rispetto al 6.3% del 2021.
La quantità di imprenditori che usano piattaforme online per raggiungere i mercati esteri ha raggiunto il 26.3% nel 2022, in confronto al 3.2% del 2021.
(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
Secondo l'analisi congiunturale dei prezzi al dettaglio a livello nazionale, realizzata da UCE Research e dalla Scuola Superiore di Banca, a novembre i prezzi erano più cari in media del 25,8%. Sono state analizzate dodici categorie (pane, latticini, carne, frutta, verdura, prodotti secchi, cibi grassi, integratori alimentari, stimolanti, bevande, prodotti chimici per la casa e altri articoli) e 51 prodotti di uso quotidiano più frequentemente scelti dai consumatori.
Come sottolineano gli esperti del Centro per le analisi di mercato di UCE Research, si tratta dell'ennesimo mese consecutivo in cui tutti i prodotti delle 12 categorie prese in esame sono diventati più cari, e in tutti i casi gli aumenti medi sono ancora una volta a due cifre. Robert Orpych della Scuola Superiore di Banca di Chorzow osserva che finché non si verifica un calo visibile dei prezzi per diversi mesi di fila, è improbabile che la loro crescita rallenti. Secondo le previsioni di Hubert Gąsiński della Scuola Superiore di Banca di Varsavia dopo il nuovo anno ci sarà un lento rallentamento dei prezzi dovuto alla riduzione dei consumi nel primo trimestre del 2023.
L'analisi di novembre mostra che l'aumento di prezzo più elevato è stato registrato per i prodotti grassi (in media del 37,2%). La seconda categoria in crescita è la carne, con un aumento medio del 36,7%. Anche i prodotti chimici per la casa hanno registrato aumenti superiori al 30% a novembre, con un incremento medio del 33,6%. Secondo Gąsiński, l'aumento dei prezzi dei beni di questa categoria è dovuto all'aumento dei prezzi delle materie prime necessarie per la loro produzione (come: legno, cellulosa, carta da macero). Anche altri prodotti, come il cibo per animali, i pannolini per bambini e i prodotti lattiero-caseari, hanno registrato forti aumenti di prezzo (30,9% in media). Lo zucchero è aumentato di oltre il 50%.
Fonte: POLONIA OGGI
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il Canada è uno dei maggiori players mondiali nel settore dei videogiochi, sia per volumi che per innovazione. Dal 2017, il settore ha visto un ampliamento del 16% (specialmente nella provincia dell’Ontario) con una domanda aumentata del 23,1% nel 2020 e vendite che non hanno subito alcun rallentamento anche post pandemia.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Secondo le prime valutazioni dei media, con le elezioni del 2022 e una nuova leadership di governo, il Brasile continua ad avere ottime prospettive economiche per il 2023.
In questa linea di analisi e di pensiero, le nuove politiche di governo saranno guidate da una maggiore apertura al dibattito internazionale e dalla presenza nei principali incontri internazionali su ambiente, clima, crescita economica, lotta alla povertà, cooperazione internazionale. Mirare a una migliore distribuzione delle risorse tra le classi sociali. E sarà garantito un maggiore controllo delle politiche in difesa dell'Amazzonia e dei popoli indigeni.
Con la previsione di aprire il mercato a migliaia di piccole imprese, imprese familiari, artigiani, attraverso agevolazioni incluso finanziarie.
Ed ancora una reale prospettiva di realizzare una riforma fiscale con imposte e tasse più basse e un sistema più semplificato, anche per l'importazione di beni e servizi.
Tutto ciò conferma la previsione di stabilità nella crescita economica e innovazione nelle politiche pubbliche, ponendo il Brasile al centro degli interessi di tutta l'America Latina.
Con questa nuova struttura amministrativa, il Paese può essere il motore della crescita economica in questa area geoeconomica.
Nello Stato di Santa Catarina, lo sviluppo economico continua ad essere positivo. Considerando l'andamento del tasso di occupazione, il commercio internazionale, che ha registrato un aumento del 26% nell'export di prodotti ad alta intensità tecnologica e un'espansione in tutti i gruppi economici.
Lo stato detiene la sesta quota maggiore del PIL nazionale e negli ultimi anni è passato dal 4% al 4,6%, come riportato dalla Federazione delle industrie dello Stato di Santa Catarina.
Con il risveglio del settore industriale e delle tecnologie, i prodotti e i servizi provenienti dall' Italia avranno una prospettiva ampia e positiva per l'anno 2023.
In questo quadro, la Camera di Comme
roducendo dei consigli settoriali, con l'obiettivo di ottenere una maggiore targetizzazione per settori specifici e l'apertura del mercato per le aziende del nostro stato.
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)
Dopo l’elezione avvenuta 7 dicembre di due nuovi Consiglieri Federali – Albert Rösti (Udc) e Elisabeth Baume-Schneider (Ps), rispettivamente al posto dei dimissionari Ueli Maurer (Udc) e Simonetta Sommaruga (Ps) – il Consiglio federale, riunitosi ieri nella composizione (foto in alto) che avrà dal 1° gennaio 2023, ha proceduto alla ripartizione dei sette dipartimenti e designato le supplenze.
Il Collegio governativo ha deciso la seguente ripartizione dei dipartimenti:
• Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE):
Consigliere federale Ignazio Cassis
Supplente: Consigliere federale Alain Berset
• Dipartimento federale dell’interno (DFI)
Consigliere federale Alain Berset
Supplente: Consigliere federale Ignazio Cassis
• Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP)
Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
Supplente: Consigliera federale Karin Keller-Sutter
• Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS)
Consigliera federale Viola Amherd
Supplente: Consigliere federale Guy Parmelin
• Dipartimento federale delle finanze (DFF)
Consigliera federale Karin Keller-Sutter
Supplente: Consigliere federale Albert Rösti
• Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR)
Consigliere federale Guy Parmelin
Supplente: Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
• Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC)
Consigliere federale Albert Rösti
Supplente: Consigliera federale Viola Amherd
Il Consiglio federale confermerà ufficialmente la ripartizione dei dipartimenti nella sua seduta dell’11 gennaio 2023 ed è lieto di continuare il suo lavoro nella nuova composizione.
A partire dalla stessa data Alain Berset, rivestirà la carica di Presidente della Confederazione prendendo il posto di Ignazio Cassis che lo è stato nel 2022.
Va ricordato che la carica di Presidente della Confederazione, della durata di un anno, è rivestita a turno da uno dei sette Consiglieri federali.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1515
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Il governo sta attualmente accelerando il processo di espansione delle richieste di fondi europei del programma Next Generation e, per farlo, sta mobilitando le banche, che vuole coinvolgere nella distribuzione di parte degli 84 miliardi di euro di prestiti. Sebbene le banche non partecipino alla distribuzione degli aiuti ricevuti finora, che sono interamente sovvenzioni a fondo perduto, il governo vuole che lo facciano nella distribuzione dei prestiti. È alla ricerca di formule e alleati per accelerare questo processo e permettere l'ingresso di ulteriori fondi europei.
Fonte: https://bit.ly/3WrrdvY
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)
Il report si concentra su un’analisi dei principali prodotti agroalimentari che vengono importati ogni anno in Canada dall’Italia, riportando in particolare come è cambiata la domanda dei consumatori canadesi negli anni in base al mutare delle loro abitudini e preferenze alimentari.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Con il grande impatto della pandemia, le iniziative di trasformazione digitale hanno permesso una crescita di organizzazioni che rapidamente si affacciano a canali digitali per interazioni con i clienti e adottando l'uso di tecnologie avanzate nel processo decisionale aziendale.
Il settore tecnologico in Canada è molto forte e con circa 43.200 aziende nel settore ICT. Il 48% dei lavoratori lavora nella regione dell'Ontario e in particolare nelle città di Toronto, Ottawa e Waterloo, grazie ad immobili a prezzi accessibili, nonché costi di manodopera e telecomunicazioni meno costosi che altrove.
L' analisi qui riportata guarda a uno dei campi più in tendenza del settore ICT per il 2022: Cybersecurity.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
La Danimarca è da molti anni leader nel settore delle energie rinnovabili, soprattutto quando si tratta di energia eolica, di cui è il paese che, in proporzione, ne produce di più al mondo.
Per mantenere il primato di “avanguardista” del settore, nel 2021 la Danimarca ha annunciato l’implementazione di un progetto che rivoluzionerà in maniera consistente la produzione di energia rinnovabile, soprattutto, quella derivanti dai parchi eolici offshore.
Un'isola artificiale e rivoluzionaria
Il progetto consiste nello sviluppo di un’isola artificiale da creare al largo del Mare del Nord, a 80 chilometri dalla costa dello Jutland, che occuperà 120.000 metri quadrati, un'ampiezza pari a circa 18 campi da calcio. Questo terreno in mezzo al mare costerà 28 miliardi di euro e sarà caratterizzato da un nucleo centrale in acciaio, cemento e sabbia, circondato da una serie di piattaforme che supporteranno 200 pale eoliche giganti. Non ci saranno abitanti nell’isola, ma probabilmente verranno costruite anche alcune abitazioni per ospitare i lavoratori che alloggeranno nell’isola per dei brevi periodi.
L'energia del vento al di fuori della terraferma
I parchi eolici offshore offrono molti vantaggi rispetto a quelli che si trovano sulla terra. Prima di tutto, i primi producono una quantità più elevata di energia rispetto ai secondi, poiché, in mezzo al mare, il vento è più costante e non incontra barriere di nessun tipo. Inoltre, creando parchi offshore, si evitano completamente i problemi che scaturiscono dalle polemiche con la popolazione, la quale, spesso non condivide il “deturpamento” del paesaggio attorno alle loro abitazioni. Questo porta ad avere dei parchi eolici di mare più grandi e compatti rispetto a quelli di terra.
Esiste, però, anche uno svantaggio. La creazione di questi parchi è molto costosa e complessa, soprattutto per una generale mancanza di acque poco profonde. Di conseguenza, non ne esistono tante, e la loro produzione di energia raggiunge a stento lo 0.5% della produzione globale.
La Danimarca punta all’energia eolica offshore
La Danimarca da molti anni è all’avanguardia nella produzione di energia rinnovabile, presentandosi prima come leader dell’energia eolica prodotta su terra, poi come leader della stessa energia, ma offshore. Ora, si prefigge di raggiungere un altro obiettivo, quello di diventare paese pioniere nella produzione di isole dell’energia.
Questo progetto, finanziato sia dal settore pubblico che da quello privato, con una percentuale 51/49, nono sarà solo la più grande costruzione nella storia della Danimarca, che mira a fornire energia a tre milioni di abitazioni, ma si dimostrerà anche punto di riferimento per la produzione e diffusione di energia in Europa, esportando energia pulita ai vicini, quali il Regno Unito, la Germania, l’Olanda ed il Belgio.
Un progetto a lungo termine
L’inizio dei lavori di costruzione si prevede per il 2026, ed il progetto è un significativo tassello del “Denmark's Climate Act”, il piano che vede il paese ridurre del 70% le emissioni di gas terra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e diventare CO2 neutral entro il 2050.
Si tratta, quindi, di un progetto davvero imponente, che avrà benefici positivi sull’economia sia danese che Europea e che si presenta anche come risposta agli attuali problemi di crisi energetica e cambiamento climatico globale.
Fonte: https://bbc.in/3v2EsYl
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Come annunciato dalla banca centrale sul proprio sito web, all'inizio di dicembre Jacek Kurski ha iniziato a lavorare come rappresentante della Polonia presso il Gruppo della Banca Mondiale a Washington. Il 5 dicembre ha partecipato per la prima volta a una riunione.
"Ho sempre pensato che non ci fosse vita al di fuori della politica. Invece c'è. Anche qui servirò bene la Polonia", ha scritto Jacek Kurski sul suo account Twitter. Il nuovo lavoro sarà adeguato alla sua formazione, in quanto è un economista. La NBP ha sottolineato che Kurski "ha una vasta esperienza nel settore pubblico acquisita a tutti i livelli".
Fonte: POLONIA OGGI
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)