Domenica 4 Maggio 2025
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L’economia ceca è cresciuta lo scorso anno del 2,5 percento e quest’anno registrerà una lieve recessione. Lo indica il Fondo Monetario Internazionale.
Quest’anno è previsto un calo del prodotto interno lordo dello 0,5 percento. “Il potere d’acquisto delle famiglie si indebolisce, mentre le imprese frenano gli investimenti in un clima di grande incertezza e di una disponibilità di spesa delle famiglie in calo” ha indicato il Fondo Monetario. La domanda interna dovrebbe subire un calo del 4,4 percento, mentre le esportazioni dovrebbero crescere del 4,6 percento.
Per il 2024 il Fondo Monetario prevede un rimbalzo dell’economia ceca con un aumento del 2,5 percento. È atteso un miglioramento dei dati sui consumi interni, sugli investimenti e sulla domanda estera.
Fonte: https://bit.ly/3kPQN0c
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Le differenze nella qualità della vita tra le regioni ceche rimangono significative. Lo indica un confronto pubblicato dall’Ufficio di Statistica Ceco.
In vetta per la qualità della vita ci sono Praga e la Boemia Centrale, dove vive circa un quarto della popolazione ceca. In fondo, invece, si trovano le regioni di Karlovy Vary, Ústí nad Labem e Moravia-Slesia. “Nella maggior parte delle regioni è aumentato il volume del prodotto interno lordo, in tutte sono cresciuti i salari” ha indicato l’ufficio di statistica.
Differenze particolarmente forti sono visibili nelle remunerazioni. Mentre a Praga il salario lordo nel 2021 era circa 46.500 corone al mese, nella regione di Karlovy Vary ammontava a circa 33.200 corone. Le differenze sono tuttavia percettibili anche nella speranza di vita, più alta a Praga che nelle regioni di Karlovy Vary o della Moravia – Slesia, o nei flussi migratori. Ad attrarre nuovi abitanti sono la capitale e la Boemia Centrale, mentre dalle regioni sfavorite le persone emigrano.
Fonte: https://bit.ly/3JkOwVe
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il mercato degli immobili di lusso a Praga ha registrato alla fine del 2022 un forte calo. I prezzi, tuttavia, resistono e i canoni d’affitto sono in forte aumento. Lo indica il Market Report relativo al quarto trimestre dell’agenzia Svoboda & Williams specializzata sul mercato di immobili premium.
Negli ultimi mesi dell’anno la domanda per l’acquisto degli immobili di lusso è calata di circa il 40 percento. I prezzi hanno tuttavia registrato un lieve aumento a una media di circa 153.500 corone per metro quadrato. Per effetto degli alti tassi d’interesse è in forte calo la quota degli acquirenti che ricorrono al mutuo. La maggioranza degli acquirenti sono cechi.
In aumento di circa un quarto i canoni d’affitto nel centro di Praga a una media di 42.000 corone per mese per appartamento. A crescere sono soprattutto i prezzi dei canoni delle abitazioni più piccole. Tra i nuovi contratti prevalgono quelli concordati con gli stranieri.
Fonte: https://bit.ly/3JmeasM
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il Brasile dovrebbe registrare un record nell'espansione della capacità di generazione di energia centralizzata nel 2023, con un aumento di 10,3 gigawatt (GW), con oltre il 90% di questo totale in impianti eolici e solari, secondo una previsione del Ministero delle Miniere ed Energy e l'agenzia di regolamentazione Aneel hanno rivelato questo venerdì.
Lo scenario di forte crescita per quest'anno arriva dopo un aumento già significativo del complesso di generazione brasiliano nel 2022. Lo scorso anno sono stati aggiunti 8,2 GW, dietro solo l'attuale record di 9,5 GW raggiunto nel 2016.
“Questo è uno scenario molto positivo per il Brasile, che continua a guidare la ricerca mondiale per preservare il pianeta generando energia pulita, poiché la nostra crescita si basa principalmente su fonti rinnovabili. Credo che nei prossimi anni questa espansione sarà ancora maggiore”, ha affermato in una nota il ministro delle Miniere e dell'Energia, Alexandre Silveira.
Fonte: https://bit.ly/3kMNlUi
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Con un portafoglio diversificato e soddisfacendo la domanda di oltre 150 paesi, l'agroalimentare in Minas Gerais ha chiuso il 2022 con un nuovo record nelle esportazioni. Nel 2022 rispetto all'anno precedente, le spedizioni sono cresciute del 45,8% dei ricavi, raggiungendo la cifra record di 15,29 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il volume, che è stato anche il più grande mai spedito dal settore, sono stati 13,6 milioni di tonnellate di prodotti agricoli e zootecnici destinati al mercato internazionale, con un aumento del 9% rispetto al 2021.
I dati della Segreteria di Stato per l'agricoltura, l'allevamento e l'approvvigionamento (Seapa) mostrano che il caffè è stato uno dei più importanti, muovendo 6,9 miliardi di dollari con la spedizione di 1,71 milioni di tonnellate.
Secondo il segretario all'agricoltura, all'allevamento e all'approvvigionamento, Thales Fernandes, per l'ennesimo anno le esportazioni agroalimentari dal Minas hanno raggiunto valori e volumi record. “In un anno caratterizzato da un'elevata domanda di cibo in tutto il mondo e da un sempre maggiore inserimento dei prodotti del Minas Gerais nei principali mercati internazionali, l'agroalimentare dello Stato ha dimostrato la sua forza e importanza. Esportiamo solo più minerale del caffè. Le spedizioni di prodotti agricoli hanno rappresentato oltre il 38% dell'intero paniere di esportazione del Minas Gerais. Agromineiro ha svolto il suo ruolo con eccellenza, producendo per soddisfare la domanda mondiale di cibo, oltre a generare posti di lavoro, reddito e qualità della vita nelle campagne”, ha affermato Fernandes.
Fonte: https://bit.ly/3kHwLVH
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Porsche ha ottenuto la licenza edilizia per uno stabilimento di batterie per auto elettriche da 200 milioni di euro a Horná Streda, in Slovacchia. Un lungo processo di autorizzazione ha ritardato il progetto di cinque mesi.
L'impianto creerà 60 posti di lavoro al momento dell'avvio della produzione il prossimo anno. L’investimento comprenderà anche un centro di automazione e robotica. Lo Stato ha approvato un incentivo all'investimento di 3,5 milioni di euro.
Fonte: https://bit.ly/3DkqNAN
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Secondo gli analisti, la ripresa del turismo dovuta alla riapertura della Cina contribuirà a rilanciare l'economia thailandese, ma non è ancora sufficiente a riportare la crescita ai livelli pre-pandemia. Il numero dei turisti cinesi in visita in Thailandia è risultato essere molto lontano dalle aspettative: circa la metà rispetto ai 10 milioni di visitatori previsti dalle analisi del governo thailandese.
I turisti cinesi rappresentano quasi il 30% dei 40 milioni di visitatori annuali nel Paese. "Non è chiaro quanto l'aumento del numero di viaggiatori possa incrementare la crescita del PIL", ha affermato il Segretario Generale del Consiglio Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale Danucha Pichayanan.
Il previsto ritorno dei visitatori cinesi in Thailandia quest'anno sarà diverso sia in termini di quantità che di qualità, ha dichiarato Tanes Petsuwan, vicegovernatore per il marketing internazionale in Asia e del Pacifico meridionale dell'Autorità del Turismo della Thailandia (TAT). La TAT prevede che quest'anno almeno 5 milioni di turisti cinesi visiteranno il Paese.
Sebbene la riapertura della Cina abbia fornito speranze per la ripresa economica, non si prevede che il turismo possa gonfiare l'economia abbastanza velocemente, a causa della debolezza della crescita globale e della prospettiva di un rallentamento della spesa pubblica.
Tuttavia, il Thai National Shippers Council prevede una crescita delle esportazioni dell'1%-3% nel 2023, ma si teme che il recente guadagno del 5% della valuta nazionale, che è diventata la più performante della regione finora quest'anno, eroda la competitività dei prezzi. Il Baht è cresciuto più del 15% dall'ottobre scorso - periodo in cui raggiunse i minimi degli scorsi 16 anni- sostenuto anche dalle prospettive di un ritorno della Cina sul mercato del turismo. Sebbene questa sia l'espansione più rapida degli ultimi cinque anni, è ancora molto lontana dalla crescita del 4,2% registrata nel 2017.
Fonte: https://bit.ly/3DlBtil
(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
Già in passato è stato scritto di quanto la Danimarca sia all’avanguardia nell’ambito della produzione di energia ricavata da fonti rinnovabili, e di quanto sia la politica che il settore privato operino in sinergia per raggiungere gli obiettivi ambiziosi di una riduzione dell’energia nel Paese del 70% rispetto ai livelli del 1990, che dovrebbe poi proseguire verso la neutralità climatica, da raggiungere entro il 2050.
In questo panorama, cinque società situate nella Zelanda, l’isola più ad est del paese dove si sviluppa la capitale, Copenhagen, stanno collaborando per sviluppare tecnologie che possono rendere più economica la produzione di idrogeno e combustibili verdi.
Il progetto si chiama PtX Cluster Zealand, e si sviluppa dalla collaborazione tra cinque realtà high-tech del territorio, in stretta interazione anche con università ed industria.
Queste aziende si stanno focalizzando sul cosiddetto Power-to-X, e quindi sulla produzione di idrogeno verde da fonti energetiche rinnovabili. Facendo attenzione ai flussi di acqua e alle fonti di CO2, il progetto mira a creare una tecnologia capace di ridurre i costi di produzione dell’energia del 20%.
Globalmente, l’obiettivo di produrre ed utilizzare idrogeno verde è enorme, e le stime dicono che, nel 2050, la produzione di questa energia avrà un valore di 630 miliardi di euro, con una domanda di mercato praticamente inesauribile.
“Per noi si tratta di premere il pedale fino in fondo ora per il bene della nostra attività e per il clima”, questo il commento di Søren Højgaard Jensen, amministratore delegato di Dynelectro, una delle 5 aziende coinvolte nel progetto.
Power-to-X, pulito e anche economico, può diventare un’ennesima possibilità di crescita in Danimarca, che può confermare la presenza del Paese a livello mondiale nel settore delle energie rinnovabili.
Per sfruttare a pieno quest’opportunità, gli esperti sottolineano quanto sia importante, ora, che la politica prenda l’iniziativa per dare direttive concrete sullo sviluppo di un'infrastruttura nazionale per l'idrogeno.
Fonte: https://bit.ly/3kxIV3y
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Per il 2023, la Florida Chamber Foundation (FCF) prevede un altro anno positivo di crescita demografica ed economica per il Sunshine State, come rivelato durante il suo 2023 Florida Economic Outlook & Jobs Solution Summit.
"Siamo entusiasti perché il 2023 sarà un altro anno di crescita demografica per la Florida, con una forte migrazione di ricchezza, più posti di lavoro e crescita economica", ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio della Florida e della FCF, Mark Wilson.
Il 2023 sarà un altro anno di forte crescita occupazionale: le imprese della Florida hanno creato 699.800 posti di lavoro dal 2019. La Florida è stata infatti uno dei primi quattro Stati a recuperare completamente i posti di lavoro ai livelli pre-Covid, con addirittura 487.400 posti di lavoro in più rispetto al periodo pre-pandemia. Nonostante la minaccia di una recessione nazionale, si stima che la Florida creerà più di 250.000 posti di lavoro nel 2023, continuando a mantenere la sua leadership come motore della crescita del mercato occupazionale.
La crescita della popolazione rimarrà forte. Dopo un anno, il 2022, in cui la Florida ha aggiunto più di 416.000 residenti, la FCF prevede una crescita di circa 350.000 nuovi residenti nel 2023, mentre i tassi di interesse aumentano, i timori di recessione si rafforzano e la scarsa fiducia dei consumatori a livello nazionale frena la migrazione interna. Attualmente la Florida aggiunge circa 1.000 nuovi residenti netti al giorno, di cui circa la metà proviene da un altro Stato e la metà da un altro Paese.
La disponibilità di forza lavoro e il tasso di partecipazione continueranno però a destare preoccupazione: Il tasso di disoccupazione in Florida continuerà ad essere inferiore alla media nazionale del 3,5% - attualmente la Florida è al 2,7%. Continueranno ad esserci più posti di lavoro vacanti che persone in cerca di lavoro. Infatti, attualmente per ogni 100 posti di lavoro aperti in Florida, ci sono solo 62 persone in cerca di occupazione.
L'economia della Florida è più preparata a gestire gli alti e bassi dell'economia nazionale rispetto alla maggior parte degli Stati. Mentre l'economia statunitense entrava in recessione, il PIL della Florida ha continuato a crescere. Ora che l'economia nazionale è uscita dalla recessione, ci si aspetta una forte crescita del PIL della Florida nel 2023.
L'inflazione sarà una preoccupazione significativa per i consumatori e le imprese nonostante le diminuzioni previste a fronte del calo del costo dell'energia dovuto alla minore domanda e dell'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Anche il mercato immobiliare tornerà ai livelli precedenti alla pandemia, ma senza una forte erosione dei prezzi: La Florida Chamber Foundation prevede circa 280.000-290.000 vendite (simili ai livelli pre-pandemici) in Florida, e che la Florida terminerà il 2023 con un prezzo di vendita mediano di 380.000 dollari, circa il 5% in meno rispetto al 2022.
La Florida continuerà a guidare la migrazione dei redditi. Gli ultimi dati disponibili dell'IRS mostrano 23,7 miliardi di dollari di migrazione annuale netta del reddito e la FCF prevede che questa cifra continuerà a crescere, considerate le opportunità economiche, le normative meno onerose, le eccellenti opportunità di istruzione, l’assenza di imposte statali sul reddito e una migliore qualità della vita che la Florida ha da offrire.
Fonte: https://bit.ly/3kk378L
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
Le start-up ceche hanno attirato lo scorso anno circa 200 investimenti per diversi miliardi di corone.
È quindi cresciuto il numero degli investimenti effettuati, il valore medio dell’investimento e anche il valore delle aziende sostenute. Il valore medio di una start-up sostenuta da investitori esterni è cresciuto a 137 milioni di corone. Il valore medio dell’investimento è aumentato a circa 18 milioni. Circa 160 investimenti sono stati effettuati nella fase iniziale di crescita delle start-up.
Secondo lo studio legale Mavericks, che ha pubblicato i dati, la legislazione ceca impone ancora diversi limiti alla crescita delle start-up, ad esempio con una fiscalità penalizzante. “La legislazione ceca non è ancora del tutto pronta per le start-up. La modernizzazione, che ci avvicinerebbe all’Ovest, non è ancora all’orizzonte” sostiene lo studio legale.
Fonte: https://bit.ly/3kq79wp
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)