Venerdì 9 Maggio 2025
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Le società offshore autorizzate potranno d’ora in poi condurre le loro attività commerciali sul territorio di Ras Al Khaimah tramite le proprie sussidiarie. Il requisito affinché ciò sia possibile è la registrazione della società presso il RAK International Corporate Centre (RAK ICC). La registrazione permetterà alle società di usufruire anche di alcuni benefici, tra cui:
La decisione rispecchia la volontà di fare di Ras Al Khaimah un hub attraente per gli investimenti globali.
A cura di Susanna Schiavon.
Fonte: https://bit.ly/3CqRdhK
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Il NSW è destinato ad attrarre oltre 80 miliardi di dollari di investimenti, a promuovere una profonda decarbonizzazione e ad affermarsi come una superpotenza energetica ed economica con il lancio della strategia NSW Hydrogen.
Fonte: https://bit.ly/3EOjvn7
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia)
Nell'accordo di coalizione si dice: "Abrogheremo la riforma del lavoro. Recupereremo i diritti del lavoro tolti dalla riforma del lavoro del 2012". Tuttavia, l'attuazione di questo principio si sta rivelando difficile, non solo a causa dell'opposizione del CEOE, ma anche a causa dei disaccordi interni al governo che sono scoppiati nell’ultimo periodo, con una profusione di dichiarazioni contrastanti e la minaccia di una grave crisi.
A inizio novemvre si è svolta la riunione tra Sánchez, Calviño e Díaz, con la presenza di altri tre ministri, María Jesús Montero, José Luis Escrivá e Pilar Alegría, per definire le linee generali del governo.
Fonte: https://bit.ly/3bCtors
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)
Con il 47% della popolazione composta da cittadini stranieri, il Lussemburgo è il paese più internazionale dell'UE, come evidenziato dalle statistiche internazionali. Secondo l'edizione 2021 del Global Financial Centres Index, per esempio, il Lussemburgo si classifica come il centro finanziario più internazionale al mondo. Il paese ottiene anche un punteggio 3 volte superiore alla media dell'UE per il numero di studenti di dottorato stranieri nell’edizione 2021 dell’European Innovation Scoreboard.
Secondo l'IMD World Competitiveness Ranking 2021, il Lussemburgo è la 12a economia più competitiva del mondo - un aumento di tre posti rispetto all'anno precedente, anche se è stato classificato ancora più in alto in passato. Il Global Innovation Index 2021 considera il Lussemburgo come la 22 a economia più innovativa del mondo, mentre l'European Innovation Scoreboard 2021 lo classifica come un "forte innovatore".
La performance del Lussemburgo rimane positiva anche sul fronte delle infrastrutture IT. Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI), l’ultimo pubblicato dalla Commissione Europea nel 2020, il Lussemburgo è ben al di sopra della media europea in campo digitale ed ha la terza miglior connettività dell’UE.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)
Abu Dhabi e Dubai, secondo l'Economist Intelligence Unit (EIU) Safest Cities Index 2021, sono le città più sicure del Medio Oriente e dell'Africa nel 2021.
La capitale degli Emirati Arabi ha ottenuto un punteggio "molto alto" per la sicurezza sanitaria e la sicurezza delle infrastrutture, ha twittato Abu Dhabi Media Office, citando EIU.
Rafforzando la sua posizione come un luogo sicuro per vivere, lavorare e investire, Abu Dhabi ha superato la classifica regionale in tutte e quattro le iterazioni del Safe Cities Index dal 2015.
A gennaio, la capitale degli Emirati Arabi Uniti è stata classificata come la città più sicura del mondo per il quinto anno consecutivo, con Sharjah e Dubai tra le prime 10, in un sondaggio condotto dal sito web di crowd-sourcing dei dati Numbeo.
Abu Dhabi si è classificata davanti a 431 città di tutto il mondo secondo l'indice di qualità della vita di Numbeo con un punteggio di 88,46 per cento per la sicurezza.
Fonte: https://bit.ly/3pSTP4n
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
La scarsità d’acqua, conseguenza della più lunga siccità degli ultimi anni 90, ha causato perdite nella produzione agricola nel Minas Gerais e in diverse regioni del Brasile. Oltre alle perdite di produttività, principalmente nel secondo raccolto di cereali del 2021, i produttori stanno affrontando la riduzione della captazione di acqua per l’irrigazione e aumento dei costi, con enfasi nell’energia elettrica.
L’attuale mancanza di acqua deriva dal cambiamento climatico e dal riscaldamento globale e le misure per rallentare i processi sono considerate fondamentali. Sul campo, la preoccupazione per una produzione più sostenibile e l’uso efficiente e consapevole delle risorse sono pratiche essenziali che vengono sempre più adottate.
La coordinatrice dell’assistenza tecnica della Federazione dell’agricoltura e dell’allevamento dello Stato del Minas Gerais (FAEMG), Aline Veloso, spiega che, durante il raccolto di cereali 2020/21 e il raccolto di caffè 2021, la crisi idrica ha generato perdite significative in tutte le regioni produttrici dello Stato.
"Nei cereali abbiamo iniziato a sentire gli impatti già nel 2020, con un ritardo nella semina, e abbiamo avuto perdite considerevoli. Abbiamo avuto perdite nel caffè, problemi nello sviluppo della canna da zucchero e anche nei pascoli. Finora stiamo affrontando anche restrizioni nell’uso dell’acqua nelle aree irrigate".
Secondo la società di approvvigionamento nazionale (CONAB), le avversità meteorologiche hanno avuto un impatto sulla produzione di grano nello stato. Il raccolto più colpito è stato il secondo raccolto di mais.
La produzione di cereali nel secondo raccolto è stata stimata in un milione di tonnellate, una significativa riduzione del 63.9%. La coltura, che già soffriva per la mancanza di pioggia, ha subito anche forti gelate, che hanno finito per compromettere ancora di più la resa.
Un altro prodotto che ha subito grandi perdite è stato il caffè. Nel 2021 lo Stato raccoglierà il minor volume di caffè degli ultimi dieci anni. La stima è per una produzione totale di circa 21.4 milioni di sacchi da 60 chilogrammi, con una diminuzione del 38.1% rispetto al raccolto passato.
Fonte: https://bit.ly/3pPiy9G
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
La nuova normativa consentirà a tutti gli adulti, con più di 18 anni, di coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa o in giardino. Sarà poi permesso il commercio, anche se solo dei semi – in negozi, online o dall’estero – senza alcun limite alla quantità o ai livelli di Tetraidrocannabinolo (THC), il principale principio psicoattivo della sostanza. Il governo intende anche regolarizzare la produzione domestica e gli scambi tra privati. Ha però anche un piano su larga scala per una catena di produzione nazionale e per la distribuzione.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)
Il Governo polacco ha approvato un disegno di legge riguardante gli stranieri. La modifica della legge punta a facilitare i procedimenti amministrativi per la legalizzazione del soggiorno in Polonia per gli stranieri, soprattutto quelli venuti per lavoro. I lavoratori stranieri non dovranno dimostrare di avere un luogo di residenza garantito nonché di avere una fonte di reddito stabile e regolare, basterà attestare di ottenere un salario non inferiore a quello minimo per ricevere il permesso di soggiorno temporaneo e di lavoro.
Il disegno prevede anche una semplificazione del procedimento della richiesta della Carta Polacca (Karta Polaka) e una soluzione che velocizzerebbe l'ottenimento del permesso per chi intende a lavorare per i ”soggetti di particolare importanza per l’economia polacca”.
Fonte: https://bit.ly/3jChWk2
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Da sempre considerati come meta privilegiata per il Made in Italy, aumentano sempre più le opportunità per le PMI italiane negli Emirati Arabi.
Produzione e commercio di petrolio, innovazione tecnologica e sostenibilità: gli Emirati Arabi Uniti sono un mercato in costante crescita. Caratterizzati da un business climate assolutamente positivo, gli EAU giocano un ruolo chiave per le imprese italiane non soltanto in tema alimentare e del lusso ma adesso anche in campo tecnologico.
Durante il periodo del lockdown, infatti, gli Emirati hanno attraversato una difficile fase dovuta alla scarsità di prodotti alimentari di cui ne importano oltre il 90%. Per questa ragione, il Paese sta cercando di individuare nuove soluzioni con cui fronteggiare non soltanto le problematiche di tipo alimentare ma anche quelle legate alle energie rinnovabili attraverso nuove partership straniere in progetti all’avanguardia in mobilità sostenibile, aerospazio, settore medicale e farmaceutico.
Al fine di attrarre aziende per la produzione di innovazioni ad alto contenuto tecnologico, gli EAU hanno messo in campo una nuova riforma sugli Investimenti Diretti Esteri che mira a trasformarli in centro di investimenti a livello globale e laboratorio per le nuove tecnologie. Con tale riforma, non soltanto viene abolito l’obbligo secondo cui l’assetto societario deve essere a maggioranza emiratina ma, contestualmente, per le SpA non vige più l’obbligo della presenza di un presidente e di un Consiglio di Amministrazione di nazionalità emiratina. Sono escluse da tale riforma le società ad impatto strategico sull’economia degli Emirati, come quelle che operano nel campo del petrolio e del gas.
La tassazione è certamente un altro fattore altamente attrattivo per le imprese straniere. Non esiste una corporate income tax e l’IVA, introdotta soltanto a partire dal 2018, rimane comunque molto bassa.
Nonostante la crisi pandemica, l’interscambio fra Italia ed EAU rimane ad oggi molto alto. Rispetto al 2019, infatti, le esportazioni hanno registrato un incremento del +37%. I settori ad alto contenuto tecnologico affiancheranno oggi quelli più amati della moda di lusso e del food and beverage.
L’expo di Dubai 2021, infine, non potrà che dare un ulteriore slancio ai settori del Made in Italy, grazie anche alla presenza di tanti giovanissimi.
Fonte: https://bit.ly/3BpbBOP
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Alla fine di settembre, le imprese europee hanno investito circa 22 miliardi di dollari in Vietnam, mezzo miliardo di dollari in più di un anno fa, nonostante la pandemia.
Un recente rapporto del governo inviato all'Assemblea Nazionale ha evidenziato che il fatturato commerciale e gli investimenti diretti esteri (IDE) provenienti dai paesi dell'Unione europea (UE) sono aumentati vertiginosamente dall'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA) il 1° agosto 2020.
Nello specifico, alla fine di settembre, il Vietnam aveva accolto 2.242 progetti provenienti dagli stati membri dell’UE, con un aumento di 164 progetti su base annua. Il capitale sociale totale è stato di 22,24 miliardi di dollari, con un aumento di 483 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.
I Paesi Bassi si sono classificati al primo posto con 382 progetti e un investimento totale di 10,4 miliardi di dollari (che rappresenta il 46,5% degli investimenti totali dell'UE in Vietnam). La Francia è al secondo posto con 3,62 miliardi di dollari, seguita dalla Germania (2,25 miliardi di dollari).
Il rapporto ha nominato alcune grandi aziende dell'UE evidenziandone il successo; queste sono: Shell Group (Paesi Bassi), Total Elf Fina (Francia e Belgio), Daimler Chrysler (Germania), nonché Siemens e Alcatel Comvik (Svezia).
Il governo ha affermato che gli investimenti dell'UE si concentrano su settori quali alta tecnologia e servizi (posta e telecomunicazioni, finanza, locazione di uffici, vendita al dettaglio), energia verde, industria di supporto, lavorazione di generi alimentari, agricoltura ad alta tecnologia e prodotti farmaceutici. Si prevede che gli investimenti diretti di alta qualità provenienti dai paesi membri dell’Unione Europea aumenteranno notevolmente.
Per accogliere gli investimenti dell'UE, diverse località hanno purificato il terreno all'interno e intorno alle zone industriali e al contempo hanno sviluppato infrastrutture e risorse umane (soprattutto risorse umane altamente specializzate). Sono stati perfezionati e attuati meccanismi e politiche per mobilitare gli IDE, semplificando le procedure amministrative e rimuovendo gli ostacoli per le imprese e per gli investimenti.
Nonostante la pandemia, dall'attuazione dell'EVFTA sono stati segnalati anche dei miglioramenti nel fatturato commerciale Vietnam-UE. L’interscambio ha raggiunto i 54,6 miliardi di dollari nel periodo che va dall’Agosto del 2020 all’Agosto del 2021, di cui 38,5 miliardi di dollari di esportazioni dal Vietnam verso l'UE e 16,2 miliardi di dollari dall'UE al Vietnam, con un aumento del 12% su base annua.
In particolare, nei primi sette mesi del 2021, il fatturato commerciale bidirezionale è stato di 32,4 miliardi di dollari, circa il 18% in più rispetto all’anno precedente, di cui esportazioni dal Vietnam dal valore di 22,81 miliardi di dollari, con un aumento del 17% su base annua. Le principali esportazioni del Vietnam verso l'UE includono telefoni e componenti di telefonia, computer, prodotti e componenti elettronici, calzature, tessuti, indumenti, macchinari, attrezzature ed elettrodomestici, pezzi di ricambio e prodotti siderurgici. Nel frattempo, il fatturato delle importazioni dall'UE nello stesso periodo ha raggiunto $ 9,6 miliardi, con un aumento di quasi il 19% su base annua. I principali articoli di importazione sono i computer e i suoi componenti, prodotti elettronici, macchinari e attrezzature, strumenti, pezzi di ricambio, prodotti farmaceutici e chimici. Alcuni articoli di grande rilevanza per il commercio vietnamita hanno registrato tassi di crescita elevati come prodotti chimici (33,6%), bestiame e materie prime alimentari (62%), materiali tessili, abbigliamento, pelle, scarpe (41%), veicoli e pezzi di ricambio (44%), legno e prodotti in legno (27%).
D’altro canto, il governo ha però affermato che le esportazioni relative ad alcune categorie fondamentali come i prodotti tessili, il caffè, il ferro e l’acciaio, sono state più basse del previsto; le imprese locali stanno avendo difficoltà nell’avvicinarsi al mercato europeo poiché non sono in grado di soddisfare i requisiti di alto livello che esso richiede, mentre il protezionismo e l'introduzione di rimedi commerciali e barriere non tariffarie nell'UE sono in aumento. Allo stesso tempo, numerose imprese locali rimangono indifferenti, ancora ignare dell’esistenza dell'EVFTA.
L'EVFTA è stato firmato il 30 giugno 2019 ed è entrato in vigore il 1° agosto 2020.
Fonte: https://bit.ly/3vRuGIr
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))