Sabato 31 Maggio 2025
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La compagnia petrolifera statale Petróleos de Venezuela SA ha ricevuto una spedizione di 260.000 barili di NAFTA dall’italiana Eni e dalla spagnola Repsol.
Il carburante, destinato ad agevolare l'approvvigionamento di questo prodotto nel Paese sudamericano, secondo gli accordi tra le parti, è arrivato a bordo della nave Minerva Xanthe dal porto di Milazzo, in Italia, aggiunge il quotidiano basato sull'agenzia Bloomberg.
La società PDVSA è in trattative per un programma di fornitura di carburante con le società europee sopra menzionate, che dallo scorso maggio hanno ricevuto tramite l'ENI sette spedizioni, che vengono elaborate da Repsol e poi inoltrate al paese meridionale.
"Sia l'azienda italiana che la Repsol possono fornire al Venezuela carburante per coprire la domanda del paese", si legge in un rapporto dell'ENI, aggiungendo che prevede di aumentare la produzione nel progetto congiunto Corocoro, nel nord del Golfo di Paria, nel Venezuela.
Secondo l'azienda italiana, le sue attività in Venezuela rispettano tutte le normative relative alle sanzioni illegali imposte unilateralmente dagli Stati Uniti al Paese sudamericano.
Fonte: https://tinyurl.com/22zvp2mt
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
“Boom del turismo. In un solo mese, la Turchia ha accolto 7,1 milioni di stranieri, segnando il miglior luglio della storia”. Con queste parole, il Ministro del Tesoro e delle Finanze, Mehmet Şimşek, ha accolto i dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo sui flussi in ingresso registrati a luglio, in crescita del 7,25% rispetto allo stesso mese del 2022.
Nei primi sette mesi dell’anno, il numero di turisti nel Paese, pari a 26,7 milioni (oltre ai 3 milioni di turchi residenti all’estero rientrati in Turchia per le vacanze) è aumentato del 16,22% rispetto allo stesso periodo del 2022. In totale, oltre 30 milioni di turisti hanno visitato la Turchia, superando il record del 2019 (26,5 mln).
Nel periodo tra gennaio e luglio 2023, Istanbul ha accolto il 36,5% dei visitatori stranieri, pari a circa 10 milioni, seguita da Antalya (7,7 milioni) ed Edirne (2,7 milioni). L’incremento dei flussi turistici ha coinciso con l’aumento dei voli giornalieri, in particolare da e per Istanbul, il cui Istanbul New Airport è risultato dal 17 al 23 luglio l’aeroporto più trafficato d’Europa secondo Eurocontrol.
In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti russi si sono collocati al primo posto (3,5 milioni), seguiti da tedeschi (3,2 milioni), inglesi (2,06 milioni), bulgari (1,6 milioni) e iraniani (1,25 milioni).
Sotto il profilo dei ricavi, nel primo semestre del 2023, essi hanno raggiunto la cifra di USD 21,7 mld (+ 27% su base annua), che, secondo le previsioni, potrà arrivare a USD 56 mld entro la fine dell’anno. Cifre rilevanti per un’industria che nel 2022 ha contribuito per circa il 10% al PIL del Paese, occupando 1,7 milioni di persone, nonché di notevole supporto per la bilancia dei pagamenti turca.
Contestualmente, nei primi sei mesi del 2023, con 5 milioni di turisti turchi nel mondo, si è registrata un incremento dell’84% delle spese per il turismo all’estero, pari a USD 3,2 mld. Una tendenza che, determinata dal forte aumento dei prezzi delle strutture ricettive turche, potrebbe indebolire i benefici per le partite correnti del boom in ingresso. Per questa ragione, l'Agenzia di vigilanza bancaria (BDDK) ha recentemente deciso di interrompere i pagamenti rateali con carte di credito turche per gli alloggi di vacanza all'estero.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
In concomitanza con le celebrazioni del Giorno della Vittoria, lo scorso 30 agosto ha aperto le porte ai visitatori della capitale “TEKNOFEST”, la principale manifestazione fieristica nazionale nei settori dell’aerospazio e della tecnologia. Tenutosi per la prima volta nel 2018, quest’anno, alla luce della ricorrenza del centesimo anniversario della Repubblica turca, l’evento è stato suddiviso in tre edizioni: dopo una prima tappa che ha avuto luogo a Istanbul dal 27 aprile al 1° maggio, la manifestazione è giunta ad Ankara dal 30 agosto al 5 settembre e ha raggiunto Izmir dal 27 settembre al 1° ottobre.
Ospitata presso l'aeroporto di “Etimesgut”, l’edizione ankariota ha visto numerose esibizioni e competizioni nei settori della tecnologia applicata al volo, dal trasporto intelligente all’innovazione biotecnologica, passando per simulatori di razzi, robotica, progettazione di chip e intelligenza artificiale. Nel corso dei cinque giorni, si sono succeduti concorsi, spettacoli aerei, mostre, workshop, rappresentazioni teatrali ed esperienze di volo per i più giovani. Punto focale della fiera è stata l’esibizione di numerosi prodotti dell’industria della difesa turca, a partire da diversi modelli di droni “Bayraktar”.
Nel discorso tenuto il 1° settembre, il Presidente Erdogan ha sottolineato come l’evento testimoni che gli investimenti compiuti sono stati “fruttuosi”: “la Turchia dispone adesso di droni e aerei da combattimento; i tempi oscuri sono ormai alle spalle”. Parole seguite a quelle del Ministro dell'Industria e della Tecnologia, Mehmet Fatih Kacır, che, intervenendo nel giorno dell’apertura, ha enunciato l’obiettivo di trasformare il Paese in una grande comunità produttrice di tecnologia, anche grazie ad eventi come Teknofest.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Lo scorso 1° settembre, la Commissione europea ha annunciato la firma di un accordo di associazione con la Turchia per l’ingresso di Ankara nel Digital Europe Programme. Con una dotazione totale pari a 7,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, il programma consente alle imprese e alle pubbliche amministrazioni dei Paesi aderenti di prendere parte a progetti di digitalizzazione, che includono gli ambiti dell’intelligenza artificiale e dell’avanzamento delle competenze digitali.
Una volta entrato in vigore, l’accordo contribuirà a consolidare i legami tra l’Unione Europea e la Turchia nell’ambito delle tecnologie digitali, rafforzando i rapporti tra le rispettive economie e società e supportando il progresso tecnologico turco anche mediante la possibilità di istituire nel Paese dei Digital Innovation Hubs.
I fondi del Digital Europe Programme, peraltro, si aggiungeranno a quelli già resi disponibili da altri programmi dell’UE come Horizon Europe, il Programma quadro per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027 cui la Turchia ha aderito nel novembre del 2021.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
L’Aeroporto di Praga è tra i migliori scali in Europa. Lo indica un confronto delle valutazioni espresse su Google, effettuato dal portale Holidu.
L’Aeroporto di Praga ha ottenuto, nelle oltre 20.000 recensioni, una media di ben 4,3 su cinque stelle. Si tratta del quinto risultato migliore in Europa. “Comprendo la valutazione come un premio per lo sforzo effettuato da tutti i dipendenti e tutte le dipendenti, che lavorono all’aeroporto” ha indicato il direttore dello scalo della metropoli boema, Jiří Pos. Nella valutazione del 2022 Praga era all’ottavo posto.
Secondo le recensioni su Google, tra i migliori aeroporti in Europa ci sono Atene, Istanbul, Porto e Zurigo. In fondo alla classifica Bordeaux, Manchester o il nuovo scalo di Berlino.
Fonte: https://tinyurl.com/mwd7ryhb
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
A partire dall’1 maggio 2023 in Germania è possibile usufruire del Deutschland-Ticket (D-Ticket): un biglietto con sistema tariffario integrato che permette di spostarsi in tutta la Germania con trasporto locale, al prezzo di 49€ al mese. Il ticket è acquistabile sia come tessera con chip, sia in formato digitale come abbonamento mensile.
Il biglietto ha il vantaggio di poter essere utilizzato su tutti i mezzi pubblici locali (autobus, tram, metropolitana, linee suburbane e nella seconda classe dei treni regionali), senza problemi di zone tariffarie. Sono esclusi i bus e i treni di lunga percorrenza e ad alta velocità, così come fornitori quali flixbus e flixtrain.
Il Deutschland-Ticket rappresenta una rivoluzione del sistema di trasporto pubblico, introdotto a seguito del successo del 9-Euro-Ticket, che nell’estate 2022 aveva visto 52 milioni di acquisti. L’apprezzamento del nuovo sistema tariffario sembrerebbe confermato dai dati relativi ai mesi estivi del 2023. A luglio e agosto 10 milioni di passeggeri hanno utilizzato l'abbonamento al trasporto pubblico nazionale. L'utilizzo del D-Ticket ha quindi continuato ad aumentare rispetto a maggio (9 milioni di utenti) e giugno (9,6 milioni di utenti). I dati di vendita sono rimasti costanti nel terzo e quarto mese dall'introduzione del biglietto.
Gli acquirenti del D-Ticket sono stati per il 42% persone che avevano già un abbonamento ai trasporti pubblici, e per il 47% nuovi abbonati che hanno già utilizzato autobus e treni in precedenza, ma che hanno sottoscritto un abbonamento per la prima volta con il Deutschland-Ticket. L'8% degli acquirenti è costituito da nuovi clienti che non avevano mai utilizzato i trasporti pubblici. Il D-Ticket rappresenta per molti un grande miglioramento nel trasporto pubblico, che è diventato più economico e più facilmente fruibile.
I risultati della ricerca di mercato mostrano anche che per la prima volta c'è un passaggio dal trasporto privato motorizzato al trasporto pubblico, più rispettoso del clima: il 5% di tutti i viaggi con il Deutschland-Ticket sarebbe altrimenti stato effettuato in auto.
Tale dato sarebbe in realtà, secondo il presidente onorario dell'associazione passeggeri Pro Bahn, Karl-Peter Naumann, la dimostrazione dell’inefficacia di tale misura, che sembrerebbe aver attirato utenti già più o meno avvezzi all’utilizzo di mezzi pubblici e non le persone abituate a muoversi in auto.
Per quanto riguarda il formato preferito dai viaggiatori, il biglietto digitale è quello più acquistato: quasi 2 Deutschland-Ticket su 3 sono stati ordinati digitalmente tramite un sito web (42%) o un app (23%).
Nonostante gli ottimi risultati, molte persone sono ancora restie ad abbonarsi a causa dell’incertezza dei finanziamenti statali nei prossimi mesi. Inoltre, la tariffa attuale e i relativi mezzi pubblici coinvolti non rispondono alle esigenze di 3 milioni di studenti. Un ulteriore punto di attenzione sono le aree rurali: i risultati della ricerca di mercato a livello nazionale mostrano che nelle metropoli e nelle grandi città circa il 20-30% degli intervistati possiede un Deutschland-Ticket, mentre nei piccoli centri e nelle aree rurali solo il 6% degli intervistati possiede il biglietto integrato. Il D-Ticket risulta quindi più utilizzato laddove il sistema di trasporto pubblico è più sviluppato.
Fonte: https://tinyurl.com/yxj6tp3t
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il Brasile ha superato gli Stati Uniti ed è diventato il più grande esportatore di mais al mondo, secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), riferiti al raccolto 2022/2023, terminato il 31 agosto.
L’ultima volta che il Brasile ha ottenuto la “medaglia d’oro” nelle esportazioni di mais è stato nel 2013, quando gli Stati Uniti hanno registrato perdite di produzione causate da una grave siccità. Le esportazioni di mais sono essenziali per nutrire il bestiame in tutto il mondo.
Nel raccolto terminato, il Brasile ha rappresentato il 32% delle esportazioni mondiali, mentre gli Stati Uniti, che da oltre un secolo guidano il mercato del mais, ha rappresentato circa il 23%. Secondo le proiezioni dell'USDA:
Perché il Brasile ha acquisito la leadership?
Secondo il ricercatore Felippe Serigati, del Centro Agroalimentare della Fondazione Getúlio Vargas (FGV Agro), il cambio di podio è avvenuto perché:
Il Paese deve superare l’Argentina nella crusca di soia
Oltre al mais, quest'anno il Brasile sarà leader nelle esportazioni di crusca di soia, lasciando l'Argentina, che è il maggiore esportatore mondiale del prodotto, al 2° posto. Lo scenario si spiega con una riduzione della produzione argentina, i cui raccolti sono stati danneggiati da una grave siccità nella regione.
Secondo le informazioni del Centro di Studi Avanzati di Economia Applicata dell'Università di San Paolo (Cepea/USP), il Brasile è stato l'ultimo fornitore mondiale di crusca di soia per oltre 20 anni, nel raccolto 1997/98.
Secondo l’USDA, l’esportazione di farina di crusca, nel raccolto 2022/2023, dovrebbe sembrare come questa:
Fonte: https://tinyurl.com/yrspxwzs
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) brasiliano è stato il quinto a crescere di più nel secondo trimestre del 2023 tra i membri del G20, secondo la classifica dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).
L'economia del Brasile, la più forte del Sud America, è cresciuta dello 0,9% nel secondo trimestre del 2023, rispetto al trimestre precedente, secondo i dati del Sistema di Conti Nazionali Trimestrali, pubblicati dall'Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE).
Tra i punti salienti ci sono l'Indonesia, con una crescita del 3,9% e la Turchia, che ha presentato un aumento del 3,5%, subito dopo le elezioni presidenziali, svoltesi a maggio nel Paese.
Crescono anche le economie di Cina e Giappone, rispettivamente dello 0,8% e dell’1,5%.
Tra le economie che hanno contratto ci sono l'Arabia Saudita, con un arretramento dello 0,1% e l'Italia, con un calo dello 0,4%.
Per l’economista Fernando Barros Jr, professore all’Università di San Paolo, il Brasile si distingue positivamente nello scenario economico del G20.
“Mentre la maggior parte dei Paesi del G20 ha adottato politiche restrittive per gestire l’inflazione, il Brasile ha mantenuto una buona esecuzione della politica monetaria che ha controllato l’inflazione”, ha concluso Fernando.
Per l’economista, una parte rilevante della crescita dell’economia brasiliana proviene dal settore dei servizi, che è stato fortemente colpito durante la pandemia. "Ci si aspettava che questo settore si riprendesse gradualmente una volta rimosse le restrizioni alla mobilità", ha affermato.
Fonte: https://tinyurl.com/3ekydrvm
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Il Brasile potrebbe rientrare nel gruppo delle 10 maggiori economie del mondo già nel 2023. Secondo una classifica del Fondo Monetario Internazionale (FMI), il Brasile chiuderebbe l’anno al 10° posto. Tuttavia, Alex Agostini, capo economista di Austin Rating, valuta che i dati del Fondo non riflettono più la crescita mostrata dal Brasile e che il Paese potrebbe salire all'8º posto.
"Ha un grande potenziale per diventare l'ottava [più grande economia del mondo]", dice l'esperto.
L'agenzia prevede che il Prodotto Interno Lordo (PIL) brasiliano chiuderà quest'anno con un'espansione del 2,31%, superando i paesi che, nel 2° trimestre, hanno avuto una crescita maggiore del Brasile rispetto al 1° trimestre.
Al ritmo indicato, i dati del FMI utilizzati da Austin Rating prevedono che la ricchezza del Brasile potrebbe raggiungere i 2,08 trilioni di dollari entro la fine del 2023.
Se le aspettative venissero soddisfatte, il Paese crescerebbe abbastanza da essere tra le dieci maggiori economie del mondo, crescendo insieme all’Italia e soppiantando la Russia.
Il Paese slavo mostra nel 2023 un trend discendente a causa dello scenario bellico in corso con l’invasione dell’Ucraina. Nel 2022, il PIL russo ha chiuso a 2,21 trilioni di dollari USA; già quest’anno si prevede di chiudere a 2,06 trilioni di dollari USA.
In allegato grafico: Le più grandi economie del mondo nel 2022 (in trilioni di US$)
In allegato grafico: Aspettative di crescita del Brasile per il 2023 (in trilioni di US$)
Potenziale brasiliano
Vista la vicinanza mostrata tra il PIL brasiliano e la ricchezza di Italia e Canada, Agostini valuta che esiste la possibilità che il Brasile chiuda l'anno in ottava posizione.
I dati di proiezione del PIL presentati dall'agenzia sono stati prodotti dal FMI in aprile e, secondo l'economista, queste proiezioni sono già state superate. “Ad aprile, [il FMI] stimava una crescita economica per il Brasile allo 0,9%. Stiamo già sperimentando una crescita molto maggiore. La stima per Canada e Italia è compresa tra 1,5 e 1,7%, e intorno a questa cifra dovrebbero crescere”, indica Agostini.
“Con il PIL che cresce più del previsto e il Real BRL più apprezzato rispetto a quando il FMI ha fatto la classifica, possiamo stimare che il Brasile abbia una differenza nei dati attuali per la fine dell’anno di oltre 100 miliardi di dollari”, conclude l’economista. “In questo modo il Paese supererebbe in una sola volta il Canada e l’Italia”.
Nonostante l'aspettativa di Austin sia inferiore a quella del governo del 3%, Agostini ribadisce la sua posizione di cautela, ma riconosce che l'aspettativa del 2,31% può essere superata. "È il minimo richiesto", sottolinea l'economista.
PIL del 2º trimestre
Nella seconda metà di settembre l'Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE) ha pubblicato i dati sul PIL del Brasile per il 2° trimestre.
Secondo l'istituto, l'economia del Paese è cresciuta dello 0,9% nel periodo aprile-giugno rispetto al 1° trimestre.
Nonostante il rallentamento, il risultato è stato superiore alle attese del consensus Refinitiv, che prevedeva una crescita economica dello 0,3% su base trimestrale e del 2,7% nel confronto annuale.
Agostini valuta che il rallentamento della crescita non sia allarmante. “È arrivato basso rispetto al primo [semestre], ma è stato molto più alto della mediana del mercato. Il rallentamento non compromette la crescita dell’anno perché Industria e Servizi dovrebbero acquisire rilievo”.
Considerando il periodo degli ultimi 4 trimestri il PIL è cresciuto del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tra i punti salienti di questo semestre figurano la buona performance dell'industria (0,9%) e dei servizi (0,6%). Poiché le attività di servizi rappresentano circa il 70% dell'economia del Paese, il risultato del settore influenza ulteriormente l'espansione del PIL.
Fonte: https://tinyurl.com/28tbvh6y
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Sheikh Mohammed annuncia un nuovo record semestrale nel commercio estero non petrolifero.
Le esportazioni non petrolifere del Paese con i 10 principali partner commerciali globali sono aumentate del 22% quest'anno.
Il commercio estero non petrolifero degli Emirati Arabi Uniti ha raggiunto la cifra record di 1.239.000 miliardi di dollari nella prima metà del 2023, con una crescita del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e Cina, India e Stati Uniti sono rimasti i principali partner commerciali.
"L'export non petrolifero degli Emirati Arabi Uniti continua a stabilire record senza precedenti, con un aumento del 22% con i primi 10 partner commerciali globali nel 2023... Il commercio bilaterale con la Turchia ha registrato uno dei più alti tassi di crescita nella prima metà del 2023, con un aumento dell'87,4% rispetto allo stesso periodo del 2022", ha dichiarato Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli EAU e Sovrano di Dubai, annunciando il notevole risultato.
Lo sceicco Mohammed ha aggiunto che i notevoli risultati ottenuti dagli EAU rappresentano un successo nella politica commerciale equilibrata sotto la guida del Presidente, Sua Altezza lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
"Gli Emirati Arabi Uniti continueranno a svolgere un ruolo di primo piano nel commercio internazionale, mantenendo la loro posizione di ponte tra l'Oriente e l'Occidente e tra il Nord e il Sud", ha aggiunto il vicepresidente degli EAU.
Fonte: https://tinyurl.com/4k3c85uy
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)