Mercoledì 30 Luglio 2025
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Sisecam, azienda leader mondiale dei prodotti chimici del cromo, carbonato di sodio e del vetro, ha deciso di investire USD 114 mln in tre nuove linee di vetro rivestito in Italia, oltre che in Turchia e Bulgaria.
Il piano di investimenti prevede che le tre linee di produzione diventeranno operative nel 2025. “Questi investimenti ci consentiranno di aumentare la quota di prodotti a valore aggiunto della nostra produzione totale e di sviluppare il nostro portafoglio prodotti” - ha affermato Ahmet Kirman, Presidente e Direttore esecutivo di Sisecam.
Sisecam è presente in Italia dal 2005 con strutture in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Puglia con una produzione complessiva di vetro piano pari a 400 mila tonnellate e 13 milioni di metri quadrati tra vetro stratificato e rivestito.
Nel 2022 Sisecam ha acquistato la friulana Refel S.p.A. per Euro 22 mln, principale produttore al mondo di materiali refrattari per la produzione del vetro. Si tratta di uno dei maggiori investimenti dell’azienda turca in Italia dopo quelli del 2016 quando Sisecam acquisì la Sangalli di Udine e nel 2017 la Sangalli Manfredonia.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi due mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 4,9 mld, ha registrato un incremento del 15,9% rispetto a gennaio-febbraio 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 25% (USD 2, 7mld), mentre le importazioni sono cresciute del 6,4% e si sono attestate a USD 2,1 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 574 mln.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Stati Uniti e Iraq).
Le esportazioni italiane costituiscono il 5,1% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 5.2% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 7,2 mld) e seguita da Parigi (USD 3,6 mld) e Madrid (USD 3,02 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi due mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi e perle” (+245%); in calo, invece, l’export di “articoli in ferro e acciaio” (-99.9%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export è stata delle quella delle “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi e perle” (USD 564 mln), voce che scavalca i “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in leggero calo dello 0,6% rispetto al primo bimestre del 2023, con un valore di USD 505 mln.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce “ferro e acciaio” (+96,3%) e di quella relativa agli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+33,4%); in calo gli acquisti italiani di “rame” e articoli in rame”; gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 568 mln.
Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Germania e Francia sono cresciute rispettivamente del 23,5% e del 17,3%; l’export britannico ha registrato un aumento del 13,6%.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi il 29 marzo scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi due mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 41,78 mld e USD 54,33 mld.
In rapporto allo stesso bimestre del 2023, si è registrata una crescita, per le prime dell’8,5%, mentre per le seconde si è registrato un decremento del 16%.
Nei mesi gennaio-febbraio 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 12,955 mld, in diminuzione del 51% se comparato agli analoghi mesi del 2023.
A livello geografico, nel bimestre in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 3,484 mld), USA (USD 2,536 mld), Iraq (USD 2,169 mld), Italia (USD 2,156 mld) e Regno Unito (USD 2,088).
Relativamente alle importazioni, a gennaio-febbraio 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Russia (USD 8,352 mld), Cina (USD 6,327 mld), Germania (USD 4,135 mld), USA (USD 2,739 mld) e Italia (USD 2,730 mld).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi il 12 marzo scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE è stato nel mese di gennaio 2024 pari a USD 910 mln, in aumento del 20% rispetto a gennaio 2023.
Il dato degli IDE in Turchia per il mese in osservazione comprende USD 399 mln in capitale azionario, USD 415 mln da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 102 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 6 mln.
Gli IDE nel mese di gennaio 2024 hanno rappresentato un flusso finanziario pari al 36% del deficit delle partite correnti.
Nel mese di gennaio 2024, con una quota pari al 59% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.
Per quanto riguarda i singoli Paesi, al primo posto si piazzano gli Stati Uniti seguiti da Germania e Regno Unito.
Il settore “commercio all’ingrosso e al dettaglio” ha realizzato il maggiore afflusso di IDE (USD 984 mln) precedendo quello “elettronica e ITC” (rispettivamente USD 394 e 345 mln) e il minerario (171 mln).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Il governo polacco mira a rendere le cose più facili per gli imprenditori attraverso modifiche programmate al diritto economico. Il Ministero dello Sviluppo e della Tecnologia propone una maggiore semplicità nell'apertura di un'impresa, una minore regolamentazione e un sostegno alle imprese più piccole, come l'artigianato. Il ministro Krzysztof Hetman sottolinea che l'obiettivo è creare un ambiente imprenditoriale più amichevole e stabile. Il primo pacchetto di modifiche, soggetto a consultazione pubblica, è destinato a migliorare le condizioni delle imprese polacche. Include quasi 50 soluzioni in 35 leggi, volte a rendere più facile l'avvio di un'impresa e a eliminare le preoccupazioni legate ai tempi ristretti per l'introduzione di nuove norme. Le modifiche previste comprendono anche la riduzione dei tempi di ispezione delle microimprese, l'estensione del periodo di vacatio legis e l'introduzione del principio "one in, one out” che in altre parole significa, per ogni nuova regola che entra in vigore, ne deve essere revocata almeno una. Il Ministero incoraggia gli imprenditori a partecipare attivamente alle consultazioni, assicurando loro che le loro opinioni saranno prese in considerazione nella stesura della legge.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Banca Mondiale ha alzato la previsione del PIL per la Polonia per il 2024 al 3%, che è lo 0,4% in più rispetto alla previsione iniziale. Guidate dal rimbalzo del consumo privato, dalla riduzione dell'inflazione e dall'aumento dei salari reali, le previsioni della Banca Mondiale per la Polonia sono ottimistiche. Le previsioni di crescita sono state alzate anche per sei paesi su 22 analizzati dalla Banca Mondiale. L'analisi ha dimostrato che la Polonia ha prospettive di crescita migliori rispetto agli altri paesi della regione, nonostante Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia siano già considerati sviluppati. Ci si aspetta che la diminuzione dell'inflazione migliorerà ulteriormente la situazione economica in Polonia. Il programma di investimenti guidato dalle riforme strutturali e dai fondi dell'UE supporta anche la crescita del PIL. La Banca Mondiale sottolinea la necessità di migliorare l'ambiente competitivo, ridurre il coinvolgimento dello Stato nell'economia e migliorare la qualità dell'istruzione per ottenere risultati economici migliori. La prospettiva di crescita ucraina è migliore di quella russa, con previsioni del 3,2% di crescita nel 2024. Inoltre, la Banca Mondiale raccomanda una maggiore concorrenza sul mercato, tramite la rimozione delle barriere per i nuovi imprenditori e agevolando l'uscita dal mercato delle aziende non produttive.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il settore automobilistico in Ontario rappresenta uno dei pilastri economici più dinamici e innovativi della provincia. Con una manodopera altamente qualificata che conta oltre 100.000 lavoratori e un contributo annuale di circa $16 miliardi CAD al PIL canadese, l'Ontario si distingue per la sua eccellenza produttiva e la sua solida cultura dell'innovazione. La collaborazione tra le aziende del settore, le università dell’Ontario e i centri di ricerca, alimenta un ambiente di ricerca e sviluppo dinamico e orientato al futuro. Un segmento emergente e promettente è rappresentato dalle circa 400 aziende impegnate nello sviluppo della Smart Mobility. Grazie alla crescente transizione ecologica ed elettrica, l'Ontario ha attratto notevoli investimenti esteri, con un totale di $25 miliardi CAD di capitali attirati, incentivati anche da politiche provinciali e federali.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
Il mercato canadese del Beauty & Personal care sta vivendo una fase di significativa espansione, con un previsto fatturato di 12 miliardi di CAD nel 2024. Questo incremento è alimentato dal ricambio generazionale e dall'interesse crescente dei consumatori più giovani, oltre che dall'influenza delle promozioni via social media, dalla globalizzazione e dalle vendite online. In questo contesto, l'Italia si posiziona come un attore di rilievo, con un export annuale di prodotti da barba di circa 6 milioni di dollari CAD e un forte riconoscimento del marchio Made in Italy per la sua qualità superiore. Nelle informazioni di settore qui elaborate, saranno esaminate le tre principali opzioni di distribuzione disponibili per le aziende italiane.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
L’industria agroalimentare canadese è un pilastro dell’economia nazionale, contribuendo all'1.7% del PIL e posizionandosi come la seconda industria manifatturiera del Paese. Nel 2022, il Canada ha importato paste alimentari per oltre 800 milioni di dollari canadesi, con l'Italia come terzo fornitore più grande, dopo Stati Uniti e Cina. La provincia dell’Ontario detiene una particolare importanza in questo contesto, rappresentando il 4° paese fornitore del Canada nel settore agroalimentare e il primo tra i paesi europei. Il successo dell’Ontario si deve a diversi fattori, tra cui la sua posizione geografica strategica, una rete logistica efficiente, un regime fiscale vantaggioso e una forza lavoro altamente qualificata.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)
Praga potrebbe essere destinata a un notevole rinnovamento delle sue infrastrutture di trasporto nei prossimi anni, con investimenti che superano i 100 miliardi di corone, secondo quanto annunciato dal vicesindaco Zdeněk Hřib. Nel periodo compreso tra il 2025 e il 2030, la capitale ceca ha in programma una serie di progetti di investimento che ammontano a oltre 110 miliardi di corone per migliorare le infrastrutture di trasporto. Tra questi, il progetto più ambizioso è la realizzazione della linea D della metropolitana, per la quale è previsto un investimento di quasi 57 miliardi di corone. Altri progetti di rilevanza includono la modernizzazione della linea C della metropolitana, l'implementazione di un circuito stradale interno, il potenziamento di snodi cruciali del trasporto pubblico come la stazione di Smíchov, e il potenziamento e la manutenzione straordinaria dei ponti e delle principali arterie stradali. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti dipenderà crucialmente dalle fonti di finanziamento disponibili. Il vicesindaco Hřib ha sottolineato che Praga dovrebbe ricevere un finanziamento statale per il circuito stradale interno, simile a quanto accade a Brno, considerandolo un'opera di importanza nazionale. Altre opere potrebbero beneficiare di finanziamenti provenienti dall'Unione Europea
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)