Notizie mercati esteri

Mercoledì 31 Gennaio 2024

Gli IDE in Spagna superano i 21 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2023

Gli investimenti esteri in Spagna hanno raggiunto 21,232 miliardi di euro nei primi tre trimestri del 2023, secondo i dati pubblicati dal Registro degli Investimenti Esteri della Segreteria di Stato per il Commercio disponibili su DataInvex.

Nel terzo trimestre del 2023, gli investimenti sono aumentati del 54%, mentre nel caso degli investimenti produttivi sono aumentati del 167% (da 2.267 a 6.070 milioni di euro). Questi risultati del terzo trimestre sono dovuti alla fiducia degli investitori nell’economia spagnola e all’attrattiva della Spagna, con interessanti opportunità di business in settori strategici ad alto valore aggiunto.

 

Investimenti esteri
Gli investimenti esteri totali, da gennaio a settembre 2023, sono cresciuti di oltre il 6,9% e del 21,3% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (dal 2019 al 2023). Per settore, il 51% degli investimenti esteri totali in Spagna è stato destinato al settore dei servizi, il 45,5% al settore industriale e il 3% alle costruzioni.

Il settore dei servizi ha continuato a essere il principale settore beneficiario: tra i sottosettori beneficiari spiccano le attività sanitarie e le telecomunicazioni, per un importo rispettivamente di 1.814 e 1.762 milioni di euro.

 

Origine degli investimenti
Per Paese, gli Stati Uniti sono stati la principale fonte di flussi di investimento verso la Spagna. Insieme a Germania e Francia, questi tre Paesi hanno emesso il 56,8% degli investimenti nel periodo. Da parte sua, l’investimento lordo spagnolo all’estero ha raggiunto i 13.939 milioni di euro. Il 27,7% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

 

Investimenti Italiani nel paese

L'Italia è al 14º posto per valore di investimenti lordi in Spagna nel corso dei primi 9 mesi del 2023, con una cifra di 194,94 milioni di euro. Tra le regioni destinatarie degli investimenti italiani spiccano la Comunità Valenciana (55 milioni €), la Comunità di Madrid (47,1 M), Castilla la Mancha (36,8 M) e la Catalogna (36,5 M). 

Relativamente ai settori di investimento i principali sono quello energetico (36,1 milioni di € nei primi 9 mesi del 2023), Logistica (32 M) e tecnologie informatiche (18,46).

 

Spagna in testa ai nuovi progetti
Secondo FDI Markets, la banca dati sui progetti greenfield del Financial Times Group, nel 2022 la Spagna ha ricevuto 860 progetti greenfield da capitali stranieri, diventando così il sesto Paese al mondo a ricevere il maggior numero di progetti greenfield a livello globale, dopo Stati Uniti, Regno Unito, India, Emirati Arabi Uniti e Germania, e davanti a grandi potenze come Cina, Francia, Giappone, Canada e Italia.

Questa tendenza si sta consolidando nel 2023 poiché, secondo gli ultimi dati disponibili da gennaio a ottobre, la Spagna è il quinto Paese al mondo che ha ricevuto il maggior numero di progetti greenfield di Investimenti Diretti Esteri.

Inoltre, la Spagna sta registrando risultati molto promettenti nelle modalità di investimento estero più avanzate e produttive. Secondo la stessa fonte FDI Markets, nel 2022 la Spagna è stata il terzo maggior destinatario globale di progetti greenfield nel settore delle energie rinnovabili. È stata anche la terza maggiore destinataria di progetti nel settore aerospaziale e la quarta maggiore destinataria nel settore delle TIC e delle infrastrutture internet.

È stato anche il quarto Paese a ricevere il maggior numero di progetti che riguardano attività di R&S, posizionandosi al quarto posto nell’elenco dei Paesi che hanno ricevuto progetti nel settore automobilistico. È stato anche il quarto maggior destinatario di progetti greenfield legati all’idrogeno pulito, il quinto maggior destinatario di progetti legati all’intelligenza artificiale e il sesto maggior destinatario di progetti di start-up straniere.

Fonte: https://globalinvex.comercio.gob.es/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Gennaio 2024
Mercoledì 31 Gennaio 2024

Il panorama delle start up in Germania

In Germania, nella prima metà del 2023 si è verificata una crescita nel numero di start up: infatti, sono state fondate oltre 2.500 aziende in fase di avviamento, il quale risulta essere un dato promettente. Le città principalmente coinvolte, accanto a Berlino, Amburgo e Monaco sono centri di media grandezza come Heidelberg e Darmstadt. Christian Miele, che è stato Presidente dell’Unione tedesca delle Start Up fino a novembre 2023 ha affermato che si tratta di un segnale importante per l’innovazione del Paese.

 

Le fonti di finanziamento delle Start Up

Esistono diversi mezzi per finanziare una start up: in generale, nelle prime fasi si fa spesso ricorso al patrimonio personale e al capitale appartenente alle così dette 3F “friends, families and fools”, che ha il vantaggio di non avere tassi di interesse o scadenze di restituzione. Inoltre, spesso vengono sfruttate le opportunità offerte dal venture capital e dagli istituti di credito tradizionali. Se prendiamo in esame lo sviluppo delle start up in Italia e Germania, emergono i seguenti dati. Secondo il Deutscher Startup Monitor, nel 2023 gli investimenti nelle start up in Germania sono rimasti stabili. Le principali fonti di finanziamento, come mostrato dal grafico, sono stati i fondi messi a disposizione dallo Stato, il ricorso ai così detti “Business Angels”, ovvero agli investitori privati che decidono di apportare capitale in un’azienda in cambio di quote associative e il ricorso al venture capital. In Italia, è proprio il venture capital a essere il protagonista degli investimenti nelle start up: infatti, le proiezioni mostrano che nel 2024 ci sarà una crescita al ricorso a questa fonte di fonte di finanziamento.

 

Principali settori presenti

Ma quali sono i settori più coinvolti? In Germania il primo posto è occupato dal settore delle nuove tecnologie, seguito dal settore medicale e da quello agroalimentare.

 

La spinta all’innovazione

Un aspetto da tenere in considerazione nell’ambito delle start up è la spinta all’innovazione e alla sostenibilità, i veri capisaldi delle aziende in fase di avviamento. Secondo il Green Startup Monitor redatto dal Deutscher Startup Verband, nel 2023 la quota di startup “green” ha raggiunto il record del 35%. Di pari passo cresce l’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione: si è passati infatti dal 22% nel 2019 al 30% di aziende che implementano nuove tecnologie nel loro business nell’anno appena concluso. L’innovazione è difatti la chiave per il successo di una start up, l’elemento che fa la differenza.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 28 Febbraio 2024
Mercoledì 31 Gennaio 2024

L'economia spagnola accelera e chiude il 2023 con una crescita del 2,5%

L'economia spagnola ha sorpreso con una fine dell'anno migliore del previsto, con un'accelerazione nell'ultimo trimestre che ha portato l'aumento del PIL nel 2023 al 2,5%, un decimo di punto percentuale in più rispetto alle previsioni del governo.

Negli ultimi tre mesi, l'economia è cresciuta dello 0,6%, due decimi di punto percentuale in più rispetto al trimestre precedente, quando le previsioni indicavano una moderazione del ritmo. 

Così, secondo i dati anticipati sul PIL pubblicati dall'INE, l'anno è iniziato con due primi trimestri in crescita dello 0,5%, un terzo dello 0,4% e infine l'ultimo dello 0,6%.

Fonte: http://tinyurl.com/acxeam87

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

Ultima modifica: Mercoledì 31 Gennaio 2024
Lunedì 29 Gennaio 2024

La Korea Aerospace Administration ora ha una base giuridica per la sua istituzione

L’istituzione della Korea Aerospace Administration (KASA) è stata una promessa della campagna elettorale del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e tale promessa è stata alla fine mantenuta.

Dopo essere stata pubblicata una tabella di marcia per lo sviluppo di un'economia spaziale nel novembre 2022, si è costituita una task force per la creazione di un'agenzia spaziale coreana. Infine, il 9 gennaio di quest’anno è stata approvata una legge da parte dell’Assemblea Nazionale che ha fornito una base giuridica per l’istituzione ufficiale della KASA, dopo essere stato revisionato lo Space Development Promotion Act all'inizio di gennaio 2024.

Sotto la supervisione del Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione, la Korea Aerospace Administration sarà responsabile per lo sviluppo dell’industria e delle politiche aerospaziali del Paese, promuovendo le imprese del settore e le partnership internazionali.

La Korea Aerospace Administration assumerà il ruolo attualmente ricoperto dalla Korea Aerospace Research Institute (KARI) nel settore aerospaziale. La KARI, tuttavia, rimarrà responsabile dello sviluppo proattivo di nuove tecnologie, concentrandosi maggiormente nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico, come l'energia solare spaziale, la manutenzione delle stazioni in orbita, la tecnologia che sta dietro la cattura di detriti spaziali, la vita su altri pianeti e le risorse spaziali minerarie.

Il Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione si sta impegnando nella stesura dello statuto della Korea Aerospace Administration per ufficializzarne l’apertura, trasferirne l'organizzazione, ma anche definirne il bilancio e gli istituti di ricerca, assumere personale specializzato e fornire un edificio per la sede centrale. Sono allo studio anche progetti internazionali congiunti che l'agenzia potrà avviare subito dopo il suo lancio, in collaborazione con i think tank come la NASA e la Japan Aerospace Exploration Agency. Ma non solo, la Corea ha in programma di sviluppare progetti di cooperazione economica attraverso la firma di Memorandum of Understanding (MoU) nel settore aerospaziale. A tal proposito si ricorda uno dei MoU firmato con l’Italia lo scorso novembre in occasione della visita del presidente italiano Mattarella in Corea. Tale Memorandum of Understanding è stato siglato dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Teodoro Valente, e il ministro della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione coreano, Lee Jong-ho, alla presenza del presidente italiano Mattarella e del presidente coreano, Yoon Suk-yeol.  Oltre ad essere state potenziate le relazioni italo-coreano nel settore per avviare uno strategico partenariato, l’obiettivo di tale documento è quello di promuovere le collaborazioni tra imprese, istituti di ricerca ed università dei due paesi. Le aree in cui si ritiene di poter implementare progetti di cooperazione comune sono: la scienza e l’esplorazione dello spazio, l’osservazione della Terra (con particolare attenzione al monitoraggio ambientale e alla gestione dei disastri naturali) le tecnologie riguardanti i radar ad apertura sintetica, le applicazioni integrate e la promozione di iniziative nel settore spaziale per le industrie ed il commercio.

Attraverso il KASA, il governo coreano intende sostenere oltre 2.000 aziende che intendono portare innovazione nel settore aerospaziale e creare oltre 500.000 posti di lavoro. Le risorse pubbliche che il governo intende destinare all’industria saranno notevoli, in quanto l’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere il 10% del mercato aerospaziale globale del valore di 420.000 miliardi di KRW, per diventare una delle prime cinque potenze spaziali del mondo entro il 2045.

La creazione del KASA segna per la Corea l'inizio di un grande passo verso la trasformazione in una potenza spaziale globale, fornendo un nuovo motore di crescita per la stagnante economia coreana. 

Fonte: http://tinyurl.com/32t8xm5e

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Lunedì 29 Gennaio 2024
Lunedì 29 Gennaio 2024

Il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia coreano annuncia i principali obiettivi del Fourth Intelligent Robot Basic Plan (2024-2028)

Il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia (MOTIE) coreano ha annunciato la stesura definitiva del Fourth Intelligent Robot Basic Plan (2024-2028), come parte dell'attuazione della visione e della strategia dell'industria robotica annunciata nel dicembre 2023, sulla base del Intelligent Robots Development and Distribution Promotion Act. 

Il suddetto Ministero coreano ha intenzione di investire 3 trilioni di won nell'industria robotica con il supporto delle imprese private entro il 2030. L'ambizioso obiettivo è quello di riuscire a produrre localmente circa l’80% delle componenti chiave nella fabbricazione dei robot entro il 2030 (attualmente questa percentuale è del 44%). Tra gli altri obiettivi di questo piano di investimenti vi sono il riuscire ad impiegare circa un milione di robot in vari settori della società, tra i quali l’agricoltura, la logistica, la difesa e la medicina, ma anche quello di costruire infrastrutture adatte ai robot, nonché definire le linee guida etiche in termini di sviluppo e utilizzo degli stessi. A tal proposito verranno investiti circa 200 miliardi di won nella costruzione di un campo di prova nazionale per i robot in fase di sviluppo, che verranno sottoposti a test di stabilità e affidabilità per una rapida commercializzazione.

Con questi obiettivi il governo procederà anzitutto attraverso la via dell’eliminazione tempestiva di 51 regolamenti per aprire la strada allo sviluppo dell’industria robotica. Verrà inoltre promosso l’impiego di circa 15.000 esperti del settore; saranno avviati corsi di specializzazione sull'industria robotica per la formazione di esperti e istituito un centro di formazione specializzato per la formazione di manodopera nel settore, oltre a quello già presente a Gumi. 

Fonte: http://tinyurl.com/2yr2msys

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Lunedì 29 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

La Banca di Corea fa il punto sull’economia coreana 2023 congelando il tasso di interesse di riferimento al 3,5%

Secondo i dati della Banca di Corea (BOK), l'economia del Paese ha registrato una crescita relativamente discreta durante il corso del 2023, nonostante non si siano registrati numeri importanti né per quanto riguarda le esportazioni né per quanto riguarda la domanda interna.

Il prodotto interno lordo reale del Paese è aumentato dell'1,4% l'anno scorso, in linea con le previsioni della BOK, secondo i dati preliminari forniti dalla stessa. Per quanto concerne l'espansione economica del 2023, essa ha registrato un rallentamento rispetto al 2,6% del 2022 e al 4,3% del 2021. Nell'ultimo trimestre dello scorso anno, la quarta economia asiatica è avanzata dello 0,6% su base trimestrale.

L'anno scorso le esportazioni del Paese sono aumentate del 2,8%, in rallentamento rispetto al 3,4% dell'anno precedente, mentre le importazioni sono scese al 3% dal 3,5% nel 2022. Le esportazioni hanno segnato un calo su base annua dall'ottobre 2022 a causa del rallentamento dell'economia globale.

La spesa privata ha registrato un aumento dell'1,8% nel corso del 2023, rispetto al 4,1% dell'anno precedente. Anche la spesa pubblica è rallentata, passando all'1,3% dal 4%, mentre gli investimenti in costruzioni sono aumentati dell'1,4% l'anno scorso, invertendo la tendenza rispetto al calo del 2,8% dell’anno precedente.

L’economia coreana è in ripresa da quando ha subito una contrazione dello 0,3% nel quarto trimestre del 2022, a fronte di un importante stretta monetaria nei principali Paesi, ma non solo anche a fronte dell'escalation delle tensioni geopolitiche, dell'aumento del debito delle famiglie e del rallentamento dell'economia cinese, il principale partner commerciale del Paese.

Delineato il suddetto quadro, all’inizio di gennaio 2024, la Banca di Corea ha deciso di mantenere il suo tasso d'interesse di riferimento al 3,5% per l'ottava sessione consecutiva, tra i timori per una ripresa economica ancora debole e una riduzione dell'inflazione più lenta del previsto. Il congelamento dei tassi è avvenuto dopo che la BOK ha effettuato sette rialzi consecutivi dei tassi (da aprile 2022 a gennaio 2023).

La Banca di Corea ha affermato che manterrà una politica restrittiva fino a quando non avrà la certezza che l’inflazione convergerà verso il livello stabilito secondo l’obiettivo prefissato.

Per l'anno in corso, si prevede che la crescita economica rimbalzerà oltre il 2%, ma per poter raggiungere ciò la Corea dovrà affrontare ostacoli, come il crollo del mercato immobiliare e la debolezza della domanda interna.

Per quanto riguarda le condizioni economiche interne, la Banca di Corea prevede una ripresa moderata, sostenuta dalle esportazioni. 

Il congelamento dei tassi da parte della BOK ha fatto seguito alla decisione della Federal Reserve del mese scorso di mantenere stabile il tasso di prestito di riferimento per la terza volta consecutiva. La Fed ha mantenuto il tasso tra il 5,25 e il 5,50% e ha lasciato intendere che la sua campagna di rialzi, lanciata nel marzo 2022, potrebbe essere vicina o addirittura giunta alla fine.

Fonte: http://tinyurl.com/2kbf58bn

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Introduzione al nuovo piano di politica economica coreana per il 2024

Il nuovo piano di politica economica coreana per il 2024 prevede quattro indirizzi politici basati su quattro pilastri: libertà, equità, innovazione e solidarietà. L’obiettivo di questi è in primis di ottenere una ripresa economica che sia realmente percepibile dalla popolazione e in secondo luogo di realizzare riforme strutturali per consentire una crescita economica sostenibile. Gli indirizzi politici si concentrano su: 1) fornire supporto economico alla popolazione coreana; 2) gestire i rischi potenziali; 3) promuovere un’economia dinamica; 4) elaborare misure che vadano a beneficio delle generazioni future.

Il piano prevede un immediato stanziamento di incentivi fiscali per gli investimenti delle imprese in progetti di ricerca e sviluppo e maggiori fondi per gli esportatori. Si stanno inoltre mettendo a punto misure che mirino al contenimento dell’inflazione e dei rischi nel settore finanziario. L’obiettivo è quello di garantire una crescita a lungo termine attraverso l’innovazione e la deregolamentazione per affrontare le principali sfide del Paese, che riguardano anzitutto la sua demografia, ma che vadano inoltre ad incidere sulle problematiche relative al cambiamento climatico.

Inoltre, nel tentativo di stimolare la domanda e sostenere il reddito dei propri cittadini il piano prevede di collocare più del 65% del suo budget fiscale per il 2024 nei primi sei mesi dell’anno. Il budget complessivo di quest'anno è di 656,62 trilioni di won, mentre la spesa destinata alla prima metà dell'anno è stimata a 426,8 trilioni di won (la cifra più alta di sempre mai registrata nel primo semestre).

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano stima una crescita economica del paese del 2,2% nel 2024, grazie, e soprattutto, all’aumento delle importazioni, per cui si prevede un +8,5% nel 2024. 

Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, la Corea deve cercare di ampliare il proprio portafoglio di paesi in cui esportare. Attualmente le sue esportazioni dipendono oltre il 50% da Stati Uniti, Cina e Sud-est asiatico. In questo contesto, l’Unione Europea rappresenta uno di quei mercati strategici essenziali in cui la Corea deve cercare di penetrare per raggiungere l’obiettivo. 

A sostegno degli esportatori, il governo coreano non solo stanzierà una cifra pari a 355.000 miliardi di won, ma ha anche promesso di introdurre un meccanismo di regolamentazione che utilizzi come moneta di scambio per le transazioni commerciali il won coreano, anziché il dollaro statunitense (la valuta di scambio più utilizzata dal paese), al fine di ridurre le ingenti commissioni di transazione applicate per convertire il won in un'altra valuta e per contenere i rischi associati alle fluttuazioni dei tassi di cambio. Il governo coreano vorrebbe introdurre tale nuovo meccanismo di regolamentazione a partire dalle transazioni commerciali che avvengono con i paesi dell'ASEAN. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano sta spingendo per rivedere i regolamenti sul cambio di valuta entro il primo semestre per attuare tale piano. In una sola occasione, nel 2010, la Corea ha permesso l'uso del won come metodo di pagamento con l'Iran, dopo aver acquistato greggio iraniano per un valore di miliardi di dollari. Tra i 10 Paesi ASEAN, l'Indonesia è considerata il primo potenziale Paese ad accettare transazioni commerciali con il won coreano. È probabile che anche le Filippine e il Vietnam seguano presto l'esempio. Una volta adottato il nuovo metodo di pagamento, le imprese coreane potranno consegnare o ricevere importi di transazioni in won coreani attraverso le filiali di Seul delle banche dei corrispondenti Paesi ASEAN. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze coreano vorrebbe estendere il fatto di poter operare transazioni commerciali in won anche con Paesi di altre regioni.

Nonostante la ripresa delle importazioni, il governo coreano sostiene che i consumi e gli investimenti interni rimarranno bassi a causa soprattutto dell'inflazione e dei tassi di interesse elevati. Nel tentativo di promuovere i primi è stato deciso di prorogare di un anno il credito d’imposta temporaneo (scaduto lo scorso dicembre), inoltre si prevede di aumentare temporaneamente l’aliquota di detrazione fiscale al 10% per quelle imprese che decidono di incrementare gli investimenti in progetti di ricerca e sviluppo. Per quelle strutture che intendono investire nei settori quali semiconduttori, batterie, robotica, green e altre tecnologie avanzate, il governo stanzierà circa 52.000 miliardi di won, la cifra più alta di sempre. L’obiettivo della Corea è quello di attrarre nel corso del 2024 una quantità record di investimenti stranieri, pari a 35 miliardi di dollari. Il governo coreano cercherà, inoltre, di quadruplicare gli stanziamenti per gli incentivi alle imprese straniere portandoli a 200 miliardi di won. 

Il Ministero dell'Industria, inoltre, investirà 100 miliardi di won quest'anno per sostenere le imprese locali che cercano di riportare in patria la loro produzione dall'estero. L'importo segna un aumento del + 75% rispetto ai 57 miliardi di won stanziati nel 2023. La Corea prevede inoltre di offrire sconti sulle imposte societarie per 10 anni (rispetto al precedente limite fissato a 7 anni). Per le imprese che investono in industrie strategiche, come i semiconduttori, i display, le batterie e i vaccini, la Corea fornirà una sovvenzione del 45% per gli investimenti effettuati al di fuori dell'area di Seul, rispetto al precedente 21%. Gli investimenti effettuati all'interno dell'area di Seoul riceveranno una sovvenzione del 26%.

L’obiettivo di questi investimenti e misure è quello di cercare di portare l’inflazione al di sotto del 3% entro il primo trimestre del 2024, per poi portarla al 2,6% a fine anno. Si prevede, inoltre, di congelare l’aumento delle tariffe delle varie utenze, come l’elettricità, almeno per il primo semestre, per poi adattarle in base ai prezzi globali del petrolio e ad altri fattori. Un totale di 10.800 miliardi di won sarà dedicato quest'anno per finanziare le politiche di contenimento dei prezzi.

Per stimolare il consumo interno, il governo prevede di offrire una maggiore detrazione fiscale se si utilizza la carta di credito e di lanciare varie campagne ed eventi promozionali per dare maggiore slancio al turismo interno. I piccoli commercianti con meno di 30 milioni di won di vendite annuali potranno godere della riduzione delle tariffe dei costi dell’elettricità e del programma di rimborso degli interessi pari a 2.300 miliardi di won, che sarà attuato quest'anno. Il governo ha anche fissato l'obiettivo di attrarre 20 milioni di visitatori stranieri nel 2024. A proposito di ciò, i turisti provenienti da Cina, Vietnam, Filippine, Indonesia, India e Cambogia saranno esentati dal pagamento delle tasse per la richiesta del visto.

Sulla scia dell'aumento del debito delle famiglie, il governo si è impegnato a ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo al 100% entro il 2027.

Per far fronte alla crescente carenza di manodopera, il governo prevede di aumentare il numero di lavoratori migranti da 172.000 (nel 2023) a 260.000 (nel 2024).

Fonte: http://tinyurl.com/2x5b4c56

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Economia Interna Ceca: Immobiliare, Proiezioni PIL 2024, Fiducia dei Consumatori e Sovvenzioni Green per le aziende

Economia Interna: PIL e Indice di Fiducia dei Consumatori

All'inizio del 2024, i dati dell'Ufficio di Statistica Ceco evidenziano un notevole aumento negli indici di fiducia dei consumatori cechi. L'indice di fiducia ha registrato una crescita di quasi sei punti, raggiungendo i 91,2 punti. La quota dei consumatori che prevedono un peggioramento dell'economia si è ridotta significativamente, e migliorano le valutazioni della propria situazione economica e finanziaria. Inoltre, i consumatori sono più ottimisti sulle prospettive dei prossimi dodici mesi.

D'altra parte, tra le imprese, l'indice di fiducia ha registrato un leggero calo complessivo di 1,3 punti, scendendo a 92,5 punti. Gli imprenditori attivi nell'edilizia mostrano maggiore ottimismo, mentre nell'industria si registra un calo di 5,5 punti. Negli altri settori, il calo è stato meno significativo.

Tuttavia, nonostante il miglioramento della fiducia, le previsioni macroeconomiche del ministero delle finanze indicano che la Repubblica Ceca tornerà a crescere nel 2024, ma a ritmi inferiori rispetto alle stime precedenti. Il ministero prevede ora un aumento del PIL dell'1,2%, a differenza della precedente previsione dell'1,9%. Questo è attribuibile a una ripresa meno dinamica dei consumi familiari (previsti +2,6%) e degli investimenti (+1,2%).

Il ministero delle finanze indica anche che, per la maggior parte del 2024, l'aumento dei prezzi al consumo dovrebbe rimanere al di sotto del 3% rispetto all'anno precedente. Inoltre, si prevede un aumento del 6,6% nei salari con un leggero incremento dell'occupazione, confermando le aspettative di una ripresa del potere d'acquisto.

 

Mercato Immobiliare Residenziale e Industriale

I dati Eurostat indicano una ripresa nei prezzi degli immobili residenziali in Repubblica Ceca nel terzo trimestre del 2023. Rispetto al periodo precedente, si è osservato un lieve aumento dello 0,3%, segnando il primo dato positivo dal declino iniziato alla fine del 2022. Tuttavia, nel confronto annuale, i prezzi hanno registrato un calo per il secondo trimestre consecutivo, con una diminuzione del 3,5%.

Nonostante questa recente flessione, nel lungo periodo gli immobili residenziali in Repubblica Ceca hanno mostrato una dinamica molto positiva, più che raddoppiando i prezzi rispetto al 2015, con il terzo aumento più significativo nell'UE.

Parallelamente, la crescita della disponibilità di spazi industriali nel paese è confermata dai dati dell'Industrial Research Forum. Nel trimestre finale del 2023, sono diventati disponibili circa 272.000 metri quadrati di nuovi spazi industriali, mentre erano in costruzione impianti per una superficie di circa un milione di metri quadrati. La superficie totale coperta dagli impianti nei parchi industriali ha raggiunto gli 11,7 milioni di metri quadrati.

Nonostante un leggero aumento nel tasso di spazi sfitti, che rimane comunque molto basso, sotto il 2%, i canoni sono rimasti stabili, con una media di circa 7,5 euro per metro quadrato. Praga registra i prezzi più alti in questo settore.

 

Rivoluzione Verde Industriale

Infine, lo scorso anno le imprese ceche hanno manifestato un forte interesse per le sovvenzioni al risparmio energetico dai fondi europei. Lo indicano i dati relativi al programma operativo TAK dedicato alle imprese.

Il bando che ha ricevuto il più alto numero di domande per sovvenzioni è stato quello del risparmio energetico. Le aziende hanno presentato oltre 850 domande per un valore complessivo di sovvenzioni richieste pari a cinque miliardi di corone. Segue il bando Aplikace, dedicato all’innovazione aziendale, con oltre 750 domande per quasi 15 miliardi di corone. Al terzo posto il bando Marketing, che eroga le sovvenzioni alla partecipazione a mostre e fiere estere, con 436 richieste per mezzo miliardo di corone. Complessivamente, le aziende hanno presentato nel programma operativo TAK lo scorso anno circa 3200 domande per sostegni da fondi europei pari a 33,5 miliardi di corone. Sono state approvate 928 richieste, che erogheranno sovvenzioni per 5,5 miliardi di corone.

Fonte: https://www.camic.cz/it/news/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Mercato del lavoro per expats in Repubblica Ceca

In Repubblica Ceca, circa un quinto dei dipendenti, equivalenti a circa 823.000 lavoratori stranieri, possiede un passaporto estero, secondo i dati forniti dagli Uffici per l'Impiego. Tale cifra rappresenta un aumento di circa 30.000 unità rispetto al 2022 e un raddoppio rispetto al 2015. La metà di questi dipendenti stranieri è titolare di un passaporto di un paese dell'Unione Europea.

Le nazionalità più significative tra i lavoratori stranieri in Repubblica Ceca sono gli ucraini, con oltre 286.000 persone, seguiti dagli slovacchi, che contano circa 216.000 lavoratori. Nel corso del 2023, più di 5.000 lavoratori con passaporto italiano sono stati impiegati nel paese, principalmente concentrati a Praga e nella regione della Boemia Centrale.

Il ministro del lavoro, Marian Jurečka, ha sottolineato la necessità di attrarre nuovi lavoratori dall'Europa meridionale, come Spagna, Portogallo e Italia, che presentano alti tassi di disoccupazione. In una conferenza stampa del 25 gennaio, il ministro ha dichiarato di essere già impegnato in iniziative mirate per attirare tali persone nel mercato del lavoro ceco. Jurečka ritiene che la carenza di manodopera sia un "collo di bottiglia" per lo sviluppo economico del paese.

Il ministero del lavoro sta anche lavorando su misure per agevolare l'arrivo di lavoratori da paesi terzi e per aumentare l'attività lavorativa dei profughi provenienti dall'Ucraina. Parallelamente, il ministro mira a massimizzare l'utilizzo delle risorse domestiche attraverso provvedimenti che agevolino il rientro nel mercato del lavoro di persone non attive, come invalidi, coloro con incarichi di cura o soggetti sotto pignoramento giudiziario. Jurečka ha inoltre ricordato la riduzione dei contributi per alcuni contratti part-time introdotta l'anno precedente, sottolineando che circa 23.000 aziende ne hanno beneficiato per 80.000-90.000 dipendenti.

Fonte: http://tinyurl.com/4zkhtj7s

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024
Venerdì 26 Gennaio 2024

Danimarca – in Zelanda i cittadini potranno presentare proposte di legge al Consiglio Regionale

Contesto

La Danimarca è suddivisa in cinque regioni create come entità amministrative del settore pubblico, ad un livello al di sopra delle municipalità, ma facenti capo al governo centrale grazie a una riforma del 2007. All’interno delle cinque regioni troviamo 98 municipalità.

Le regioni sono guidate da Consigli (in danese regionsråd) ad elezione diretta e composti da un numero di 41 membri ciascuno. A capo del Consiglio si trova il Presidente del Consiglio Regionale (in danese regionsrådsformand) eletto dai membri del Consiglio stesso. Le elezioni regionali si svolgono contemporaneamente alle elezioni municipali ogni quattro anni. Le ultime elezioni si sono tenute nel 2021, le prossime sono dunque previste nel 2025.

Le cinque regioni sono (nomi in danese): Region Hovedstaden;  Region MidtjyllandRegion Nordjylland;  Region Syddanmark;  Region Sjælland.

Fun fact: il piccolo arcipelago di Ertholmene non fa parte di alcuna regione o municipalità, tanto è vero che i suoi abitanti non pagano le tasse comunali, né hanno pagato l’imposta sui contributi sanitari del Governo centrale (dal 2007 al 2018) o l’imposta riscossa dalle contee prima del 2007 diversamente dagli obblighi a cui devono sottostare le altre regioni. Questa eccezione è stata concessa per evitare che i pochi residenti abbandonassero l’isola.

 

Nuove proposte

Per permettere un maggiore coinvolgimento da parte dei cittadini, la regione della Zelanda ha introdotto la possibilità per i cittadini residenti nella regione di presentare proposte politiche al Consiglio Regionale. La proposta viene esaminata ed entra nell’agenda politica solo se c’è la firma ed il sostegno di 5.000 cittadini.

L’iter da seguire è il seguente:

  • la proposta deve avvenire da parte di cittadini con età superiore ai 18 anni che risiedono nella regione della Zelanda, il tutto verificato tramite MitID;
  • le 5.000 firme devono provenire da cittadini, anch’essi, aventi almeno 18 anni e residenti nella regione;
  • una volta ottenute le firme necessarie, si verifica che la proposta rientri nell’area di competenza della regione e quindi si valuta la possibilità di affrontare la richiesta o meno;
  • per raccogliere il numero di 5.000 firme la proposta ha un tempo di sei mesi, dopo di che, se non si è ottenuto l’appoggio necessario, la proposta decade e non può essere ripresentata nel corso di quella stessa legislatura.

 

Conclusioni finali

Il desiderio di promuovere l’iniziativa proviene tanto dai cittadini quanto dal Consiglio stesso: «Vogliamo assicurarci che i cittadini della regione possano avere voce in capitolo sullo sviluppo della Regione Zelanda. Questo è il motivo per cui ora stiamo creando migliori occasioni che permettano di formulare suggerimenti e idee. Nel Consiglio regionale prendiamo decisioni che riguardano molte persone; pertanto, è fondamentale che ci siano più opportunità per i residenti di fornire input e influenzare le scelte che prendiamo», afferma Heino Knudsen, presidente del Consiglio regionale.

L'iniziativa avverrà grazie all’istituzione di una piattaforma dove i cittadini possono presentare le proposte e che sarà operativa nei prossimi mesi. La regione metterà alla prova questo nuovo programma per un anno e ne valuterà i risultati.  

Non è la prima volta che la Danimarca vuole incentivare il ruolo dei cittadini nell’ambito politico. Infatti, nel 2018 il Parlamento danese ha introdotto uno strumento di democrazia diretta chiamato “iniziativa dei cittadini” che permette ai cittadini danesi di intervenire nell’agenda parlamentare con dei progetti e delle idee, se sostenuti da almeno 50.000 persone.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 26 Gennaio 2024