Notizie mercati esteri

Mercoledì 3 Novembre 2021

Il Brasile consente l'ingresso aereo degli stranieri

Dall’inizio di ottobre il Governo brasiliano ha deciso di consentire l'ingresso di passeggeri provenienti dal Regno Unito, India e Sudafrica, mentre in precedenza era vietato l'ingresso agli stranieri con passaggio in questi paesi fino a 14 giorni prima del viaggio.

L'ordinanza è valida solo per i voli. Con la modifica della regola, l'unico requisito per i viaggiatori è presentare un test RT-PCR negativo per Covid-19. Non si fa menzione della prova della vaccinazione.

Fonte: https://bit.ly/3jLecNe

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

 

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

In Polonia commercio più digitale soprattutto per elettronica, automotive, arredamento, meno per i prodotti alimentari

Due visite su tre ad un negozio sono fatte con l’assistenza digitale. Secondo un rapporto di Deloitte, la pandemia di coronavirus ha contribuito a cambiare il quadro del commercio al dettaglio in Polonia, indicando un maggiore impatto delle tecnologie digitali sulle preferenze di acquisto dei polacchi.

Secondo la ricerca, è aumentato il numero di persone che cercano informazioni su internet prima di fare acquisti, 4 clienti su 5 lo fanno, il che significa che i consumatori spesso prendono decisioni di acquisto prima di comprare qualcosa in un negozio. Secondo Wiesław Kotecki di Deloitte, il tempo minore per la spesa nei negozi fisici significa che i polacchi si preparano con più attenzione e scelgono i prodotti prima, tenendo conto delle restrizioni igieniche. Prima di visitare il negozio, i polacchi utilizzano i dispositivi digitali principalmente per confrontare i prezzi e cercare informazioni sui prodotti oppure per controllare la loro disponibilità. Inoltre, ai polacchi piace usare i social media prima di fare acquisti e Facebook e Youtube hanno la maggiore influenza sulle loro decisioni di acquisto.

Per quanto riguarda l'età dei clienti, gli intervistati fino a 24 anni rimangono la fascia d'età più digitalizzata. I livelli più significativi di impatto digitale sugli acquisti si registrano per elettronica, automotive e arredamento, mentre i più bassi per il cibo.

Fonte: https://bit.ly/3m9T98z

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

10 motivi per investire negli UAE

In occasione del loro 50° anniversario, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato una nuova campagna economica: United Global Emirates. L’obiettivo è quello di promuovere il paese facendolo apparire come una destinazione ideale in cui vivere, lavorare e investire. Il Vicepresidente, primo ministro e governatore di Dubai ha scritto su twitter “Le nostre origini sono arabe, le nostre ambizioni sono globali. Invitiamo talenti da tutto il mondo a concretizzare le loro idee #United_Global_Emirates”.

10 motivi per investire negli UAE:

  • Significante stabilità economica, posizione strategica, grandi riserve finanziarie, larga disponibilità di fondi patrimoniali pubblici.
  • Gli UAE compaiono nella classifica dei 100 paesi più sviluppati a livello globale.
  • Voli diretti con più di 250 città, e rotte di navigazione con più di 400 città.
  • Possiede uno dei più avanzati sistemi di trasporto via terra, via mare e via aria del mondo.
  • Possiede più di 40 aree libere, dotate di capacità competitive.
  • Il paese riconosce al 100% la proprietà estera.
  • Non sono previste tassazioni per i singoli soggetti, per gli investitori o per le aziende; ad eccezione delle società petrolifere e delle banche straniere.
  • Tariffe doganali comprese tra lo 0 e il 5%.
  • Gli investitori, imprenditori, e professionisti in settori chiave hanno diritto a 10 anni di Golden-Visa
  • La popolazione degli UAE è costituita da una ricca varietà culturale e religiosa.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Martedì 14 Dicembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

Il guadagno del Brasile dal mercato del carbonio potrebbe raggiungere i 72 miliardi di dollari

La regolamentazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che tratta degli strumenti per la creazione di un mercato globale del carbonio, potrebbe generare un commercio di 167 miliardi di dollari l’anno nel 2030 e di 347 miliardi di dollari l’anno nel 2050. Il Brasile è uno dei paesi con maggior potenziale di vendita di crediti di carbonio e potrebbe generare ricavi netti da 16 a 72 miliardi di dollari entro il 2030.

Questi dati fanno parte di una nota tecnica ottenuta in esclusiva da Valor, un’iniziativa del Consiglio d’affari brasiliano per lo sviluppo sostenibile (Cebds). I suoi punti principali sono stati discussi ieri dai rappresentanti delle grandi aziende con il ministro degli Affari Esteri, Carlos Alberto França.

Il settore privato ritiene che il Brasile sostenga la regolamentazione del mercato globale del carbonio alla CoP 26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow a novembre.

Da diversi anni Cebds studia le potenzialità del mercato globale del carbonio, la strutturazione di un mercato del credito in Brasile e l’impatto dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi sull’economia e sulle emissioni di gas serra.

L’articolo 6 è stato proposto nel 2015 dal governo brasiliano e dall’Unione Europea. Durante gli altri round sul clima, tuttavia, la differenza di opinioni sull’attuazione degli strumenti di mercato ha creato un’impasse nella negoziazione.

Alla CoP di Madrid nel 2019, il Brasile, sotto il comando dell’allora ministro dell’Ambiente Ricardo Salles, è stato accusato di aver bloccato un accordo e la CoP ha fallito. Il tema è centrale nelle negoziazioni a Glasgow. L’articolo 6 prevede due strumenti per la negoziazione delle emissioni di gas serra. Uno di questi è un meccanismo centralizzato e copre le operazioni di riduzione delle emissioni tra paesi (descritte nell’articolo 6.2).

L’altro è un meccanismo decentralizzato (articolo 6.4) che sarà utilizzato per le transazioni tra enti pubblici e privati di crediti di carbonio generati nei progetti.

La controversia principale riguarda i corrispondenti adeguamenti che queste transazioni richiedono negli impegni climatici dei paesi, gli NDC.

Se un Paese non riesce a raggiungere il suo obbiettivo di riduzione e acquista crediti di carbonio da un altro (che ha, ad esempio, foreste che sequestrano carbonio dall’atmosfera), è necessario apportare modifiche agli impegni climatici di entrambe le parti dopo la transazione.

Il governo brasiliano non si è opposto all’adeguamento quando la transazione avviene tra paesi. Ma non ha accettato l’idea di adeguare l’obiettivo nazionale quando lo scambio di emissioni è tra aziende.

In altre parole, il paese in cui vengono venduti i crediti di un’azienda (il Brasile, ad esempio), dovrebbe aumentare il proprio target in base alla quantità scambiata. Allo stesso tempo, il paese in cui si trova la società acquirente ridurrebbe il volume di emissioni sotto il suo impegno.

L’impasse tra la posizione brasiliana e l’Unione europea ha fermato i negoziati sul clima. Gli europei hanno accusato il Brasile di compromettere l’integrità ambientale dello strumento: senza corrispondenti adeguamenti negli impegni nazionali sul clima, l’atmosfera avrebbe ricevuto più gas serra.

Dal CoP di Madrid nel 2019 ad oggi, la posizione brasiliana è diventata più flessibile. L’attuale proposta brasiliana, sottoposta all´apprezzamento dei paesi firmatari dell´Accordo di Parigi, prevede un periodo di transizione da definire tra il 2021 e il 2030 per i relativi adeguamenti.

Fonte: https://bit.ly/3mpYGrw

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Il sistema fiscale polacco

L’analisi di 37 sistemi fiscali dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico condotta dalla Fax Foundation mostra che le ultime due posizioni sono assunte rispettivamente dalla Polonia e dall’Italia.

La classifica “International Tax Competitiveness Index” misura la qualità del sistema tributario in cinque aree: tassazione delle persone giuridiche, tassazione delle persone fisiche, tassazione dei consumi, tassazione dei beni e regole di tassazione delle attività transfrontaliere. Questa analisi non tiene conto di un aspetto particolarmente importante per i contribuenti polacchi, cioè la variabilità delle normative. La Fax Foundation sottolinea che il più grande svantaggio del sistema fiscale polacco è la sua eccessiva complicazione. Gli autori della classifica ritengono che il sistema fiscale abbia un impatto significativo sulla crescita economica del paese, quello ben progettato fornisce fondi per finanziare la spesa pubblica, mentre quello cattivo scoraggia i contribuenti dall’attività produttiva, cioè dal lavoro e dagli investimenti.

Fonte: https://bit.ly/3nrBIj9

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Sheikh Hamdan: nel 2022 l ’economia di Dubai crescerà del 3,4%

Secondo le dichiarazioni dello sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, l’erede al trono di Dubai, si prevede che l’economia di Dubai cresca del 3,1% quest’anno e del 3,4% nel 2022.

L’emirato è riuscito a superare l’onda d’urto globale della pandemia. “La nostra visione per il futuro ha abbracciato le partnership globali nonché l’energia dinamica dei nostri talenti nazionali” ha twittato il principe ereditario “Gli EAU hanno lavorato congiuntamente durante la pandemia, rendendo il paese uno fra i migliori nella lotta contro il Covid-19”.

Infatti, si prevede che gli EAU riusciranno a vaccinare il 100% dei cittadini prima della fine dell’anno.

Per leggere l’articolo completo, consultare Khaleej Times.

Fonte: https://www.khaleejtimes.com/news/dubai-economy-set-to-grow-by-34-in-2022-sheikh-hamdan

Traduzione a cura di Gabriele Di Falco.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Polonia: la compagnia di bandiera cerca di adattarsi all’attuale situazione pandemica

Dopo una stagione estiva di successo, c'è stato un calo del numero dei passeggeri”, ha annunciato il portavoce della LOT (la compagnia di bandiera polacca), Krzysztof Moczulski. Secondo Moczulski si osserva una lenta ripresa del traffico business, però solo nel segmento delle piccole e medie imprese, non si vede tornare l’interesse per i servizi aerei da parte delle corporazioni.  Il portavoce ha sottolineato che la LOT con grande attenzione controlla le restrizioni introdotte da singoli paesi vista la quarta ondata del coronavirus e adatterà la propria rete di voli alla domanda per le rispettive destinazioni e alle eventuali restrizioni. Ha indicato come un segnale positivo il fatto che dal novembre di quest’anno gli USA riapriranno le proprie frontiere per gli europei, tuttavia il traffico aereo con l’Asia, che è un pilastro dello sviluppo per la LOT, rimane ridotto in modo significativo. Siccome i passeggeri effettuano le prenotazioni poco prima della partenza è difficile per le compagnie aeree pianificare le reti dei voli. L’anno scorso la compagnia di bandiera polacca ha trasportato 3,1 milioni dei passeggeri. Nel 2020 la perdita della LOT è ammontata a 533,1 milioni di zloty rispetto al profitto pari a 113,9 milioni di zloty dell’anno precedente.

Fonte: https://bit.ly/3b6KM7x

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

La Svizzera ha deciso: niente pass COVID sulle piste da sci

L’associazione Funivie Svizzere ha comunicato oggi che il prossimo inverno nelle stazioni sciistiche svizzere non vi sarà l’obbligo generale di presentare un certificato COVID per poter accedere alle piste. La stagione inizierà pertanto con le stesse regole in vigore nei trasporti pubblici. Gli sciatori dovranno indossare la mascherina nelle cabine e nei locali al chiuso. Dovranno, inoltre, mantenere le distanze all’interno degli edifici. Questa decisione fa seguito a discussioni «costruttive» sulle misure di protezione svolte con Confederazione e Cantoni. Potrebbero comunque esserci dei cambiamenti in funzione dell’evoluzione del contesto sanitario.

Va precisato che agli impianti che lo volessero sarà comunque concesso la possibilità di introdurre l’obbligo del pass COVID.

Fonte: https://bit.ly/3CqCV0p

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

 

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Gli investitori stranieri rimangono ottimisti riguardo all'economia del Vietnam

Il Viceministro della Pianificazione e degli Investimenti Nguyen Thi Bich Ngoc ha annunciato che, nonostante il grave impatto della pandemia globale, gli investimenti esteri in Vietnam nei primi nove mesi del 2021 sono aumentati, dando prova della fiducia e dell'ottimismo degli imprenditori verso la ripresa e lo sviluppo socioeconomico del paese nel prossimo periodo.

Inoltre, questo dimostra che il Vietnam continua ad essere una destinazione sicura, accessibile e attrattiva per gli investitori stranieri, ha comunicato Ngoc alla Vietnam News Agency (VNA)

A settembre la nazione aveva 34.141 validi progetti di investimento, con un capitale combinato di 403,19 miliardi di dollari.

Ciò nonostante, la pandemia ha influenzato negativamente la produzione e le attività economiche delle imprese, comprese quelle a partecipazione straniera, rendendo difficile per gli investitori esteri esplorare le opportunità economiche e di investimento in Vietnam.

Riconoscendo questa difficoltà, il Governo, il Primo Ministro, i ministeri, i settori e le località, hanno compiuto grandi sforzi e hanno recentemente adottato misure drastiche, con l’obiettivo di prevenire e controllare la pandemia e di dare effettivo supporto alla produzione e alle altre attività imprenditoriali.

La comunità economica – incluse le imprese estere presenti sul territorio nazionale – ha lavorato insieme al Governo e alle autorità locali per sostenere i cittadini nella lotta contro il Covid-19, dimostrando così una grande capacità di superare le difficoltà, di adattarsi alle nuove circostanze, di salvaguardare la produzione e creare nuovi posti di lavoro. Questo dimostra la fiducia degli investitori oltre confine verso il contesto economico vietnamita e l’efficacia delle soluzioni prese dal Governo e dal Primo Ministro.

La comunità imprenditoriale straniera ha giudicato favorevolmente la risposta del Governo alla pandemia, ha mostrato ottimismo riguardo alla ripresa economica del Vietnam e si è impegnata a continuare a investire nel paese e a stringere accordi a lungo termine.

Ngoc ha anche sottolineato le diverse difficoltà che le imprese stanno affrontando, tra cui la carenza di manodopera, le restrizioni all’ingresso e le lunghe quarantene, le politiche di attrazione selettive degli investimenti, la riduzione dei flussi globali di investimenti esteri e l’aumento della competitività tra i diversi paesi nell’attrarre capitali stranieri.

Per rassicurare le imprese estere, il Governo ha fatto raccomandazioni al Partito e ha richiesto all’Assemblea Nazionale e al Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale di promulgare importanti normative. Il governo ha inoltre emanato una serie di decreti e risoluzioni tematiche sull’esenzione e riduzione dei canoni di locazione e sul sostegno alle aziende, alle cooperative e alle piccole imprese familiari, nonché ai lavoratori e ai datori di lavoro.

Secondo Ngoc, tralasciando gli effetti negativi, la pandemia potrebbe anche essere un’opportunità per il Vietnam per continuare a perfezionare le sue istituzioni, migliorando la sua capacità di governance e creando un ambiente ancora più favorevole agli affari e agli investimenti.

Fonte: https://bit.ly/3BtP97q

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

 

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Polonia: ottimo flusso di clienti nei centri commerciali

"Dopo l'ultimo lockdown, il numero di clienti nei centri commerciali è in aumento, anche se è ancora inferiore a quello del 2019; allo stesso tempo, il fatturato si avvicina ai livelli pre-pandemici e la spesa media dei visitatori dei centri commerciali è ancora più alta", secondo un rapporto del Consiglio polacco dei centri commerciali (PRCH). Come indicato nel rapporto, alcuni settori, come l'intrattenimento e la ristorazione, che sono stati chiusi più a lungo e non hanno potuto operare a causa delle chiusure, non sono tornati ai livelli di fatturato del 2019 nella prima metà del 2021. Secondo il direttore generale del PRCH, Krzysztof Poznański, il rapido ritorno dei clienti allo shopping stazionario nei centri commerciali dimostra il loro attaccamento a queste strutture.

Fonte: https://bit.ly/3m9OiUT

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021