Notizie mercati esteri

Venerdì 16 Febbraio 2024

Turismo in Turchia - I dati del Ministero della Cultura e del Turismo del 2023

I flussi di ingresso di visitatori stranieri registrati a dicembre scorso segnano nuovamente un aumento (+3,51%) rispetto all’analogo mese del 2022. La Turchia ha accolto 2,5 milioni di stranieri secondo i dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 31 gennaio.

Nel 2023 invece, il numero di turisti nel Paese, pari a 49,3 milioni, è aumentato del 10,42% rispetto allo stesso periodo del 2022 (presenze che salgono a 56,7 milioni se si considerano i cittadini turchi che risiedono all’estero, rispetto ai 51,4 milioni del 2022). Nel periodo tra gennaio e dicembre 2023, Istanbul ha accolto il 35,30% dei visitatori stranieri, pari a circa 17,3 milioni, seguita da Antalya (14,7 milioni), Edirne (4,7 milioni) e Muğla (3,3 milioni).

In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti russi si sono collocati al primo posto (6,4 milioni), seguiti da tedeschi (6,2 milioni), inglesi (3,8 milioni), bulgari (2,8 milioni) e iraniani (2,5 milioni). Gli italiani, nel periodo in osservazione, hanno fatto registrare 602 mila presenze rispetto alle 420 mila del 2022.

Il Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy ha affermato che nel 2024 il Paese potrebbe accogliere 60 milioni di turisti che salirebbero a 90 milioni nel 2028.

Il turismo rappresenta una fonte cruciale per l’economia del Paese e dal settore originano entrate importanti per contenere il cronico deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti; le entrate sono infatti nel 2023 sono aumentate del 17% rispetto al 2022, raggiungendo il massimo storico di USD 54,32 mld. Ersoy prevede un aumento a USD 60 mld quest'anno e fino a USD 100 mld nei prossimi 5 anni.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

L’interscambio tra Italia e Turchia: i dati di ICE-Agenzia

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nel 2023 l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 27,4 mld, ha registrato un incremento del 3,4% rispetto al 2022. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 6,5% (USD 14,9 mld), mentre le importazioni sono rimaste pressoché invariate (-0,04%) e si sono attestate a USD 12,4 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per L’Italia pari a USD 2,6 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il sesto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania, Svizzera e Stati Uniti) e il quinto cliente (dopo Germania e Stati Uniti, Iraq e Regno Unito).

Le esportazioni italiane costituiscono il 4,1% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,8% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 49,7 mld) e seguita da Parigi (USD 21,8 mld) e Madrid (USD 19,2 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nel 2023, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+100,2%) e degli “articoli in ferro e acciaio” (+51.7%) In calo, invece, l’export di “combustibili e oli minerari” (-71,1%).

In termini assoluti, la principale voce del nostro export rimane rappresentata dai “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in crescita del 25,1% rispetto al 2022, con un valore di USD 3,4 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un calo negli acquisti italiani di “ferro e acciaio” (-50,8%) e “rame” e “materie plastiche”, a fronte di una crescita nel settore “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+23,6%); “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 2,8 mld.

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Francia e Germania verso la Turchia sono cresciute rispettivamente del 22,6% e del 18,8%; l’export britannico hanno registrato un aumento del 10%.

L’interscambio della Turchia con il resto del mondo nel 2023 segnala gli incrementi delle esportazioni turche verso la Svizzera (+74%), gli EAU (+63,6%), e Federazione Russa (+16,9%) mentre sul lato delle importazioni i volumi dagli EAU segnano un +157,9% e quelli dalla Spagna un +35,4% e dalla Svizzera (+29,8%). Calo degli acquisti dalla Russia (-22,5%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

L’Italia si conferma nel 2023 come uno dei principali partner commerciali della Turchia

Secondo i dati diffusi il 31 gennaio scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di dicembre 2023 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 23 mld (21,41 se si scorporano energia e oro) e USD 29,39 mld (20,799 se si scorporano energia e oro).

In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrata una diminuzione, per le prime, dello 0,4% (-1,7% se si scorporano energia e oro) mentre, per le seconde, si è registrato un decremento dell’11% (-4,2% se invece si scorporano energia e oro).

Nel 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 255,7 mld (+0,6% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e dicembre del 2022), a fronte di importazioni per USD 361,7 mld (-0,5%).

Tra gennaio e dicembre dello scorso anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 105,9 mld, in diminuzione del 3,2% se comparato ai dodici mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso dicembre, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,679 mld), USA (USD 1,314 mld), Iraq (USD 1,254 mld), Regno Unito (USD 1,217 mld) e Italia (1,22 mld).

Nel 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 21,092 mld), USA (USD 14,826 mld), Iraq (USD 12,786 mld), Regno Unito (USD 12,468 mld), e Italia (USD 12,381 mld).

Relativamente alle importazioni, a dicembre 2023, i primi Paesi fornitori sono stati Russia (USD 4,209 mld), Cina (USD 3,270 mld), Germania (USD 2,514 mld), Italia (USD 1,470 mld), e Stati Uniti (USD 1,330 mld).

Nel periodo intercorso tra gennaio e dicembre dell’anno passato, invece, essi sono stati Russia (USD 45,602 mld), Cina (USD 44,980 mld), Germania (USD 28,684 mld), Svizzera (USD 19,902 mld), Stati Uniti (USD 15,778 mld) e Italia (USD 14,994).

Con questi dati l’interscambio tra Italia e Turchia ha superato nel 2023 i 27 miliardi di dollari. L’Italia si conferma pertanto come principale partner commerciale della Turchia nell’area del mediterraneo e il secondo a livello europeo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Venerdì 9 Febbraio 2024

Turchia - I flussi di IDE: i dati YASED sui primi undici mesi del 2023

Secondo i dati diffusi il 12 gennaio scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE è stato nei primi undici mesi del 2023 pari a USD 9,2 mld, in calo del 27% rispetto al periodo gennaio-novembre 2022. Il dato degli IDE in Turchia da gennaio a novembre 2023 è stato pari a USD 4,8 mld in capitale azionario, USD 3,3 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 1,4 mld tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 300 mln.

Nei primi 11 mesi dell’anno, con una quota pari al 56% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.

Per quanto riguarda i singoli Paesi, al primo posto resta saldamente l’Olanda seguita da Germania, Qatar e Federazione Russa.

Per quanto riguarda il solo mese di novembre, al primo posto troviamo il Qatar (47%), seguito da Germania (11%) e Regno Unito (7%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 9 Febbraio 2024
Venerdì 9 Febbraio 2024

Il primo astronauta turco a bordo della “Crew Dragon” verso la “IIS” nella missione “Axiom-3” di cui fa parte anche l'italiano Walter Villadei

È stata lanciata in orbita venerdì 19 gennaio 2024 la capsula spaziale “SpaceX Crew Dragon” alloggiata nel razzo “Falcon 9” per il suo viaggio verso la “Stazione Spaziale Internazionale” (ISS).

A bordo della missione Axiom-3, decollata dal Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, il primo astronauta turco Alper Gezeravcı (ex pilota caccia e capitano della Turkish Airlines) assieme allo svedese Marcus Wandt (ex pilota di caccia e collaudatore della Swedish Aeroplane Corp.), l’italiano Walter Villadei (Colonello dell’Aeronautica Militare) e il Comandante della missione, lo spagnolo Michael Lopez-Alegria.

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha definito la partecipazione del primo astronauta in orbita “un momento storico per il Paese e un importante passo in avanti nel secondo secolo della nostra Repubblica, il secolo della Turchia".

In orbita l’equipaggio ha condotto esperimenti scientifici, molti dei quali incentrati sugli effetti del volo spaziale sulla salute. Gli esperimenti a bordo della navicella verranno poi studiati dalle università turche che collaborano al Programma Spaziale del Paese, tra cui spiccano le università di Yıldız, Haliç Usküdar e di Nişantaşı di Istanbul, l’università Hacettepe e il TÜBITAK Space Technologies Research Institute di Ankara.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 9 Febbraio 2024
Venerdì 9 Febbraio 2024

“MeeTürkItaly”. Dialogo con il CEO di Turkish Airlines (THY), Bilal Ekşi

L’Ambasciatore Marrapodi ha ospitato lo scorso 24 gennaio a Istanbul nella prestigiosa Residenza di Palazzo di Venezia, il CEO di Turkish Airlines (THY), Bilal Ekşi per il nuovo appuntamento di “Meetürkitaly”.

L’incontro con il CEO Ekşi, il primo del 2024 dell’originale formato di incontri di Meetürkitaly, ha rappresentato l’occasione per discutere delle importanti opportunità nel settore turistico, culturale e commerciale per l’Italia derivanti dalle sinergie con una delle compagnie aree più importanti al mondo.

Oggi THY dispone di collegamenti verso 120 Paesi (prima al mondo con questo dato) e nel 2023 ha trasportato 183 milioni di passeggeri. I collegamenti diretti che la THY offre oggi con l’Italia da Istanbul sono otto (Bari, Bologna, Catania, Milano, Napoli, Palermo, Roma, e Venezia).

La prossima edizione di Meetürkitaly si terrà il 19 febbraio prossimo e vedrà come ospite d’eccezione Marco Mantovani, Presidente e Fondatore di Locman Italy, prestigiosa azienda del settore dell’orologeria.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 9 Febbraio 2024
Venerdì 9 Febbraio 2024

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in visita a Istanbul per un incontro con il Presidente Erdoğan

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il Presidente Erdoğan a Istanbul lo scorso 20 gennaio al Palazzo Vahdettin.

Si tratta della prima visita da parte del Presidente del Consiglio Meloni in Turchia. L’incontro ha rappresentato l’occasione per rafforzare la collaborazione tra Roma e Ankara in numerosi settori.

Si tratta del sesto incontro tra il Presidente Meloni ed Erdoğan, dopo quelli a margine del G20 di Bali nel novembre 2022, del vertice NATO del luglio 2023, dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e del G20 a Nuova Delhi nel settembre del 2023 e della COP 28 nel dicembre 2023.

Durante la missione a Istanbul, il Presidente del Consiglio ha anche visitato il Grande Bazar di Sultanameth, uno dei mercati al coperto più antichi del mondo.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

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Giovedì 8 Febbraio 2024

Cresce l’export italiano negli Stati Uniti e in Florida cresce ad un tasso maggiore rispetto al resto del paese

Nel 2023 l’export italiano verso gli USA ha registrato un’ulteriore crescita (+5,4%) rispetto al 2022 battendo un nuovo record storico del valore assoluto delle nostre esportazioni oltreoceano, che hanno raggiunto i 72,9 miliardi di dollari. La performance dell’export italiano ha permesso all’Italia di mantenere la sua posizione nella classifica dei paesi fornitori degli Stati Uniti.

L’Italia si è attestata, infatti, come l’11° paese fornitore degli Stati Uniti, e ha guadagnato leggermente anche in quota di mercato (2,3%), rispetto al 2,2% del 2022.  I settori trainanti del nostro export sono stati: MeccanicaModa e accessoriChimica e farmaceutica, Mezzi di trasporto, Agroalimentare e Bevande.

In questo contesto molto positivo, le esportazioni italiane verso la Florida crescono ad un ritmo molto più elevato (+12% rispetto al 2022) in comparazione con la media statunitense ed hanno raggiunto il valore di 3,89 miliardi di dollari. 

Sempre nel 2023 l’Italia ha registrato verso gli Stati Uniti un attivo di bilancia commerciale di ben $44 miliardi

Fonti: US Census e ICE

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

Ultima modifica: Giovedì 8 Febbraio 2024
Giovedì 8 Febbraio 2024

Emissioni industriali: la UE avvia procedura di infrazione contro la Polonia

La Commissione Europea ha deciso, il 7 febbraio, di avviare una procedura di infrazione contro la Polonia.

Secondo la Commissione Europea, la Polonia non ha adeguatamente trasmesso nella propria legislazione nazionale la direttiva dell'Unione Europea relativa alle emissioni industriali.

"L'attività industriale ha un impatto significativo sull'ambiente e sulla salute. La direttiva sulle emissioni industriali stabilisce disposizioni volte a prevenire e limitare le emissioni dannose nell'aria, nell'acqua e nel suolo, nonché a prevenire la produzione di rifiuti", ha ricordato la Commissione in un comunicato pubblicato. "La legislazione polacca non traspone correttamente diverse disposizioni della direttiva, tra cui alcune principali norme sulle condizioni per le autorizzazioni integrate e le autorizzazioni per gli inceneritori e i coprocessori di rifiuti, norme sulle emissioni ammissibili e norme ambientali di qualità", ha valutato la Commissione Europea.

Inoltre, secondo la Commissione Europea, le disposizioni relative alle informazioni pubbliche e all'accesso alla giustizia non sono state correttamente incorporate nella legislazione nazionale, il che rende "difficile per il pubblico partecipare al processo decisionale sulle emissioni industriali". Molti requisiti tecnici contenuti negli allegati alla direttiva non sono stati adeguatamente recepiti nella legislazione polacca.  La Polonia ha ora due mesi per rispondere e correggere le carenze individuate dalla Commissione. 

Fonte: http://tinyurl.com/3d9wymrr

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Giovedì 8 Febbraio 2024
Giovedì 8 Febbraio 2024

Polonia - RPP ha deciso di mantenere i tassi invariati

Rada Polityki Pieniężnej, nella riunione del 6 e 7 febbraio, ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse. La decisione è in linea con le previsioni degli economisti.

Secondo la NBP, il tasso di riferimento è del 5,75% annuo, il tasso lombard è del 6,25% annuo, il tasso di deposito è del 5,25% annuo, il tasso di ridistribuzione è del 5,80% annuo e il tasso di sconto sulle cambiali è del 5,85% annuo.

Gli esperti dell'Istituto economico polacco scrivono di un tasso reale positivo in prospettiva di 12 mesi e dopo un aggiustamento per l'inflazione corrente. Gli esperti di PKO BP, spiegando le ragioni della decisione della RPP, hanno elencato i fatti come l'inflazione più alta a fine dicembre rispetto a gennaio, ma tra le ragioni principali vedono i dati sul PIL relativamente deboli per il 2023.

Gli analisti sottolineano che durante la prossima conferenza stampa del presidente Glapinski, potrebbero emergere anche altri temi, tra cui gli annunci di Dabrowski sulla possibilità di rialzi dei tassi. L'analista di Conotoxia, Grzegorz Dróżdż, sostiene che le decisioni della RPP non hanno scatenato una reazione significativa sul mercato dei capitali, perché la valuta e il mercato azionario polacco dipendono in gran parte dagli investitori esteri.

Fonte: http://tinyurl.com/yddrv9ua

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Giovedì 8 Febbraio 2024