Venerdì 9 Maggio 2025
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Marc Serres, CEO dell'Agenzia Spaziale del Lussemburgo (LSA), e Giorgio Saccoccia, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), hanno firmato in data 26 ottobre un Memorandum of Understanding (MoU) che servirà a catalizzare e la cooperazione tra il Granducato del Lussemburgo e l'Italia nel campo dello spazio.
Il Memorandum ha lo scopo di stabilire un quadro di cooperazione, condivisione di competenze e scambio di informazioni tra le due agenzie. Attraverso progetti di interesse comune, il documento punta a potenziare la collaborazione tra i due Paesi nei settori dell’esplorazione spaziale civile e dell’utilizzo sostenibile delle risorse spaziali, della scienza e della tecnologia, coinvolgendo sia il mondo dell’accademia che il settore privato.
La firma, inoltre, rafforzerà il coordinamento tra Italia e Lussemburgo nel promuovere l’innovazione e gli investimenti nel settore aerospaziale e dell’utilizzo risorse dello spazio.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)
L'Ontario presenta strutture di ricerca sanitaria leader a livello mondiale e talenti altamente qualificati, insieme ad un ecosistema medico stellare per supportare l'innovazione a vantaggio dei pazienti, delle aziende e della società. Operatori globali come Medtronic, GE Healthcare, Stryker e Johnson & Johnson, solo per citarne alcuni, sono infatti presenti sul territorio canadese. Si contano più di 26.000 persone che lavorano in questo settore in più di 1.300 aziende le quali generano collettivamente circa $ 13 miliardi di ricavi all'anno.
Il settore della tecnologia medica in Ontario beneficia di talenti qualificati, incentivi competitivi, economia politicamente stabile e collaborazione aperta tra start-up, multinazionali, istituti accademici e di ricerca, incubatori, cliniche e governo.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Krzysztof Kutwa, un economista dell’Istituto Polacco dell’Economia, citando i calcoli della Banca Mondiale, ha affermato che la ricchezza attribuibile al polacco medio ammonta a 155.000 złoty. Come sottolineato da Kutwa, la Banca Mondiale ha calcolato questo importo in base al valore di tutte le risorse naturali, incluse foreste, campi e prati, risorse minerarie, nonché capitale umano, capitale generato e degli attivi esteri, dividendolo successivamente per il numero degli abitanti della Polonia. Riferendosi agli investimenti esteri in Polonia, Kutwa ha sostenuto che l’accumulo degli attivi d’investimento esteri non equivale ai benefici sistematici in quanto gli investimenti diretti esteri, come altre forme di investimento di capitale, comportano costi che sono a carico del paese nel quale territorio si investe.
In relazione all’impatto del debito sulla ricchezza delle famiglie, delle aziende nonché dello stato in generale, l’esperto ha sottolineato che il debito delle famiglie polacche è relativamente basso, ammontando nel 2020 al circa 33% del PIL, essendo al di sotto del limite inferiore indicato nella ricerca del Fondo Monetario Internazionale come ottimale per la crescita economica 35%. Come aggiunto da Kutwa, l’indicatore tra il debito e il PIL si mantiene stabile da anni ormai. Come osservato dall’economista, il comportamento dei polacchi per quanto riguarda l'indebitarsi sta cambiando, i nuclei familiari si indebitano di meno per soddisfarei i loro bisogni quotidiani rispetto al passato. Allo stesso tempo però, le famiglie si indebitano in più in merito agli investimenti nonché all'acquisto di beni e servizi legati allo status sociale. Come chiarito da Kutwa, in teoria, il debito dei nuclei familiari rispetto al PIL dovrebbe aumentare, insieme all’aumento del PIL pro capite in Polonia, avvicinandosi ai livelli raggiunti dai paesi sviluppati. La crisi finanziaria del 2008 ha visto ribaltare tutti i fenomeni economici esistenti fino ad allora.
Secondo Kutwa un fattore importante che limita le dinamiche relative al debito delle famiglie, sia in Polonia che nel mondo, è l'aumento della pressione fiscale. Inoltre, l’esperto ha affermato che anche il settore finanziario ha visto l’aumento notevole della pressione fiscale in quanto il potere politico del settore in questione è calato in maniera considerevole rispetto al periodo precedente alla crisi.
Fonte: https://bit.ly/3EIc4O1
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice Presidente e Primo Ministro degli EAU e governatore di Dubai ha inaugurato la prima tappa della V fase (300 dei 900 megawatt) del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park.
Ideato dalla DEWA – l’autorità per l’elettricità e l’acqua di Dubai – attraverso l’uso di un modello di produttore indipendente di energia (IPP model), il Solar Park è il più vasto parco solare al mondo che, entro il 2030, intende raggiungere una capacità complessiva stimata a 5.000 megawatt.
Nati con l’obiettivo di raggiungere il 75% della capacità energetica complessiva dall’energia pulita entro il 2050, questi progetti sono considerati il fulcro della Dubai Clean Strategy 2050.
Secondo quanto dichiarato dalla DEWA, che ha raggiunto il record mondiale ricevendo la minor offerta di 1.6953 centesimi di dollaro US per kilowatt all’ora, la V fase degli investimenti corrisponderà a 2,058 miliardi di Dirham. Inoltre, nel novembre 2019, la DEWA ha annunciato la creazione di un’azienda, la Shuaa Energy 3, guidata dalla ACWA Power and Gulf Investment Corporation, il cui 60% è detenuto dalla DEWA, mentre il restante 40% è proprietà del consorzio.
Lo scopo della V fase, che verrà completata per gradi fino al 2023, non è soltanto quello di fornire energia pulita a più di 270 mila abitanti di Dubai (ivi inclusi i 90 mila abitanti inizialmente inseriti nella I fase) ma sarà soprattutto quello di ridurre le emissioni di carbonio di 1,18 milioni di tonnellate all’anno.
Quando lo sceicco Mohammed ha avviato il progetto di studio sull’utilizzo dell’energia eolica ad Hatta per generare elettricità, la DEWA, a seguito di visite sul campo e dell’uso di dati iniziali sul vento di Hatta già in proprio possesso, ha identificato tale località come centrale eolica con una capacità totale di circa 28 megawatt.
“L’avvio della prima tappa della V fase del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park aumenta del 1,310 megawatt la capacità totale di energia pulita della DEWA. Questo porta a circa il 10% la capacità di energia pulita del mix energetico di Dubai” ha dichiarato Saeed Mohammed Al Tayer, direttore amministrativo e AD della DEWA.
Mohammad Abunayyan, presidente della ACWA Power, ha inoltre affermato: “La tappa di fondamentale importanza raggiunta oggi testimonia l’impegno profuso nel raggiungere la nostra missione nonostante le sfide imposte dalla pandemia e consolida sempre più il nostro sostegno verso l’ambiziosa visione della DEWA nel rafforzare l’ecosistema verde a Dubai adottando soluzioni innovative sostenibili”.
Fonte: https://bit.ly/3pMfn2H
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Questa Strategia inaugurale definisce la direzione strategica a lungo termine e le priorità iniziali per lo sviluppo delle infrastrutture in South Australia, su cui si baseranno nelle iterazioni future.
La Strategia ha una visione a livello statale e mira a raggiungere i seguenti obiettivi:
Fonte: https://bit.ly/3nZDfx1
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia)
Il 19 ottobre, la Luxembourg Green Exchange (LGX) ha quotato il primo Green Bond nell'ambito del piano di rilancio dell'UE post-Covid NextGenerationEU. Con un valore di 12 miliardi di euro, si tratta del più grande Green Bond mai offerto al mondo.
Lo scorso giugno, la Borsa del Lussemburgo era già stata scelta per lanciare la prima obbligazione convenzionale di questo piano, per un importo di 20 miliardi di euro. NextGenerationEU, che mira a costruire un'Europa più resiliente, più verde e più digitale, prevede di raccogliere 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi nei prossimi cinque anni. Questo renderebbe l'UE il più grande emittente di obbligazioni verdi al mondo.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)
Il dollaro in alta e l’aumento dei prezzi delle principali materie prime stanno contribuendo all’aumento delle esportazioni effettuate da Minas Gerais.
Da gennaio a settembre, le spedizioni statali hanno totalizzato 29.8 miliardi di dollari, con un aumento del 58.6% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando le esportazioni erano state pari al 18.8 miliardi di dollari. Nel frattempo, la bilancia commerciale del Minas Gerais ha raggiunto i 20.6 miliardi di dollari, superando di circa il 65% il saldo di 12.6 miliardi di dollari registrati nei primi 9 mesi dello scorso anno. Le sole esportazioni di minerale di ferro sono cresciute del 51% nel periodo.
I dati provengono dal Ministero dell’Economia e indicano anche che a settembre c’è stato un aumento del 18.1% dei ricavi delle esportazioni, che si sono mossi di 3 miliardi di dollari.
"Un insieme di fattori ha contribuito al buon andamento della bilancia commerciale. L’aumento del dollaro ha un impatto immediato sui numeri della bilancia commerciale. Inoltre, stiamo vivendo tempi positivi con l’aumento del valore delle materie prime. Il Minas Gerais ha una vocazione mineraria e agroalimentare molto forte e questo si riflette direttamente nell’agenda delle esportazioni" ha spiegato Barbara Botega, sovrintendente all’attrazione degli investimenti e allo stimolo dell’esportazione presso il Segretariato per lo sviluppo economico del Minas Gerais.
Barbara ha anche sottolineato che, oltre ai prodotti tradizionalmente esportati. il governo ha lavorato per la diversificazione, incoraggiando i prodotti non tradizionali nelle paniere delle esportazioni e nei mercati serviti.
"Stiamo lavorando per consolidare l’agenda dell’export che nasce dalla vocazione dello Stato, ma anche per diversificare sia in termini di prodotti che di destinazioni dell’export. Questo ha generato risultati positivi. Da inizio anno fino a settembre, più di 20 paese hanno effettuato ordini per le miniere, che nel 2020 non erano state registrate. Abbiamo anche avuto 84 nuovi prodotti esportati dallo Stato, come minerale di nichel e minerale di zinco e concentrati. È un risultato molto interessante." ha affermato.
Da gennaio a settembre, le importazioni effettuate da Minas Gerais si sono spostate di 9.2 miliardi di dollari. Gli acquisti dello Stato all’estero sono stati del 52.2% superiori a quelli effettuati nello stesso periodo dell’anno precedente, quando il movimento ha raggiunto i 6 miliardi di dollari. A settembre le importazioni sono cresciute del 793.6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente per un totale di 1.2 miliardi di dollari.
Fertilizzanti - Anche durante i primi nove mesi dell’anno, la maggior parte delle importazioni è stata di fertilizzanti o fertilizzanti chimici (esclusi i fertilizzanti grezzi) che hanno movimentato 896 milioni di dollari, un importo superiore del 693.9% rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. La partecipazione è stata la più grande tra i prodotti importati, rispondendo del 9.8% del totale.
Con i risultati delle importazioni e esportazioni, nei primi nove mesi del 2021, nella bilancia commerciale dello Stato si è generato un saldo di 20.6 miliardi di dollari, un valore che ha superato del 61% quello generato contestualmente nel 2020.
Anche il commercio bilaterale, che è la somma delle esportazioni e delle importazioni, è aumentato tra gennaio e settembre 2021. Nel periodo il calcolo ha raggiunto i 38.9 miliardi di dollari, con un incremento del 57.2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Destinazioni - Tra i paesi partner, la Cina è rimasta il principale acquirente dei prodotti del Minas Gerais. Le esportazioni nel paese asiatico sono state pari a 13, 14 miliardi di dollari, superando del 75.7% o 5.6 miliardi di dollari le entrate generate nei primi nove mesi del 2020. Pertanto, la Cina è stata responsabile del 44% delle trattative nel periodo.
Di seguito gli Stati Uniti, che rappresentano il 5.9% delle esportazioni, con un fatturato di 1.7 miliardi di dollari, con un aumento di 325 milioni di dollari, pari al 22.8% rispetto al periodo gennaio-settembre 2020. Le aspettative per il resto dell’anno sono positive e la tendenza è di chiudere il 2021 con un aumento del saldo commerciale.
Anche con il mercato cinese chiuso per la carne bovina del Minas Gerais, il rischio di default delle imprese di costruzione in Cina e la crisi energetica nel Paese asiatico, che ha messo sotto pressione il minerale di ferro, gli impatti negativi non si sono ancora fatti sentire.
"Nel caso della carne bovina, non abbiamo ancora indici che mostrano impatti negativi e speriamo che, se ce ne saranno, saranno piccoli. La crisi in Cina, a un certo livello, finisce per avere un impatto sul mercato del Minas Gerais perché siamo fortemente dipendenti. Siamo attenti, ma non capiamo che potrebbero verificarsi impatti negativi molto solidi" ha spiegato.
Principali esportazioni -Secondo i dati del Ministero dell’Economia, il minerale di ferro e i suoi concentrati sono stati i principali prodotti esportati da Minas Gerais tra gennaio e settembre 2021. In tutto, le spedizioni hanno movimentato 15.1 miliardi di dollari, con un incremento del 127% rispetto al valore registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Le spedizioni di minerale da sole hanno rappresentato il 51% delle entrate generate dalle esportazioni totali effettuate dallo Stato. Il secondo prodotto più grande esportato da Minas era il caffè non torrefatto. Le negoziazioni di grano con il mercato estero hanno generato 3 miliardi di dollari, superando del 18% o 460 milioni di dollari le entrate generate nei primi nove mesi del 2020. Le spedizioni di grano hanno rappresentato il 10% delle entrate totali delle esportazioni.
Ghisa, Spiegel, spugna di ferro, granuli e polvere di ferro e acciaio e ferroleghe sono stati responsabili del movimento di 2.3 miliardi di dollari di esportazioni, un valore che ha superato del 7.7% l’importo registrato nello stesso periodo del 2020.
L’aumento è stato visto anche nelle entrate generate dalle esportazioni di oro non monetario (esclusi i minerali d’oro e i suoi concentrati) che hanno raggiunto 1.32 miliardi di dollari, un aumento del 2.66% e una quota del 4.4% nel paniere delle esportazioni di Minas.
Le spedizioni di soia sono aumentate del 21.4% con esportazioni che si sono spostate di 1.82 miliardi di dollari.
Fonte: https://bit.ly/3nEG0UC
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Secondo Julia Pryzmot e Karol Kamiński, gli autori dello studio sui prezzi nei negozi al dettaglio condotto lo scorso settembre, i prezzi continueranno ad aumentare e così nel quarto trimestre di quest’anno i prezzi del cibo cresceranno di circa 10-12% in prospettiva annuale. Julia Pryzmot di Hiper-Com Poland afferma che l’aumento generale dei prezzi è l’effetto diretto dell’inflazione da record. Gli economisti concordano nel dire che l’inflazione sarà ancora forte per i consumatori, specialmente per i clienti dei piccoli negozi. Riferendosi alle previsioni relative all’inflazione, ma anche ai cambiamenti economici e commerciali, Kamil Kamiński, del Centro analitico del Gruppo AdRetail, afferma che il periodo invernale di quest’anno può mettere in difficoltà la maggioranza dei polacchi. Come spiega Kamiński, analizzando l’indice dei prezzi di negozi al dettaglio mettendo al confronto il settembre 2020 con il settembre 2021, è possibile notare che l’aumento più significativo, di circa il 40,2%, sia quello relativo ai prodotti caseari nonché del prezzo dell’olio in generale. Oltre agli aumenti di circa 8-10% dei prezzi di olii vegetali sono previsti anche quelli della carne che è già aumentata di circa il 32,6%, anche se la tendenza dell’incremento dei prezzi in questa categoria non è del tutto uniforme: il prezzo della carne di manzo è aumentato del 18,6%, mentre quello della carne bovina è calato del 9,1%. Secondo Kamiński, considerando l’inflazione che cresce sempre di più nonché i prezzi dei combustibili in aumento costante, tra cui il petrolio, il peggio deve ancora arrivare. Secondo gli esperti, tra le categorie che hanno visto un incremento dei prezzi notevole ci sono: gli ortaggi (di circa il 17,8%), i latticini (di circa il 3%) ma anche tè o tabacco (di circa il 3,3%). Tuttavia, il colpo più doloroso per i budget dei polacchi sarà l’aumento dei prezzi dell’energia previsto per il prossimo anno, motivo per cui l’inflazione aumenterà ancora. Contemporaneamente, gli autori dello studio hanno sottolineato la presenza di prodotti i cui i prezzi sono calati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, tra questi: i prodotti friabili (di circa 5,1%), i pannolini (del 21,5%), la frutta (del 3,8%) le bibite (del 2,6%) nonché i detergenti (del 0,7%).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Nonostante la strada da intraprendere per un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse, socialmente inclusiva e a basse emissioni di carbonio, sia ancora molto lunga, la provincia dell’Ontario può diventare uno dei principali leader dell'economia verde.
Il Green Energy and Economy Act, considerata la migliore politica in materia di energia rinnovabile in territorio nordamericano, ha con grande successo attirato l'attenzione di oltre 30 impianti di produzione di energia verde, aggiungendo nuove attività alle industrie esistenti e creando oltre 13.000 nuovi posti di lavoro.
Guardando quest'ottica, investire in una economia sostenibile, non è solo una necessità ma anche un'opportunità in termini di profitto in quanto può fornire tassi più elevati di crescita economica e produrre più occupazione rispetto alle normali attività.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Le credenziali del Lussemburgo nel campo della “green finance” sono state riconfermate nell'ottava edizione del GGFI, pubblicata il 20 ottobre 2021, con il centro finanziario che raggiunge il secondo posto nell'UE e il quinto a livello globale.
Salendo di una posizione, la classifica conferma la forza degli strumenti e dell’expertise del Lussemburgo in materia di finanza sostenibile. Il Granducato rimane quindi leader di mercato in termini di fondi d'investimento sostenibili, con un terzo di tutti i fondi sostenibili europei domiciliati in Lussemburgo.
Il GGFI è pubblicato da Z/Yen Partners ed offre una stima del livello di penetrazione della finanza verde nei principali centri finanziari.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)