Lunedì 5 Maggio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il viceministro della Famiglia e delle Politiche sociali Stanislaw Szwed ha risposto a un’interrogazione dei deputati di Koalicja Obywatelska sulle condizioni di vita dei cittadini che percepiscono il salario minimo e la pensione più bassa in considerazione dell’aumento dei prezzi della vita in Polonia. Il ministro ha dichiarato che la Polonia, in quanto Stato membro, soddisfa i requisiti stabiliti dall’Unione Europea a questo proposito.
Ha ricordato inoltre che il salario minimo in Polonia nel 2015 era di 1750 PLN, ora è di 3010 PLN e l’anno prossimo aumenterà due volte: da gennaio sarà di 3490 PLN e da luglio di 3600 PLN. Inoltre, la retribuzione oraria aumenterà a 23,50 PLN in modo da non sfruttare i lavoratori. In merito alle pensioni, il viceministro ha ricordato che nel 2015 la pensione era di 880 PLN, ora è di 1338,44 PLN e nel 2023 sarà di 1588,44 PLN. Il viceministro ha dichiarato che il pagamento della tredicesima e della quattordicesima è destinato ad aiutare le persone più povere.
Fonte: POLONIA OGGI
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Turchia mira a diventare un nuovo “hub” di produzione ma anche di ricerca e di innovazione nel settore dell'energia eolica con la prospettiva di esportare in tutta la regione medio orientale e in Europa; lo ha dichiarato lo scorso mese di ottobre il ministro dell'energia e delle risorse naturali Fatih Dönmez intervenendo in Germania alla rassegna internazionale WindEnergy. Dönmez ha evidenziato il potenziale della Turchia nelle rinnovabili per la produzione di energia pulita, affermando che il Paese si colloca al quinto posto tra i produttori europei per la produzione di apparecchiature eoliche ed è leader nella produzione di pale, torri turbine.
"Oggi, la Turchia è diventato un partner affidabile nel panorama europeo di forniture di apparecchiature per lo sfruttamento dell’energia oltre che dell'approvvigionamento di gas naturale” ha dichiarato Dönmez alla conferenza stampa organizzata in fiera. Passando ai numeri, la Turchia ha esportato circa 1,5 miliardi di euro di turbine eoliche e attrezzature in quasi 50 paesi nel 2021 essendo in grado di produrre localmente quasi il 70% delle sue turbine eoliche e dei relativi componenti. Come noto la Turchia è un Paese fortemente dipendente dalle importazioni di combustibili fossili per coprire il proprio fabbisogno energetico e, a seguito dell'aumento dei costi dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ha aumento la propria produzione di energia da fonti rinnovabili- Ankara ha recentemente lanciato alcuni progetti su larga scala ed ha avviato tender per la costruzione di nuove centrali solari ed eoliche. Nel 2021 le energie rinnovabili hanno rappresentato oltre il 95% degli incrementi della nuova capacità installata nel paese, raggiungendo, dall’inizio del 2022, una capacità elettrica totale installata superiore ai 100 giga watt di cui più del 50% proveniente dal rinnovabile, non solo eolico e solare ma anche idroelettrico e geotermico. Nel contesto internazionale la Turchia si piazza al 5° quinto posto in Europa e al 12° nel mondo per capacità installata di energia rinnovabile mentre per quanto attiene all’energia eolica occupa la 7° posizione in Europa, con 11,1 giga watt di potenza onshore (centrali elettriche) e ben oltre 57 di giga watt di potenziale offshore; il Paese ha un potenziale di capacità totale installata superiore a 100 mila megawatt di cui la potenzialità dell’eolico arriverebbe a quasi 50 mila (fonte del “Ministry of Energy and Natural Resources” turco).
Il mix elettrico turco si sta dunque rapidamente spostando verso le rinnovabili, che oggi rappresentano il 43% della produzione totale di elettricità, mentre carbone e gas rappresentano rispettivamente il 34% e il 23%. L'energia eolica rappresenta il 10% del mix elettrico della Turchia, il che la rende la seconda fonte di energia rinnovabile dopo l'energia idroelettrica. Tutti i 10 GW installati oggi in Turchia sono eolici onshore ed il Paese punta ad aggiungere altri 20 GW di energia eolica entro il 2030. La regione dell’Egeo (Izmir e provincia) guida la diffusione dell'energia eolica, ospitando circa il 20% della capacità di energia eolica del paese. Il più grande progetto di energia eolica, il progetto Soma da 312 MW, si trova nelle province di Manisa e Balikesir.
Il successo dell'industria eolica turca è radicato nella sua forte catena di approvvigionamento nazionale in continua espansione. Anche molte aziende europee e internazionali hanno istituito impianti di produzione in Turchia. Gli ultimi dati disponibili mostrano 3.580 aziende attive nel settore dell'energia eolica in Turchia, con 25.000 persone impiegate direttamente o indirettamente. Il Paese ospita impianti di produzione di aziende leader internazionali come la TPI Composites, l’Enercon e la GRI Renewables.
L'azienda americana TPI Composites, ad esempio, produce compositi di alta qualità utilizzati nelle pale delle turbine eoliche in due stabilimenti situati nella regione di Izmir, impiegando un totale di circa 4.200 persone; da Izmir servono principalmente clienti in Europa, incluso il mercato locale della Turchia, il Medio Oriente e l'Africa.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
L’Ambasciatore Giorgio Marrapodi si è recato lo scorso mese di ottobre ad Istanbul in occasione della Fiera Internazionale di Ankiros dove ha potuto visitare il padiglione Italia allestito dall’ICE-Agenzia di Istanbul. La rassegna fieristica internazionale di Anikros è un punto di riferimento per l’industria metallurgica dell’area medio orientale (in Turchia in forte espansione grazie ad ingenti investimenti da parte del Governo di Ankara) e ha offerto in questa edizione soluzioni tecnologicamente avanzate.
Il padiglione dell’ICE-Agenzia di Istanbul ha radunato una trentina di aziende italiane, di cui una dozzina leader nel settore dell’acciaio e molte presenti in Turchia con un proprio agente di rappresentanza i a testimonianza della volontà di stringere rapporti più proficui con le controparti turche. La presenza ad Istanbul della nostra Associazione Nazionale Fornitori Macchine e Materiali per fonderie (AMAFOND) con il Presidente Fabrizio Carmagnini, è stato un concreto segnale dell’interesse verso un mercato come quello metallurgico turco sempre più con grandi potenzialità di crescita nei settori ad alta intensità tecnologica che rappresentano le prime voci merceologiche del nostro interscambio come i macchinari e le apparecchiature meccaniche, gli autoveicoli e i macchinari di precisione.
L’Ambasciatore Marrapodi visitando il padiglione Italia, in una intervista alla stampa locale, ha evidenziato la forte complementarietà tra i due sistemi economici e le grandi potenzialità di crescita e di investimenti reciproci sottolineando il costante aumento degli ultimi anni dell’commercio bilaterale: “se guardiamo ai primi nove mesi del 2022 - ha spiegato l’Ambasciatore Marrapodi - il volume di nostri scambi è stato addirittura migliore rispetto agli anni pre pandemia e, dopo un 2021 che ha fatto segnare oltre 20 miliardi di dollari di merci scambiare, ci aspettiamo una crescita dell’interscambio ancora più sostenuta per il 2022.”.
Dal canto sui il Direttore dell’Ice Agenzia di Istanbul, Riccardo Landi, che ha coordinato il padiglione Italia alla Fiera turca, spiega che le nostre vendite nel settore metallurgico in Turchia, compreso l’indotto, hanno fatto segnare ricavi per circa 15 milioni di dollari con un aumento del 76% rispetto ai 9 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso; “si tratta nel complesso di un fatturato marginale rispetto al nostro export totale - avverte Landi - ma la Turchia in questi ultimi anni è cresciuta molto nel settore dei metalli non ferrosi e dell’alluminio è non ha solo importato: dalla Turchia, infatti, il nostro Paese ha acquistato per 1 miliardo di dollari”. Per quanto attiene l’afflusso di IDE, ci si attende che l’Italia aumenti gli investimenti nel settore tecnologico, considerando che il futuro della Turchia sarà decisamente interessante potendo contare su una forza lavoro sempre più qualificata e tecnologica. Sarà importante per le imprese italiane tecnologicamente più avanzate intercettare l’onda di sviluppo metallurgico e le sue applicazioni tecnologiche di Ankara.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
In occasione del mese della Ricerca sul cancro al seno, l’Ambasciatore d’Italia in Turchia Giorgio Marrapodi ha aperto lunedì 17 ottobre una tavola rotonda organizzata dall’Ambasciata in collaborazione con il Ministero della Salute turco, l’OMS Turchia e con la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Si è trattato di un evento congiunto a cui hanno preso parte in presenza una sessantina di medici turchi e che ha visto anche la partecipazione del Viceministro turco della Salute Dott. Tolga Tolunay, del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità italiano - in collegamento da Roma - Professor Silvio Brusaferro e del Rappresentante dell’OMS Turchia, Dott. Batyr Berdyklychev.
Il programma dal titolo “Italy- Türkiye: Breast Cancer Awareness Workshop” si è articolato in due sessioni: la prima con un simposio sul “National Cancer Control Program of Türkiye”, moderato dal Dr. Toker Ergüder, National Professional Officer dell’OMS Turchia; la seconda sessione, dal titolo “National Cancer Control Program of Italy”, è stata presentata dal Professor Brusaferro all’audience turca presente in sala.
Ai due panel è seguita una “Tavola rotonda” aperta anche alla stampa locale, a personalità del mondo delle ONG, delle Ambasciate, professori universitari ed esperti intervenuti successivamente ai lavori. A conclusione sono poi stati presentati i risultati del workshop a cura del Professor Brusaferro e dei vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Turchia che hanno delineato lo stato dell’arte nei rispettivi Paesi, i protocolli di prevenzione e lo stato di avanzamento sulla ricerca per la prevenzione del cancro al seno per promuovere nuove e successive collaborazioni.
L’Ambasciatore Marrapodi, intervenendo all’apertura del Workshop, ha voluto sottolineare il rilievo internazionale dell’evento realizzato nel campo della ricerca sul cancro che consente ai due Paesi di confrontarsi, non solo sul rafforzamento dei legami economici, ma permette di espandere gli eccellenti rapporti ad ogni settore, dalla cultura alla ricerca, dallo sport alla salute. “Il settore sanitario è sicuramente uno dei più strategici, con la recente crisi pandemica che ci ha mostrato chiaramente quanto la cooperazione internazionale in materia sanitaria sia fondamentale per superare le sfide e le minacce globali. La presenza del Vice Ministro della Sanità Tolunay e del Presidente del nostro Istituto Superiore di Sanità, principale centro di ricerca, di controllo e di consulenza tecnico-scientifica sulla salute pubblica in Italia, guidato dal Professor Brusaferro, testimoniano l’occasione straordinaria che ci viene offerta oggi in questa sala per confrontarci sul ruolo cruciale nella prevenzione e promozione della salute, nella lotta al cancro, alle malattie croniche e neurodegenerative, dall'autismo alle malattie rare, dalle malattie infettive alle dipendenze patologiche”. L’Ambasciatore Marrapodi ha poi aggiunto: “il concept del Workshop di oggi serve a contribuire e sensibilizzare i nostri due Paesi per uno scambio di idee e buone pratiche che possano consentirci di rafforzare ulteriormente la cooperazione tra Italia e Turchia per un miglioramento reciproco dei protocolli di screening e delle terapie”.
Da parte sua il Viceministro della Salute Tolga Tolunay, elogiando l’organizzazione di una così importante giornata dedicata alla ricerca congiunta durante il mese di sensibilizzazione sul cancro al seno, nel suo intervento ha posto l’accento su come l’attuazione di strategie per un’azione tra Turchia e Italia per la prevenzione e la diagnosi precoce per il trattamento dei tumori al seno rilevate nelle sue fasi iniziali, possa essere vincente. Il Viceministro Tolunay e il Professor Brusaferro hanno poi condiviso con la platea i dati nazionali aggiornati sul numero di screening effettuati da Italia e Turchia del cancro al collo dell’utero, del colon-retto e della mammella. In questo contesto il Prof. Silvio Brusaferro ha evidenziato come nel nostro Paese gli screening per l’individuazione precoce dei tumori possono essere considerati un pilastro dell’ISS italiano e i risultati raggiunti incoraggiano ad investire sempre più nella prevenzione, soprattutto pe il cancro al seno che richiede che gli screening per la diagnosi siano eseguiti più spesso, ampliando la fascia di età.
“Ammirevole l’evento organizzato oggi presso la Rappresentanza diplomatica italiana ad Ankara” è stato infine il commento di Batyr Berdyklychev, Rappresentate del WHO in Turchia il quale ha aggiunto: “ogni anno a oltre 2 milioni e mezzo di donne in tutto il mondo viene diagnosticato un cancro al seno e quasi 700 mila non ce la fanno: attraverso incontri come quello di oggi si sensibilizza l’opinione pubblica e si rafforzano le forze congiunte per incoraggiare la prevenzione; l'OMS si impegna a ridurre il cancro al seno del 2,5% fino all'anno 2040 e a salvare la vita di quasi 2,5 milioni di donne".
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Gaz-System ha annunciato giovedì 3 novembre che i flussi di gas che dal 1° ottobre 2022 fluiscono attraverso il Baltic Pipe ai clienti polacchi "rimangono al livello di circa 60 milioni di kWh al giorno e sono effettuati da Gaz-System in conformità con le richieste dei clienti".
Il 1º novembre è stato commissionato a Nybro, nella Danimarca occidentale, il terminale ricevente Baltic Pipe. Grazie all'investimento, il gas norvegese ha iniziato a fluire verso la Polonia. In precedenza, dal 1° ottobre, il gasdotto Baltic Pipe forniva gas dai giacimenti danesi nel Mare del Nord e dal sistema del gas europeo.
Come annunciato da Energinet, la messa in servizio completa del terminal Nybro avverrà nel 2022. Secondo la società, la piena capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno Baltic Pipe sarà raggiunta alla fine di novembre di quest'anno.
Per il momento, l'unico utente del sistema Baltic Pipe sarà PGNiG. La società ha acquistato la maggior parte della capacità di trasmissione del gasdotto. Il gasdotto è un investimento congiunto dei gestori dei sistemi di trasporto del gas polacchi e danesi: Gaz-System ed Energinet.
Fonte: POLONIA OGGI
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Corea sta rilevando crescenti segnali di rallentamento economico a causa dell'indebolimento delle esportazioni e del rallentamento del settore manifatturiero.
La valutazione del Korea Development Institute (KDI) è stata più cupa rispetto alle sue prospettive fatte un mese fa, secondo le quali l'economia si trovava su un percorso di leggera ripresa.
A ottobre, le esportazioni del paese, elemento chiave dell'economia coreana, sono diminuite del 5,7% rispetto all'anno precedente, registrando un calo su base annua per la prima volta in due anni. A ottobre le esportazioni di semiconduttori sono crollate del 17,4% su base annua a causa del calo della domanda e del calo dei prezzi dei chip, estendendo le perdite al terzo mese consecutivo.
La produzione industriale del paese è diminuita a settembre per il terzo mese consecutivo e anche le vendite al dettaglio e gli investimenti nelle infrastrutture sono in calo.
Il KDI ha anche indicato le crescenti incertezze nel mercato finanziario come una delle cause del rallentamento economico dato che gli Stati Uniti e altre importanti economie hanno spinto per un'aggressiva stretta monetaria per frenare l'inflazione.
La Bank of Korea per il prossimo anno stima una crescita del PIL al 2,1% mentre l'IMF ha ridotto la stima di crescita del prossimo anno per il PIL della Corea al 2% rispetto alla precedente previsione del 2,1%.
Fonte: https://bit.ly/3TgJ5b0
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Nel mese di ottobre è stato firmato un accordo commerciale tra Ørsted, la più grande multinazionale danese del settore dell’energia rinnovabile, ed Equinor, azienda petrolifera pubblica norvegese.
L’accordo stabilisce il passaggio di gas dalla Norvegia alla Danimarca, attraverso il nuovo gasdotto “Baltic Pipe”, a partire dal 1° gennaio 2023 fino al 1° aprile 2024, giorno in cui scadrà il contratto. Questo affare commerciale tra i due Paesi porterà molti benefici alla Danimarca, che ottiene così un approvvigionamento di gas di circa 8 TWh, corrispondenti ad un quarto del consumo energetico danese previsto.
Il gasdotto Baltic Pipe è un progetto nato nel 2013 con lo scopo di creare un nuovo corridoio energetico che possa fornire gas al mercato europeo. Una stretta collaborazione tra Polonia e Danimarca ha dato origine al progetto, il quale è stato poi concretamente sviluppato da Energinet, il gestore nazionale danese del sistema di trasmissione di elettricità e gas naturale, insieme alla controparte polacca GAZ-System. Si tratta di un’infrastruttura energetica molto strategica, volta ad essere un nuovo corridoio di approvvigionamento del gas per il mercato europeo. Infatti, questo corridoio, lungo circa 900 chilometri, non solo consente il passaggio del combustibile fossile dalla Norvegia ai mercati danese e polacco, ma consente anche l’invio del gas da Polonia a Danimarca, e da questi Paesi ai loro vicini, utenti finali.
Nello specifico, il gasdotto è composto da 5 importanti componenti, i due condotti offshore nel Mar del Nord e nel Mar Baltico, due condutture onshore in Danimarca e Polonia, ed infine, una stazione di compressione in Danimarca. Questo, quindi, ha implicato il bisogno di un’espansione di circa 200 km, delle tubature di gas già presenti in Danimarca, precisamente dalla costa occidentale danese al sud est della Zelanda, per far fronte all’aumento del volume di gas che le attraverserà. Il gasdotto è diventato operativo dal 1° ottobre 2022 e contribuirà ad una migliore integrazione dei mercati europei del gas, rendendo, inoltre, il gas naturale più competitivo economicamente.
Proprio il completamento del gasdotto ha permesso a Ørsted di stipulare il contratto energetico con la Norvegia, poiché Baltic Pipe connette la Danimarca al sistema di gasdotti del suo vicino scandinavo. Il responsabile della gestione del Portafoglio Gas di Ørsted, Søren Thygesen Blad, ha salutato l’accordo spiegando che questo garantirà una fornitura stabile di gas norvegese alla Danimarca, proprio nel periodo in cui il giacimento offshore di Tyra non è operativo a causa di un lavoro di ammodernamento che durerà fino all’inverno del prossimo anno (2023 – 24). “Con questo accordo – ha spiegato Blad - avremo gas più che sufficiente per soddisfare la domanda di gas dei nostri clienti, consentendoci di rifornire i nostri impianti di stoccaggio del gas danesi durante l'estate".
In questo difficile momento, in cui tutta Europa si sta avviando verso un “inverno nero”, portandosi con sé le preoccupazioni dei suoi cittadini sia a livello privato che business, questo accordo è fonte di sicurezza e benefici sia economici che sociali per la Danimarca, poiché assicura al Paese una fornitura di gas costante e stabile nel tempo.
Fonte: https://bit.ly/3EhPsqB
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
L’economia ceca si sta avvicinando alla recessione. Lo hanno detto gli analisti economici all’Agenzia di Stampa Ceca.
I dati del PIL del terzo trimestre hanno indicato un lieve calo rispetto al trimestre precedente. Questo dato indica secondo gli analisti l’arrivo imminente della recessione.
Secondo l’analista di Unicredit Pavel Sobíšek l’economia ceca sta entrando in recessione prima di altre economie dell’Unione Europea. Un fattore che ha contribuito a questo fenomeno è stata la politica restrittiva della banca centrale che ha avuto un contraccolpo sui consumi delle famiglie.
Tuttavia, dato che i tassi d’interesse non dovrebbero più salire, secondo Sobíšek “l’economia ceca ha la possibilità di un recupero anticipato nel corso del prossimo anno”.
Fonte: https://bit.ly/3WJxy7l
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Le reti autostradali di Slovacchia e Ucraina si collegheranno al valico di frontiera di Vyšné Nemecké. In Ucraina si prevede un boom delle infrastrutture dopo la fine della guerra e l'autostrada ucraina potrebbe quindi essere completata prima del collegamento slovacco da Bidovce. L'Ucraina intende aumentare la capacità dell'attuale valico di frontiera di Vyšné Nemecké entro la fine dell'anno.
La società autostradale nazionale NDS prevede di indire gare d'appalto per 40 milioni di euro entro la fine di quest'anno e per 140 milioni di euro l'anno prossimo. Entro la fine dell'anno prevede di completare la gara d'appalto per la circonvallazione settentrionale di Prešov (263 milioni di euro) e quella per le tecnologie del tunnel di Višňové. L'appalto più importante del prossimo anno sarà la superstrada R1 Banská Bystrica-Slovenská Ľupča.
La regione di Bratislava VÚC ha aperto una strada di 1,7 km che collega lo svincolo autostradale di Triblavina con Chorvátsky Grob e Čierna Voda. Si tratta della prima fase della circonvallazione di Malokarpatský, che entro il 2030 comprenderà le circonvallazioni di Pezinok e Modra.
Fonte: https://bit.ly/3Nz4k6E
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Mateusz Morawiecki ha annunciato ieri che il governo ha adottato una risoluzione sulla costruzione di centrali nucleari in Polonia. La prima centrale nucleare sarà costruita utilizzando la tecnologia americana di Westinghouse e sarà situata nel nord della Polonia.
Il primo ministro ha anche segnalato la disponibilità del governo a realizzare ulteriori progetti nucleari. “Vorrei segnalare che siamo pronti anche per il secondo progetto, che è un progetto di soggetti privati: un imprenditore privato con la partecipazione dello Stato e l'imprenditore coreano, KHNP. Allo stesso tempo, voglio segnalare la nostra disponibilità per il terzo progetto nella Polonia centrale, la cui posizione esatta sarà selezionata nei prossimi mesi", ha affermato Mateusz Morawiecki. Come il primo ministro ha aggiunto, il governo vuole basare il cambiamento energetico sull'energia nucleare.
Secondo il programma, la costruzione dovrebbe iniziare entro il 2026 e la posizione iniziale dei primi reattori è nelle vicinanze di Choczewo e Żarnowiec.
Fonte: POLONIA OGGI
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)