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Venerdì 14 Luglio 2023

Un brasiliano è eletto miglior barista del mondo

Il brasiliano Boram Um è stato eletto miglior barista al mondo al World Barista Championship (WBC), considerato le 'Olimpiadi del caffè', all'interno del World Coffee Championship. La competizione si è conclusa il 24 giugno, in Grecia, e lui ha gareggiato con professionisti provenienti da oltre 40 paesi.

"In realtà, l'emozione, la sto ancora elaborando. È stato un viaggio di quattro anni, quindi sembra davvero che il centesimo non sia caduto", dice Boram in un'intervista a g1. "Mettiamo il Brasile sulla mappa e, d'altra parte, è incredibile perché, ora, sempre più persone cercano caffè brasiliani. Siamo stati l'unico Paese produttore in finale, a maggior ragione utilizzando caffè dal Brasile. Penso che sia un traguardo importante".

Boram ha 32 anni ed è figlio di genitori sudcoreani. Ha partecipato al concorso per la terza volta. Per affrontare la disputa si è sottoposto a circa un mese e mezzo di addestramento.

 

Com'è la gara del caffè

Durante la gara i partecipanti hanno 15 minuti per preparare dodici caffè che saranno valutati da quattro giudici.

Nell'ordine ci sono l'espresso, una bevanda con il latte e un cocktail al caffè che non può contenere alcol. "La formazione comporta l'impostazione del concetto di presentazione, la scelta dei caffè che serviremo, lo sviluppo delle ricette per le bevande, e tutto deve andare molto bene insieme", afferma Boram. "È praticamente l'allenamento di un atleta ad alte prestazioni, perché facciamo routine, ci adeguiamo qua e là", dice il barista. "Ci rende molto nervosi. Ci alleniamo finché non diventa automatico, come atleta, fare tutto d'istinto. Sono stati due mesi concentrati solo su quello".

 

Ha studiato fino all'acqua greca

Come gli atleti, Boram ha anche degli allenatori. Prima dei Mondiali si è recato in Canada, in un centro dove soggiornano i professionisti che lavorano con lui e che sono ex campioni della competizione.

Una settimana prima della disputa, Boram è partito per la Grecia, con l'obiettivo di conoscere meglio l'acqua locale e trovare gli ingredienti specifici che possono cambiare il sapore del caffè.

"È chiaramente un lavoro a lungo termine. È molto difficile per qualsiasi paese vincere la prima volta. Sappiamo che è una costruzione: partecipare per la terza volta, creare rispetto per il barista professionista brasiliano all'interno della competizione. Tutto questo ha generato grandi aspettative, ma sappiamo che eravamo preparati e che avevamo tutto pronto al 100%", afferma.

Boram non era solo: otto persone facevano parte della squadra che lo ha aiutato a vincere. Non è previsto alcun premio in denaro, ma il vincitore prende oggetti come macchinari, attrezzature e viaggi nei paesi produttori di caffè.

La famiglia di Boram ha iniziato a produrre caffè nel 2009. Lui e suo fratello, Garam Um, sono entrati nell'universo dei baristi e delle competizioni nel 2016.

Garam è stato anche al World Coffee Championship e si è classificato al terzo posto nella World Brewers Cup Champion, per la preparazione di caffè filtrato.

"In termini di ciò che rappresenta questo premio, penso che siamo riusciti a inserire il Brasile nella mappa di un mercato super elitario, soprattutto per i Paesi che sono consumatori. Sono sempre i grandi Paesi europei o i grandi Paesi asiatici o il Nord America, che dominano questo mercato del consumo di caffè", afferma Boram.

Il Brasile era visto come un produttore, ma non come un intenditore del consumo di caffè tostato, barista, professionisti del caffè. Quindi, l'abbiamo messo sulla mappa e, d'altra parte, è incredibile perché sempre più persone cercheranno caffè brasiliani. Siamo stati l'unico Paese produttore in finale e ancora di più a utilizzare caffè dal Brasile; quindi, penso che questo sia un traguardo importante".

Fonte: https://tinyurl.com/ye2x2ex7

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 14 Luglio 2023
Venerdì 14 Luglio 2023

Renato Mosca de Souza sarà a capo dell'ambasciata brasiliana in Italia

La Plenaria del Senato ha confermato il nome del diplomatico Renato Mosca de Souza alla guida dell'ambasciata brasiliana a Roma, capitale d'Italia.

L'ambasciata a Roma cura anche i rapporti del Brasile con le repubbliche di San Marino e Malta.

Attualmente, Renato Mosca de Souza è il Console Generale del Brasile a Vancouver, in Canada. In precedenza, è stato ambasciatore in Slovenia e capo del cerimoniale presso la Presidenza della Repubblica, tra gli altri incarichi.

Il rapporto di approvazione, preparato dal senatore Humberto Costa (PT-PE) e presentato dal senatore Cid Gomes (PDT-CE), ha evidenziato il significativo stock di investimenti delle imprese italiane nell'economia brasiliana, oltre alla rilevanza del commercio bilaterale. Solo tra gennaio e marzo 2023, gli scambi bilaterali hanno raggiunto i 2,5 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda gli scambi bilaterali, Renato Mosca de Souza ha sottolineato, durante l'incontro presso la Commissione Affari Esteri (CRE), che il commercio tra i due Paesi è in espansione.

Fonte: https://tinyurl.com/mr44y5ty

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

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Venerdì 14 Luglio 2023

Brasile - Il Comune di Garibaldi effettuerà un interscambio con una città italiana per qualificare la produzione di vini e spumanti

Le missioni internazionali sono da sempre un percorso fertile per entrare in contatto con nuove culture, fornendo scambio di conoscenze, tecnologia e innovazione. Ed è su questa strada che il comune di Garibaldi (Stato di Rio Grande do Sul) ha innovato e, attraverso un incontro virtuale, ha avviato trattative per un interscambio nel settore dell'enologia con Conegliano, comune italiano del Veneto.

Amante del mondo del vino, il sindaco Sérgio Chesini ha in programma di portare i giovani di Garibald in un programma di scambio presso la Scuola Enologica di Conegliano, una delle più antiche al mondo nel suo genere. Il comune italiano e Garibaldi sono città gemellate dal 2003 e l'idea è che la partnership inizi a dare i suoi frutti per il comune di Serra Gaúcha questo semestre. "Garibaldi è la capitale dello spumante brasiliano e conosciuta in tutto il Paese per la produzione di vini rinomati e premiati in Brasile e nel mondo. Pertanto, questa partnership arriva a qualificare ulteriormente la nostra produzione locale, con professionisti che conoscono il mondo del vino”, sottolinea Chesini.

Fondata nel 1876, la Scuola Enologica di Conegliano offre corsi di formazione che comprendono sia l'istruzione tecnica che quella professionale. Le sue colline, insieme a quella del comune di Valdobbiadene, producono il Prosecco, il vino italiano più bevuto al mondo, e dal 2019 sono state riconosciute Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Fonte: https://tinyurl.com/2p9byc7w

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

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Venerdì 14 Luglio 2023

Il Brasile registra guadagni nel commercio estero negli ultimi tre mesi

La presidente dell'Istituto di Ricerca Economica Applicata (Ipea), Luciana Servo, ha dichiarato il 30 giugno a Empresa Brasil de Comunicação (EBC) che, negli ultimi tre mesi, il Brasile ha registrato guadagni nel commercio estero, con la riapertura del mercato asiatico, e di reddito della popolazione, dovuto al pagamento delle prestazioni sociali. I dati fanno parte della Panoramica della Lettera della Congiuntura, un'analisi della situazione macroeconomica realizzata dall'agenzia.

Avremo ottimi risultati e uno dei dati che questa pubblicazione porterà è che abbiamo avuto guadagni nel commercio estero. Ciò significa che vendiamo di più all'estero. Questo è molto buono, perché le risorse entreranno in Brasile e ci aiuteranno nella parte economica”, ha detto.

Secondo la presidente di Ipea, questo guadagno è dovuto alla riapertura del mercato cinese dopo la pandemia e anche alla competitività del Brasile. “In primo luogo, la Cina ha riaperto il suo mercato dopo la pandemia. Inoltre, le economie occidentali si stanno riprendendo e acquistano di più dal Brasile. Ma alcune economie hanno lasciato il mercato durante la pandemia, come la soia e il petrolio, e il Brasile ha colto l'occasione per conquistare questi mercati nella competizione”.

Il documento, che analizza i temi più importanti dello scenario macroeconomico, riporterà anche uno scenario inflazionistico al di sotto di quello precedentemente proiettato. “Stiamo assistendo a una decelerazione del processo inflazionistico, con la riduzione dei prezzi amministrati, quelli controllati da società pubbliche o agenzie regolatorie”, ha detto Luciana Servo.

In questo caso, abbiamo avuto un aumento di carburante ed elettricità inferiore al previsto. Di conseguenza, l'inflazione prevista per questo periodo è stata inferiore a quella inizialmente prevista. Sia nel mese che negli ultimi dodici mesi. Stiamo assistendo a una riduzione dell'IPCA [Extended Consumer Price Index], utilizzato per riaggiustare i contratti, che si avvicina al 5%. Prima era superiore al 5,5%. Stiamo anche vedendo l'INPC [National Consumer Price Index] influenzato dal calo dei prezzi dei prodotti alimentari", ha aggiunto.

 

Tasso di interesse di base

Altro punto analizzato dal documento è che l'attuale tasso di interesse del Paese, attualmente al 13,75% annuo, ha reso difficile alle famiglie e alle imprese il recupero del proprio potere d'acquisto. “In termini generali, i risultati sono positivi, ma dobbiamo avanzare nella nostra politica monetaria, oltre ad altre, ma soprattutto nella politica monetaria. [Avanzare] in questa discussione, di come favoriremo un tasso di interesse più basso per poter garantire gli investimenti e garantire anche maggiori consumi da parte delle famiglie”, ha puntualizzato la presidente di Ipea.

Fonte: https://tinyurl.com/49y457ss

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

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Venerdì 14 Luglio 2023

Brasile - La Banca Centrale alza la proiezione della crescita economica dall'1,2% al 2% nel 2023

Dopo la crescita espressiva dell'economia brasiliana nel primo trimestre (1,9%), la Banca Centrale (BC) ha alzato la stima per l'espansione del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel 2023, dall'1,2% al 2%. La nuova proiezione fa parte del Rapporto Trimestrale sull'Inflazione, pubblicato giovedì 29 giugno.

Nonostante la stima più ottimistica, è ancora al di sotto di quanto previsto dal Ministero delle Finanze, che vede già quest'anno una crescita dell'economia brasiliana intorno al 2,4%. Il mese scorso, il Segretariato per la Politica Economica (SPE) aveva già aggiornato la sua stima ufficiale della crescita del PIL quest'anno all'1,9%, rispetto a una proiezione dell'1,6% a marzo.

La stima del Ministero delle Finanze tiene conto del cosiddetto “carry over”: in caso di variazione zero del PIL nei prossimi tre trimestri, rispetto al periodo gennaio-marzo, il solo effetto di carry over statistico porterebbe la crescita nell'intervallo del 2,4% quest'anno, secondo i calcoli del Ministero.

Il conto della Banca Centrale, che compare nel Rapporto sull’Inflazione, mostra che, dal lato dell'offerta, dopo il positivo andamento dell'agroalimentare di inizio anno, la BC ha alzato la stima dell'espansione dell'agricoltura dal 7% al 10%. Invece, la revisione per il settore è passata dallo 0,3% allo 0,7%. Nel caso dei servizi, la Banca Centrale ha modificato la previsione di crescita dall'1,0% all'1,6%.

Per quanto riguarda le componenti della domanda, il Rapporto ha modificato la crescita attesa dei consumi delle famiglie dall'1,5% all'1,6% e ha aumentato la previsione di un aumento dei consumi delle amministrazioni pubbliche dallo 0,7% all'1%.

Il documento indica anche che la proiezione per il 2023 della Formazione Lorda di Capitale Fisso (FBCF) – misura il volume degli investimenti produttivi nell'economia – è passata da zero a un calo dell'1,8%.

Nel Bollettino Focus di questa settimana, la crescita media del PIL di quest'anno è del 2,18%.

 

Inflazione

Il Rapporto sull’Inflazione ha anche fornito proiezioni per l'inflazione a breve termine, da giugno a settembre. Per l’Indice Generale dei Prezzi al Consumo (IPCA) - l'indice ufficiale dell'inflazione - per giugno, la Banca Centrale ha rivisto da un aumento dello 0,29% a un calo dello 0,08%, a causa di stime inferiori per alimenti per le famiglie e beni industriali. Nel caso dei beni, il vettore principale è il programma di sconti sui veicoli, avviato nel mese di giugno.

"Il provvedimento, che prevede un meccanismo di sconto sponsorizzato per l'acquisto di autoveicoli, dovrebbe comportare un calo dei prezzi delle auto a giugno, con parziale inversione di tale effetto nei mesi successivi".

La previsione della BC per l'IPCA a luglio è di un aumento dello 0,29% e, per agosto, di un aumento dello 0,25% e, a settembre, di un aumento dello 0,26%. In 12 mesi l'inflazione scende dal 3,94% di maggio al 3,16% di giugno, riflettendo ancora le esenzioni fiscali create lo scorso anno, ma raggiunge il 5,38% a settembre, secondo i calcoli dell'autorità monetaria.

Secondo la BC, lo scenario di riferimento fino a settembre prevede basse variazioni dei prezzi alimentari, in linea con la stagionalità favorevole e con l'evoluzione favorevole dei prezzi all'ingrosso dei prodotti agricoli.

Tra i prezzi regolamentati, i prezzi della benzina saranno probabilmente messi sotto pressione dall'ennesima fase del nuovo gravame delle imposte federali all'inizio di luglio, con parziale compensazione per la dissipazione degli aumenti osservati nel trimestre precedente nei prezzi dei prodotti farmaceutici, del gioco d'azzardo e tassi dell'acqua e liquami.

La BC ha inoltre affermato di attendersi l'accoglimento di variazioni minori nel piano sanitario, in vista dell'annuncio da parte dell'Agenzia Nazionale di Sanità Integrativa (ANS) di un limite massimo di riadeguamento dei piani individuali e familiari regolamentati inferiore a quello autorizzato nel precedente anno.

A proposito degli industriali, la BC ha affermato che le prospettive per i prossimi mesi dipendono dagli effetti della misura di sconto sui veicoli, che sarà rinnovata, come ha detto mercoledì 28 giugno il ministro delle Finanze, Fernando Haddad.

"C'è incertezza su questi effetti, sia in relazione all'impatto di giugno, sia all'entità della loro inversione dopo la fine degli sconti sponsorizzati dal governo", ha affermato la BC, aggiungendo che, ad eccezione della misura, il percorso è uno di disinflazione per il gruppo.

Per la componente sottostante dei servizi, la BC vede una ripresa della disinflazione iniziata a metà 2022, ma lentamente. Mentre la media dei nuclei dell'inflazione dovrebbe continuare su un percorso discendente, ma ancora al di sopra dell'obiettivo di inflazione.

 

Stima per il credito

La Banca Centrale ha inoltre adeguato le sue proiezioni per il mercato del credito nel 2023. L'istituzione ha aumentato dal 7,6% al 7,7% la proiezione di crescita per il saldo del credito totale quest'anno.

All'interno del credito complessivo, la proiezione del saldo dell'operatività verso privati ​​passa da un incremento dell'8,4% ad un incremento del 9,9%. Nel caso delle aziende, l'aspettativa era di un aumento dal 6,3% al 4,4%.

La proiezione del saldo del credito libero – quello che non utilizza risorse del risparmio o del BNDES (Banca Nazionale per lo Sviluppo) – è passata dal 7,1% a un aumento del 6,3%. All'interno del credito libero, la proiezione dell'espansione del credito ai privati ​​è passata dall'8,0% al 9,0%. Nel caso delle persone giuridiche, è aumentata dal 6,0% al 3,0%.

La proiezione della BC per il saldo del credito indirizzato, che utilizza risorse del risparmio o del BNDES, è aumentata dall'8,3% al 9,6%. All'interno del credito indirizzato, la proiezione di crescita del saldo per i privati ​​è passata dal 9,0% all'11,0%. Per le persone giuridiche la proiezione si è mantenuta al 7,0%. Le proiezioni precedenti erano contenute nel rapporto di marzo.

Le nuove proiezioni di crescita nominale dello stock di credito per il 2023, pur risultando leggermente superiori a quelle indicate nel precedente rapporto, continuano a indicare un processo di decelerazione del credito, soprattutto nel comparto libero, compatibile con il ciclo di stretta monetaria”, ha valutato la BC.

 

Transazioni correnti

La Banca Centrale ha inoltre aggiornato le sue proiezioni per la bilancia dei pagamenti nel 2023. La proiezione per il risultato delle transazioni correnti nel Paese è passata da un deficit di USD 32 miliardi a USD 45 miliardi. Invece la proiezione per gli investimenti diretti nel paese (IDP) quest'anno è rimasta a USD 75 miliardi.

L'aumento del deficit previsto è dovuto principalmente alla riduzione della bilancia commerciale, da Real BRL (R$) 62 miliardi a R$ 54 miliardi, con una riduzione del valore delle esportazioni e un aumento del valore delle importazioni”, ha evidenziato la BC.

Per quanto riguarda il saldo netto degli investimenti di portafoglio esteri - comprese azioni e titoli a reddito fisso -, la proiezione è passata da un disavanzo di 5 miliardi di dollari a un saldo pari a zero. Precedenti proiezioni erano contenute nel Rapporto Trimestrale sull’Inflazione di marzo.

Fonte: https://tinyurl.com/mrye8mcj

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Venerdì 14 Luglio 2023
Giovedì 13 Luglio 2023

Gruppo argentino investe 18 milioni di euro in un terminal portuale in Europa

La PTP Group, holding logistica specializzata in operazioni sull'idrovia e concessionario di (la zona franca nei pressi di Rosario), ha avviato formalmente i lavori del Terminal del Porto della Baia di Cadice, Spagna. In questo modo, il gruppo argentino espande la sua impronta portuale internazionale per fornire soluzioni "porta a porta" per le importazioni e le esportazioni di rinfuse e alimenti.

La PTP Group cerca di collegare l'America Latina con l'Europa attraverso un corridoio logistico che ha all'estremità meridionale la Zona Franca di Rosario in Argentina e, nell'estremo Nord, il Terminal del Porto della Baia di Cadice, in Spagna, che sarà sviluppato in tre fasi e sarà operativo nel primo trimestre 2024.

La Zona Franca di Rosario è un'enclave logistica di oltre 50 ettari senza precedenti, essendo la prima e unica zona franca in Argentina con un porto annesso al sito che sarà operativo nel prossimo mese di dicembre.

Questo corridoio rafforza la crescita economica e sociale di entrambe le regioni, offrendo vantaggi competitivi per il commercio internazionale e incoraggiando lo sviluppo professionale degli abitanti della zona attraverso la creazione di posti di lavoro diretti e indiretti. Inoltre, rappresenta una porta d'ingresso nell'Unione Europea e un primo passo per futuri progetti d’investimento. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

Ultima modifica: Giovedì 13 Luglio 2023
Giovedì 13 Luglio 2023

Stato attuale del settore tecnologico in Spagna – il rapporto di KPMG

La società internazionale di consulenza KPMG ha pubblicato un rapporto sullo stato attuale del settore tecnologico in Spagna, elaborato sulla base delle risposte fornite dagli imprenditori del settore energetico nell'ambito dell'indagine Prospettive Spagna 2023, condotta tra dicembre 2022 e febbraio 2023.

Secondo questi dati, gli imprenditori del settore tecnologico mostrano innanzitutto un atteggiamento positivo sia nella valutazione dello stato odierno del settore che in quello dei prossimi 12 mesi. L'84% reputa la situazione attuale dell’industria tecnologica come buona o eccellente. Solo il 15% la giudica come pessima o discreta.

Questa visione ottimistica emerge anche nelle prospettive di fatturato: quasi tutti i manager intervistati (96%) prevedono un aumento del fatturato nel 2023 e il 79% di loro afferma che crescerà di oltre il 5%. Per quanto riguarda le previsioni di assunzione, il 75% delle aziende tecnologiche prevede di aumentare la propria forza lavoro. L'incertezza e la complessità dell'attuale contesto economico non sembrano quindi avere effetti particolarmente negativi sulle previsioni di investimento.

Questi maggiori investimenti in capitale umano si concentreranno in particolare sul potenziamento delle competenze dei professionisti, nonché sull'attrarre e trattenere i migliori talenti. Tutto ciò alla luce della necessità di trovare i profili specifici di cui le organizzazioni hanno bisogno per affrontare le sfide attuali in un ambiente sempre più competitivo. Infatti, sulla base dei dati del rapporto, due imprenditori su tre (67%) hanno dichiarato che destineranno parte dei loro investimenti al reclutamento e alla formazione di professionisti.

Inoltre, il 60% degli imprenditori si concentrerà anche sul potenziamento della digitalizzazione e dei nuovi strumenti tecnologici, ed oltre un 50% destinerà risorse alla promozione delle attività di Ricerca & Sviluppo.

In merito alle priorità, la questione a cui gli imprenditori dedicano maggiori attenzioni nelle loro strategie aziendali continua a essere la capacità di attrarre e trattenere i talenti. Alla luce dei risultati dell'indagine, l'88% afferma che questo tema sarà uno dei loro principali punti di interesse nei prossimi 12 mesi.

Allo stesso tempo, per il 65% degli intervistati anche l'espansione e la crescita internazionale rientrano tra le priorità strategiche degli imprenditori del settore. Più della metà (54%) dichiara di avere una presenza in altri mercati e che intende rafforzarla nel 2023, mentre il 19% prevede di avviare il proprio percorso di crescita internazionale quest'anno.

L'importanza del talento e la necessità di promuovere nuove competenze è intesa non solo come una priorità strategica, ma anche come una sfida ineludibile per le aziende del settore. Due intervistati su tre (69%) vedono nella necessità di attrarre i talenti di cui hanno bisogno uno dei principali rischi per la loro azienda.

Infatti, il 77% dichiara di avere difficoltà a reclutare i talenti di cui necessita e l’88% (23 punti in più rispetto al dato nazionale) riconosce che la carenza delle competenze professionali di cui hanno bisogno rappresenta un rischio per la crescita delle loro organizzazioni. Questi dati evidenziano la portata della sfida del talento per le aziende del settore tecnologico, le quali svolgeranno un ruolo chiave nella trasformazione digitale del Paese.

Inoltre, la costante e rapida trasformazione che l'industria tecnologica sta attraversando rende necessario che le aziende sfruttino e traggano il massimo potenziale dai diversi aiuti e incentivi finalizzati all'innovazione. A questo proposito, più della metà degli intervistati (54%) afferma che la propria organizzazione ha richiesto o intende richiedere i fondi del Piano di ripresa e resilienza europeo.

Per quanto riguarda gli incentivi per le attività di Ricerca & Sviluppo e di innovazione tecnologica, più della metà degli imprenditori (56%) riconosce di sfruttare meno del 25% di questi incentivi. Solo poco più di uno su quattro afferma di usufruire di più del 50% di questi aiuti. Dall'altra parte, gli incentivi che suscitano maggiore interesse sono quelli che offrono detrazioni fiscali o aiuti per il finanziamento dei progetti, dei quali si avvalgono rispettivamente il 71% e il 60% degli intervistati.

È rilevante sottolineare che, quando i dirigenti delle aziende tecnologiche vengono interrogati sulle questioni a cui l'Esecutivo Centrale dovrebbe dare la priorità in termini fiscali, gli incentivi agli investimenti e il miglioramento della competitività sono le risposte più comuni (81% degli intervistati). Allo stesso modo, il 58% evidenzia l’importanza della certezza del diritto e il 52% la necessità di misure fiscali per favorire la liquidità delle imprese.

Infine, il settore tecnologico si trova anche ad affrontare sfide e rischi normativi crescenti di fronte a un ecosistema digitale in rapida evoluzione e alle sue implicazioni. A questo proposito, la maggior parte delle aziende (90%) reputa i rischi associati alla privacy, alla sicurezza e alla governance dei dati uno dei principali rischi legali che la loro organizzazione deve affrontare. Seguono i rischi associati alla normativa sulla protezione online degli utenti o dei clienti (69%) e quelli relativi alla protezione dei beni immateriali (67%).

Fonte: https://tinyurl.com/5ffcrk6v

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Giovedì 13 Luglio 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

Danimarca - Pari opportunità e diritti umani

Le Donne Danesi e la Leadership Aziendale

Sono passati 161 anni da che il governo danese ha istituito il Danish Trade Act, garantendo, così, alle donne danesi non sposate di lavorare alle stesse condizioni degli uomini. D’allora molto è cambiato, oggi le donne hanno preso il loro posto in tutti i settori lavorativi, dal campo delle costruzioni, alla finanza, al management.

Negli anni, i numerosi studi internazionali e nazionali hanno dimostrato come la diversità all’interno delle aziende sia in grado di rafforzare e consolidare il risultato economico, di migliorarne l’aspetto decisionale e di aumentarne le capacità a innovare. Avere una governance aziendale con diversità ed equilibrio di genere può quindi migliorare le performance aziendali.

In Danimarca, e più propriamente a partire dalle file che compongono lo stesso parlamento danese, le donne rappresentano attualmente il 43% dei suoi membri e il 35% dell’attuale governo ma, ciononostante, la percentuale di rappresentanza femminile in ruoli aziendali di primo piano pare essere ancora molto inferiore.

Nelle aziende danesi, infatti, i consigli di amministrazione continuano ad essere a maggioranza maschile, con percentuali rimaste stabili nell’arco temporale 2014 - 2021. Secondo Denmark Statistics, se noi guardiamo al solo settore produttivo, la proporzione di donne nei consigli di amministrazione è superiore nelle aziende con più di 250 dipendenti, specialmente nelle aziende ad alto contenuto tecnologico dove la loro presenza si attestava al 28% al 2021. Nelle piccole e medie imprese, invece, si registrano i più bassi livelli egualitari tra donne e uomini che ricoprono tali ruoli.

Gender Balance

L’introduzione di una quota di genere in Danimarca ha aumentato il numero di donne all’interno dei consigli di amministrazione. Già nel 2012, la Danimarca aveva introdotto una nuova legislazione volta a spingere le grandi aziende danesi a puntare all’obiettivo del 40% di assunzioni per il "genere sotto rappresentato" all’interno dei loro consigli di amministrazione; legge, questa, che ha creato un’improvvisa richiesta di più donne nei consigli di amministrazione con conseguente raddoppiato delle posizioni femminili dopo la riforma.

Tuttavia, oggi la Danimarca si colloca solamente al centoduesimo posto secondo il World Economic Forum per quanto riguarda l’uguaglianza di genere e, soprattutto, la presenza delle donne nei vertici aziendali.

Consigli di Amministrazione femminili e legami familiari

Se è vero che l’introduzione di una quota rosa in Danimarca abbia portato ad un maggior reclutamento delle assunzioni femminili in posizioni aziendali apicali, allo stesso tempo, uno studio condotto dal Department of Economics in UCPH ha mappato la presenza delle donne nei consigli di amministrazione e le connessioni tra loro ed eventuali legami di natura familiare. Le donne, infatti, con legami familiari con direttori e amministratori delegati in carica hanno più del doppio delle probabilità di entrare in un consiglio di amministrazione.

In conclusione, il sopracitato studio mette in dubbio gli effetti reali di queste norme, concludendo che la legge, anziché sostenere una più ampia diversità basata sul merito e facilitare l'accesso ai consigli di amministrazione per tutte le donne qualificate, possa aver spianato la strada a nomine legate alla famiglia.

La Danimarca e la comunità LGBT+

La Danimarca si configura come uno dei maggiori paesi friendly per la comunità LGBT+. Il paese è, infatti, uno dei primi ad aver introdotto nel 1989 il diritto per le coppie omosessuali di contrarre in matrimonio; nel 2023 la Danimarca si è qualificata come il terzo paese in Europa per apertura e grado di protezione legale riconosciuto alle persone LGBT+. Quest’apertura e le sue forme di tutela hanno fatto della Danimarca un paese riconosciuto come liberale e dalle larghe vedute.

Tuttavia, le statistiche mostrano come ancora le persone LGBT+ subiscano discriminazioni e sfide, tant’è che una persona su tre nel paese, si stima subisca discriminazioni basate sulla propria identità di genere. Ciò dimostra come si debba continuare a lavorare sulle loro tutele e a livello culturale.

Un’ulteriore vittoria per tale comunità è stato il Marriage Act del 2012 che ha riconosciuto l’opportunità per le coppie omosessuali consacrare le proprie unioni all’interno della stessa chiesa evangelico-luterana con pari diritti delle coppie eterosessuali.

Migliori diritti per le famiglie arcobaleno

Negli ultimi anni, in Danimarca si sono registrati dei progressi per quanto riguarda le famiglie arcobaleno. Per esempio, nel 2022 il Parlamento danese ha approvato una legge che prevede che le coppie lesbiche non debbano più dimostrare come è stato concepito il loro bambino. E la partner femminile della donna incinta diventerà automaticamente co-madre e quindi genitore legale del bambino. Inoltre, sono state approvate nuove regole per il congedo parentale delle famiglie arcobaleno. A partire da gennaio 2024, la normativa prevede accordi flessibili per le famiglie LGBT+, in cui fino a quattro genitori - i due genitori legali e i due genitori sociali - possono condividere una parte del congedo parentale.

«Credo che la Danimarca sia il primo Paese al mondo in cui è possibile dividere il congedo parentale tra le famiglie in questo modo. È un riconoscimento storico per le famiglie arcobaleno il fatto che ora sia possibile condividere il congedo parentale tra più di due genitori», afferma l'amministratore delegato di LGBT+ Denmark, Susanne Branner Jespersen.

Conclusioni

Se sul fronte della parità di genere la Danimarca, come il resto dei paesi europei, ha sicuramente ancora tanta strada da fare, sul fronte dei diritti civili l’ago della bilancia pende verso un’importante prospettiva liberale che, nell’attuale contesto mondiale, la portano a qualificarsi come uno dei paesi con le più ampie vedute, in cui le persone di qualunque orientamento possono trovare un ambiente integrativo e proattivo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

Annunciate nuove zone di investimento per far crescere l'economia in Scozia

La regione della città di Glasgow e il nord-est della Scozia saranno le nuove zone di investimento in UK, a seguito di un accordo tra il governo britannico e quello scozzese. Le zone di investimento sono una parte cruciale della politica del governo del paese per fornire crescita economica, più posti di lavoro, e nuove opportunità per la popolazione locale.

Gli incentivi fiscali e i finanziamenti messi a disposizione dai due governi attrarranno investimenti, miglioreranno le competenze dei lavoratori, forniranno supporto specializzato alle imprese e miglioreranno le infrastrutture.

Le zone di investimento copriranno principalmente istituti di ricerca come le università, e si concentreranno nello sviluppo di alcuni settori prioritari come la tecnologia, le industrie creative, le scienze della vita, la produzione avanzata e il settore green. Sosterranno i cluster per aumentare la competitività del paese nelle industrie ad alto potenziale, sfruttando i punti di forza e le risorse esistenti per aumentare le opportunità per le comunità locali e guidare la crescita della produttività.

Il segretario di Stato per il livellamento economico Michael Gove ha dichiarato: “Questa è una pietra miliare storica poiché amplieremo l'opportunità del programma di Investment Zone, per far crescere l'economia in tutto il Regno Unito. Apprezzo molto l'approccio costruttivo che il Primo Ministro e il Vice Primo Ministro hanno mostrato negli incontri che ho avuto con loro nelle ultime settimane. Vogliamo lavorare insieme per vedere prosperare l’intero paese. Sia Aberdeen, Glasgow, e le aree circostanti, sono state al centro del successo economico del Regno Unito per generazioni, grazie a loro siamo riusciti a sviluppare importanti costruzioni navali sul Clyde e ad ottimizzare la ricerca di petrolio e gas nel Mare del Nord”.

Le due aree del partenariato economico scozzese beneficeranno ciascuna di investimenti finanziari complessivi da 80 milioni di sterline su un periodo di cinque anni. I leader regionali, le imprese e le università assumeranno un ruolo guida nella definizione dei piani regionali, per garantire che le zone di investimento possano sviluppare uno spirito imprenditoriale. Le discussioni inizieranno ora con entrambe le regioni per presentare proposte dettagliate.

Il Segretario di Stato britannico per la Scozia, Alister Jack, ha affermato: “Questa è una notizia entusiasmante per Glasgow e Aberdeen: l'istituzione di due zone di investimento in queste aree rafforzerà i loro punti di forza già esistenti, contribuendo ad attrarre investimenti, far crescere la nostra economia e creare posti di lavoro in settori prioritari. Ciò si baserà sui grandi progressi già osservati con i Freeport a Inverness, Cromarty Firth e Firth of Forth.

Abbiamo lavorato in sinergia con il governo scozzese, il che dimostra ancora una volta gli obiettivi che possiamo raggiungere quando i due governi lavorano congiuntamente. Il Regno Unito è concentrato sul livellamento economico in tutto il paese, il che include l'investimento di oltre 2,2 miliardi di sterline in progetti in Scozia".

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

La produzione di auto in UK aumenta del 27% a maggio rispetto all'anno precedente

La produzione automobilistica in UK è aumentata per il quarto mese consecutivo a maggio, trainata da una maggiore domanda di veicoli elettrici. La Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) ha dichiarato che sono state prodotte 79.046 auto il mese scorso, con un aumento di quasi il 27% su base annua. Questo è ancora inferiore del 31,9% rispetto ai livelli di produzione del 2019.

Mentre l'allentamento delle restrizioni della catena di approvvigionamento ha incrementato la produzione di veicoli, l'industria automobilistica continua a fare i conti con le regole sulle esportazioni post-Brexit. In base all'accordo commerciale concordato con l’Unione Europea, la regola sull'origine richiede che, per poter beneficiare di un commercio senza tariffe, una percentuale delle componenti dei veicoli elettrici dell’automobile dovrà essere prodotta localmente – questo a partire dal 2024.

I volumi combinati di veicoli elettrici ibridi, ibridi plug-in ed elettrici a batteria sono aumentati del 95,4% a maggio, raggiungendo le 27.636 unità, ed hanno rappresentato il 35% di tutte le auto prodotte - ha affermato SMMT.

Le esportazioni hanno rappresentato il 79,5% della produzione totale, con l'UE che rimane il mercato più grande.

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023